Capitolo 26
Appena Camila inviò la foto, sapevo già che avrebbe causato caos su internet. Era il suo account Twitter, ma ovviamente anche il mio sarebbe esploso per le troppe notifiche; decisi di spegnere il telefono quando me lo ripassò, volevo rilassarmi e non affrontare tutto quello che avevano da dire le persone. Certamente, c'erano fan che ci shippavano ormai da anni, forse alcune avevano perso la speranza, e probabilmente avrebbero dato di matto.
Per tutti questi anni erano state, loro con i rumors, la cosa più difficile da affrontare, ora erano l'ultime delle mie preoccupazioni.
"Sei nervosa?" Camila chiese gentilmente e unì le sue braccia attorno al mio collo.
"Un pochino se devo essere sincera."
"Mi dispiace perché sei tu quella che dovrà affrontare tutte le notizie ed io ho una vita normale."
"Non ti preoccupare, andrà bene. Ci ho pensato molte volte e credo sia la decisione più giusta: se avessi continuato a nasconderci, sarebbe stato come dire che ciò che facciamo è sbagliato. E non lo è, non potrebbe essere più giusto." Risposi e Camila mi sorrise. "Cosa?"
"Non hai idea di quanto tu sia perfetta." Mi fece quasi arrossire con quella sua voce.
"Sono fantastica, lo so." Cercai di scherzarci su, i suoi complimenti erano sempre difficili da accettare. Significavano così tanto per me, mi facevano sentire viva.
"Sono seria, non hanno ancora inventato le parole giuste per esprimere quanto ti amo."
Mi avvicinai per darle un bacio sulla fronte, non avendo la forza di risponderle per come mi faceva sentire solo con delle semplici parole, prima di abbracciarla. Ci rilassammo entrambe tra le nostre braccia, l'intervista era stata abbastanza pesante emotivamente.
Qualcuno bussò alla porta e pensai fosse qualcuno del cast, ma vidi Normani e Chelsea entrare.
"Gesù Cristo Lauren, e chi sapeva fossi una romanticona?" Normani parlò per prima.
"Eri tu quella che piangeva, quindi zitta." Dissi e sentì Camila poggiare la testa sulla mia spalla. Mi ricordò i nostri giorni ad X-Factor, quando in un'intervista io avevo il braccio intorno alla minore e lei si era accasciata su di me.
"Non stavo piangendo.. ero solo emozionata."
"Sì, certo." Ci sorridemmo.
Normani era sempre stata la seria e la riservata: quando eravamo un gruppo, era lei quella abbastanza calma, che ci tirava su di morale senza quasi mai piangere, e vederla con le lacrime agli occhi era veramente raro.
Significava molto che fosse felice per me e Camila. Infondo la nostra amicizia era cresciuta insieme a noi. Potevo sempre contare su di lei.
"Beh, io stavo frignando." Chelsea interruppe i miei pensieri. "E probabilmente starò sveglia tutta la notte dopo il vostro tweet. Internet esploderà!"
"Non si lavora stasera."
"Lauren, devo. Andrà su tutti i giornali, le tv, ovunque!"
"E allora? Lasciamoli parlare. Voglio godermi l'ultima serata a New York con le persone a cui tengo di più, prima di partire per Miami." Dissi guardando Camila che mi fissava. "Perché non andiamo a cena e ci dimentichiamo di tutto questo?"
Esitò all'inizio, ma insistetti. Avrebbe avuto abbastanza tempo per dedicarsi al lavoro, ma per ora bisognava festeggiare. Normani e Camila approvarono la mia richiesta di mangiare sushi nel mio ristorante preferito. Ci preparammo tutte a casa mia dopo che Amanda e il cast se ne andarono.
