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Capitolo 2: Qualcuno di cui fidarsi

Erano quasi le sei del mattino ed Ace, sentendosi osservato, si svegliò. Trovò un paio di occhi (c/o) a fissarlo. Fece un balzo all'indietro, finendo a terra e trascinando con sé le coperte, contemporaneamente, la persona di cui non riusciva a vedere il volto a causa dell'oscurità si spostò velocemente, allontanandosi verso la parete più lontana da lui.

"Dove mi trovo?" era una voce femminile e infantile, dal tono incerto, Ace si illuminò, notando che il letto era vuoto.

"Sei a Foosha, nel Regno di Goa... io e i miei fratelli ti abbiamo trovata sulla spiaggia dopo una tempesta. Il mio nome è Ace e non voglia farti del male, puoi fidarti di me." spiegò il ragazzo, avvicinandosi cautamente alla (c/c), per evitare che lo respingesse.

"Posso sapere il tuo nome?" domandò lui, sperando che i suoi fratelli non entrassero in camera in quel momento, Luffy in particolare era estremamente rumoroso.

"Sono (T/n)." rispose. "Sei stato tu a salvarmi?" nonostante fosse incosciente, ricordava di aver sentito distintamente la sua voce, il giorno precedente sulla spiaggia.

"Sì, ti ho tirata fuori dal relitto di un'imbarcazione ieri pomeriggio..." 

"Ti ringrazio!" esclamò (T/n) inchinandosi rispettosamente. "Ti devo la vita, cosa posso fare per sdebitarmi?"

"Sdebitarti?" chiese Ace, confuso. " Non ce n'è bisogno!" 

"Sì, invece, in questo momento sto dando fastidio a te ad i tuoi fratelli, e poi devo tornare a casa!"

"Da dove vieni, (T/n)?" 

"Ecco, non ne ho idea!" confessò (T/n), imbarazzata.

"Non te lo ricordi?!"

(T/n) scosse la testa.

"Puoi restare qui finché vorrai..." il corvino era abbastanza vicino per poter distinguere i lineamenti della ragazza che aveva soccorso, delineati dalla luce dell'alba che filtrava dalle finestre. Le poggiò una mano sulla spalla come segno di incoraggiamento.

"Stavo viaggiando con i miei genitori e la tempesta ci ha sorpresi... la mia mamma e il mio papà... dove sono? Mi mancano!" Ace si accorse che la (c/c) stava trattenendo a fatica le lacrime che avevano cominciati ad accumularsi.

Il corvino non aveva idea di quale fosse il modo adatto per rincuorare una persona, non era decisamente il suo forte.

"Ace, posso davvero rimanere qui?" Sicuro non sia un problema?" domandò (T/n), speranzosa.

"Resta tutto il tempo che vuoi..." aveva preso l'iniziativa, senza curarsi di come avrebbe reagito Dadan, che si era già lamentata della presenza di Luffy e Sabo. Si era sorpresa nel vedere quell'estranea, ma considerata la situazione, lasciò che se occupassero i tre fratelli.

"Non so come ringraziarti, Ace!" inaspettatamente, le braccia ancora fredde di (T/n) gli cinsero il corpo. Riluttante, in quanto non abituato a questo genere di contatti, ricambiò l'abbraccio.

(T/n) aveva affondato la testa nell'incavo del suo collo, provocandogli dei brividi, i suoi singhiozzi erano sommessi ed udibili solo dal ragazzo. 

La quiete venne interrotta dall'arrivo di Luffy, che come una furia spalanco la porta, facendola sbattere contro la parete. Sabo cercava di trattenerlo, tenendolo saldamente per il tessuto della maglietta.

Entrambi si fermarono immediatamente, pietrificati, nel vedere Ace, abbracciato alla misteriosa forestiera, fulminarli con lo sguardo.

I due si scambiarono un'occhiata prima di fare retro-front alla velocità della luce. 

Ace si allontanò frettolosamente dalla ragazza, borbottandole delle scuse, prima di lanciarsi all'inseguimento dei fratelli.

(T/n) era confusa da quanto appena accaduto e, a passo incerto, lasciò la stanza, in cerca dei tre ragazzini. Era spaventata, l'unica persona con cui aveva parlato si era allontanata improvvisamente; voleva ritrovarlo il prima possibile.

Uscita dall'abitazione, si sorprese di quanto fosse circondata dalla vegetazione, per trovare altri segni di case, dovette sforzarsi ed osservare molto più in basso rispetto a dove si trovava. 

Deglutì, non le piaceva l'idea di perdersi tra quegli alberi. Prima che potesse prendere una decisione, la voce di Ace risuonò non troppo lontano dalla sua posizione.

Poco distanti, infatti, comparirono i ragazzini che li avevano disturbati, scappavano inseguiti da Ace, che li intimava a fermarsi per 'parlare' con lui.

I due in fuga si accorsero troppo tardi della (c/c) e senza che potessero fermarsi, si trovarono già tutti e quattro a terra.

"Tu sei la ragazza di ieri! Come stai?" domandò il ragazzo biondo, alzandosi per primo per poi tenderle la mano, incurante dei fratelli ancora a terra.

"Va tutto bene." (T/n) accennò un sorriso. Sentiva di potersi fidare di quei tre ragazzi, nonostante non li conoscesse.

"Immagino tu abbia già conosciuto Ace..." il biondo ridacchiò, alludendo alla situazione in cui li aveva trovati poco prima. "Io sono Sabo e quel piccoletto è Luffy, piacere di conoscerti!" 

La (c/c) non  poté fare a meno che pensare che quei tre non fossero effettivamente fratelli, come invece li aveva descritti Ace. 

"Sono (T/n)!" 

Il minore dei ragazzi si alzò in piedi, trasportando con sé terra e polvere, e quasi fece cadere nuovamente l'ospite, a causa della sua esaltazione.

"Io sono Luffy!" si ripresentò il corvino, raccogliendo da terra il suo cappello di paglia per poi rimetterselo in testa. "Resterai qui con noi?" chiese subito dopo.

"Non penso di avere molta scelta..."

"Quindi è un sì?! Sono sicuro ci divertiremo!"

"Lo penso anch'io."

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