Capitolo 28 -Un mese dopo-
''Muovi quel culo, Dray! Tua sorella mi uccide se arriviamo in ritardo, e questa volta lo farà anche la McGranitt!'' Urlò Blaise, scuotendo Draco con forza, anche se quest'ultimo sembrava non volerne sapere di alzarsi dal letto. Scoppiai a ridere e avvicinandomi al mio migliore amico, lo esortai a lasciar perdere. ''Lo vizi troppo, Harry.'' Mi sgridò Blaise, sospirando. Io sorrisi, mi sedetti al bordo del letto del mio ragazzo e gli accarezzai il volto con dolcezza. ''Dray, andiamo, è ora di svegliarsi.'' Sussurrai. Lui aprì gli occhi lentamente. ''Devo proprio?'' Chiese con la voce impastata dal sonno. Io annuii. ''Dobbiamo andare a Hogsmeade, ricordi? Se non scendiamo, saremo costretti a rimanere qui...'' Lo avvisai. Draco sospirò, ma si mise a sedere, baciandomi a stampo. Era il suo modo per augurarmi il buongiorno, ed io non potevo che esserne felice. Blaise, ancora nella stanza, sbuffò infastidito. ''Ho capito. Scendo a fare colazione senza di voi. Ma se non vi fate trovare nell'atrio alle nove in punto, non farò nulla per convincere la prof ad aspettarvi.'' Disse, afferrando il mantello e la sacca, prima di uscire. Ridacchiai. Blaise era sempre lo stesso, mentre cercava di proteggerci e di tenerci lontani dai guai. Purtroppo nell'ultimo periodo i suoi tentativi erano stati quasi del tutto vani, dato che io e Draco passavamo le nostre giornate l'uno appiccicato all'altro, e di certo non ci curavamo delle regole della scuola. Il fatto che la McGranitt fosse diventata la nuova preside di Hogwarts non aiutava affatto, dato che ci dava la sicurezza che avrebbe chiuso un occhio con noi, se fosse successo qualcosa.
Da un mese a quella parte, le cose si erano evolute, lentamente e con estrema tranquillità, facendoci abituare pian piano a delle nuove dinamiche che stavano diventando ormai quotidiane.
"Ancora non ci credo che sia andato tutto bene." Mormorò Draco, passando una mano tra i miei capelli, guardandomi fisso negli occhi.
Sorrisi. Ricordavo ancora in maniera vivida, la sensazione di ansia e preoccupazione che avevo provato un mese prima. Avevamo preso parte a quello che si sarebbe tranquillamente potuto definire colpo di stato e ne eravamo usciti indenni, pur essendo soltanto dei ragazzini. Certo, era stato difficile sedare gli ultimi gruppi di opposizione, ma con l'appoggio di tutti i mangiamorte e dei loro figli, la netta maggioranza era riuscita a vincere. Nessuna battaglia, nessuna guerra o spargimento di sangue. Tutto era andato secondo e piani e si era risolto nell'arco di una serata. Tom era diventato il nuovo ministro, ed una volta salito in carica aveva subito tolto a Silente ogni carica, assegnando la presidenza del Wizengamot a Lucius. I miei genitori erano ritornati a svolgere il loro lavoro di Auror, e adesso erano, ovviamente, a capo del dipartimento. Come ci si sarebbe aspettati da loro, i nostri genitori non avevano perso tempo, lavorando sodo per poter riformare il Ministero. Avevano, infatti, iniziato ad avere diversi colloqui, al fine di far lavorare al loro fianco soltanto chi dimostrava di esserne davvero in grado. Inutile dire che la nascita di un nuovo governo e la notizia della finta morte di Tom, James e Lily, portarono ad un periodo di caos mediatico su tutti i fronti. A scuola non si parlava che di noi, mentre l'opinione pubblica si spostava sempre più dalla nostra parte. Tutti stavano finalmente capendo che Tom Riddle non era affatto quello che il vecchio ministero aveva detto. Lui non era il cattivo.
