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Dapprima un suono acuto, incessante, provenì dagli altoparlanti. Si diffuse in tutta la nave, fece eco nei corridoi.
Poi le prime navi si materializzarono dal nulla nello spazio infinito che si vedeva oltre le vetrate della plancia.
Il generale Hux diede subito l'ordine: tutti i TIE decollarono, i soldati si disposero in linee difensive vicino al ponte di comando, alle prigioni, nei pressi dell'hangar, il silenzio prima del caos riempì l'aria.
Immediatamente le navi della resistenza presero a volare in formazioni, coordinate in modo tale che ogni nave potesse coprire quella di fronte dai vari spari dei cannoni nemici e dalle raffiche di colpi provenienti dai caccia TIE del Primo Ordine.
Le prime difese della nave furono distrutte, ma il deflettore era ancora integro, con quello attivo era impossibile oltrepassare gli scudi difensivi.
Finn stava guidando una piccola flotta verso un punto dove apparentemente non c'era nulla di più che un paio di cannoni, ma lui sapeva che di lì passava un condotto che portava parte dell'energia necessaria per mantenere attivo il deflettore. Senza parte di questa energia la sala macchine avrebbe dovuto attingere da quella di riserva e il tempo impiegato sarebbe stato più che sufficiente per fare breccia nei loro scudi e metterlo fuori uso.
Quando spararono i primi colpi verso il condotto non successe nulla, ma dopo pochi secondi le esplosioni si susseguirono una di fila all'altra sul ventre della nave.
Le esplosioni rimbombavano nell'aria, i soldati si stavano ammassando nei pressi della porta laterale che dava sui corridoi della sezione 10, erano preparati, ma nonostante questo la condizione di un conflitto faccia a faccia non era prevista fino a qualche giorno prima e loro dovevano mantenere la posizione, a costo di morire.
Il frastuono stava facendo eco nella testa di Rey che, contro ogni logica, non era preoccupata per sé stessa, perché sapeva cosa stava succedendo, ma continuava a pensare a lui, dove fosse, cosa facesse, stava già camminando tra le macerie e i corpi a terra?
Hux sapeva che la Resistenza, dopo l'ultimo scontro, si doveva essere preparata meglio.
-Comandante Phasma, dica ai suoi soldati di prelevare la prigioniera.-
Gli ordini furono dati via trasmittente e subito si sentirono passi pesanti dirigersi verso le celle.
I pavimenti tremavano, il rumore della battaglia non cessava e Rey non ne poteva più di stare rinchiusa lì dentro.
Era inutile, non riusciva ad uscire, perché era ancora bloccata?....non poteva essere lui, non più.
Come poteva essere stata così stupida? Improvvisamente capì che Snoke aveva preso il posto di Kylo Ren ed era ovvio cavolo, se il primo fallisce ci deve sempre essere un piano di riserva e questa volta non poteva sfuggire al suo controllo.
Quando comparve in plancia Hux si diresse subito da lui, doveva fare la sua parte nel piano, se ciò che aveva detto il Leader Supremo fosse stato vero ne doveva avere conferma.
-Ho dato l'ordine di scortare la prigioniera in un'area sicura, se i ribelli riusciranno ad entrare si dirigeranno alle celle, meglio essere preparati.-
-Generale, è sicuro che una semplice scorta possa tenere a bada un jedi?-
-Più che sicuro, vede?, non credo che sia solo una manciata di soldati a tenerla sotto controllo.-
Il significato di quella frase ci mise un po' ad essere capito da Ren, ma appena comprese il panico lo assalì, anche se non lo dava a vedere.
Senza dare spiegazione si precipitò fuori dalla sala comando, non gli importava di aver tolto la maschera, dopo tutto non sarebbe riuscito a tenere su ancora per molto quella messinscena. Lasciò la fredda superficie di metallo che gli ricopriva il volto cadere a terra appena svoltato l'angolo.
Senza esitare percorse vari corridoi, sapeva dove andare.
Quando si ritrovò davanti alla scorta, composta da soli quattro soldati, si fermò.
