Don't cry
Non piangere.
Non piangere, Reisi.
Non piangere, altrimenti vengo lì a baciarti le lacrime.
Reisi, non piangere più, amor mio, non serve.
Anche ora, anche oggi.
Ti vedo davanti a quella che è la mia lapide.
Stai lì, in ginocchio, accarezzando con la punta delle dita il mio nome inciso nella pietra.
Ti togli gli occhiali prima di sfregarti gli occhi, e posso vedere un sorriso amaro solcarti il viso.
"Mi manchi Mikoto..."
Anche tu mi manchi, Reisi.
"Avrebbe potuto finire diversamente."
Sì, forse.
Ti stringi le braccia con le mani, la testa piegata in avanti però ora, non trattieni nemmeno i singhiozzi.
Lasci che ti distruggano, che ti squassino l'anima e il corpo.
E un po' distruggono anche me.
È colpa mia se sei così, ora. E io non posso fare nulla.
Mi avvicino a te mentre la neve comincia a cadere.
Alzi il viso, lasciando che si bagni dei piccoli fiocchi freddi che cadono dal cielo plumbeo.
Non resisto.
Ti abbraccio.
Sei freddo.
Come sempre, ma stavolta non c'è il mio calore a scaldarti.
Sono freddo anch'io.
Ti volti fra le mie braccia e io posso finalmente vedere il tuo viso.
Sei sempre così bello.
Anche ora, al freddo, anche ora, distrutto dal dolore.
Nemmeno il tempo potrebbe rovinare la tua bellezza e ne sono sempre più sicuro.
Posso vedere le lacrime ferme sugli angoli dei tuoi occhi violetti.
Porto una mano ad accarezzarti la guancia mentre ti bacio le lacrime.
"...Mikoto..."
"Te l'avevo detto. Non piangere mai, altrimenti vengo da te a baciarti le lacrime."
Sorrido quando ti appoggi totalmente a me, stringendomi.
Non tremi più.
Chissà, forse sono davvero riuscito a donarti un po' del mio calore.
"Dovresti tornare a casa."
"Hum?"
"É notte fonda e fa molto freddo. Torna a casa, Reisi."
"Non posso."
"come mai?"
"Non ci sei."
"Io ci sono sempre, Reisi. Nel tuo cuore, finchè lo vorrai, io continuerò a esserci, lo sai."
Non mi ascolti.
Sei troppo preso a goderti quest'abbraccio, ad occhi chiusi.
La neve copre tutto intorno a noi.
Rafforzo la stretta.
"Ho capito."
La neve cade ovunque ormai, copre tutto.
Un fiocco di neve si ferma su una rosa rossa vicino ad una lapide.
Il custode cammina con le mani dietro la schiena, sorpassando due giovani stretti in un abbraccio struggente.
È un attimo.
L'uomo punta la torcia nella direzione dei due.
L'unica cosa che illumina è la lapide su cui stavano i due.
"Suoh Mikoto
13 Agosto 1988 - 19 Dicembre 2012
Mi manchi."
Dei due giovani nessuna traccia.
E la neve comincia a cadere anche lì, coprendo discretamente il posto vuoto davanti alla lapide.
****
Anna apre gli occhi nel buio della stanza e pensa che, forse, dovrebbe smettere di dormire.
Troppe cose brutte succedono quando lei sta dormendo.
****
Saruhiko stava sul tetto della sede con le braccia dietro la testa, il volto rivolto verso il cielo.
Un normale passante potrebbe dire che è solo un ragazzo che guarda il cielo.
Ma non è così.
Saruhiko sa.
Sa cos'è successo questa notte senza bisogno che qualcuno glielo dica.
Guarda l'ora sul suo PDA.
"Mezzanotte e un minuto del 19 Dicembre 2016. Mi manchi già, Capitano."
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