Decisi di indossare qualcosa di semplice: jeans neri stretti, un top rosso e tacchi sempre neri, le altre presero tutti dei miei vestiti. Mentre si cambiarono, le aspettai in sala e, per non annoiarmi, feci partire della musica. Pochi secondi dopo vidi Camila raggiungermi nella stanza: indossava uno dei miei vestiti neri attillati che le stava perfettamente, i suoi capelli erano lisci e raccolti in una coda, rendendo il suo look sofisticato ed elegante.
"Amo questa canzone." Disse, anche se io mi ero completamente dimenticata della musica di sottofondo, insomma ero troppo occupata a guardarla. Mise le braccia attorno al mio collo ed iniziò a muoversi lentamente.
"Vuoi ballare?" Chiesi stupidamente, perché stava già ancheggiando a ritmo di musica.
Non era mai stata il tipo di ragazza che ama ballare, tuttavia non avevo mai ballato un lento con lei. Presi a muovermi al suo ritmo e una mia mano trovò la sua schiena, mentre l'altra si posò sulle sue spalle. Improvvisamente sentì la sua voce cantare sopra la musica e chiusi gli occhi per godermi di più la sensazione. Non potevo vederla, ma non ne avevo bisogno.
"There's so much craziness surrounding me.
There's so much going on it gets hard to breathe.
When all my faith has gone, you bring it back to me,
you make it real for me.
When I'm not sure of my priorities.
When I've lost sight of where I'm meant to be.
And like holy water washing over me,
you make it real for me.
And I am running to you baby.
You are the only one who saves me.
That's why I've been missing you lately,
'cause you make it real for me."
Il modo in cui ero con lei, come mi sentivo unita alla sua anima, non poteva neanche essere messo a confronto con come mi sentivo con altri. Ballare il lento su una canzone di James Morrison? Ridevo alle persone che erano così romantiche, ma con lei scoprivo parti di me che non avevo mai conosciuto. Apparentemente dentro me stessa c'era qualcosa di romantico, come aveva detto Normani prima.
Presi un grosso respiro quando smise di cantare e la spostai dalla mia spalla, dove aveva poggiato la testa tutto il tempo, ora ci guardavamo negli occhi.
Sorrideva mordendosi il labbro.
Mi avvicinai e distrussi la distanza tra le nostre labbra, unendole in un bacio sincero e puro. Entrambe non ci muovevamo più, con le braccia spingevo il suo corpo verso il mio fino a che non ci fu più spazio tra di noi. Schiuse le labbra e inclinò il capo, dicendomi che voleva approfondire il bacio: e lo feci. La mia lingua sfiorò gentilmente il suo labbro inferiore, prima di invadere la sua calda bocca. Si strinse a me attaccando le mani ai miei capelli scuri con una mano, mentre con l'altra carezzava la schiena. Iniziai a gemere appena mi morse il labbro inferiore.
"Siamo pronte." Chelsea ci interruppe. Eravamo nel nostro mondo ormai e non ci eravamo accorte della sua presenza.
"Scusate." La bionda continuò sorridendo maliziosamente.
Mi schiarii la gola e offrii la mano a Camila. "Andiamo allora."
Riuscimmo ad arrivare al ristorante evitando i paparazzi, nonostante ciò rimasero al di fuori dei vetri per tutta la serata. Ero seduta di fianco alla mia ragazza mentre Chelsea e Normani erano di fronte a noi. La mano della giovane trovò immediatamente posto sulla mia coscia appena sedute. Era molto affettuosa quella sera, non che mi dispiacesse. Eravamo sedute ad un tavolo abbastanza riservato, solo due miei amici potevano vederci.
"Quali scatti devi fare domani?" Chiese mentre presi un sorso d'acqua.
"Um.. per Esquire Magazine." Aggrottò le sopracciglia.
"Suona...sexy." Disse ed io quasi risi perché sapevo dove volesse finire.
"Mi sono dimenticata di dire che ora sei fidanzata con la 'donna più sexy del pianeta?" Sì, ero stata nominata in quel modo da quella rivista. Inizialmente pensai fosse uno scherzo, ma poi Chelsea mi mostrò le fonti. Non importava per me quel titolo, ormai mi piacevo come ero, però era bello sentirsi apprezzata e sentirsi dire di essere attraente.