Abbassati. Rey non esitò, si buttò a terra mentre una scia rossa le passava sopra la testa, facendo cadere a terra quattro corpi privi di vita.
Stordita da tutto quello che era successo in appena dieci minuti quasi non si accorse della mano tesa di fronte a lei.
Era in imbarazzo, lo doveva ammettere, ma non c'era tempo di stare a pensarci. Poche immagini della sera prima gli passarono in testa, ma cercava di scacciarle.
La vide alzarsi senza accettare il suo aiuto.
-Tieni.- Rey rimase a fissare per troppo tempo la spada laser, la sua, che le stava porgendo.
Poi si sentirono i colpi, uno dietro l'altro. Le stavano arrivando contro, come mani luminose intente ad afferrarla. Queste si fermarono a poca distanza da lei. Si voltò e lo vide, lo sguardo concentrato su quelle luci sospese nell'aria, le stava ancora porgendo la spada.
Non avrebbe sopportato di lasciarla, sentiva come un filo invisibile che, se lei fosse stata spinta a terra, l'avrebbe trascinato giù con lei.
Afferrò l'impugnatura e la accese.
Corri.
-Come?-
-Ho detto corri, se non ci leviamo da questo corridoio quando lascerò la presa tutti i colpi ci verranno addosso. Gira a destra.-
Appena sentì l'aria spostarsi al suo passaggio si voltò e la seguì.
Le esplosioni dietro di loro bloccarono le truppe, ma sapeva che ce ne erano altre.
Non era lì. Dov'era? Doveva essere lì, ma tutte le stanze erano vuote.
-Finn! Ne stanno arrivando altri.-
-Andate nei condotti, io entrerò per ultimo.- così stette di guardia finché non fu il suo turno, scese giusto in tempo prima che arrivassero altre guardie.
La loro nave era nell'hangar secondario, la scelta più logica era dirigersi lì, sperando di ritrovare Rey nel frattempo, perché il tempo stava finendo, avevano ancora una trentina di minuti prima che gli allarmi di rilevamento si riattivassero e che decine di soldati li bloccassero nel condotto.
-Mi dispiace Finn.- Jim sapeva che poteva finire così, ma aveva continuato ad essere ottimista fino all'ultimo.
Ora, di fretta, schiacciato in un condotto d'emergenza, doveva solo pensare a riportare a casa i suoi compagni, ma Finn, seppur preparato ad una situazione del genere, non si aspettava di non riuscire ad accettare il fatto di non averla trovata.
Poteva contare solo sul caso ora.
-Ci conviene uscire due ponti sopra all'hangar, è probabile che ci stiano aspettando lì.-
Finn annuì e si calarono tutti nello stretto passaggio che conduceva al corridoio 17, direttamente collegato, tramite scale, all'hangar secondario.
Continuavano ad arrivare, gli spari erano incessanti, ma riusciva a deviarli, le ore di allenamento passate con Luke potevano sembrare noiose, a volte, con i minuti trascorsi ad occhi chiusi cercando di parare una scia di luce gialloniola, finendo quasi sempre buttati a terra da una di queste, ma Rey sapeva che erano di vitale importanza per un jedi. Stavano entrambi indietreggiando, non perché stessero per essere sopraffatti, ma perché ormai mancava poco alle porte dell'hangar, saranno stati ad una ventina di metri di distanza. Poco prima di raggiungerle si trovarono al centro di un incrocio di corridoi, i soldati arrivavano da ogni direzione. Tra due di questi si fece spazio il generale Hux.
-Corsa finita Ren.-
I comandi di apertura erano bloccati e non c'era tempo per baipassarli o disinserirli, l'unica possibilità era quella di colpire il pannello di controllo con la spada, ma se solo avessero provato a muoversi una raffica di decine e decine di spari si sarebbe avventata su di loro, ed erano troppi per poterli respingere tutti, perciò la realta gli crollò addosso: erano in trappola.
Non farlo. La sentì parlare, ma il suo volto era immobile.
Cosa non dovrei fare?
