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House

Hayley era seduta con le mani sulle gambe mentre guardava il suo vassoio pieno di cibo.

Ascoltava le ragazze nel suo stesso tavolo parlare tra di loro. Tutta la mensa era un ronzio continuo di voci squillanti.

Erano amiche di sua sorella ma nessuna si sforzava di parlare con lei.

-Avete sentito?- Una voce acuta squittì alla sua destra attirando l'attenzione di una ragazza dai capelli rossi alla sua sinistra.

-Luke è stato visto con una ragazza nei corridoi alla seconda ora.- disse in tono basso, come per dare una velatura di interesse.

Hayley si passò frenetica una mano tra i capelli alzando di poco gli occhi su quel tavolo blu.

Intorno c'era casino e migliaia di voci attirarono la sua attenzione, ma si concentrò su una sola, quella dall'altra parte del tavolo. Stavano parlando di lei.

-Si, me l'ha detto Jessica. Li ha visti. Poverina, un altra ragazzina con l'adolescenza rovinata.-

-Sei solo invidiosa perché non ha scelto te.- Commentò la rossa di prima, facendo alzare gli occhi al cielo all'amica e facendo corrugare la fronte ad Hayley. Di cosa stavano parlando?

-Mi dispiace solo per questa ragazza, sappiamo tutte che Luke non è un angelo.-

Disse marcando l'ultima parola in modo sarcastico.

Alcune ragazze annuirono e subito dopo tornarono a parlare della quotidianità.

Lui aveva scelto, e lei si sentì terribilmente presa in causa. Mentre sentiva quelle ragazze parlare le sembrava di essere davanti ad un giudice, e lei era colpevole. L'aveva scelta ma non sapeva ancora per cosa. Le voci su di lui giravano da tempo, già da quando sua sorella faceva le superiori. Hayley sapeva chi era Luke, ma non si era mai interessata più di tanto a quello che faceva.

Ancora non sapeva di che colpe si sarebbe presa la responsabilità.

In verità, pensò Hayley, quel giorno in mezzo alla strada non fu il loro primo incontro. Si ricordò improvvisamente di un episodio dell'anno precedente, il primo per lei alla Baltimora High School. Era seduta nell'anticamera dell'ufficio del preside, non si ricordava bene per quale motivo, ma stava aspettando di entrare. Era da sola e, in rigoroso silenzio, attese qualche minuto. Balzò dalla sedia quando da dentro l'ufficio quella che doveva essere la voce del preside oltrepassò la porta di legno e arrivò forte e chiara alle orecchie di Hayley. 

-Adesso torna immediatamente in classe!- questa frase la sentì meglio perché la porta si era aperta con fervore, un ragazzo alto e biondo uscì con passo veloce dall'ufficio, senza neanche guardarla. 

In quel momento, ricondusse Luke al ragazzo.


Al termine delle lezioni, Hayley camminò velocemente giù dalle scale dell'uscita della scuola, fissò la strada davanti a lei e iniziò a percorrere il cortile velocemente. Sperando che Luke non la notasse in tutto quel mare di persone. 

Ovviamente, lui era seduto su una delle poche panchine che erano presenti nel cortile e la guardava muoversi velocemente tra i corpi di alunni che neanche la guardavano. Continuò ad osservarla.

Quando Luke si alzò e fece un passo in avanti, tutto il cortile cadde in un silenzio inquietante, mentre camminava l'unica cosa che si muoveva era Hayley, mentre le altre persone erano immobili. 

Ormai ogni conversazione sembrava noiosa in confronto a quello che stava succedendo.

La raggiunse facilmente e le mise una mano sulla spalla facendola sussultare.

Trovò di nuovo quegli occhi azzurri su di lui.

Sentendosi osservato sussurrò un "Andiamo" prima di trascinare la ragazza per un braccio fuori da quel cortile che aveva ospitato già troppi ormoni e cuori infranti. Tutti li osservarono uscire velocemente dal perimetro scolastico, appena lo varcarono, gli studenti tornarono a parlare più animatamente di prima.

-Dove stiamo andando?- cercò di dire Hayley cercando di liberarsi dalla stretta ferrea del ragazzo.