"Stai scherzando?"
"Non sembrar sorpresa."
"Fantastico! Ora la gente mi odierà ancora di più."
"Perché?" Chiese Chelsea prima che lo facessi io.
"Perché ho preso la donna più desiderata sul pianeta ed ora non è più disponibile." Ci fece tutti ridere.
"Non credo sarà così brutto." Normani continuò mentre io stessa sentivo gli occhi di Camila su di me. Mi girai e, prima di poter dire nulla, parlò.
"Posso venire agli scatti?" Sapevo cosa stesse facendo, era gelosa, infondo avrei posato in biancheria intima di fronte a degli stranieri.
"Certo." Si avvicinò per darmi un altro bacio. Non avevo idea di quanto potesse essere gelosa, anche se in realtà mi ricordai che lo era molto ai tempi di X-Factor.
Finimmo di cenare e lasciammo subito dopo il ristorante. Prima portammo Chelsea a casa, poi Normani e finalmente arrivammo al mio appartamento. Mi tolsi i tacchi dirigendomi verso la camera da letto, con Camila dietro di me. Neanche entrata, sentii la cubana abbracciarmi da dietro. Non disse nulla, spostò soltanto i capelli che coprivano il mio collo. Le sue labbra toccarono quella parte del mio collo, stavo quasi per cedere, ma non potevo. Non perché dubitassi di lei.
"Camila?" Dissi a voce bassa, ma continuò a baciarmi il collo. "Non possiamo farlo stanotte."
Sbuffò e mi lasciò andare, era triste.
"È solo che domani ho questi scatti importanti, te l'ho detto, voglio essere ben riposata. E so che se dovessimo iniziare ora... non dormirò tutta la notte." Spiegai maliziosamente. "Domani sono tutta tua, puoi farmi tutto quello che vuoi." Risi vedendo i suoi occhi quasi brillare. Ricordandomi la nostra notte a Las Vegas, forse non avrei dovuto dirlo.
Era ovvio che la giovane era più aperta di me in questa parte della nostra relazione.
"Va bene allora." Disse e mi diede un piccolo bacio. Ci preparammo per andare a letto, io decisi di leggere dato che era da tanto che non mi rilassavo con i miei libri preferiti in questi giorni. Una volta seduta, iniziai a leggere, appena voltai la prima pagina lei uscì dal bagno indossando un intimo abbastanza sexy. Si mise sotto le coperte coccolata sul mio fianco. Può una persona essere sexy e tenera allo stesso momento?
"Leggi ad alta voce." Il suo costante bisogno della mia attenzione e del mio affetto era davvero accattivante. Presi un grosso respiro e feci come mi aveva chiesto.
"The Traitor Tongue and the Wellspring Heart:
I do not know how to tell you
what I am feeling.
You ask, and
my tongue strangles itself.
It chokes itself silent.
Under my heart,
there is a wellspring
of things I wish I could
tell you, and my tongue
is the cork stoppering
them up. It is the sentinel
warden at the gate, letting
none of the prisoners through.
I wish I could drive a spile
under my ribs
and let it all pour out for you."
"È bello." Camila sussurrò. Ultimamente mi ero interessata alla poetica da poco. La scrittura in ogni suo ambito è magica e le poesie sono molto come le canzoni, per questo le usavo come ispirazione.
Posai il libro sul comodino per poi risistemarmi vicino alla cubana. Mi prese la mano ed iniziò a giocherellare con le dita. "È reale ora, vero?" Chiese quasi con un sussurro e guardò in alto per incrociare i miei occhi. "Tu ed io?"
"È sempre stato reale."
*Flashback*
Camila's POV
"Camz? Sei lì?"
