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stewel92 ha aggiunto qualcosa alla sua storia

itsaurora ha risposto alla storia: Posso fare qualcosa per te?🙈

Ho giocato di merda, sono stato tra i peggiori in campo.. ottimo modo per iniziare i gironi🙄

Non ho visto la partita, ma sei davvero sicuro di essere l'unico ad aver giocato di merda?

No, non siamo mai entrati in partita, ha giocato solo il Real.. e quelle poche occasioni che abbiamo avuto, le abbiamo sprecate tutte

Eravate 11 in campo, non è colpa di un solo giocatore e comunque in generale, quando si perde non è mai colpa di un solo giocatore, perché come si vince come squadra, si perde anche come squadra; avete giocato male, era una serata no. Da domani resettate il cervello e pensate al campionato

Non mi meraviglio che fossi il capitano, sai che parole usare🙈

So che ti senti in colpa perché volevi dare di più, volevi dimostrare di essere all'altezza di grandi squadre come il Real e volevi iniziare bene il girone; ma tu sai bene che non serve a un cazzo colpevolizzarti, non ti riporta i 3 punti

Vuoi venire da me?

No tranquilla🥰 anzi, vai a dormire che domani mattina hai lezione

Domani mattina ti fai sentire, mi raccomando

Sì mamma😂

Non sto scherzando.. e stanotte cerca di dormire, altrimenti domani ti alleni di merda😘

Peggio di stasera non posso fare🤷‍♂️

Finiscila, non ti fa bene continuare così

Ho giocato per anni, so come ci si sente quando si gioca male e so anche come sono i ritorni da trasferte così pesanti.. ma non ha senso pensarci ora, domani vi ritroverete e parlerete prima di quello che non è andato e poi di quello che è andato

Mi dici come fai?🙈

Da giocatrice ero come te, reagivo esattamente così🙈 e sono stata capitano per anni, sai quante volte ho fatto questi discorsi?

Grazie Rory🖤

Seriamente Ste, non pensarci più.. buonanotte🖤

Notte Rory🥰
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stewel92 ha aggiunto qualcosa alla sua storia

⭐️ Amici più stretti

lorepelle7 ha risposto alla storia: Sta diventando seria la cosa?😏

Diciamo che ci vediamo praticamente tutti i giorni e non limitiamo il contatto fisico🙈

Birichini😏😏😏

Puoi dire alla tua Rory che voglio uscire con lei? Una bella uscita a quattro

Prima devi segnare, poi puoi offrirmi una cena
[messaggio vocale]

E allora faccio primo a diventare vecchio😝

Ti stupirò, Fara😎

Inizierò a contare i giorni😘

Stronzo🖕
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mauii_ ha risposto alla storia: Ti ho visto molto giù oggi, tutto a posto?

No Manu🙄 se gioco, gioco di merda; se non parto titolare, rimango in panchina tutta la partita.. non so che cazzo mi succeda

Pareggiamo contro il Verona facendoci rimontare, andiamo a Madrid e non entriamo mai in partita e oggi abbiamo perso contro il Bologna

Però, c'è una personcina che ti sta accanto in questo momento o sbaglio?🥰

L'unica cosa positiva di questo periodo🙈

Come sta andando?

Io mi sto innamorando di lei, ma ho troppa paura che lei non possa reggere questo mondo..

E perché dovresti aver paura? Innanzitutto nessuno ti obbliga a sbandierare sui social la tua relazione e, seconda cosa, non ci hai neanche provato, come fai a dire che potrebbe non reggere?

Dovresti ritenerti fortunato di aver trovato una ragazza a cui interessa Stephan e non El Shaarawy, l'ho vista con te e si vede che ci tiene🥰 non le interessa la fama, altrimenti avrebbe già sbandierato a tutti il fatto che vi state frequentando.. anzi, probabilmente ti avrebbe anche già detto che vorrebbe una relazione seria solo per uscire allo scoperto e ottenere qualche follower in più. E, secondo me, il fatto che si stia aprendo piano piano dovrebbe farti capire che ci tiene veramente a te, che ci tiene così tanto che non vede il senso di affrettare le cose

E se non corrisponde?🙈

Hai provato a capirlo? Ovviamente no, ti conosco.. adesso mi spieghi perché stai scrivendo con me e non stai passando del tempo con lei?

