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Capitolo 5- The only hope for me is you

-Perché sei tornato? La polizia ti sta cercando per tutta Londra. Jack, devi andartene...-

-Non vuoi che mi catturino?-

La voce di Jack spezzò le parole di Lilith, e questa rimase a fissarlo sconvolta per alcuni secondi.

-Non hai paura che io sia tornato ad uccidere te e tua sorella? C'è anche un succoso terzo arrivato, a quanto vedo...-

Jack aveva spostato la sedia e si era seduto al tavolo con nonchalance, sotto gli occhi spalancati della ragazza.

-No. Non lo farai...-

Rispose Lilith, più per convincere sé stessa.

-Ma brava... Non sono qui per questo.-

Il sorriso di Jack divenne un ghigno compiaciuto, e il clown si cacciò una mano in tasca.

-Ho un regalo per te, Lilith. Ma lo avrai solo se mi reggerai il gioco.-

Lei respirò a fondo, ma ebbe paura a chiedere cosa fosse il regalo. Si era quasi dimenticata che Jack era pur sempre un assassino...

-Va bene. Fai fino di essere un mio amico...-

Jack sorrise, ma non disse nulla. Lilith sentì una mano guantata prendere la sua, e guardò in direzione del proprio ventre: Jack le stava controllando un polso.

Quando vide che non c'erano cicatrici, le dita del clown scivolarono fino al palmo della ragazza, e si intrecciarono con quelle di Lilith.

Quella stretta emanava un calore dolcissimo, ma la pelle del guanto era ruvida, quindi Lilith si avvicinò con la sedia a Jack e si poggiò le loro mani unite su una coscia, sfilando il guanto di Jack, scoprendo gli artigli.

Lilith riunì la sua mano a quella del clown, e sentì una strana energia pervaderla. Col il pollice accarezzò il dorso della mano di Jack, e il ragazzo ebbe un tremito.

Il tocco di Jack era lo stesso di otto mesi prima... Lui non era cambiato...

Si scambiarono uno sguardo, e Lilith arrossì. Forse anche Jack arrossì, ma il trucco lo nascose bene.

Quando distolsero lo sguardo, Ruth era davanti a loro, e fissava Jack con terrore.

-Lilith...- aveva sussurrato la ragazza, evidentemente turbata...

-Ruth, lui è il mio amico Jack...-

Disse Lilith, lasciando Ruth ancora più sconvolta.

-Jack!? Laughing Jack!!?-

Lilith avrebbe voluto rispondere di no, che quella era solo una maschera, di "reggere il gioco" come lui le aveva chiesto, ma la voce del clown la precedette...

-Il solo e unico!-

Ruth stava per mettersi ad urlare, ma Lilith balzò in tempo per impedirglielo:

-Ruth! Ruth ti prego, non è qui per farci del male!-

Ruth aveva acconsentito a sedersi ed ascoltare, ma tutti i muscoli del suo corpo erano tesi, e le mani le tremavano.

-Perché glielo hai detto!?- Strillò Lilith in sottovoce.

-Perché di lei ci possiamo fidare.- Rispose Jack rimettendosi il guanto. "Possiamo"? C'era un "noi" in tutto ciò!?

-Non farò male a nessuno, stasera. Sto cercando di memorizzare i bambini presenti alla festa per non provocare lutti alla vostra famiglia, se ti rincuora saperlo. Sono qui perché dovevo rivedere Lilith...-

Spiegò il clown. Ancora, Ruth non accennava a rilassarsi.

-"Rivedere"? Hai cercato di ucciderla e adesso vuoi "rivederla"?!- Replicò Ruth contrariata. Lilith non aveva raccontato la pura verità...

-Ruth, lui non è il mostro che credi che sia...-

Cercò di spiegare la ragazza.

-Oh no Lilith. Lo sono, invece!-

Lilith sospirò arrabbiata, non capendo perché Jack dovesse contraddire tutte le cose rassicuranti che lei diceva su di lui.

-È proprio perché sono un mostro che ti ho lasciato andare, sai? Perché potessi restare più tempo in quella merda che era la tua vita. Tu sei più pericolosa per te stessa di quanto non lo sia io.-

Il petto della ragazza venne schiacciato da un peso enorme, e lei rimase immobile davanti l'affermazione del clown. Aveva sperato che Jack avesse... Insomma... Dei sentimenti. E invece l'aveva lasciata vivere nella speranza che lei si autodistruggesse.

Si sentiva ferita, delusa, arrabbiata, ma soprattutto impotente...

Sì, aveva creduto in Jack.

-Ma immagino non riuscirai a perdonarmi se dovessi far riaffiorare qualche fantasma del tuo passato, vero?-

Continuò lui, guardando la ragazza con i suoi occhi di ghiaccio.

-Ragazzi, non ci sto capendo più niente... Perché Laughing Jack è tornato a perseguitarti?-

Tagliò corto Ruth, rivolgendosi direttamente alla cugina.

-Perché, mie care, in questi ultimi mesi ho conosciuto tante persone, visto tante cose, sono entrato in tanti circoli...-

-Non ci interessa la tua avventura come spacciatore di droga.- Replicò sarcastica Lilith, inaciditasi per le parole del clown.

-Oh, ma credo ti interessi una piccola vendetta, no?-

Jack sorrise sinistramente, e alle ragazze venne un brutto presentimento...

-Bambola, penso di aver trovato il tuo stupratore.-

Lilith si raggelò: Non aveva detto una parola riguardo a quel tipo, e adesso Jack era convinto di averlo trovato... Questo voleva dire solo una cosa: Lo aveva cercato.

I pensieri di Lilith erano lenti e sconnessi, mentre una scarica di adrenalina le attraversava il corpo. Non sapeva se essere felice o spaventata. Voleva la sua vendetta, ma questo avrebbe significato unirsi a Jack e assecondare le sue pratiche di uccisione...

No, c'era ancora la possibilità che Jack avesse sbagliato persona.

-Come fai a dire che è lui...?-

Sussurrò Ruth al posto di Lilith, la quale era troppo sotto shock per parlare.

-Perché ci ho parlato. Meglio, mi ha parlato di lei.- Rispose il ragazzo, indicando Lilith.

-Ma dirò a lei cosa mi ha detto. Dopo la cena, quando saranno tutti distratti...-

I camerieri sfilarono dinanzi ai tavoli, reggendo i vassoi in mano. La cena era iniziata.

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