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Capitolo 5




"Che magnifica dormita!" penso mentre mi stiracchio per bene.

Mi guardo intorno, emozionata per la magnifica giornata che mi attende. Che programma hanno i cugini? Dove mi porteranno?

"Caspita, ma queste tendine oscurano veramente tanto. Ma vuoi vedere che con la sfortuna che mi ritrovo, oggi fa brutto tempo? Bè, peggio per il tempo, perché non saranno due gocce d'acqua a spaventarmi"

Scendo rapidamente dal letto e alzo le tendine: fuori è ancora notte e il cielo stellato fa da cornice alla città addormentata. Afferro velocemente il cellulare: le 06.00 di mattina.

Maledetto fuso orario!!!!

"Bè, ormai il sonno è passato, tanto vala fumare una sigaretta"

Infilo l'accappatoio ed esco dalla camera: la casa è avvolta in un pacifico silenzio. Attraverso il salotto e mi dirigo verso il balcone trovandolo... occupato da Renato, appoggiato alla ringhiera rivolto verso la città fumando una sigaretta.

Il cuore salta immediatamente in gola e batte forte.

Dovrei tornare indietro, evitare di trovarmi da sola con lui che sta aspettando spiegazioni sul perchè mi trovo qui, su come è andata a finire con Stefano, anche se deve sospettare qualcosa, lo so.

Ma non riesco a farne a meno: seguo l'istinto. Apro decisa la porta finestra e mi avvicino decisa a lui che si gira e sorride. Accendo la sigaretta e mi appoggio alla ringhiera.

"Non dirmelo: fuso orario?" chiede ridacchiando ed annuisco divertita.

"Tanto vale farci compagnia, allora. Ammesso che tu lo voglia"

"Se non lo volessi, sarei tornata sui miei passi nel momento in cui ho trovato il balcone occupato"

"Visto che hai completamente ignorato il mio messaggio, pensavo il contrario"

Accidenti! Il messaggio. Me lo sono completamente scordata.

"Mi sono arrivati parecchi messaggi e mi sono dimenticata di leggere il tuo"

Renato sorride amaramente e torna a fissare le luci della città.

"Ovvio. Io non sono Stefano"

"Stefano non c'entra nulla" replico risoluta "mi sono scordata di leggere il tuo messaggio. E se vuoi proprio saperla tutta, sono i messaggi e le chiamate di Stefano che sto ignorando. Come quelli di Gery ed Emma"

Renato sposta lo sguardo nuovamente su di me.

"Non ho voglia di affrontare l'argomento" avviso immediatamente

"Ti ho salvata da una situazione imbarazzante, non mi merito una spiegazione?"

"Era il minimo che potessi fare, visto che mi ci hai infilata tu in quella situazione".

Cala il silenzio e faccio un tiro dalla sigaretta. L'ultima cosa che vorrei ora è affrontare una discussione con Renato: dannazione, sono a San Francisco per divertirmi, non per discutere! La stessa cosa deve averla pensata anche lui perché non ha replicato alla mia provocazione, ma ha spostato nuovamente lo sguardo su un punto indefinito, mordendosi il labbro inferiore e, per questo suo gesto, sento i brividi per tutto il corpo.

Dio, quanto è sexy quando fa così.

"Senti" inizio avvicinandomi di più a lui "sono arrivata qui da meno di un giorno e tutto quello che voglio fare è divertirmi e non pensare a nulla se non visitare San Francisco, ecco perché sono qui"

"In realtà so perché sei qui" confessa lasciandomi spiazzata "ma non credere che sia venuto qui apposta: è stata una coincidenza: questo viaggio era programmato da tempo, Andrea continuava ad insistere e l'ho accontentato"

"Ecco perché non hai insistito più di tanto" dico abbassando gli occhi.

Renato mi prende per un braccio e mi tira accanto a sé, stringendomi per i fianchi.

Un'altra scossa pervade il mio corpo e lo stomaco è sottosopra

"Ehi" sussurra e con un dito mi alza il viso "sai che ci sono sempre stato per te e sempre ci sarò. Questo era il messaggio che ti avevo inviato. Voglio che tu lo tenga a mente"

Annuisco fissandolo negli occhi.

"Che poi, non era proprio nei miei piani averti qui, quindi, oltre che ad essere un impiastro, sei pure una persecuzione" conclude mettendosi a ridere

"Ma non diciamo cazzate, per cortesia!" esclamo divertita mentre lo spingo via da me "questi sono i miei cugini, non sarò mai fuori luogo!"

"Parafrasando: mi stai dicendo che non mi libererò mai di te?"

"Se tu insisti a frequentare la mia famiglia, temo proprio di sì"

"Correrò il rischio: non mi va di perdere due grandi amici solo perché mi odi"

"Ma la pianti? E poi... fare finta di confondermi con Mimì... non so come ci abbiano potuto credere i miei cugini!" continuo scoppiando a ridere

"Quella poi... non credevo fosse così facile metterli fuori pista. Ma come mai non hai detto nulla?"

"Lo sa solo Chiara, in verità. Preferisco così"

"D'accordo, messaggio ricevuto. Vieni qui"

Per la seconda volta mi afferra per i fianchi e mi fa girare verso la città.

"Godiamoci l'alba che spunta fra i grattacieli di San Francisco: non capita tutti i giorni" consiglia abbracciandomi da dietro.

E lo lascio fare, mettendo le mie mani sulle sue.

La notte e le stelle lasciano posto ai raggi del sole che colorano il cielo di un azzurro pastello e le nuvole di rosa, segno di una splendida giornata.

Ce sempre stato e sempre ci sara', qualsiasi cosa accada

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