Blonde
Braccia ormai sconosciute continuavano a tenerla stretta, contro il viso poteva sentire ciocche corte di capelli e se apriva leggermente gli occhi scrutava la chioma bionda di Luke.
Zora era estranea a quel contatto, non aveva comunque il fiato per parlare di niente, girò la testa e osservò come Mavis fosse avvinghiata al fratello che stringeva entrambe le sorelle contro di se.
Era in quei momenti che Zora pensava a quanto fossero diverse, e a quando Mavis e Luke si assomigliassero.
Le stava quasi salendo il volta stomaco, nonostante si trovasse bene e finalmente appagata tra le braccia del fratello, si godette ancora quella sensazione di riavere tutti i pezzi del suo puzzle personale a posto prima di guardare oltre la spalla del fratello.
Fissò la ragazza che timidamente teneva gli occhi bassi e le mani incrociate tra di loro contro il ventre.
Le venne voglia di piangere a guardarla, girò gli occhi per la stanza e non riuscì a vedere altro che capelli biondi. Era quasi strano il fatto che tutti tranne lei li avessero.
Ritornò a fissare la ragazza davanti alla porta, portò per qualche istante le mani sui fianchi del fratello e lo strinse di rimando.
Voleva fargli capire che quello che stava per fare non era perché odiava lui. Ma perché odiava Hayley.
Si staccò dalle braccia del fratello e scoppiò.
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-Lei non la voglio qui.-
Alzai lo sguardo dai miei piedi e subito mi portai una mano sullo stomaco quando vidi Zora puntarmi un dito contro.
Sapevo che sarebbe finita così, ma potevo biasimarla?
Ai suoi occhi ero solo la ragazzina che ha distrutto suo fratello. E forse lo ero davvero.
Aprì la bocca ma subito la richiusi non sapendo cosa dire. Lei mi anticipò.
-Se ne deve andare.- parlò ancora con voce dura.
Guardò Luke incrociando le braccia al petto, osservai l'orecchino al naso e dal suo comportamento non potevo non dire che avesse il carattere di Luke.
Osservai la scena senza dire niente, ero pronta a prendere tutti gli insulti da lei o dalla sua famiglia.
Come era giusto che fosse, dovevo ricevere le conseguenze delle mie azioni.
-Zora.- sussurrò piano Luke, fece per posarle una mano sulla spalla ma la ragazza si fece indietro di colpo.
Mi dispiaceva davvero che trattasse così Luke per colpa mia, quest'ultimo mi guardò con occhi addolorati e mi strinsi di più lo stomaco dolente.
-Zora un cazzo,- sbraitò lei -lei non ci deve stare qui, non la voglio vedere.-
Per un secondo puntai gli occhi sulla gemella, i capelli biondi e lunghi erano portati su una spalla e si stava facendo piccola contro il muro che portava su dalle scale. Sembrava triste quanto Luke.
-Zora, per favore lasciami parlare.- cercò di accarezzarla il fratello.
Lei lo sorpassò, arrivò davanti a me. Era più bassa di me ma potevo sentire la sua rabbia sorpassarmi fino quasi a soffocarmi.
Mi puntò l'indice contro, ci guardammo negli occhi.
Quelli lo aveva uguale a Luke, ed entrambi avevano il potere di mandarmi giù e distruggermi in pochi secondi.
-È solo colpa tua.- la sua voce era bassa, ma non avevo mai sentita una così piena di ostilità come la sua -Se lui è quasi andato fuori di testa è solo colpa tua, se io e mia sorella siamo cresciute senza un fratello è colpa tua.-
Rimasi immobile, le sue parole stavano scavando un buco dentro di me ed io non potevo farci niente.
Mi diede le spalle di scatto e corse su dalle scale, abbassai lo sguardo ma potei sentire Luke urlare il suo nome e seguirla.
Respirai profondamente cercando di fare uscire un po' del male che mi stava facendo provare nausea.
Nonostante questo, non potevo avercela con lei, non potevo davvero.
Sarei stata un'egoista.
Una mano iniziò ad accarezzarmi il braccio coperto dalla giacca verde.
Alzai lo sguardo e trovai gli occhi di Liz confortarmi, indossava un piccolo sorriso malinconico per farmi sentire meno in colpa.
Anche lei avrebbe potuto odiarmi, invece mi accompagnò in cucina e mi fece sedere su uno degli sgabelli che circondavano la cucina.
La ricordavo ancora, non era cambiata.
La osservai prendere gli oggetti necessari per prepararmi un tè, la ringraziai mentalmente.
Appoggiai gli avambracci sul tavolo, una figura si sedette di fianco a me.
-Non devi farci molto caso.- disse.
La guardai, somigliava davvero tanto esteticamente a Luke, i lineamenti e la linea della bocca erano identici.
-Io sono Mavis.- si presentò, mi porse una mano.
La guardai riluttante, quasi spaventata, lei non sembrava volermi aggredire in qualche modo.
La strinsi e sussurrai un lieve: -Hayley.-
-Lo so.- sorrise lei, prese una delle due tazze che Liz aveva appena posato sull'isola.
La ringraziai e girai il cucchiaio nel liquido scuro.
-Lui aveva ragione.- parlò ancora Mavis.
Aggrottai le sopracciglia.
-Luke, aveva ragione, sei davvero bella.- il suo sorriso mi rasserenò.
Ricordai con una piccola risata un evento passato.
