Nascondino
Carla aveva appena portato Eren e Mikasa all' asilo e loro si guardarono intorno, spaesati.
Eren si stava avviando verso un bambino con dei grossi occhiali che stava giocando a calcio per giocare con lui, ma Mikasa gli si appiccicò addosso.
-Dai, Mikasa, voglio andare a giocare! Gioca con qualcun altro.- Eren inizió a tirare in porta con l' altro bambino.
La bambina prese posto accanto ad una sua coetanea dai capelli corti e ramati che stava leggendo un libro.
Mikasa sospirò e si guardò intorno.
In un angolo della grande camera c' erano una bambina con i capelli viola e con un pupazzo a forma di coniglio che discuteva con un altro bambino con i capelli neri ed un' aria innocente stampata sulla faccia. La bambina gli diceva che era un fifone e che doveva essere più coraggioso. L' altro si limitava ad annuire.
Davanti a Mikasa c' erano Eren e quell' altro bambino che giocavano con una palla.
Non troppo lontani dalla porta si trovavano una bambina con dei lunghi capelli marroni che parlava e scherzava con un altro bambino con dei capelli neri.
Mikasa si accorse che non c' erano troppi bambini in quel asilo.
Qualche minuto dopo l' insegnante fece entrare una bambina con lunghi capelli rosa che teneva la mano di un altro bambino cpn i capelli neri con fare protettivo.
Mikasa capì che la classe era ormai al completo, quindi aspettò che la maestra desse ai bambini qualcosa da fare.
La donna si guardò intorno, vide che ogni bambino aveva un suo compagno di gioco, quindi si schiarì la voce.
-Buon giorno bambini. Oggi è una bella giornata, quindi ho pensato che potremmo giocare a nascondino in coppie nella foresta(N/A Immaginate una specie di piccola foresta recintata che fa parte della scuola, non una foresta di alberi giganti). I bambini esultarono felici e si diressero verso la porta.
Mikasa scattò in piedi e si incollò nuovamente ad Eren, prendendolo per mano.
La bambina che poco prima stava leggendo, sbuffò scocciata, posò a terra il libro e si avviò fuori dalla porta insieme al bambino con gli occhiali.
Tutti quanti si radunarono davanti alla foresta.
-Conan, Ai, avreste voglia di contare?- i due bambini annuirono e l' insegnante continuò.
-Da come vi siete sistemati, suppongo che le coppie siano Mikasa ed Eren, Asuna e Kirito, Touka e Kaneki e Yuno e Yukiteru. Va bene. Conan e Ai, potete iniziare a contare.- la maestra diede inizio al gioco.
Non appena Conan ed Ai si voltarono, tutti sparirono in direzioni diverse.
Eren e Mikasa si addentrarono nel boschetto e dopo un po' si fermarono.
-Dove andiamo?- domandò Eren e si guardò intorno.
-Cerchiamo una caverna o qualcosa del genere. Non ci troveranno mai!- gli rispose Mikasa con entusiasmo.
I bambini si avviarono verso una piccola radura e trovarono una caverna abbastanza spaziosa per loro due, coperta da qualche ramo.
I due si accucciarono nel poco spazio disponibile e trattennero il fiato.
Il tempo passava, ma nessuno trovava i due nella caverna.
-Eren, secondo te, qualcuno ci troverà?- chiese Mikasa con la voce leggermente tremante.
-Penso di sì. Dobbiamo solo aspettare.- Eren rassicurò la sorella e dopo quella frase i due rimasero in silenzio.
Il sole di mezzogiorno si alzò alto nel cielo, riscaldando tutto il paesino.
Eren e Mikasa iniziarono a preoccuparsi seriamente. Perché nessuno veniva a cercarli?
Il bambino girò la testa e guardò Mikasa, che sembrava decisamente spaventata.
A quella vista Eren la strinse in un forte abbraccio e si alzò in piedi, prendendo per mano l' altra.
-Cerchiamo gli altri.- disse Eren e guidò Mikasa attraverso la piccola foresta.
Non sentivano ne passi ne voci dei loro compagni.
C' era il silenzio più assoluto.
In lontananza videro una piccola casetta con il camino fumante.
-Mikasa, guarda! Siamo a casa!- i bambini corsero verso l' abitazione, scavalcarono il basso recinto che delimitata il bosco e videro loro madre di fianco alla casa che apoendeva dei vestiti.
-Mamma, mamma!- urló Eren e le si fiondò tra le braccia, seguito a ruota da Mikasa.
-Ma da dove spuntate fuori? Non dovreste essere a scuola?- i due le raccontarono tutto nei minimi dettagli e poi andarono giocare in giardino per il resto della giornata.
Avevano anche vinto la partita a nascondino. Nessuno li avrebbe cercati a casa loro.
Angolo autore
Ho deciso di scrivere ogni tanto un crossower, come questo e l' altra one-shot Treno, perché mi diverto ad inserire anche altri personaggi. Se avete delle richieste per dei crossower o altri capitoli, scrivete nei commenti o mandatemi un messaggio privato.
Ciao!
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