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Bambina (AU)

Mikasa ed Eren stavano
passeggiando per la cittá, tenendosi per mano. Era sabato e dopo aver dormito a lungo, avevano deciso di fare una passeggiata.

Stavano attraversando una strada, quando all' improvviso sbucò una macchina da dietro la curva a tutta velocità. La macchina non frenó in tempo e prese in pieno Mikasa, la quale non fece in tempo neanche a girarsi.

Eren guardò la scena shockato. Si inginocchiò accanto alla fidanzata e le sorresse la testa, quando sentì una strana sensazione nel petto. Strinse forte la mano di Mikasa e uno strappo violento nel petto gli ricordó una materializzazione, come veniva descritta nei libri di Harry Potter.

***
Eren si svegliò nel suo letto del suo appartamento. Guardò l' orario. Erano le dieci ed era sabato.

Tutto gli ricordava la mattina prima che Mikasa venisse investita.

A proposito di Mikasa, dov'era? Eren si alzò dal letto e andò nella camera della ragazza, dove la svegliava quasi ogni mattina.

Si avvicinò al grande letto, attraversando la stanza buia, e si sedette sopra.

- Dove mai sarà finita Mikasa? E perché sono tornato a sabato mattina?- pensò Eren, quando un movimento accanto a lui lo fece saltare in aria.

Sollevo la coperta e vide una bambina con i capelli neri e gli occhi scuri.

- Mikasa?! Ma che cosa ti è successo? Sei stata investita, siamo tornati indietro nel tempo e sei anche diventata una bambina di cinque anni!- strillò il ragazzo, cercando di non impazzire alla vista della sua fidanzata che in quel momento sarebbe potuta essere tranquillamente sua figlia.

La bambina lo guardò con sguardo interrogativo e sbadigliò.

- Ho sonno.- disse Mikasa. Eren la guardò. Era poco più alta del suo ginocchio, aveva i capelli più lunghi e la sua espressione non sembrava tanto fredda, come da più grande.

- Allora torna a dormire.- Eren le sorrise.

La fece sdraiare sul letto, le rimboccó le coperte e le diede un bacio sulla guancia.

Eren guardò la bambina addormentarsi e pensò. Forse quella morsa che aveva sentito nel petto dopo l' incidente, aveva portato indietro la vita di Mikasa, così che non venisse investita, ma in tal' caso, il tempo era tornato troppo indietro.

Andò in bagno a lavarsi e vestirsi e decise di andare a fare la spesa e forse comprare dei vestiti abbastanza grandi per Mikasa, perché anche solo la camicia da notte le stava gigante.

Così si preparò e uscì, chiudendo la porta a chiave da fuori.

Al supermercato comprò alcune cose che erano finite e nel negozio di abbigliamento un pantalone, delle magliette, un vestito, delle scarpe e un pigiama. Mentre comprava i vestiti, tutte le signore anziane che compravano vestiti per i nipoti, lo guardavano con sguardo amorevole, probabilmente pensando che stesse comprando dei vestiti per sua figlia.

Eren tornò a casa e non appena girò la chiave nella toppa e aprì la porta, Mikasa si fiondò su di lui e lo abbracciò. Eren non capiva cosa stesse facendo la bambina, ma visto che era così scossa, chiuse la porta, poggiò le borse a terra, la prese in braccio e andò a sedersi sul divano accanto a lei.

- Cos' hai, Mikasa?- chiese Eren con sguardo apprensivo. La bambina lo guardò con gli occhi lucidi.
- Pensavo mi stessi abbandonando...- disse la bambina con tono triste.

- Ma Mikasa, io non ti abbandonerei mai, ti voglio bene!- a queste parole la bambina si rallegró.

- Ma tu adesso, quanti anni hai?- chiese Eren a Mikasa, visto che non era sicuro dell' età. Se Mikasa fosse stata grande, lo avrebbe come minimo torturato a questa domanda.

- Quattro, ho quattro anni.- rispose.

Eren annuì. Le fece vedere i vestiti che aveva preso e lei indossò subito una maglietta e il pantalone ed Eren la guardò soddisfatto, felice che a Mikasa piacessero i vestiti nuovi.

Continuarono a parlare e a giocare tutta la giornata, finché Eren non decise di andare a mangiare qualcosa. Erano solo le sette, ma visto che Mikasa era una bambina, quello era un'orario più adatto alla sua età.

- Ti va di andare a mangiare qualcosa?- propose Eren alla bambina e lei annuì e corse nella stanza da letto a mettersi le scarpe. Eren la seguì e ridacchio alla vista di Mikasa che litigava con le scarpe perché non riusciva a fare un nodo per chiuderele.

- Ti aiuto a chiuderle.- il ragazzo si inginocchiò accanto a Mikasa e annodó le scarpe.

Uscirono di casa dopo qualche minuto e Eren prese per mano Mikasa, la quale saltellava accanto a lui.

- Ma tu sei il mio fratellone?- gli domandò la piccola ed Eren non seppe cosa rispondere. Non le poteva di certo dire che era tornata indietro nel tempo e che erano fidanzati.

- Sì, sono il tuo fratellone.- le rispose, sorridendole e lei lo guardò allegra.

Andarono in pizzeria e ordinarono due pizze. Parlarono tutta la serata, finché, verso le nove di sera, Mikasa non si addormentò con la testa appoggiata sul braccio di Eren. Il ragazzo pagó, prese in braccio la bambina per non svegliarla e tornò a casa. Fece indossare il pigiama a Mikasa, che stava in dormiveglia, la mise a letto, le diede un bacio sulla fronte, le rimboccó le coperte e andò letto.

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