Devil
Posai la penna accanto al plicco di fogli a righe giallo provocando uno strano rumore. La plastica della Bic, rigorosamente nera, sbatté contro il tavolo di legno. Odiavo far rumore.
-Non è divertente?-
Alzai la testa verso Hayley, mi guardava con gli occhi del mio stesso colore.
-Cosa?- domandai.
Lei rise amaramente.
-Dopo quella sera ho passato un mese nell'oscurita.- parlò.
Mi piaceva quando usava termini come quello. Le feci segno di continuare, presi la biro tra le dita ma subito mi fermò appoggiando la sua mano sulla mia.
-Scusa, non voglio che tu scriva questa parte della storia.-
Disse accennando un sorriso. Io annuii, riposando il tubicino di plastica sul tavolo.
-Cos'é divertente?- Chiesi ancora curiosa.
-Che, nonostante tutto quello che mi aveva fatto, non volevo che se ne andasse.- sospirò -Avrei voluto che su quella strada, sotto quel temporale, mi chiedesse di restare.-
Annuì, subito dopo spostai lo sguardo sulle sue mani. Le dita si strofinavano tra loro come stoffa. Aveva gli occhi socchiusi, chissà cosa stava immaginando.
-Dopo è stato tutto un evento a catena.- disse secca -Quello che ho provato era così distruggente che non credevo fosse vero. Il mio dolore era così palpabile, concreto, che credevo che la gente si sarebbe inciampata in esso.-
Ero neutra a quelle parole, come il cielo dell'Inghilterra quella mattina. Dalla tendina di velluto della finestra di Hayley potevo vedere i tetti delle case Londinese, quasi tutte uguali. Eravamo tutti presi dalla monotonia in quella città. Camminavi a testa bassa per non fare nuovi incontri e ti mordevi la lingua se volevi parlare.
Come Hayley in quel momento, voleva parlare ma, probabilmente, non ne aveva la forza.
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Si tappò la bocca per non ridere troppo forte, Ashton continuava a fare smorfie mentre agitava il corpo in mezzo alla sala di casa Cohen.
Lui era l'unica cosa che riusciva a distraerla in quel momento. Aveva provato a trovare conforto con Ryan ma le ricordava troppe cose. Bugie.
Guardò di nuovo il ragazzo che nel frattempo si era accigliato.
-Stai bene?- domandò premuroso.
Lei annuí veloce andando verso la cucina. Vide la schiena della madre curvata leggermente verso il lavandino. Fu Ashton a parlare.
-Signora Cohen, stasera posso portare fuori sua figlia?- il tono di voce era formale.
Hayley appoggiò una mano sul tavolo per non cadere. Guardava il frigo sperando che quelle parole fossero sbagliate.
-Certo.- Rispose la donna sorridente.
La bionda sobbalzò quando due braccia forti le cinsero la vita.
-Ti aspetto qui, vai a prepararti.- disse a bassa voce.
Lei riuscì solo ad annuire salendo le scale.
Mentre si guardava allo specchio con un vestito tra le mani riusciva solo a pensare.
Pensava a quanto tempo avesse sprecato, a quanta energia buttata al vento per rincorrere una cosa irrangiungibile. Ma lei non aveva colpe, se Luke non voleva essere raggiunto non era colpa sua. Lei però non stava scappando via da niente passando del tempo con Ashton. Non scappava dal dolore, gli apriva le braccia pronta ad accoglierlo ogni sera sotto quelle coperte. Le coperte che hanno assorbito il profumo di Luke, la sua rabbia. Lei non si scordava la faccia di quel ragazzo, l'espressione che ha fatto in quella via, su quella strada.
Sembrava quasi dispiaciuto ma Hayley sapeva che non era così. Sapeva che Luke Hemmings era esattamente come lo descriveva la gente.
Pericoloso.
Aveva scoperto il suo passato ma aveva continuato ad inseguirlo. E poi, semplicemente, dopo un po' di tempo Hayley esplose. Come quando vedeva Luke con una ragazza, tante. Forse era così il vero lui. Forse Hayley non ha mai visto davvero quello che la gente dice di lui.
Se pensava a lui il suo corpo si riempiva di dolore. A scuola, quelle poche volte che lui si presentava, la evitava, neanche la guardava per sbaglio.
Così lei andò a cercare Ashton, bisognosa di un amico che la sostenesse, ovviamente lui non avrebbe mai saputo niente.
Quando finisce ogni cosa torna indietro come flash. Tutto torna, ma lui non lo fa. Credeva che una parte di lei lo sapesse che sarebbe finita così. Ma aveva solo pensato: Come può il Diavolo attirarti verso qualcuno che somiglia così tanto ad un angelo quando sorride?
Forse lui lo sapeva quando l'aveva vista. E la cosa peggiore è che, oltre a perdere lui, aveva perso anche se stessa.
STEPBACKANDLISTEN
Ok, ho un po di cose da dirvi. La prima è che sono una ladra di frasi. (ultimo pezzo: Taylor Swift)
La seconda è che sono davvero felice che molte di voi non abbiamo capito l'ultima parte del capitolo precedente, volevo proprio fare effetto sorpresa aha.Verrá svelato tutto nei capitoli ma se avete idee o domande scrivetemi pure o commentate.
E bom, oggi non sono stata molto bene e in queste ultime settimana di scuola mi stanno riempendo di verifiche. Ho aggiornato però Heartache e TAN TAN TAN pubblicherò anche una storia soprannaturale probabilmente su Ashton.
Vi ringrazio ancora tanto e dal prossimo capitolo ricomincio a fare publicità.
Grazie.
Grazie.
Grazie.
Grazie per aver portato Hayley, Ryan, Luke, Calum e Ashton (spero anche Mike quando ci sarà ahah) al loro successo attuale in questa storia.
Alla prossima.
ciao ciao
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