Perché sta dormendo, è troppo bella🥰

E tu sei innamorato perso😍

Ho paura che per lei sia troppo presto🙈

Lei com'è con te?

Si sta lasciando andare sempre di più, non è più frenata come all'inizio

E questo non dovrebbe farti riflettere?

Non dico che devi dirle adesso che ti stai innamorando, però tra voi sta funzionando e se lei si sta lasciando andare sempre di più, un motivo ci sarà.. vi state conoscendo, sta capendo che di te può fidarsi perché non sei un coglione e deve solo trovare il coraggio di ammettere i suoi reali sentimenti

Da quando sei così intelligente?😳

Non prendermi per il culo, divento triste🥺

Ora ti riconosco😂

Seriamente Ste, non forzare nulla ma falle capire che sta diventando sempre più importante🥰

Mi piace quella ragazza, è super approvata per te.. anzi, quando salite?😏

Tutto dipende dalla nazionale.. se il mister non mi chiama neanche questa volta, credo che rimarrò qui perché mio fratello scende, ha delle cose da fare qua a Roma. Se dovessi salire, saranno veramente due giorni

E ne approfittate per 🔥🔥🔥 ??

Puoi non pensare a quello per una volta?🙄

Ti ricordo che siete finiti a letto la prima sera, è lecito pensare certe cose🤷‍♂️

Salutami la mia amica, ricordale che mi sta simpatica perché ti ha messo in riga😘

Sei proprio un idiota🤦‍♂️
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itsaurora

Piace a romavolleyclub_femminile e altre persone

Certe emozioni non si dimenticano🏐💛❤️ @romavolleyclub_femminile

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martinaa.l Sei forte, cuggi💪🏻❤️
     | itsaurora Fortuna che ci sei❤️

valee94 La mia prefe🥰
     | itsaurora Una volta😂

gio.c95 Guardala come se la tira😝
     | itsaurora Una volta potevo permettermelo😂

veromartinel Ma quanto salti poco😘
     | itsaurora Guarda che riuscivo anche a fare muro😎

romavolleyclub_femminile 💪🏻💛❤️

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Aurora's pov

«Finalmente una foto in cui ti vedo giocare.» Commentò Stephan, alzando gli occhi dal suo telefono per puntarli nei miei; si era presentato sotto casa mia senza preavviso, la sua visita non era prevista, ma in un giorno così importante per me, era più che gradita. «Risale alla mia ultima partita, me la ricordo come se fosse ieri e in realtà sono già passati cinque anni.» Abbassai lo sguardo verso lo schermo del suo cellullare, guardando nuovamente la foto con aria malinconica.

«Auro, tutto bene?» Mi chiese Stephan visibilmente preoccupato dal mio cambio d'umore; annuii, smettendo di fissare la foto e puntando i miei occhi nei suoi. «Mi piace di più quando mi chiami Rory.» Cercai di sdrammatizzare e, quando lo vidi sorridere, capii di esserci riuscita.

«Vieni qui, Rory.» Affermò, aprendo le braccia e invitandomi ad abbracciarlo; eravamo seduti sul divano, quindi mi ritrovai praticamente sdraiata addosso a lui. Strinsi le braccia intorno al suo busto, appoggiando la testa sul suo petto e lasciando che Stephan mi coccolasse, oggi ne avevo proprio bisogno. Restammo in silenzio, probabilmente aveva capito che qualcosa non andava e non voleva forzarmi a parlare; iniziò a passare una mano tra i miei capelli, facendomi rilassare e, di tanto in tanto, mi lasciava dei baci sulla tempia. Non servivano parole, mi bastava la sua vicinanza; e, incredibilmente, riuscì a farmi sfogare, senza il bisogno di dire nulla. Piano piano sentii i miei occhi inumidirsi e poco dopo successe quello che non avrei voluto succedesse davanti a lui: crollai, iniziando a piangere in silenzio. Erano anni che mi trattenevo tutto dentro in questo giorno, l'anniversario della mia ultima partita, perché cercavo conforto in persone che sapevano cosa ho passato e quindi che cercavano di farmi distrarre; Stephan, senza sapere il motivo delle mie lacrime, iniziò a muovere la sua mano lungo la mia schiena e, senza fare domande, mi strinse a sé con l'altro braccio.

