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Have a magic summer, Hermione

Il giorno seguente, Ron si presentò a pranzo con le stampelle e una gamba ingessata. La novità suscitò interesse in molti studenti e in breve tempo circolò la guardò notizia che il ragazzino si era avvicinato troppo al platano picchiatore e quest'ultimo lo aveva preso con i suoi rami.

Stupido Weasley.

Malfoy lo guardò con disprezzo dal tavolo dei Serpeverde e notò anche che Potter e Granger avevano, nonostante tutto, un aspetto rilassato e contento.

Che cosa sarà successo tra di loro?

Mentre Draco faceva le sue riflessioni, Pansy Parkinson si avvicinò a lui e gli sorrise.
"Mi mancherai questa estate".

Draco fece spallucce con indifferenza.

"Credi che ti mancherò un pochino?" Continuò lei.

"Può darsi. Sarò talmente impegnato che raramente avrò tempo per pensare ai compagni di scuola."

Pansy non fu tanto contenta di quella risposta e gli disse: "Anche io avrò mille impegni."

"Buon per te".

"Però, appena avrò un attimo di tempo, ti scriverò qualche lettera".

"Come vuoi."

Pansy si allontanò da lui e il Serpeverde prese ancora da bere, nonostante avesse già finito il pranzo.

Gli ultimi esami e interrogazioni dell'anno stavano tenendo gli allievi impegnati a studiare e molto spesso in preda all'ansia di riuscire a essere promossi.
Draco frequentava spesso la biblioteca e cercava di stare da solo per concentrarsi meglio. Anche Hermione girava tra quelle sale, conoscendo già a memoria gli argomenti secondo cui erano classificati i tomi di ogni scaffale. La sua dedizione ai libri era davvero lodevole.
I due ragazzini si incrociavano inevitabilmente, ma non si guardavano quasi per niente: Hermione si sentiva in colpa per avergli dato un pugno in faccia, consapevole di aver esagerato; Draco non sapeva come affrontare l'argomento.

Terminati gli esami, le interrogazioni e i compiti in classe, agli studenti rimasero alcuni giorni per rilassarsi, fare le valigie e aspettare i voti finali.

Draco sapeva di aver fatto un buon lavoro e se ne vantava in cortile con i suoi amici.

"Non era così difficile il test di Trasfigurazione. La Mac Granitt sta perdendo colpi ultimamente".

"Tu dici? A me ha mandato in confusione la terza domanda," Disse Blaise con un certo nervosismo.

"Ma no, bastava che..."

Il suo dialogo venne interrotto da un gruppo consistente di Grifondoro urlanti che uscirono in cortile, circondando Harry Potter. Draco e i suoi amici li guardarono infastiditi, ma anche curiosi. Harry aveva appena ricevuto una nuovissima Nimbus 2001 e non esitò a salirci sopra e sfrecciare in cielo.

Stupido Potter.

Draco decise subito di chiedere a suo padre di comprare quella scopa per tutta la squadra di Quiddicht, così come aveva già fatto in precedenza.
Il suo sguardo, però, dal cielo si abbassò e si posò sulla Granger, che sorrideva festante insieme ai suoi compagni. Sembrava si fosse ormai dimenticata di lui, dei baci che si erano scambiati e del pugno che gli aveva dato. Draco non lo trovava giusto.

Durante l'ultimo giorno di scuola, vennero consegnate le pagelle e Draco si compiacque di avere dieci in quasi tutte le materie. Era uno tra gli studenti migliori della scuola e questo gli dava prestigio agli occhi di tutti gli altri.

Adesso che gli impegni scolastici erano stati rispettati, al ragazzino non rimaneva che risolvere una questione per lui molto importante.

Sapeva che la Granger sarebbe andata sicuramente a restituire gli ultimi libri presi in prestito alla biblioteca. Anche lui ne aveva ancora uno da riconsegnare. Si recò con il solito passo altezzoso tra gli scaffali, perdendo un po' di tempo a cercare, finché non incrociò Hermione.

"Ehi Granger".

"Che vuoi, Malfoy?"

"Ancora non ti sei scusata per il pugno che mi hai dato".

"Forse perché non ne ho l'intenzione".

"Scusati o mio padre verrà a saperlo".

"Sai che paura..." Lo snobbò lei.

"E gli dirò anche di comprare delle nuove scope per il Quidditch".

Hermione sospirò annoiata, "Come sei prevedibile, Malfoy, non sai fare niente senza senza tuo padre".

"Non è vero, faccio moltissime cose senza di lui".

"Per esempio?" Lo mise alla prova lei, guardandolo scettica e con le sopracciglia alzate.

Lui rimase un attimo sull'attenti, guardandosi attorno per accertarsi che non ci fosse nessuno a guardarli, poi ridusse le distanze con lei e rispose: "Per esempio faccio questo".
Le prese la faccia con entrambe le mani e la baciò.

Hermione rimase rigida in un primo momento, ma poi si sciolse è intrecciò la lingua con la sua, ricordandosi tutto quello che aveva cercato di dimenticare.

Quando si separarono, si dettero ancora qualche bacio a stampo e Draco, guardandola negli occhi, le disse: "Passa una magica estate Granger, non scordarti di quanto so baciare bene".

Hermione, senza parole per lo scombussolamento emotivo che stava provando, lo guardò andare via, incapace di inseguirlo.

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