Grey
-Non mi piace questa cosa Luke.-
Calum scosse la testa appoggiando una spalla contro gli armadietti rovinati della Baltimora High School, Luke chiuse il proprio alzando gli occhi al cielo. A volte semplicemente non lo sopportava.
-Non mi piace per niente.- ripeté lui, si distanziò dalla fila di armadietti e iniziò a camminare avanti e indietro, guardò i ragazzi che gli passarono accanto. Quasi gli fece ridere, tutti gli camminavano il più lontano possibile, cercando di non incrociare i suoi occhi scuri.
-Tranquillo Calum, guarda il lato positivo.- disse Luke con tono sarcastico, cercando di tirargli su il morale.
-Trovami il lato positivo in quello che stiamo per fare, ovvero seguire una ragazzina. Anzi, mi ricordi perché ho voluto accompagnarti?- Calum si passò una mano tra i capelli sospirando a pieni polmoni.
-Si,- disse Luke iniziando a camminare, dopo aver sentito il suono della campanella -sei voluto venire perché sei incapace di farti i cazzi tuoi e perché volevi vedere se c'era una ragazza anche per te.-
Calum gli tirò una gomitata, aumentò il passo e sorpassò l'amico. Si fermò qualche metro dopo davanti ad una porta chiusa.
-E' questa l'aula?-
Chiese Luke con occhi spenti e grigi che si illuminarono di ilarità dopo la risposta di Calum:
-Non vengo a scuola da due settimane, Luke, non mi ricordo neanche come si fa un'addizione.-
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Hayley alzò la mano cercando di farsi notare il più veloce possibile dalla professoressa, Crystal nel banco dietro di lei le stava già ridendo contro da un'ora.
Arrivata allo sfinimento uscì dall'aula incamminandosi verso i bagni femminili, la scuola era incominciata da qualche mese ed era già stata etichettata come quella "strana". Non che le desse fastidio, la maggior parte delle volta faceva finta di niente, ci passava sopra e provava a non ascoltare quello che dicevano su di lei. Però, le volte in cui non ci riusciva erano le peggiori, diventava triste tutto ad un tratto e magari non parlava per ore. Il suo umore era sempre stato altalenante e fragile.
Aprì il rubinetto facendo scorrere l'acqua fresca sui polsi, provò un sollievo immediato e chiuse gli occhi qualche istante, rilassando le spalle e sospirando.
Faceva in modo che tutta la sua paura e preoccupazione potessero scivolare via dalle vene fino ad arrivare ai tubi di scarico della scuola.
La sua era una generazione dell'esibizionismo e solo perché lei non era quel tipo di persona, Crystal l'aveva esclusa.
In fondo era meglio così, c'era un motivo a tutto. C'era un motivo per cui non doveva stare con le sue compagne e c'era un motivo per cui, adesso, stava piangendo.
Dall'altra parte del muro, nei bagni maschili, Luke si era appena acceso una sigaretta per sbollire la predica di un'ora che si era dovuto subire da parte della sua professoressa di matematica perché si era presentato tardi a lezione. Guardava fuori dalla finestra il centro di Baltimora ghiacciato, il filtrino tremava contro le sue labbra per il freddo invernale.
La felpa blu che si era messo era troppo leggera, ma non voleva ammetterlo, avrebbe sofferto il freddo fino a quando sarebbe arrivato a casa. Fece uno sbuffo facendo uscire il fumo dalle labbra strette a formare un piccolo cerchio, si appoggiò al davanzale della finestra aperta con i gomiti e pensò a quanto quella città gli stesse stretta. Odiava Baltimora.
Buttò il filtrino della sigaretta ormai finita giù dalla finestra, dopo si girò, fulminando il ragazzo che era appena entrato.
Con un movimento lesto del polso aprì la porta ma si bloccò.
Un mare lo investì.
Un mare grigio e mosso lo fece quasi affogare, e quella spiaggia di capelli biondi contornavano il viso pallido della ragazza davanti a lui.
La guardava neutro, quasi come se sapesse da ore che lei fosse li.
-Non ha importanza.- sentì mormorare.
Il ragazzo corrugò la fronte stringendo le sopracciglia. La voce di Hayley era flebile e limpida, ora il mare si stava calmando.
-Tu sei il ragazzo del "Non ha importanza".- spiegò a voce più alta.