-Cosa?- mi chiese lei con occhi vivaci e un ghigno sul volto.
Ero felice del fatto che non stesse parlando di cosa fosse successo poco prima. Liz ci osservava tranquilla.
-Me lo avevi già detto.-
Questa volta fu lei ad aggrottare la fronte e io mi spiegai velocemente.
-Tu e Zora eravate piccole, forse 8 anni, appena misi un piede qui tu subito mi dossi che ero bella.- ricordavo benissimo che fosse stata lei a dirmelo perché anche da piccole Mavis ha sempre avuto i capelli più chiari rispetto alla sorella.
Ricordavo anche quel giorno perché Luke mi baciò per la prima volta.
-Non è la prima volta che ci incontriamo?- chiese lei confusa.
Scossi la testa -Avevo 14 anni, mi ricordo che portavi sempre in mano un coniglietto di peluches.-
Un sorriso grande si fece spazio sul suo viso -È vero.-
Sembrava sorpresa che io mi ricordassi quelle cose.
Bevemmo il nostro tè in silenzio per qualche minuto, poi Mavis e Liz iniziarono a chiedermi di come fosse la vita in Inghilterra.
Man mano che parlavamo pensai sempre di più a quanto fosse strano il fatto che Mavis e Zora assomigliassero al fratello in modo diverso.
Sembrava come se, i due caratteri di Luke con cui ero venuta in contatto, fossero divisi tra di loro.
Zora mi ricordava il Luke che conobbi a 14 anni, sicuro di se, senza paure e aggressivo.
Mavis, invece, mi faceva pensare al Luke che mi toccava i capelli quando si stendeva nel letto di fianco a me, al Luke che mi prendeva in giro per poi baciarmi.
Finii la mia tazza di tè e sorrisi alla donna e alla ragazza davanti a me.
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-Per favore puoi farmi la treccia?-
Joenelle abbassò la testa, sua sorella minore stava tendendo verso di lei una spazzola ed un elastico.
Lei annuì facendo un piccolo sorriso, si sedette sulle scale e fece sedere sullo scalino davanti al suo Amy, che continuava a muoversi per la felicità.
Queste cose non le facevano mai, Joenelle era troppo impegnata a far andare avanti la casa quando i suoi genitori non c'erano come in quella settimana.
Sospirò al pensiero che Karen, la domestica, sarebbe arrivata presto a darle una mano.
Iniziò a prendere i capelli neri di Amy in una mano prima di dividere il principale in tre parti quasi uguali.
-Com'è andata a scuola?- chiese iniziando a pettinare i tre gruppi di ciuffi neri.
-Bene! Ho preso A di matematica! Non vedo l'ora che arrivino mamma e papà per dirglielo.- si esaltò la piccola.
Joenelle ridacchiò e iniziò ad intrecciare lentamente.
A metà treccia Amy iniziò a cantare una canzoncina sulla scimmie, fece sorridere ancora Joenelle.
Quando arrivò al ritornello si fermò di colpo, girò la testa e sorrise verso l'alto facendo mollare la presa della treccia alla sorella.
Anche quest'ultima guardò verso l'alto e un senso di malinconia le catturò la gola quando vide Calum sorpassarle lentamente e scendere le scale.
-Calum!- urlò Amy ridendo -Joenelle mi sta facendo..-
-Non state in mezzo alla scala, intralciate il passaggio.- sussurrò a bassa voce, interrompendo la sorella minore.
La bambina fece per ribattere ma dopo abbassò gli occhi e si alzò dallo scalino su cui era seduta. Joenelle le prese la mano senza dire niente e fece per tirarla verso di se quando Calum scomparve in cucina.
-Five little monkeys jumped on the bed.- iniziò a canticchiare Amy.
In un attimo Calum apparve in fondo alla scale.
-Smettila di cantare! Devi stare zitta Amy!- urlò contro la sorella.
Quest'ultima lo guardò sorpresa, poi i suoi piccoli occhietti si riempirono di rabbia.
Joenelle fece per prenderla per il braccio e portarla in camera, lontana dal ragazzo che la stava fissando dal fondo delle scale, ma lei iniziò a scendere uno scalino alla volta.
-Non parlarmi così! Non ti ho fatto niente!- iniziò a piangere.
Joenelle si stava mordendo l'interno del labbro sapendo che se non avesse portato via la sorella via al più presto Calum sarebbe scoppiato.
Le era già capitato di vedere più volte uno dei suoi attacchi d'ira.
-Amy, vieni, andiamo.- la chiamò Joenelle con voce tremante.
Lei la guardò ma dopo si rigirò verso il fratello.
-Tu mi urli sempre contro, ed io sono l'unica persona che non ti ha fatto niente! Qui nessuno ti ha fatto niente! Ti sei ridotto così da solo.-
Joenelle spalancò la bocca quando Calum prese per la vita piccola Amy.
Lei urlò, dimenandosi tra le braccia ormai non più troppo muscolose del fratello maggiore.
La treccia si era ormai disfatta.
👎👎👎👎
LKLove02 ha pubblicata una mia intervista se vi va andate a leggerla per sapere di più sulle mie storie 🙊.
A parte questo, era tipo 20 anni che non aggiornavo e mi spiace davvero. Non vedevo l'ora di arrivare a questo punto della storia solo per raccontare i vecchi personaggi come sono cambiati e anche come sono quelli nuovi 😱.
Ok ora me ne vado.
ciao ciao
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