''In effetti mi sarei aspettato, non so... Qualcosa di più drastico.'' Ammisi ridacchiando. Draco alzò gli occhi al cielo. ''Questo perchè sei negativo fino al midollo.'' Mi prese in giro. Annuii con forza, poi però mi allontanai di scatto, alzandomi velocemente, correndo verso l'armadio. Afferrai un maglioncino bianco e un paio di jeans e li lanciai addosso a Draco. ''E adesso cosa ti prende?'' Chiese sconvolto, scoppiando a ridere per il mio attacco quasi isterico. Per tutta risposta, incrociai le braccia al petto, fingendo di essere arrabbiato. ''Zab ha ragione. Devo smetterla di viziarti.'' Lo avvisai, serio.
Draco sorrise malizioso, scostò le coperte dal suo corpo seminudo e mi raggiunse con passo felpato, fermandosi soltanto quando il suo viso fu a pochi centimetri dal mio. ''Se vuoi posso viziarti io.'' Soffiò, facendomi rabbrividire. E in quel momento sarei stato felicemente disposto ad accettare la sua proposta, e dovetti ricorrere a tutto il mio autocontrollo e alle mie facoltà mentali per allontanarmi e non cedere alla tentazione. ''Tieni questo spirito infuocato per più tardi. Ora abbiamo da fare.'' Dissi, lasciandogli un bacio sulle labbra, prima di uscire dalla stanza. ''Ti aspetto qui fuori. Sono una distrazione troppo forte per te.'' Gridai, chiudendomi la porta alle spalle, seguito dalla risata del biondo.
Riuscimmo a scendere nell'atrio esattamente cinque minuti prima della fine dell'appello, beccandoci una ramanzina, ma riuscendo ugualmente a partecipare alla gita. ''Davvero, ragazzi, voi lo sapete che sono la vostra prima fan, ma...'' Cominciò Aries, scuotendo la testa con disappunto. Io mi grattai la nuca, imbarazzato. ''Scusa, ma è colpa di tuo fratello. Ha bisogno di continue attenzioni.'' Mi giustificai, facendo borbottare il diretto interessato. ''Amore... davvero io e te non siamo nella posizione di commentare. Insomma, penso che se anche noi avessimo avuto la possibilità di condividere la stanza, non avremmo visto la luce del sole per un bel po'...'' Fece Blaise, beccandosi una gomitata dalla sua ragazza, che poi sospirò, rivolgendosi a noi. ''Sto solo cercando di dirvi che dovreste aggiungere un po' di studio alla vostra vita sentimentale, e possibilmente ricordarvi di avere degli amici. Anche quelli hanno bisogno di continue attenzioni, Harry.'' Continuò la Malfoy, decisa a mantenere il punto. ''Beh... questa volta mi schiero a favore della Drarry.''
Tutti ci voltammo in direzione del nuovo arrivato. ''Nene!'' Gridai, senza lasciare la mano di Draco. Adhane fece un cenno con il capo, salutandoci tutti con un unico gesto. ''Credevo avessi in programma un appuntamento.'' Dissi, guardandomi intorno per accertarmi che non ci fosse qualcuno con lui. Il ragazzo scosse la testa. ''Niente appuntamenti. Io e Theo non siamo fatti per questo tipo di cose.'' Ammise. In effetti non li avevo mai visti fare nulla di vagamente romantico insieme, eppure erano diverse settimane che Adhane aveva cominciato a frequentare le lezioni ad Hogwarts. All'inizio era stato strano per me, averlo al mio fianco tra le mura scuolastiche, ma c'erano stati così tanti cambiamenti, che uno in più non aveva poi fatto una grande differenza. Adhane aveva dovuto essere smistato come uno studente del primo anno, e straordinariamente era finito in Grifondoro, insieme a sua cugina. Dovevo ammettere che la notizia mi aveva sconvolto, ma alla fin fine Adhane rimaneva lo stesso, e non ci sarebbe stato nulla che mi avrebbe portato ad allontanarmi da lui, non di nuovo. ''Ragazzi, perchè non continuiamo a parlare davanti ad una bella tazza di burrobirra?'' Chiese Draco, facendoci rendere conto di esserci fermati a parlare in mezzo alla strada. Sorrisi annuendo.