.....Non pensare in negativo, se no poi inizio anch'io a pensare di non potercela fare.
D'improvviso Rey mosse il braccio verso destra e colpì il pannello, fu tutto molto veloce: le porte si aprirono e subito incominciarono gli spari, ma lei aveva gia pensato a questo. Una volta fatto il primo passo nell'hangar si buttò sul pavimento e trascinò lui con se. Sfuggirono ai primi colpi e nel momento di pausa che seguì si alzarono e si diressero correndo verso un'enorme cassa di fronte a loro, si appiattirono contro un suo lato in modo da ripararsi.
-Come pensi di raggiungere una nave ora?-
-Non siamo stati catturati, per ora pensa a questo.- Rey si alzò e scoperchiò velocemente la cassa, poco prima che altri spari partissero dai fucili dei soldati.
Prima che Kylo potesse chiedere qualcosa lei si riabbassò tenendo in mano due pistole laser. Ne porse una a Ren.
-Coprimi.-
Si alzarono a tempo, mentre gli uomini di Hux avanzavano, con un colpo mirato Rey centrò le prese magnetiche che tenevano le porte sollevate. Queste si chiusero subito, separando il generale da più di metà del suo piccolo esercito. Rimanevano solo lui e un'altra decina di uomini.
-Non ti nascondere! Sei solo un traditore!-
Ren cercò di ignorarlo.
-Ok, dobbiamo batterli per riuscire a fuggire.- sembrava ovvio, ma lei volle dirlo comunque, forse per distrarre lui dai pensieri che stavano già addensandosi nella sua mente.
Appena misero un passo fuori dalla protezione della cassa i colpi ricominciarono, ma dieci soldati non erano nulla di impossibile rispetto al loro numero moltiplicato almeno cinque o sei volte di prima. Caddero uno dietro l'altro, l'unico rimasto era Hux.
Iniziò a sparare, Rey era più avanti di Kylo Ren, di uno o due metri, ma questo bastò. Si ritrovò a fare un movimento troppo lentamente, ma non era da lei, lo sentiva, la stava indebolendo, Snoke stava riuscendo a fermarla, non riuscì a parare il colpo e cadde.
Ci mise qualche secondo a realizzarlo, ma la vide crollare a terra proprio davanti a sé.
Era come se percepisse tutto a rallentatore fino a quando il suo corpo non si abbattè con un tonfo sordo sulla superficie fredda sotto i loro piedi. Reagì d'istinto e scatenò la sua rabbia improvvisa su Hux, questi si ritrovò senz'aria, stava soffocando, strangolato da una forza invisibile. Anche lui finì sul pavimento freddo, ma, a differenza di Rey, era ancora cosciente, solo troppo debole per alzarsi.
Si precipitò verso Rey, il rosso che vedeva, intento ad allargarsi sempre di più attorno a lei, lo terrorizzò.
Sbucarono nel lato sinistro dell'hangar secondario, stranamente non c'era nessuna guardia. Poi li vide: due sagome in lontananza, una a terra, l'altra china su di lei.
Tutto era stranamente tranquillo, ma nell'aria si avvertiva ancora la presenza di qualcosa, qualcosa di malinconico, qualcosa di strano. Finn si avvicinò a passo svelto, sperando di non vedere ciò che pensava. A poca distanza da loro però fu bloccato da una specie di barriera invisibile, non riusciva ad oltrepassarla.
-Allontanati da lei! Lasciala!- ma non capiva?! No, di certo non poteva capire. A differenza di ciò che credeva, Kylo era chino su Rey intento a cercare di salvarla, di salvare sé stesso, di salvare tutto ciò che importava in quel momento.
Non si muoveva. Perché non si muoveva?! Ma la sentiva respirare, respirava ancora nonostante tutto.
Si concentrò, si sforzò di focalizzare ogni sua energia su di lei, era tutto ciò che doveva, poteva, era tenuto a fare.
Finn si sentiva impotente, per quanto ci tentasse quel muro trasparente non crollava. E la vedeva, la vedeva stesa a terra in una pozza di sangue rosso acceso.
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