-Non ti fa ridere?-

Lui appoggiò le mani sull'isola della cucina sospirando.

-Cosa?- domanda.

I suoi occhi erano stanchi, li guardai ma non riuscii a vedere niente dentro di essi.

-Che ora sono io a farti soffrire.- infierii.

Mi alzai dal divano incrociando le braccia al petto. Era come se i muri del soggiorno mi stessero soffocando.

-Non iniziare con questa storia Hayley, lo sai benissimo che lo Yell non è stato il motivo dei miei baci e delle mie promesse.-

Lo fissai, quegli occhi chiari non mi spaventavano più da tempo.

-Ma è stato motivo di tutto il resto.- osservai -È stato l'inizio e la fine di noi.-

Luke abbassò gli occhi sul marmo sotto le sue mani fredde. Spostò lo sguardo fuori dalla finestra. Un immagine della via di casa mia, a Baltimora, piena di alberi e fiocchi volanti di polline mi si impresse nella mente.

Vidi anche lui, Luke sorrise facendo sfiorare il piercing nero contro il mento, alzò una mano e mi salutò. Nella mia immagine era più giovane, aveva un sorriso malizioso e lo sguardo pieno di furbizia. Pochi secondi dopo scomparve tra il vento e tra il polline. Scossi la testa.

Di una cosa ero certa, mentre guardavo tornare il cielo cupo di Londra dal bordo della finestra di vetro.

Lui non era più Luke e io non ero più Hayley.