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"Fu oscurità , ma poi aprii gli occhi"

River is dead ,and Amy si too
Donna's forgotten
And, Rose Tyler I-
-The Tenth Doctor-

POV. Doctor

La vidi precipitare sotto ai miei occhi, spingermi via e cadere.

In fine.

Gridai in un solo disperato atto di dolore.
Presi il Tardis: Potevo salvarla, dovevo sarvarla.
Non poteva morire, non lei, non anche lei, non dopo Donna, Marta e non dopo Rose, lei era sempre rimasta, non poteva morire!!

Non poteva morire..

Arrivai sul fondo della voragine che l'aveva inghiottita.
Mi guardai in torno non si distinguevano le pareti del crepaccio dal suo suolo.
Era tutto completamente nero.

Scuro

Oscuro

Sembrava una notte, no, la notte è blu, quello era nero.
Era l'universo, lo spazio, l'universo senza galassie, pianeti o stelle.
Un'unica vanda desolata nera.
A eccezione di un punto, la soluzione mi arrivò al cervello prima che mi ponessi la domanda.

Scarlett.

Corsi da lei incurante di tutto ciò che avevo in torno,incurante dell'oscurità che avanzava e, come poche volte nella mia vita, del tempo.

-Scarl, Scarlett!!! Forza piccola, rispondi!!!- La scrollai prendendole la testa sanguinante tra le mani.

No,no!!!
Non poteva finire così...
Le controllai il polso.
Silenzio.
Le feci un massaggio cardiaco per poi risentirle i battiti cardiaci.
Assenti.
La strinsi a me serrando gli occhi ormai rassegnato ed in lacrime.

-Rispondi piccola, ti prego piccola, rispondi, rispondi...-

POV. Scarlett

Mi sentivo sola, stanca, svuotata.

Intorno a me vi erano le tenebre e io non avevo forza nemmeno di aprire gli occhi.
O almeno penso che fossero chiusi..

Ero avvolta in uno strano tepore, galleggiavo in quel niente totale, in attesa ed intanto pensavo..
Chissà cosa stavano facendo i miei genitori adesso..
Dopo due mesi di viaggi con il Dottore avevo deciso di raccontare loro tutto delle mie fughe dalla vita di tutti i giorni, delle avventure e dei sogni..
Non sapevano cosa pensare o cosa credere.

Il ricordo mi fece sorridere.

E poi c'era la mia piccola Darcy, oh, il Dottore amava la mia piccola sorellina!!!

Perché sto parlando al passato?

Dove è il Dottore?

Dove sono?

Ora fa freddo, perchè ora fa freddo?

Dottore vieni a prendermi, Dottore...
Stavo per arrendermi al mio destino fino a quando non sentii una voce...

-Scarlett, piccolina, ti prego, ti prego...-

DOTTORE!!!
Dottore dove sei!?!?

E dopo?
Aprii gli occhi.

Mi trovai, nell'oscurità, di nuovo.

Il prossimo viaggio che faremo esigo che sia nel paese dei pandicorni!!!

Sbattei le palpebre confusa e, appena riuscii a mettere a fuoco mi ritrovai davanti una visione terribile.
Il Dottore era in lacrime, mi teneva stretta a se e...era ricoperto di sangue.

-Scarlett...- Singhiozzò.

Io gli posai lentamente una mano sulla testa, accarezzandogli quei capelli che mi piacevano tanto.

-hey, va tutto bene, sono qui..-

Lui sciolse l'abbraccio di scatto guardandomi tra lo stupito e lo sconcertanto.

-Scarlett, stai bene!!! Tu sei viva, come puoi essere viva!?!?-

-Non dovrei?- chiesi corrucando lo sguardo - Sei ferito?- mormorai osservando il sangue che aveva a dosso.

-n..no, non è mio...-

Sgranai gli occhi e incominciai a tastarmi il busto e la testa in cerca di eventuali ferite,ma non trovai nulla.

-Come è possibile...- mormorò corrucando le sopracciglia.

Venni presa da un inaspettato dolore al petto che mi fece piegare in due e gemere dal dolore.

-Hey, Hey, che hai??-

-Sono caduta in un crepaccio profondo non so quanti chilometri, ma fai te, tutto ok.-Esclamai sarcastica ed innervosita dalla situazione.

Il Dottore tirò fuori da una delle numerose tasche interne della sua giacca il suo fonendoscopio e guardandomi un po imbarazzato.

-cosa vuoi?...-Chiesi incerta- No, no no no no e no!!!-

-E dai giuro, che non guardo mi giro dal l'altra parte ok?- disse effettivamente voltando il volto al lato opposto in cui ero io come per confermare quello che aveva appena detto.

-Ma non puoi usare il cacciavite sonico!?!- chiesi arrossendo nonostante non mi sentissi per niente bene.

-Il cacciavite sonico non è un Cardiofrequenzimetro, e poi l'ho lasciato dentro il Tardis!!!-

-E va bene, facciamolo!!!- esclamai esasperata -ma vedi di non sbirciare!!!-

Lui sorrise divertito.

-Promesso!!!-

Mi alzai la maglia titubante mentre il Dottore si faceva guidare la mano con il fonendoscopio da me visto che cercava disperatamente di non posare gli occhi sulla sottoscritta,Dio che situazione..
Posai quell'affare sul mio petto rabbrividendo al contatto del metallo freddo e delle dita del Dottore contro la mia pelle.

-Cosa devo..?-

-Spostalo un po più in basso a destra per favore...- Biascicò concentrato.

-okey..- Feci come mi aveva detto e, dopo pochi secondi lo vidi saltare in piedi con un balzo felino.
Mi apprestai ad abbassarmi la maglia mentre il Signore del Tempo si girava verso di me con un'espressione che era una pericolosa miscela di stupore, terrore, felicità, speranza, curiosità, shock e nostalgia.

-Non può essere vero...- Mormorò passandosi una mano tra i capelli e mettendosi in ginocchio davanti a me. - Tu, Scarlett Johnson hai mille misteri nascosti da altri misteriosi misteri dentro te...- disse guardandomi con quegli occhi da pazzo psicopatico che tanto mi piacevano.

-Interessante...in parole che un normale essere umano come me possa comprendere?-

Lui sorrise.

-Tu non sei umana.-

-io non sono cosa?!?!-

-Umana.-

-Tu stai male, seriamente male.-

-Hai due cuori Scarl.-

-Io ho due cosa!?!?!!?!-

Le nostre belle conversazioni intelligenti.
Ma dico io che gli prendeva?!?
Io non sono una "Signora Del Tempo" !!!
Credo che durante le mie visite pediatriche qualcuno se ne sarebbe accorto!!!

-È impossibile io non..- non feci in tempo a finire la frase che l'attenzione mia e del Dottore venne attirata da il luccichio dorato che proveniva dalle mie mani.

-Oh, questo spiega molte cose...- Disse il Dottore passando lo sguardo da me alle mie mani.

Mi alzai di scatto ignorando i giramenti di testa, le gambe tremanti e il costante dolore al petto.
Il Dottore si alzò subito dopo di me, rimanendo in silenzio e continuando a guardarmi.

-D..dottore..cosa mi sta succedendo?..-

La verità?
Lo sapevo.
Ma in quel momento avevo bisogno di essere rassicurata, di istruzioni, di spiegazioni, di qualcuno.
Di lui.
Non rispose continuando a guardarmi.
Immobile.
Sarei cambiata.
Mi sarei rigenerata.
Non sarei più stata Hidra Scarlett Johnson.
Sarei stata qualcun altro.
Per me.
Per il Dottore.
Cosa avrei detto alla mia famiglia e ai miei amici?
Loro non mi avrebbero riconosciuto!!!
Per tutti non sarei stata che un'estranea.

Quella notte scoprii un altro lato del Dottore, quello arrendevole, quello egoista, quello triste.

"Noi non dobbiamo intervenire nel corso degli eventi, siamo solo osservatori, osservatori silenziosi"

Mi aveva detto una volta.
Ed era vero.
Mentre quella calda e bruciante luce dorata mi avvolgeva e mentre io terrorizzata chiamavo il suo nome lui non c'era, lui non c'era.
Era come uno spettatore,uno spettro, uno scienziato intento ad osservare un esperimento, una cavia.
Mi aveva ingannata io per lui non ero assolutamente niente.
Ero stata cieca ma ora riuscivo a vedere in quella patina oscura e opaca dei suoi occhi, dei suoi segreti.

Quella cavia quella maledettissima notte ero io.

Fu oscurità, ma poi aprii gli occhi...

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