La voce di Lauren rimbombò nel bagno e raggiunse la stanza d'albergo che condividevamo. Sempre dall'inizio del Live Show, io lei eravamo state in stanza insieme, come due amiche inseparabili. Ero seduta sul mio letto, mentre sfogliavo una rivista, quando la sentii chiamarmi. Oggi era un giorno speciale, saremmo andate al Jingle Ball festival!
Mi alzai e mi diressi verso il bagno. "Sì?"
"Mi sono dimenticata gli asciugamani fuori. Puoi passarmeli?"
Spalancai gli occhi. L'idea di lei nuda dall'altra parte della porta mi stava facendo arrossire, per fortuna con un po' di coraggio li presi.
"Um.. vuoi che te li lasci attaccati alla maniglia?" Chiesi insicura.
"No, puoi entrare, sono ancora nella doccia."
Il mio battito aumentò di colpo appena sentii la sua proposta, le mani quasi tremavano mentre aprivo la porta. Faceva caldo ed era molto umido quando entrai e vidi subito la testa di Lauren spuntare dalle tende della doccia. Non dovevo essere così eccitata sapendo che lei fosse nuda lì dietro, ma non potevo fermare il mio cuore mentre mi avvicinavo per passarle gli asciugamani. Le mie guance erano in iperventilazione, in particolare quando si incontrarono i nostri sguardi.
"Grazie, Camz." Disse ed io sorrisi, poi lasciai immediatamente il bagno.
Ci vollero abbastanza minuti per riprendere il respiro, per fortuna ero da sola in camera.
Ma quella fortuna non durò poi così tanto perché la ragazza dagli occhi verdi uscì dal bagno con solo un asciugamano attorno al corpo. Prese qualche vestito e sparì di nuovo. Sbuffai frustrata e nascosi il viso tra le mie mani. Non andava bene, peggiorava ogni giorno. Mi stavo fissando troppo con lei. In qualche modo era normale che avessi una cotta, di solito però non erano persone reali, soltanto cantanti e persone famose; non un'amica, per altro una ragazza!
"Non vedo l'ora per stanotte." La voce di Lauren quasi cantò appena le porte del bagno si spalancarono. Indossava un paio di shorts e una maglietta.
"Sì, sarà fantastico. Non ci credo, incontreremo davvero tutte quelle celebrità." Concordai e la vidi sdraiarsi sul letto, prese subito un libro.
Era una lettrice nata, non avevo mai incontrato qualcuno che leggesse così tanto, nemmeno io ero così ossessionata!
Mi morsi il labbro e pensai. C'era qualcosa dentro di me che voleva avere la sua attenzione ad ogni costo. Era la prima persona a darmene così tanta, per essere onesti; più delle volte le persone mi ignoravano, non ridevano ai miei scherzi, ma la ragazza dagli occhi penetranti verdi sì. Mi faceva sentire speciale ed era qualcosa che non avevo mai provato.
Prima di accorgermi delle mie azioni, mi alzai dal letto e saltai addosso a lei. Era normale per noi essere completamente l'una attaccata all'altra. Beh, molte volte ero io attaccata a lei.
"Ouuuuuch!" Urlò quando salii sulla sua schiena. "Mi romperai la spina dorsale uno di questi giorni, giuro."
"Ti spingerò volentieri sulla sedia a rotelle." Scherzai e la sentii ridere. Un'altra cosa di cui andavo matta era farla ridere.
"Molto gentile da parte tua."
"Zitta, mi ami." Circondai il suo viso con il braccio per portare la mano sulla bocca, zittendola letteralmente. Fece rumori di morsi e poi mi morse veramente il palmo della mano.
"Ah, chi è quell'abusiva ora?" Urlai e la lasciai andare, sorridevo ancora. I suoi capelli erano bagnati, potevo benissimo sentire l'odore di shampoo che aveva usato. Posai il mento sulla sua spalla. Giuro, sarei potuta rimanere così per ore.
Improvvisamente mi spinse e io mi ritrovai a terra. Lauren continuava a ridere, quasi non riusciva a respirare, finché si spaventò dato che non avevo ancora aperto bocca.