Vedendo ora il ragazzo più calmo fece qualche passo verso il corridoio.
Era vuoto, riecheggiavano solo i suoi passi mentre si stava allontanando velocemente dai bagni.
-Che classe fai?-
Non avendo voglia di sfidare gli occhi azzurri di quel ragazzo continuò a camminare, con un movimento automatico si guardò il polso ancora contornato dal leggero livido.
-Non ha importanza.- biascicò lei svoltando l'angolo, cercando disperatamente la propria classe.
Sentì il ragazzo ghignare e si immaginò l'espressione sul suo viso magro e rigido.
-Anni?-
La voce del ragazzo la seguiva ma lei non cedeva, e per provocarlo ancora rispose:
-Non ha importanza.-
Sorrise soddisfatta della sua audacia ma si spaventò quando non sentì più ridere l'ombra che la stava seguendo. Si fermó in mezzo al corridoio, vicino alle scale d'emergenza, e fece un mezzo giro su se stessa, tutta la timidezza e la paura che aveva cercato di nascondere riapparirono velocemente.
Tutte quelle paure che aveva chiuso in un vaso per ore adesso fremevano per poter uscire e lei in quel momento si sentì Pandora, presa dalla curiosità, aprì il vaso. Voleva sembrare sicura di sé e cattiva, ma in quel momento credette di aver esagerato.
Due grandi occhi azzurri le arrivarono vicino, una presa le cinse l'avambraccio.
La guardò ancora con occhi neutri, stando attendo a non far tralasciare nessuna emozione. Era bravo in quello.
Hayley abbassò la sguardo, si stava davvero facendo intimidire da un ragazzo che nemmeno conosceva?
-Basta giocare, non mi piace quando le persone mi prendono in giro.-
La sua voce era seria, la presa sul bracciò si allargò leggermente mentre si faceva più vicino al viso della ragazza.
-Quindi,- disse il ragazzo staccando la mano dal braccio di Hayley e portandola tra i capelli biondi -che classe fai?-
Si schiarì la voce, incitandola a rispondere.
-2E.-
Rispose. Tutta la forza che aveva messo nel farsi vedere sfacciata era sparita all'istante.
Lui, invece, chiuse gli occhi, beandosi di quella sensazione di paura che il corpo di Hayley emanava.
-Hayley Cohen, 2E.- ripeté come per memorizzare le poche informazioni.
Lei spalancò gli occhi al suono del suo cognome, come faceva a saperlo? Sentì il disagio superare le sue suole di plastica, salire su per la caviglia poi per la gamba fino ad inondare tutto il corpo.
-Anni?-
-15.- sibilò a bassa voce.
Il ragazzo sorrise, fece per parlare ma si fermò quando sentì una porta chiudersi, una ragazza mora passò di fianco ai due guardando la scena in silenzio. Aveva memorizzato ogni dettaglio e lui lo sapeva, probabilmente entro qualche ora tutti avrebbero saputo dell'incontro tra lui e Hayley, gli diede leggermente fastidio.
-Ti aspetto all'uscita.-
Hayley scosse la testa premendo le piccole mani contro il petto possente del ragazzo davanti a lei.
Sapeva chi era, tutti lo conoscevano, e non gli piaceva quella situazione.
Luke rise, allontanandosi lentamente.
-Non era un domanda.-
Dopo, Hayley lo vide scomparire, quel ragazzo dagli occhi chiari e i capelli biondi, come sul marciapiede, l'aveva sfidata in un gioco di cui lui ne era il creatore.
TADAN.
Allora non parlo del capitolo perchè sono cosi stanca che non mi ricordo dove sono arrivata. Ho sonno, e se ci sono arrori li cancellerò, domani farò uno spazio autrice decente.
Ora vado ciao ciao.
HEYY
Allora, ho corretto alcuni arrori. Ahah ieri sera neanche errori riuscivo a scrivere, stavo morendo.
Però, eccomi qui, e sta sera scriverò un altra capitolo! Non posso dirvi cosa succederà perchè non lo neanche io ahah.
Mi interesserebbe sapere un po su di voi, brave persone che hanno pietà di me.
Dal prossimo capitolo vi farò delle domandine.
Ora vado va, ciao ciao.
Twitter: @freelemons5
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