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Capitolo 6




La meta di oggi è Fisherman's Wharf, l'antico villaggio di pescatori genovesi e siciliani, che con le sue numerose attrazioni è la principale zona turistica di San Francisco. Mi guardo intorno meravigliata dal mondo che mi circonda, incredula che sia la realtà: i marciapiedi brulicano di turisti ed artisti di strada; dai tanti ristoranti di pesce arriva un'invitante profumo di pesce.. e poi  famosi centri commerciali, attrazioni turistiche.... Non vedo l'ora di vedere tutto quanto!

"Dunque, da dove cominciamo?" chiede Renato dando un'occhiata in giro

"Per il momento aspettiamo Valeria" risponde Andrea "e poi ci dirigiamo al Pier 39"

"Allora ne approfitto per fare una chiamata" approfitto mentre traffico col cellulare "voglio farli morire d'invidia". Ed ecco che sullo schermo compare una videochiamata da parte di Gionny. "Ehi, mi hanno anticipata!" commento divertita

"Gionny!"

"Devo parlarti. Ora"

Lo sguardo severo di mio fratello mi lascia completamente spiazzata. Vorrei replicare ma capisco immediatamente che non devo fare storie ed ubbidire istantaneamente: conosco quello sguardo, non ammette replica.

"Mi sposto un pò più in là, qua il cellulare prende a scatti" avverto imbarazzata e fuggo via.

"Gionny ma che diavolo..."

"So tutto tra te e Renato"

"Prego?" domando stordita.

Ancora la stessa storia. Ma quando finirà?

"Perché non me l'hai detto?"

"Perché non sono affari tuoi" rispondo seccata.

Ci guardiamo a brutto muso per alcuni secondi: Gionny non ha intenzione di lasciare cadere il discorso.

"Avrei potuto evitare di farti star male, ma tu no, tu giochi a fare la donna vissuta. E fai preoccupare mamma e papà. Se lo sapevo prima, col cavolo che ti avrei fatta partire".

"Ora basta!" tuono alterata "non hai nessun diritto a parlarmi in questo modo. Non sono più una bambina,Gionny,e non puoi pretendere di proteggermi da tutto e da tutti. Sbaglio o anche tu hai sofferto per Clementina eh?"

"Non tirare fuori questo argomento"

"E invece lo faccio. Perché mi fai passare per la stronza che si diverte a far disperare i propri familiari, quando invece ho passato le stesse identiche cose tue! E poi... che avresti fatto, eh? Avresti rinnegato il tuo migliore amico?"

"Lo avrei fatto, sì"

"Allora non ti è chiara una cosa: io lo amavo. Il suo sentimento era corrisposto. Se sono stata male è perché non ho avuto il coraggio di dichiararmi. Se lo avessi avuto mi avrei evitato tutto quello che è successo. E visto che vuoi fare l'eroe che difende l'onore della sorella, dovresti prendertela con Stefano, quello sì che mi ha preso in giro e fatto male, ecco con chi dovresti prendertela"

Già, Stefano. Al solo pensiero mi viene una fitta allo stomaco che fa più male di un pugno sferrato e, contemporaneamente, in testa appare il suo viso, ripenso al bacio rubato al Cantagallo, al bacio dato in mezzo a tutti, a Gery ed Emma che si prendono gioco di me... e la rabbia sale nuovamente, forte come tre mesi fa.

"Desy... Desy"

Mi scuoto dai pensieri e mi ricordo di Gionny al telefono.

"Sì, ci sono"

"Scusa, sono uno stupido"

"Sei il fratello migliore del mondo, invece. Ho capito quello che volevi dirmi, ma non devi preoccuparti, ora sto bene e non devi sfoderare la tua spada per vendicarmi di un torto subito"

"Sì, ora ti riconosco" concorda e ci mettiamo a ridere.

"Ah, Miriam vuole salutarti. Salutami i cugini"

"Sarà fatto, un bacio".

Mi volto verso i ragazzi: a loro si è aggiunta una ragazza, deve essere Valeria. Stanno tutti ridendo, quindi posso ancora sperare che non abbiano sentito il litigio tra me e Gionny

"Ehi, americana!"

"Mimì!"

"Allora, come và?"

"Va bene" rispondo sorridendo "solo che non mi aspettavo di trovare questa sorpresa".

Velocemente volto la fotocamera in direzione di un euforico Renato che prende in giro Andrea e, altrettanto rapidamente, la rivolto verso di me

"Cosa?" domanda Miriam spiazzata

"Shhh, non urlare! Non me l'aspettavo nemmeno io. è venuto a trovare Andrea, una coincidenza"

"Una coincidenza, eh?"

"Si. Guarda che lo conosco bene, Renato: non è tipo da ripensamenti"

"Come tre mesi fa?"

Altra fitta allo stomaco.

"Senti, chiariamo subito una cosa: non ho intenzione di sorbirmi un'altra predica, quindi tagliamo fuori il discorso e non farne parola con nessuno"

"Oh certo: noi ti mandiamo a San Francisco per distrarti e tu che fai? Fai la bella vita a spese di mamma e papà con Renato!" esclama furibonda.

Sento la rabbia impossessarsi di tutto il mio corpo e inizio a tremare dalla sua potenza.

*Controllati Desy, non perdere la testa, non perdere la testa. Non puoi sbroccare così davanti a tutti*

Prendo un bel respiro e ricaccio indietro la rabbia.

"Guarda che non mi incanti"

"Fotte un cazzo Miriam" sbotto "dimmi solo se la pensi così"

"Sì, e se vuoi te lo ripeto anche"

"Ci vediamo al mio ritorno" concludo freddamente e spengo la chiamata.

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