"Stai bene?" Chiese tra le risate, offrendomi le mani per tirarmi su.
"Sì, sto bene." Dissi, ma accettai comunque l'aiuto per alzarmi. Una volta alla sua altezza, mi ritrovai vicinissima al suo corpo.
"Scusa, sicura che stai bene?"
"Sì, tutto a posto. Ma credo che sarai tu a portare la carrozzina se continui così." Stuzzicai e le sue labbra formarono un sorriso. In quel momento i miei occhi caddero sulla sua bocca.
Eravamo troppo vicine.
Riguardai in alto e la vidi alzare un sopracciglio. Oh no, lo aveva notato?
"Ragazze, tempo di prepararsi!" Normani urlò da fuori e mi salvò dal momento imbarazzante.
"Andiamo." Disse casualmente Lauren e mi prese la mano come se non fosse successo nulla.
Ore più tardi, dopo esserci preparate, eravamo sul red carpet del Jingle Ball event. Stavo impazzendo. I miei più grandi idoli erano lì, era difficile concentrarsi su tutto: tralasciando tutte le domande degli intervistatori.
Alla fine, anche se quel posto era pieno di molte mie celebrity crush, la mia più grande cotta era in quel preciso istante al mio fianco, con il suo braccio attorno a me. Stavamo rispondendo ad alcune domande riguardo le tradizioni natalizie e di Capodanno. Come sempre, Lauren ed io eravamo uguali, stessi gusti. Sapeva di quali film natalizi stavo parlando e pensava la stessa cosa.
"Allora, chi avete intenzione di baciare sotto il vischio? Tipo qualcuno degli One Direction o Justin Bieber?" Chiese Chelsea.
"Tutti quanti!" Risposi, poi mi accorsi che forse era un po' troppo, considerando che ancora non avevo baciato nessuno. "Era così brutta come risposta?"
"Mettiamoli allo stesso livello." Lauren entrò in mia difesa per non farmi fare una figuraccia.
"Chi hai intenzione di baciare sotto il vischio?" Ora la bionda si concentrò sulla ragazza alla mia sinistra.
E poi successe.
"Um.. escludendo.." Lauren cercò di rispondere prima che io facessi la cosa che mi riusciva meglio: rendermi idiota.
"Meeee!" Urlacchiai e guardai i suoi occhi spalancati. Potevo giurare di aver visto un piccolo sorriso sulle sue labbra, invece le ragazze mostravano quanto sarebbe stata strana come cosa.
"Oh no, non importa.. non importa."
"La situazione è appena diventata imbarazzante." Lauren disse e io guardai in basso, completamente in imbarazzo. Per Dio, Camila!
"Un pochino." Riuscii a rispondere dopo che mi aveva toccato la spalla.
"Comunque, non lo so. Cioè ci sono così tante opzioni!" La più grande continuò e la guardai di nuovo, trovando i suoi occhi già sulla mia figura. Aspetta... perché mi aveva guardata dopo che lo ha detto?
Continuò e scelse che Logan Lerman sarebbe stato il ragazzo fortunato che avrebbe voluto baciare sotto il vischio. Il mio cuore ancora stava cercando di calmarsi, mi sentivo a disagio per il mio stesso comportamento, che immaginai che anche Lauren lo fosse. Ma non lo era. Mi trattò come se non le avessi appena detto di voler essere baciata da lei sotto il vischio, ero sollevata che non le importasse così tanto, anche se una parte di me ci era rimasta male.
La serata fu un completo successo e ci divertimmo tutte cinque. Una volta stanche, tornammo felicemente al nostro hotel. Entrata nella mia stanza con Lauren, che aveva già occupato il bagno, mi preparai le cose per dormire. Nella mia testa si ripeteva quel momento dell'intervista ed ogni volta sentivo le guance arrossire. Pensandoci, una cosa era avere una cotta per qualcuno, forse stavo esagerando e non dovevo spingere così tanto le cose. Per fortuna Lauren mi interruppe uscendo dal bagno.
