50. SEI GIÁ QUALCUNO PER ME
Ci sono notti che non accadono mai.
Alda Merini
The West Wind: «Oggi siamo proprio in pochi».
Il Corrotto: «Già, siamo solo in quattro...».
The West Wind: «Forse c'è qualche gita... oppure qualche esame...?».
Enrico La Talpa: «Certo, ci sono le gite scolastiche delle classi quarte! Così adesso sappiamo chi è di quarta, e chi è di quinta!».
Il Corrotto: «Talpa, certe riflessioni puoi tenertele per te».
Lo Spettatore: «Non essere così cattivo con lui, Rupty. Ci stavamo pensando tutti, era una cosa troppo ovvia perché non ci venisse in mente...».
Il Corrotto: «Sì, ma solo lui ha sentito il bisogno di dirlo».
Lo Spettatore: «Non importa se adesso sappiamo chi è di quarta e chi è di quinta, tanto non conosciamo comunque i loro nomi... ».
Enrico La Talpa: «Già, sei davvero pesante, Rupty, quando ti ci metti!».
Lo Spettatore: «E poi, in fondo, più o meno la sapevamo già, la classe, no?».
Il Corrotto: «Non esattamente. Ad esempio, io non sapevo che tu fossi di quinta...».
«Ok, ora lo sai. E così adesso siamo pari: sappiamo tanto uguale l'uno sull'altro».
«Ehi, stai sottovalutando il nemico!».
«Sicuro che non sia tu, a sopravvalutare te stesso?».
«No, non in questo caso, Spec, te l'assicuro».
«Ehi, sono già due volte che mi fai venire la pelle d'oca per paura che tu abbia scoperto chi sono in realtà!».
«Perché hai tanta paura che io scopra la tua identità?».
«Non so, è per un senso di inadeguatezza, credo...».
«Inadeguatezza?! E perché?».
«Forse perché ho paura di deluderti, no?!».
«Hai paura di deludermi?!».
«Beh, mi sembra ovvio, Bossy! Non dirmi che anche per te non è la stessa cosa!».
«Sei forse un brutta ragazza?».
«C'è chi lo dice».
«Hai forse un suggeritore che ti aiuta ad apparire così brillante, quando scrivi su Dragonfly?».
«No, anche se non sarebbe una cattiva idea...».
«Allora il fatto che tu sia così spaventata dalla nostra scommessa può derivare solamente da una cosa».
«E quale?».
«Dal tuo desiderio di piacermi».
«Dal mio desiderio di piacerti?».
«Esatto, è quello che ho detto».
«Per caso, hai intenzione di farmi arrabbiare?».
«No, per nulla».
«E allora, ci stai provando con me?».
«E se fosse?».
«Ti considererei un pazzo, a provarci con un computer!».
«Non ci starei provando con un computer. Ci starei provando con te».
«Non lo trovo divertente».
«In fondo cosa ci sarebbe di male? Anche se non ti conosco dal vero, so già che mi piaci più della maggior parte delle ragazze che conosco».
«Dai, su!».
«Non te la prendere, Spec, sto solo cercando di farti capire che tu sei già qualcuno per me. Non ho alcun bisogno di sapere che sei una bella ragazza per provare simpatia nei tuoi confronti. Quindi, non devi preoccuparti di quello che potrei pensare se scoprissi la tua vera identità, perché, se c'è una cosa certa, è che non riuscirai a non piacermi, anche se tu lo volessi con tutte le tue forze. Mi piaci già troppo, perché possa cambiare idea!».
«Vorrei che fosse davvero così».
«É una promessa».
Enrico La Talpa: «Scusate l'intromissione, eh! Volevo solo ricordarvi la nostra presenza, casomai vi dimenticaste che non siete soli ed incominciaste discorsi troppo imbarazzanti».
The West Wind: «Lasciatelo perdere, ragazzi. È giusto che vi siate chiariti: questa storia della scommessa stava facendo venire troppa ansia a Lo Spettatore. Così, almeno, si tranquillizzerà un po'».
Lo Spettatore: «In effetti, avevo proprio bisogno di un chiarimento, anche se quello che mi ha dato Il Corrotto è persino troppo... chiaro!».
Enrico La Talpa: «Già, ho incominciato a temere che ti chiedesse di uscire con lui!».
Il Corrotto: «Stavo per farlo, infatti».
Enrico La Talpa: «Allora sono contento di avervi interrotto! E ti pregherei di chiederglielo un giorno in cui non ci sarò, non vorrei vomitare quello che ho mangiato a pranzo».
The West Wind: «Sei davvero disgustoso, Talpa... Hai rovinato l'atmosfera!».
Lo Spettatore: «Ehi, ragazzi. Mi dispiace, ma devo andare a studiare...».
Enrico La Talpa: «A studiare, eh? Dillo, che vuoi fuggire dal Corrotto!».
Lo Spettatore: «Ma va', che dici!».
Il Corrotto: «Spec, scusa... Se quello che ti ho detto ti ha dato tanto fastidio, mi rimangio ogni cosa, sul serio! La parte sull'uscire insieme... Beh, l'ho detto per scherzo... non pensavo ti saresti offesa».
«Non mi sono offesa, Boss. È solo che... ecco, è che non sono affatto abituata a tanta sincerità da parte di un ragazzo. Di solito, non hanno tanto coraggio quando si tratta di parlare chiaramente di certe cose. Grazie, per averlo fatto, comunque, dico sul serio. Ma domani ho davvero una verifica importante, non era una scusa».
«Allora, vai pure a studiare, non ti costringo... Visto che ti ho già rovinato la giornata, non vorrei anche farti prendere un brutto voto. Scusa».
«Ehi, Boss. Smetti di auto-punirti, per favore?! Ti ho già detto che non mi hai dato per nulla fastidio. Anzi, sono davvero felice di aver scoperto che esiste ancora qualche ragazzo con un po' di carattere!».
«Spero che tu non lo stia dicendo solo per tranquillizzare me, visto che io l'ho detto solo per tranquillizzare te!».
«Ma no! Davvero!».
«Solamente, io preferisco parlare chiaro, soprattutto quando sto parlando con qualcuno di cui non posso vedere la reazione... Altrimenti si rischiano fraintendimenti che possono rendere la situazione troppo pesante... Quindi, davvero, se ti ho dato fastidio, dimmelo».
«Ecco, lo sapevo che ci saresti riuscito, prima o poi!».
«A fare cosa?».
«A farmi sputare fuori tutto! Io ho la maledetta tendenza a dire tutto quello che penso, e la cosa diventa imbarazzante, a volte...».
«Puoi dirmelo, non mi offendo».
«Ok, visto che sei tu e di te mi fido, ti dirò tutto: la verità è che sì, mi hai spiazzato parecchio, prima...».
«Lo sapevo! Scusa, dimentica tutto».
«Ma no! Mi hai spiazzato, sì, ma in modo positivo, non negativo, quindi devi solo esserne contento. Semplicemente, visto che sono una ragazza romantica - lo ammetto -, ho bisogno di assimilare la cosa con un po' di calma, ecco tutto. É che io prendo tutto troppo sul serio, e non vorrei farti il torto di credere che avevi davvero intenzione di provarci con me».
«La sincerità è solo un bene. Comunque non mi avresti fatto un torto».
«Ora però è troppo! Ci vediamo domani!».
The West Wind: «Tranquilla, Spec. Vai a studiare, che ci penso io a far tornare in sé Il Corrotto».
Enrico La Talpa: «Sì, sì. E io le do una mano!».
Il Corrotto: «Non ho bisogno di tornare in me, si sta così bene fuori».
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