«Avevo già capito che c'era qualcosa che non andava e, forse, in quanto sportivo, posso immaginare di cosa si tratta; non ti voglio costringere a fare nulla, ma se vuoi parlarne sai che sono qui. Forse parlarne con qualcuno che può capirti veramente potrebbe esserti d'aiuto, qualsiasi cosa sia successa.» Il ragazzo aspettò che io mi sfogassi un pochino, prima di riprendere a parlare; non sarei mai stata pronta a rivivere tutto, ma le sue parole mi diedero la forza di parlarne, probabilmente perché in quanto sportivo poteva capirmi meglio di chiunque altro. Mi alzai dal suo petto, sedendomi al suo fianco e iniziai ad asciugare i residui delle lacrime sul volto; Stephan si avvicinò e, posando le mani sulle mie guance, iniziò a passare i pollici sotto i miei occhi e, prima di allontanarsi, mi lasciò un leggero bacio sulle labbra.

Mi portai le gambe al petto e, dopo aver preso un respiro profondo, iniziai a parlare: «Sai già che la foto che ho postato risale alla mia ultima partita e, come credo avrai immaginato, corrisponde esattamente a cinque anni fa. Come ti ho già detto è stata una scelta obbligata, una scelta che non avrei mai preso se avessi avuto scelta; sei uno sportivo, avrai capito che il problema è stato un infortunio. O meglio, un infortunio e un problema fisico. Ho iniziato a giocare a sei anni nella squadra del mio oratorio e, quando avevo 13 anni, feci un provino per le giovanili della Roma Volley; il primo provino non lo superai, ma avevo bisogno di cambiare aria, quindi cambiai squadra. Dopo un anno, ricevetti la chiamata proprio dalla Roma Volley, volevano rivedermi; da quel momento lì, ho sempre giocato in questa società e, essendo una squadra che milita in serie A2 o in A3, è una società che punta molto sui giovani e, di conseguenza, mi ritrovai in prima squadra a 17 anni. Migliorai molto in quella stagione e, complice l'infortunio del secondo palleggiatore, iniziai a ritagliarmi il mio spazio; fu una stagione spettacolare, arrivammo a pochissimo dalla promozione in A1 e, a fine stagione, il palleggiatore titolare ci lasciò. Diventai io il primo palleggiatore, eravamo una squadra molto giovane e ci tenevano a portare avanti questo progetto; ero così felice e orgogliosa di me stessa, che non avrei mai immaginato che il mondo potesse crollarmi addosso qualche mese dopo.» Fui costretta a fermarmi, sentivo gli occhi lucidi e non volevo piangere ancora; ma fortunatamente al mio fianco avevo un ragazzo d'oro che, avendo capito la mia difficoltà nel parlare, mi fece sentire ancora una volta la sua vicinanza, dandomi la forza di continuare.

«Era inizio ottobre, una delle prime partite di campionato; nel primo set, presi un colpo al ginocchio sotto rete, ma non mi faceva male, quindi non chiesi il cambio. Durante il secondo set, quando ero in prima linea e quindi potevo saltare tranquillamente a rete senza poter commettere fallo, sentii un po' di fastidio al ginocchio atterrando dopo un'alzata in salto; ma l'azione non era finita e quindi non potevo chiedere il cambio. Fu l'azione che mi rovinò la stagione; saltai a muro, come avevo sempre fatto e, atterrando, appoggiai male il piede del ginocchio che mi dava fastidio e caddi a terra. Provai a rialzarmi, ma non riuscivo a muovere il ginocchio; risultato? Lesione del legamento crociato anteriore; quando lessi l'esito degli esami, mi crollò il mondo addosso. Fui operata il giorno dopo, un paio di giorni di convalescenza in ospedale e piano piano ripresi a muovermi e, 7 mesi dopo, riuscii a fare il primo allenamento completo.» Mi presi un altro momento di pausa, consapevole che dovevo ancora arrivare al momento più duro.