-Lasciami!- disse ancora, scossa per il comportamento rude.

Lui la trascinava senza fatica, per lui era quasi come muovere una pedina, strusciandola sulla plastica lucida del campo da gioco. Neanche si girava a guardarla.

Arrivarono in una piazzetta recintata da un muretto scrostato per l'umidità e consumato dal tempo.

Guardò il ragazzo sistemarsi contro ad uno di essi lanciando il piccolo zaino che portava con se a terra.

Hayley fece lo stesso stando, però, a discreta distanza da quel muretto. Incrociò le braccia al petto, creando sul suo viso uno sguardo di fuoco.

Osservó una mano veloce prendere una cartina e del tabacco.

-Hai mai fumato?- chiese lui in tono tranquillo, non la guardava ancora, troppo concentrato a quello che teneva in mano.

La ragazza pensò che stesse scherzando, non poteva davvero essere così tranquillo quando lei era così furiosa.

-Perché mi hai portato qui?- sbraitò, avrebbe voluto mettergli le mani addosso, la paura che aveva provato nel corridoio qualche ora prima era stata schiacciata dalla rabbia.

-Hai mai fumato?- chiese ancora il ragazzo, come se quelle parole neanche fossero uscite dalle labbra di Hayley.

Però, solo lui sapeva che in quel momento, a quella domanda, non aveva risposto perché semplicemente non aveva una risposta.

-No.- rispose piatta Hayley, osservando la piazza che li circondava.

Ogni tanto vedeva delle lattine vuote o altra spazzatura per terra. Lei si sentiva come una di quelle: usata, abbandonata e lasciata in balia di se stessa a scomporsi.

-Vuoi provare?- 

Quegli occhi trasparenti la guardarono con sfida, come se quello fosse un esame.

Hayley non aveva mai fatto quel tipo di esperienze.

Scosse la testa facendo uscire una leggera risata dal ragazzo di fianco a lei. La rabbia la faceva stare zitta.

Era sempre scoordinato.

Anche quando rideva gli occhi esprimevano tutt'altro o, la maggior parte delle volte, non esprimevano niente.

Velocemente chiuse la sigaretta, appoggiò in mezzo alle sua labbra il filtro e tirò fuori un accendino.

Ora che aveva vicino il pericolo di Baltimora del resto non aveva quasi più paura.

Però c'era sempre lui, e bastava.

Passarono un po' di minuti e solo quando la sigaretta di Luke toccò terra, ormai fumata fino al filtro, Hayley tornò a respirare.

-Ti accompagno a casa.-

Hayley fece una smorfia contrariata. 

-Fammi capire...- iniziò lei, cercò di reprimere la rabbia che stava spingendo per uscire dalla sua bocca -tu mi hai portata qui per, beh, per niente e adesso mi vuoi accompagnare a casa?-

Iniziarono a camminare e la bionda perse la pazienza.

-Ascolta, cosa vuoi da me?- sbottò a voce alta, strinse la cinghia dello zaino che teneva su una spalla.

Si stupisse di se stessa.

-In particolare niente.- il tono di Luke era tranquillo, ad Hayley dava ancora più fastidio- Mi piaci.- 

Hayley spostò lo sguardo dal ragazzo sentendo il viso bruciarle lentamente consumandola piano piano. La rabbia si era attenuata ed era stata sostituta dell'imbarazzo.

-Non fai così paura come dicono.- si lasciò sfuggire. Tenne lo sguardo basso, sulle sue scarpe rovinato.

-Non hai mai visto quello che dicono.-

La voce era fredda e distaccata.


YEAH

Allora, occhi e' come ieri. Domani metterò i commenti e i ingrazio.

Weiii

Cioe, ma avete letto lo spazio autrice sopra? AHAHA i ingrazio.

Sa non metto più capitoli dopo una certa ora.

Veniamo a noi, oggi pomeriggio correggerò gli errori e farò i ringraziamenti. Gia adesso vi ringrazio tutte! Sempre.

Beh ora vado sul pullman yuppy.

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Che scuola fate?

A dopo ciao ciao

Twitter: @freelemons5

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