Quarto anno
Draco si sentiva soddisfatto di come era passata la sua estate e la prima mattina di settembre scese le scale di casa sua fischiettando, si sedette al tavolo per la colazione, si fece versare dall'elfo domestico il tè nella tazza e imburrare il pane tostato e poi lo cacciò in cucina con una pedata.
Pochi minuti dopo arrivarono anche i suoi genitori. Confabulavano a bassa voce e avevano un'aria fredda e austera. Tutto normale per Draco. Lucius si sedette a capo di un tavolo e Narcissa dall'altro, finendo così il loro argomento.
"Tra poco andiamo alla stazione, Draco. Hai preso tutto quello che ti serve?" Chiese il capo famiglia mentre si faceva servire il tè e dei tramezzini.
"Certo." Rispose il figlio, contento.
"Quest'anno dovrai portarti anche un abito da cerimonia, è già nella tua valigia." Aggiunse Narcissa.
"Oh, giusto, per il ballo nelle vacanza di Natale. C'è il Torneo Tremaghi, giusto papà?"
"Sì, esatto. Al Ministero è un argomento molto importante, ultimamente. Bisogna badare alla sicurezza degli alunni in base alla difficoltà delle prove." Spiegò Lucius.
"Pensi che potrò partecipare anche io?"
"Non lo so. I partecipanti verranno estratti a sorte. Comunque, dietro c'è un giro di soldi molto interessante, pare che al vincitore andrà una fortuna. Non mi stupirei che i sorteggiati fossero certi raccomandati..."
Draco sollevò un sopracciglio con faccia interrogativa e subito pensò a Potter. Magari poteva venire scelto perché era il Sopravvissuto. Però anche lui, in quanto appartenente alla famiglia più importante di maghi, aveva molte chance di essere scelto.
Finita la colazione andò in camera sua a guardare la lista dei libri che gli servivano per il quarto anno di scuola e poi controllò di averli messi tutti nel suo baule. Quindi guardò se tutte le sue divise erano state lavate e ben stirate. Era di nuovo cresciuto molto e aveva dovuto cambiare la taglia di ogni indumento. Stava diventando alto, ma non aveva ancora raggiunto suo padre. Mentre considerava tutto questo, un gufo batté il becco sui vetri della finestra. Draco gli aprì e prese il giornale che il pennuto gli aveva portato.
Il nuovo numero della Gazzetta del Profeta era uscito e il ragazzo si sedette sul letto per sfogliarlo e leggerlo. Subito il suo buon umore migliorò, perché vide l'articolo principale che parlava di un attacco in piena notte sui tifosi che campeggiavano vicino allo stadio in cui c'erano stati i Mondiali di Quidditch.
SCENE DI TERRORE ALLA COPPA MONDIALE DI QUIDDITCH.
Il simbolo dei Mangiamorte era apparso nel cielo.
I Mangiamorte, incappucciati, avevano attaccato maghi e streghe di origine babbana.
Sì, proprio un bello spettacolo.
Sua madre lo chiamò dal piano di sotto e lui, in tutta fretta, la raggiunse, facendo levitare il suo baule fin davanti all'ingresso.
I tre Malfoy si smaterializzarono e riapparvero a Londra, davanti alla stazione ferroviaria. Si recarono al binario 9 e 3/4 e si mescolarono alla folla di maghi e streghe che avevano accompagnato i loro figli.
Anche Ron, Hermione e Harry erano presenti e si scelsero una carrozza tutta per loro. Hermione aveva in mano una copia del giornale e la leggeva con fare scandalizzato, scuotendo i ricci del suo capo castano con gesti di disapprovazione.
Draco, invece, stava in carrozza con Goile, Tiger e Zabini. Ogni tanto la Parkinson e il suo branco di amichette Serpeverdi andava a dar loro noia, ma tutto nel solito ordine delle cose. Stanco di stare chiuso lì dentro, Malfoy decise di farsi un giro tra i vagoni. Tiger e Goile lo seguirono. Erano cresciuti molto anche loro, addirittura lo sovrastavano. Però erano rimasti degli idioti totali. A lui faceva comodo avere dei galoppini come amici, siccome riusciva molto spesso a far fare loro le cose al posto suo.
Giunto davanti alla cabina in cui stava Potter, sentì Ron che si vantava con gli amici.
"Abbiamo visto Victor Krum da vicino, stavamo nella tribuna più alta..."
"Per la prima e ultima volta nella tua vita, Weasley." Non poté trattenersi dal dire Draco.
"Non mi pare di averti chiesto di unirti a noi, Malfoy." Gli disse Harry con freddezza.
Draco non lo considerò affatto e, anzi, notò che dalla valigia di Ron pendeva una manica di un vestito con degli strani merletti.
"Weasley... Che cosa sarebbe questa cosa?"
Ron cercò di mettere via quel vestito che aveva riposto male, ma il Serpeverde fu più veloce di lui e lo tirò fuori completamente, mettendosi a ridere insieme a Tiger e Goile. Era vistosamente vecchio, con dei merletti e baveri che lo rendevano molto ridicolo.
"Guarda qua! Waesley, non lo indosserai veramente? Insomma... era di moda più o meno nel diciottesimo secolo... o forse diciannovesimo."
"Vai a mangiare lo sterco, Malfoy!" Disse Ron, che nel frattempo era diventato dello stesso colore arancione del vestito.
Draco gli rise in faccia ancora di più, cambiando infine argomento: "Allora, pensi di voler entrare? So che in premio ci sono un mucchio di soldi e un poco di gloria per il nome della famiglia. Potrebbe essere che finalmente potrai permetterti di comprarti della roba più decente."
"Di che parli?" Chiese Ron.
"Pensi di provare a entrare?" ripeté il Serpeverde, "Suppongo che tu lo voglia, Potter. Non perdi mai un'occasione per metterti in mostra."
"O ci spieghi di cosa stai parlando, o puoi anche andartene, Malfoy." Commentò Hermione, sbirciandolo da dietro Il libro standard degli incantesimi 4 che teneva aperto davanti a sé. Non era riuscita a leggere molto, la conversazione in quella carrozza si stava facendo sempre più interessante.
Fino a quel momento era rimasta zitta, per molte ragioni. In primo luogo, era ancora sconvolta dalla notte passata al campeggio a scappare dai Mangiamorte. In secondo luogo, voleva già avvantaggiarsi con lo studio. In terzo luogo, aveva dei sentimenti contrastanti verso Draco, visto che si era dimostrato favorevole alle azioni dei Mangiamorte, ma al contempo aveva detto proprio a lei di mettersi in salvo.
Forse la freddezza che aveva mostrato era una maschera per non far vedere a nessuno che tra loro due c'era stato il principio di un innamoramento?
Lui si era davvero infatuato di lei oppure Hermione si era solo illusa che fosse così?
La ragazza non sapeva darsi una risposta certa.
"Non ditemi che non ne sapete nulla." Disse lui, in un certo senso deliziato davanti alla loro ignoranza, "Tu hai un fratello e il padre al Ministero e ancora non lo sai? Oh mio Dio, mio padre me l'ha detto già anni fa... lo aveva sentito da Cornelius Fudge. Tuttavia, mio padre è sempre insieme alla gente più influente al Ministero... magari tuo padre è troppo di basso livello per saperlo, Weasley.... sì... probabilmente loro non parlano di cose molto importanti davanti a lui..."
Ridendo di nuovo e sempre a voce più alta, Draco fece gesto a Tiger e Goile di andare via e tutti e tre si allontanarono, proseguendo in un altro vagone.
Furioso, Ron chiuse la porta con un calcio, facendo tremare il vetro.
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