«Ripresi a giocare, con il tutore e, contro ogni aspettativa, riuscii anche a giocare un paio di partite da titolare; la stagione finì, confermammo la serie A2. Andai in vacanza un paio di settimane con delle mie amiche, per poi tornare verso metà luglio e poter preparare la nuova stagione; arrivò il giorno delle visite prima di riprendere le attività, ma il mio elettrocardiogramma sotto sforzo non aveva dato gli esiti sperati. I medici iniziarono a fare esami su esami per capire il motivo, ma alla fine mi diedero l'okay per giocare. Ripresi tranquillamente gli allenamenti, andai in nazionale per la prima volta; ero così felice di potermi allenare con le giocatrici che fino al giorno prima vedevo in tv. Poi la stagione iniziò, ma la mia si fermò alla prima partita di campionato e, questa volta, segnò la fine della carriera. Nelle settimane precedenti la partita, a volte arrivavo distrutta a fine allenamento, ma i medici mi avevano rassicurata dicendo che non era nulla di grave; arrivò la prima di campionato e, sempre durante il secondo set, fui costretta a lasciare il campo perché faticavo a respirare. Il ruolo in cui giocavo è uno di quelli più stancanti, devi correre da una parte all'altra del campo, quindi non ci diedi molto peso; ma il giorno dopo mi dissero che non avrei più potuto giocare: mi hanno diagnosticato la displasia ventricolare destra. E sai qual è stata la cosa peggiore? Che avevo finalmente raggiunto la nazionale maggiore; ma, cinque anni fa, il mio sogno finì.» Scoppiai nuovamente a piangere, era una ferita ancora aperta e, dopo anni passati a reprimere la malinconia, trovai la persona con cui sfogarmi e liberarmi di questo peso, il ragazzo di cui mi ero innamorata.

Stephan restò in silenzio, sapeva bene che questi episodi per uno sportivo sono tra le cose peggiori del mondo, soprattutto se sei una ragazza di 19 anni che aveva appena iniziato a realizzare il suo sogno; si avvicinò a me, stringendo il mio corpo tra le sue braccia e mi fece sfogare. Ancora una volta, avevo trovato conforto nelle sue braccia. «Non ti dirò che mi dispiace perché avendo vissuto molti infortuni so che non sono queste le cose che si vogliono sentire dire; avevo intuito che c'entrasse un infortunio, soprattutto vedendo il tutore nella foto, ma non pensavo che avessi questa patologia. Anche perché, adesso, ti tieni in allenamento diverse volte a settimana, non mi sarebbe mai venuto in mente che potessi avere un problema del genere. Ma dimmi una cosa, da quanto non ne parlavi con qualcuno che non ne era a conoscenza? Da quanto non ti sfogavi?» Sapevo che mi avrebbe capito, era uno sportivo e, anche se non ne avevo la certezza, potevo immaginare che avesse vissuto qualche infortunio. «Erano anni.» Ammisi contro il suo petto, poco prima di alzare lo sguardo verso di lui e avvicinare il mio viso al suo; appoggiai le labbra sulle sue, incrociando le braccia dietro il suo collo e approfondii il bacio non appena sentii le braccia del calciatore circondare la mia vita.

«Adesso posso fare attività, ma ovviamente senza esagerare; quando vado a correre, posso correre massimo un paio di chilometri, mentre quando vado in palestra cerco di fare esercizi il meno faticosi possibile. Qualche volta mi capita anche di giocare a pallavolo, soprattutto con Giorgia che pratica beach volley, ma ovviamente non posso più giocare a quei livelli.» Sentivo il bisogno di aprirmi completamente a lui, nonostante fosse ancora un argomento delicato; volevo che mi conoscesse meglio e lui riusciva a trasmettermi quel senso di tranquillità che mi serviva per aprirmi completamente.

«Hai già detto tanto, se non te la senti posso capire.» Stephan mi accarezzò una guancia, dedicandomi uno sguardo pieno di sentimento - un sentimento che stava iniziando ad assumere un nome ben preciso. «Stai tranquillo, mi sta facendo bene sfogarmi con te.» Lo tranquillizzai, ormai consapevole che volevo che lui sapesse tutto quello che riguardava quel periodo.

«Quindi hai conosciuto Veronica in questo periodo, vero? E anche Alessio, se non ricordo male.» Scoppiai a ridere sentendo il nome del mio ex fidanzato sbagliato. «Alessandro.» Lo corressi, cercando di trattenere una risata, soprattutto quando il calciatore affermò: «Alessio, Alessandro, è la stessa cosa; non fare la pignola.»

«Veronica l'ho conosciuta durante l'infortunio, non ero ancora rientrata in palestra e potevo andare solo in piscina; Alessandro l'ho conosciuto poco prima che mi dicessero della patologia, è stato il primo che io e Vale abbiamo conosciuto in università. E, nel frattempo, è arrivato anche Marco; lui sì che è stato l'unico che, anche se involontariamente, mi ha tirata su di morale; probabilmente senza di lui sarei finita per buttarmi giù alla prima difficoltà.»

«E durante un infortunio, la cosa peggiore è buttarsi giù ed io ne so qualcosa, le ultime stagioni al Milan sono state terribili perché continuavo a pensare in negativo; comunque Rory, sono felice che tu sia riuscita a parlarne con me, ora capisco perché ci soffri ancora. Ed è assolutamente comprensibile, è il modo peggiore per finire di giocare; ma tu sei forte e ti sei rialzata alla grande. E ogni volta che vorrai parlarne, io ci sarò; ma tu devi promettermi che non ti trattieni più così a lungo. Va bene?» Continuò ad accarezzarmi una guancia, trasmettendomi tutta la sua vicinanza. «Non so cosa ho fatto per meritarti, ma sei davvero speciale; grazie Ste, per tutto.» Lo ringraziai, alzando il viso per lasciargli un bacio sulle labbra.

Quando ci staccammo, Stephan appoggiò la sua fronte contro la mia e, guardandolo negli occhi, realizzai che non mi stavo innamorando, mi ero già innamorata di lui; e il fatto di avermi ascoltata e capita, mi confermò ancora una volta quanto fosse diventato importante per me. E sentivo il bisogno di dirglielo.

«Ste, devo dirti una cosa.» Sussurrai contro le sue labbra; lo vidi annuire e, prendendo un respiro profondo, mi aprii completamente: «so che può sembrare presto, ma credo che tu abbia fatto centro; mi sto innamorando di te.» Abbassai lo sguardo per la vergogna, ma sentii immediatamente le dita di Stephan alzarmi il volto. «È troppo presto se ti dico che anche io mi sono innamorato di te?» Confessò sorridendo e, sentendo le sue parole, mi ritrovai a sorridere automaticamente; strinsi le braccia intorno al suo collo e lo abbracciai stretto, consapevole che non potevo farmi scappare un ragazzo del genere.

«Ti faccio piangere più spesso se poi diventi così affettuosa.» Scoppiai a ridere e sorrisi spontaneamente, forse il mio primo sorriso della giornata, sorriso che era arrivato solo grazie al ragazzo che mi stava stringendo tra le braccia e che, senza aver bisogno di parlare, mi capì e mi consolò, consapevole che la maggior parte delle volte il silenzio vale più di mille parole.

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Scusate per la lunghezza🙈 ma finalmente abbiamo scoperto cos'è successo ad Aurora (ve l'avevo detto che l'avreste scoperto con i miei tempi😝), ma soprattutto si sono dichiarati😍

Spero che vi sia piaciuto🥰

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