Eravamo andati ad Hogsmeade proprio per passare del tempo tutti insieme, quindi non mi dispiaceva affatto. Aries e Blaise andarono avanti, mentre io, Draco e Adhane camminavamo a qualche metro di distanza. Tutti gli sguardi erano puntati su di noi, eppure nessuno dei miei amici sembrava farci caso. Eravamo al centro dell'attenzione in ogni momento e ovviamente ne traevamo i nostri vantaggi, beandoci della fama che avevamo acquisito. "Pensate che smetteranno mai di parlare di noi?" Chiesi retoricamente, ammiccando verso alcune ragazze che ci stavano fissando. Sinceramente provavo pena per loro, doveva essere difficile osservare dei ragazzi come noi e sapere che non avrebbero mai avuto una possibilità, per via del nostro orientamento sessuale. "Parlano di te da quando avevi 11 anni, Harry... Dovresti avere la tua risposta." Mi prese in giro Draco. Suo cugino ridacchiò; stava cercando con tutte le sue forze di ristabilire una connessione con il biondo, e pian piano ci stava riuscendo. Ero fiero di entrambi.
Continuammo a passeggiare in silenzio, fino a quando non entrammo ai tre manici di scopa, dove ci sedemmo ad uno dei tavoli più tranquilli, in fondo alla sala, ed ordinammo le nostre bevande. Madama Rosmerta sorrise gioviale e ci avvertì che avrebbe messo tutto a suo conto, e che non avrebbe mai accettato dei soldi da noi.
"Grazie mille Madama Rosmerta." Fece Aries, tutta sorrisi e dolcezza. Feci una smorfia disgustata per prenderla in giro e finimmo per scoppiare tutti a ridere.
"Grazie mille Madama Rosmerta." Sussurrò mieloso Draco, facendole la burla.
"Sono solo educata." Rispose la ragazza, piccata. Tutto intorno a noi era silenzioso e tranquillo, anche se il locale era pieno. Per un attimo mi chiesi per quale motivo ci fosse un tale mortorio, ma poi mi resi conto che il motivo era che tutti i presenti volevano ascoltare le nostre conversazioni. Strinsi i pugni sotto il tavolo e tentai di restare calmo. Amavo la popolarità, ma nessuno aveva il diritto di invadere la mia vita in tal modo. Era come se dovessi condividere tutto quello che era importante per me anche con loro, e sinceramente non mi andava per niente. Quello che era mio non si toccava.
La mano calda di Draco si appoggiò sulla mia gamba, e il suo sguardo preoccupato si incatenò al mio. "Lascia stare, Harry." Disse soltanto. E io gli diedi ascolto. Allentai la morsa delle mie dita strette in pugno e lasciai che la mano del mio ragazzo si intrecciasse con la mia, tranquillizzandomi. "Non vedo l'ora che arrivino le prossime vacanze! Sono sicura che ci divertiremo tutti insieme." Urlò Aries, distraendomi dai miei pensieri.
"Certo. Basta che questa volta non inviti il pel di carota e compagnia." Borbottai ironico.
"Prima o poi te li dovrai far andare giù. Soprattutto ora che anche Ad è un rosso-oro." Mi istigò lei, facendomi la linguaccia. Infantile come sempre.
"Oh no. Non mettermi in mezzo alle tue guerriglie, signorina. E poi, se c'è una cosa che i nostri genitori ci hanno insegnato, è proprio che non esiste nessuna distinzione Noi siamo noi e basta, a chi importa in quale dormitorio passiamo la notte o a quale tavolo ci sediamo per mangiare? Noi abbiamo un legame che non si può spezzare." Le parole di Adhane fecero rimanere tutti in silenzio.
Fu in quel momento che pensai a quante ne avevamo passate e a quante ancora ne avremmo passate in futuro. Non sarebbe stato facile, ma insieme a loro, sapevo di poter affrontare qualsiasi avversità. E poi sorrisi, perchè capii che per quanto avessero potuto ascoltare, tutti quelli che avevamo intorno non avrebbero mai capito l'amore che provavamo gli uni per gli altri. Quello era solo nostro.
Fine
Ragazzi, sì, questa è la fine della storia.
Cortissima, senza senso ed improvvisa, ma pur sempre una fine. Se siete sorpresi e confusi... non temete, anche io non sapevo che questo sarebbe stato l'ultimo capitolo che avrei scritto.
Spero, comunque, che la mia storia vi sia piaciuta, e mi auguro che vogliate ancora leggere qualcosa di mio, dopo questo capitolo.
Esprimetevi e sfogatevi pure qui sotto nei commenti.
Vi amo e alla prossima.
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