"Ho finito." Guardai la mora dall'alto in basso, indossava una canottiera nera e dei pantaloncini blu che sembravano quasi boxer. Quella sera stava così bene nel vestito nero. Insomma, il fatto che io la osservassi quando indossava persino qualcosa per dormire, iniziava a spaventarmi. Ma andai in bagno prima di dire qualcosa di stupido.
Ovviamente, Lauren stava leggendo quando tornai nella stanza. Mi morsi il labbro e camminai verso di lei, per poi infilarmi sotto le coperte del suo letto. Ero nervosa dopo aver detto quella frase: forse si sarebbe sentita a disagio ora, dormendo con me. Non che fosse la prima volta, ma ero spaventata poiché avrebbe potuto vedermi in un modo diverso. Ma quegli occhi verdi erano ancora concentrati sulle pagine, nonostante mi fossi avvicinata a lei. Sorrisi perché poco dopo posò il libro e si girò dalla mia parte, mettendoci faccia a faccia.
Deglutii immediatamente quando i suoi occhi verdi incontrarono i miei.
"Ti sei divertita?" Chiese e subito dopo sbadigliò.
"Stai scherzando? Mi sentivo come se stessi per avere un infarto dopo l'altro." La feci ridere leggermente.
"Sì, è stato fantastico!" Concordò ma chiuse gli occhi dalla stanchezza. "Domani si ritorna a lavorare però. Quindi dovremmo dormire o ci uccideranno alle prove."
"Buonanotte." Sussurrai.
Aprì di sorpresa gli occhi e si avvicinò. Improvvisamente sentii le sue labbra sulla mia guancia.
"Notte Camz." Disse con un filo di voce.
Non avrei assolutamente dormito dopo quel bacio, il cuore mi scoppiava nel petto (Lauren sicuramente lo aveva sentito battere velocemente). A differenza mia lei dormiva tranquillamente, viso pulito posato sul cuscino: sembrava molto più giovane senza trucco, più della sua età, ma era dannatamente bella anche così. Finii per guardarle le labbra.
Mi venne in mente la mia frase nell'intervista e mi chiesi come sarebbe stato baciarle. Erano così morbide sulla mia guancia, e sembravano così piene: specialmente il labbro inferiore. Immaginare quanto fossero esperte non aiutava di sicuro.
Stavo mordendo il mio stesso labbro, sempre guardando le sue. Non potevo credere di volerla baciare. Non mi era mai successo. Lo volevo davvero! Il mio battito aumentò quando realizzai di starci pensando. Non avevo mai avuto il pensiero di baciar qualcuno, nessuna persona nella mia vita che mi fosse mai piaciuta poteva essere baciata da me, Lauren nemmeno in teoria, ma lei non era una semplice celebrity crush. Prima di poter bloccare le miei azioni, portai la mano vicino a quella parte del viso. Le mie dita tremarono appena con l'indice toccai il labbro inferiore. Avevo la pelle d'oca ovunque e neanche l'avevo sfiorata. Era come se il mio cuore volesse esplodere mentre tracciavo il percorso della bocca.
Mordendomi ancora più forte il labbro, pensai che le mie labbra avrebbero riempito perfettamente lo spazio tra le sue. Ritirai istantaneamente la mano. Non mi avrebbe mai più parlato se solo avesse saputo cosa stessi facendo.
Ma perché allora aveva sorriso durante l'intervista? O me lo stavo solo immaginando? Sospirai profondamente e scossi la testa. Ma che diavolo stavo pensando? Poteva avere Logan Lerman o qualsiasi altro ragazzo volesse. Dovevo arrendermi al fatto di essere solo sua amica. Neanche per sogno mi avrebbe mai notata.
La guardai un'ultima volta, per poi chiudere finalmente gli occhi.
*Fine Flashback*
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