Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Prologo

È buffo notare come a volte anche il clima stesso sembri volersi ribellare al corso del destino. Cerca di spazzare via le difficoltà con la sua furia cieca, distuggendo ogni cosa che intralci il suo cammino, senza rimorso. Come gli uomini, dopotutto. Ma, diversamente da noi, la natura sa che niente può far cambiare ciò che è già scritto.

Quel giorno, il giorno in cui tutto cambiò, il vento soffiava in modo rabbioso, minacciando di sradicare i folti alberi del bosco. Era una tempesta in piena regola, quella, come non se ne vedevano da tempo nella zona.

Una piccola famigliola era raccolta nel salone della propria casa, ad osservare le gocce di pioggia che aggredivano i vetri delle finestre per poi scorrere impotenti verso il terreno, mentre nel caminetto scoppiettava un fuoco tranquillo.

Un uomo, una donna e una culla, immobile. Il neonato al suo interno non produceva il minimo suono, sembrava una bambola di porcellana tanto era silenzioso. Fissava i genitori con gli occhioni spalancati, le manine strette al petto, ancorate alla copertina di lana bianca in cui era avvolto. Non sapeva nulla del mondo, eppure sembrava attento a cogliere ogni movimento nella sala, con quella giusta dose di curiosità che ogni bambino acquisisce nel momento stesso in cui apre gli occhi per la prima volta.

I suoi genitori discutevano di qualcosa che il neonato non poteva capire.

«Hai visto anche tu cosa sa fare. Non possiamo far finta di nulla» stava dicendo il padre, massaggiandosi la fronte dolorante per il troppo riflettere. Appariva più vecchio in quel momento, non era mai stato così teso.

La madre gemette, sul punto di piangere. «Loro non devono saperlo. Il Consiglio non deve sapere nulla dei suoi poteri.»

«Tesoro... Non possiamo fare altrimenti. Li scoprirebbero comunque.»

«Ma possiamo tentare! Ti prego, un solo tentativo, uno solo.»

L'uomo sospirò, abbattuto. Avrebbe voluto confortare la moglie, assecondarla, ma essere un Guardiano comportava anche questo: sacrificio, dolore, lacrime. Era un lavoro duro, ma era nato con il Potere, non poteva rinnegarlo. Era parte di lui, così come lo era di quel piccolo fagotto che non staccava gli occhi dai suoi.

Non aveva smesso di fissarli da quando era stato posto in quel lettino, subito dopo aver compiuto il suo primo 'trucchetto'. Altre parole con cui descriverlo erano troppo orribili per un simile scricciolo. I genitori erano rimasti talmente sconvolti da avere paura anche solo di toccare il legno della culla. Non avevano mai visto fare nulla di simile, mai in prima persona e non da un neonato.

Non così presto.

«Possiamo fingere di non aver visto nulla... In fondo questa precocità non è assolutamente normale. Ma non potremo tenerlo nascosto per sempre. Un giorno scoprirà di poter fare cose inimmaginabili per noi semplici Guardiani, è solo questione di tempo.»

«Voglio avere più tempo possibile. Non diremo nulla finché non sarà inevitabile farlo» concluse la donna, alzandosi dal divano su cui sostava con suo marito e avvicinandosi al bambino. Era bellissimo, avrebbe voluto poterlo chiamare per nome, rassicurarlo, ma era successo tutto così in fretta da non lasciarle nemmeno il tempo di chiederne il sesso. Non aveva ancora un'identità, il suo intero essere era scomparso dietro a ciò che aveva fatto. Ma era anche il suo piccolo, e lei lo amava. Qualsiasi cosa lui potesse fare rimaneva suo figlio. E non aveva intenzione di lasciarselo portare via dagli Anziani, anche a costo della vita. L'avrebbe protetto con tutta se stessa, senza risparmiarsi.

«Ora credo sia giunto il momento di annunciare la sua nascita, non credi, caro?» disse poi, voltandosi verso l'uomo che continuava a guardarla con uno sguardo colmo d'amore.

Lui sorrise. «Non c'è nient'altro di più importante.»

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro