5 ➳ After party
Luke's pov
Il The nice guy quella sera era affollatissimo, più delle altre volte in cui Ryan mi ci aveva portato durante i nostri brevi viaggi a Los Angeles. Non ci andavamo spesso, solo quando avevamo voglia di rimorchiare gente diversa e visto che lui ha un appartamento qui e io un jet privato (che poi era di Ashton, io mi limitavo a prenderlo senza dirglielo), coglievamo l'occasione al volo.
Nel locale c'era un after party organizzato per gli AMA's, Michael era stato invitato e Ashton, dopo una lunga ramanzina subìta a causa delle mie azioni avventate, mi aveva costretto ad andare con lui per mantenere viva la voce che fossimo una coppia - quella cosa l'aveva detta con una faccia scazzata, come se quelli non fossero stati i piani. Io avevo soltanto accelerato le cose nonostante non avessi voluto - e dovuto - farlo. Ma lui non aveva nessun diritto di arrabbiarsi con me, non era stato lui a dire che dovevo mettere un po' di carne sulla brace? Okay che più che un po' di carne ci avevo messo un intero maiale, sulla brace, ma comunque sarebbe dovuto succedere. Accelerare un po' non avrebbe fatto male a nessuno, anzi, così sarebbe finito tutto più in fretta. O almeno così credevo.
Tornando al presente, in quel momento ero seduto su di una poltroncina, guardavo le persone attorno a me ballare e divertirsi con la testa per metà nel mondo reale per metà nell'ebbrezza data dall'alcool che avevo ingerito per ubriacarmi come non facevo da parecchio e per prosciugare la carta di credito che avevo rubato ad Ashton mesi fa, questo come vendetta per essere stato troppo duro con me prima. E poi, in fondo, speravo che il fegato mi esplodesse così da finire in coma ed evitare il mondo reale. Dovevo ammettere di aver fatto una grandissima figuraccia, baciando Michael sul palco di una premiazione importante in diretta nazionale, mi ero comportato alla strenua di Britney e Christina che baciano Madonna solo per dare spettacolo. Molto probabilmente avevo bruciato ogni possibilità di riuscita del piano, e ciò giustificava la sfuriata di Ashton di poco prima, visto che quel piano rappresentava l'unica speranza di salvezza non solo per me, ma anche per lui: le nostre vite professionali erano legate da un filo sottilissimo tenuto in piedi, ormai, dalla mera speranza che il piano funzionasse. Se fosse andato male non ci sarei rimasto secco solo io, ma anche Ashton in quanto mio manager (e in quanto mente geniale che ha messo in piedi questa pagliacciata, convincendo tutti che avrebbe funzionato).
Chissà, forse sarebbe stato meglio se avessimo fallito. Michael avrebbe potuto pararsi il culo dicendo che era stato costretto, il merdoso team di management della mia casa discografica sarebbe stato diffamato, Ashton sarebbe stato licenziato e io sarei tornato alla mia solita vita, quella che avevo prima di essere trasportato nel patinato mondo dello spettacolo. Niente più scopate occasionali con modelle francesi troppo invadenti, niente più Ryan Matthewson, niente più sbandate per la strada, pessimi articoli di giornale che mi decantavano come un ragazzaccio e singoli scadenti. Solo Luke Hemmings, l'anonimo ragazzo di New York. Era una bella prospettiva, peccato che fosse irrealizzabile: ormai la gente mi riconosceva, anche se poco, sarebbe stato impossibile tornare alla vita di prima.
«Michael è incazzatissimo con te», mi disse Calum, interrompendo la mia quiete. Si sedette accanto a me emanando un forte odore di sigaretta.
«Quanto hai fumato? Puzzi», mi lamentai, posando il bicchiere sul tavolino dopo averlo svuotato del suo contenuto. Dopo aver visto Michael berlo avevo deciso di provare il Mojito, scoprendo che era davvero buono - e che dava davvero alla testa. Avevo finito per berne due, e ne avrei ordinato un altro se Calum non si fosse piazzato davanti a me, parlandomi della causa per cui stavo cercando di prendere una sbronza stratosferica.
«Solo una sigaretta - ma non siamo qui per parlare di me che fumo, non credi?», borbottò Calum sarcastico, «È da quando l'hai baciato che Michael è nervoso. Senti Luke, si può sapere per quale motivo l'hai fatto? Non penso tu abbia deciso di baciarlo per accelerare le cose, so che neanche a te sta bene tutto questo».
Decisi di essere sincero almeno con Calum, affidandomi all'alcool che avevo in corpo per confessare l'amara verità. «Barakat lo stava guardando», risposi soltanto, «Quindi ho pensato di... farlo ingelosire. Non avrei dovuto, lo so, ma è stato più forte di me».
Ammettere il vero motivo per cui avevo baciato Michael mi faceva sentire strano, con un vuoto allo stomaco paragonabile al Gran Canyon. Era inutile mentire a tutti, persino a me stesso, io non ho baciato Michael per tirarmi fuori dalla faccenda più presto, o per fare un torto a lui e ad Ashton, io avevo baciato Michael perché non mi stava bene che soffrisse per quel coglione di Jack Barakat. Avevo baciato Michael perché mi andava, oserei dire, anche se questo credo sia più un pensiero scaturito dall'alcool che mi circolava in corpo.
Calum alzò un sopracciglio. «Quindi tu avresti baciato Michael per fare ingelosire il suo ex ragazzo?», ripeté incredulo, «Sei strano, Hemmings».
Ridacchiai prima di buttare giù il ghiaccio nel mio bicchiere; avevo sete ed ero accaldato e non potevo andare a prendere niente per colpa di Calum piazzato avanti a me come un carabiniere. «Che vuoi, mi dava fastidio che lui lo guardasse come un cieco che vede il sole per la prima volta. È finita tra loro due, ed è finita per colpa sua, non ha nessun diritto di guardare Michael così», spiegai.
Calum si accigliò, se possibile, di più. «Lo sai, questo mi sembra proprio un discorso che farebbe una persona gelosa».
Sgranai gli occhi. «Io? Geloso? Geloso... di Michael? M-ma che stai dicendo, non è vero», balbettai, facendo scoppiare a ridere Calum. Dovevo smetterla di rendermi ridicolo, quel giorno era successo già troppe volte.
Il moro si alzò, dandomi una pacca sulla spalla. «Ti consiglio di parlarne con Michael, è troppo di malumore e la cosa non mi piace molto», disse, «Ah, e... nonostante non mi stia bene che Michael sia giù di morale per questo, non posso negare che mi sia piaciuto vedervi mentre vi baciavate. Ha confermato la mia teoria che stareste davvero bene insieme», aggiunse prima di sparire nella folla.
Cercai di ignorare la fitta allo stomaco che provai quando le parole di Calum mi entrarono nel cervello, scoprendo fosse inutile dopo davvero poco; più cercavo di non pensarci, più ci pensavo e più mi rendevo conto che a me, in fin dei conti, m'era piaciuto baciare Michael. Era stato un contatto breve, il nostro, giusto un veloce sfiorarsi di labbra, ma diamine se m'era rimasto impresso. Le labbra di Michael sapevano di rum e menta, erano piene e soffici a contatto con le mie. Mi era sembrato di baciare una nuvola di zucchero filato alcolico - ma che diamine sto dicendo?! Forse è meglio smetterla di bere, sto delirando...
Ma dovevo comunque affrontare Michael, e non ci sarei riuscito senza ulteriore alcool in corpo. Così, mi alzai ed andai dritto al bancone, ordinando uno shot di vodka liscia. Lo mandai giù in un sorso e sentii la mia lingua e la mia gola bruciare in modo piacevole, sensazione che non provavo da molto. Decisi di prendere un altro shot prima di allontanarmi per cercare Michael, sentendomi decisamente meglio - a parte un principio di mal di testa e la stanza che girava attorno a me in modo vorticoso dandomi la nausea. A parte quello, almeno ero più rilassato.
Dopo minuti interminabili di ricerche trovai Michael seduto su di un divanetto. Era solo e si guardava attorno alla probabile ricerca di Calum, girando il ghiaccio nel suo bicchiere con la cannuccia - dalle foglie di menta sparse qua e là nel bicchiere dedussi che aveva preso un Mojito. Chissà, magari se gliene offro uno mi perdona.
Mi sedetti davanti a lui, attirando il suo sguardo con un «mi dispiace» che lo fece infuriare di più.
«Non ci voglio parlare con te», sbottò, «Dopo stasera non sono neanche più sicuro di volerti vedere».
Roteai gli occhi. «Oh, andiamo tesoro. Lo sai che sarai costretto a vedermi finché la mia reputazione non sarà tornata quantomeno decente», dissi con sufficienza.
«Quindi mi preparo a sopportarti per sempre visto che sei un dannato derelitto e che baciandomi stasera ti sei soltanto messo in ridicolo ancora di più», replicò seccato, sorridendomi falsamente.
Sospirai. «Lo ammetto, sì, mi sono messo in ridicolo baciandoti. Ma ho un motivo valido per cui l'ho fatto».
Michael alzò un sopracciglio. «E quale sarebbe? Sentiamo».
«Jack ti stava guardando e a me ha dato fastidio», ammisi, arrossendo.
Michael mi guardò scettico. «Mi avresti baciato perché ti dava fastidio che il mio ex mi stesse guardando?», ripeté incredulo, «Ma ci fai o ci sei? È un'idiozia».
«Quando l'ho fatto non mi era sembrata un'idiozia!», sbottai, alzando gli occhi al cielo, «Senti, io l'ho fatto per te. Non meriti di soffrire a causa sua, e penso che non abbia il diritto di guardarti come se avesse voluto prenderti e baciarti davanti a tutti - perché ti stava guardando così».
Michael arrossì. «Davvero Jack mi stava guardando in quel modo?».
«Ugh, sembri una ragazzina innamorata. Sveglia Michael, quel tipo ti ha trattato una merda! Non può permettersi di guardarti in nessun modo».
«Non parlarmi così! Non ne hai il diritto», sbottò Michael, guardandomi male, «Sinceramente la mia storia con Jack non ti interessa, tu non fai parte della mia vita».
«Purtroppo per te, almeno apparentemente ne faccio parte. E poi non serve farne parte per odiare ciò che ti ha fatto».
Michael alzò un sopracciglio. «Tu non sai cosa ha fatto - e se ha fatto qualcosa, a dirla tutta», disse, sulla difensiva, «E se l'avessi lasciato io? Come la mettiamo?».
«Tu non l'avresti mai lasciato. Si vede lontano un miglio che sei ancora innamorato di lui», sbottai in risposta, «Okay, Michael. Io non so un cazzo della tua vita, non so di certo cosa possa essere successo fra di voi, ma so per certo che è stata colpa sua se vi siete lasciati, quindi non venire a dirmi stronzate che non me le bevo - beh, almeno quelle non me le bevo».
Michael ridacchiò. «In effetti sei parecchio brillo e si vede. Quanto hai bevuto?».
Guardai Michael sconvolto. «Quindi ti preoccupi per me? Oddio! Questa è davvero una novità», borbottai, facendolo scoppiare a ridere.
«Smettila di fare lo scemo, te l'ho chiesto solo perché mi sembri un po' fuori dal mondo, ecco», specificò Michael, scuotendo la testa.
«Oh, sono ancora in piedi, quindi sto bene. Anzi, ciò vuol dire che ho bisogno di altro alcool», dissi indicandomi.
Michael mi guardò scettico mentre mi alzavo. «Vuoi davvero finire in ospedale stasera, a quanto vedo».
«Che sarà mai un po' di alcool!», esclamai in tono di sufficienza, afferrando la mano di Michael, «Ti va se ti offro qualcosa da bere per seppellire l'ascia di guerra?».
Michael sospirò. «Non voglio ubriacarmi, stasera. Non ho voglia di svegliarmi con i sintomi della sbornia domani».
Alzai gli occhi al cielo. «E che diamine! Accetta la mia offerta di pace».
Michael fu costretto a seguirmi. «Dovrai comprarmi un bar intero perché io dimentichi la faccenda e il fatto che ti odio a morte, lo sai?».
Mi voltai verso di lui facendogli un occhiolino. «Ho una carta di credito rubata ad Ashton, potrei comprarti tutto il locale se lo volessi».
«Hai rubato la carta di credito al tuo manager?», mi chiese sconvolto Michael, facendomi fermare. Annuii prima di strattonarlo via, «Dio buono. Questo piano è destinato a fallire in qualsiasi modo!».
«Nah, sei solo paranoico», dissi io con tono di sufficienza, ignorando il fatto che Michael aveva ragione da vendere.
***
[A/N] Hola amigos! (?????) (lo spagnolo è l'unica lingua che non ho mai studiato eppure mi metto in ridicolo così)
Confesso che oggi avevo paura di postare. Ho finito i capitoli che avevo già pronti, il sesto è ancora all'inizio e già mi fa schifo al cesso e niente, spero di riuscire a finirlo entro martedì. Ma adesso non è importante, pensiamo al presente ahahaha. Allora, devo dire che questo finora è uno dei capitoli che mi piace di meno, è troppo confusionale e Luke mi sembra abbastanza incoerente - ma va beh, è ubriaco quindi lasciamolo fare AHAHAHA il prossimo dovrebbe essere migliore, anche se a me piace di più il capitolo 7 perché succede qualcosa di abbastanza divertente lol (almeno secondo me, poi boh)
Non avendo più niente da dire, vi lascio perché vado a cercare lo streaming di Gotham (ne ho bisogno come l'ossigeno). A martedì prossimo! ♥
PS: volevo ringraziarvi per i voti, i commenti e le visualizzazioni. Non me ne aspettavo così tante, sono contenta che questa storia vi stia piacendo ♥♥
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