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Tifone

Si respirava aria cattiva tra di noi in quei giorni e c'era aria di tempesta, probabilmente prima o poi ci avrebbe risucchiati tutti come un tornado.
Con il presidente fuori dai giochi Mello aveva bruciato una delle sue cartucce migliori, ma non aveva perso quel suo sorrisino soddisfatto. Da quando aveva in mano il death note si sentiva invincibile e diversi passi avanti rispetto a Near.
Io ero seduta su una sedia a mangiare orsetti gommosi e con Matt via a sbrigare delle commissioni mi annoiavo enormemente.
La banda stava complottando cose che non avevo voglia di ascoltare e mi calai ancora di più il beretto rosso sulle orecchie, nell'illusione che potesse attutire un po' di quel casino.
Tirai fuori il cellulare e mandai qualche sms a Linda, senza smettere di tenere d'occhio Mello. A sua volta troppo impegnato a farsi venire il diabete con l'ennesima tavoletta di cioccolato per badare a quello che lo circondava. Ma quante ne mangiava al giorno?
Una volta avevo provato a tenere il conto e mi ero arresa a metà mattinata. Il bello era che non metteva su un grammo, maledetto.
Il ragazzo era assorto nella lettura delle regole del death note, che ancora non gli quadravano tutte. Secondo lui alcune potevano essere false ed in particolare era dubbioso su quella dei 13 giorni, ritenendo che Kira ne avrebbe potuto ricavare dei benedici illudendo qualcuno in base alla sua veridicità.
Io ero del suo stesso parere e lui sembrava intenzionato a verificare la cosa, tenendo come riferimento Jack Neylon; dato che aveva usato il quaderno qualche giorno prima.
Lo stavo ancora osservando quando il quaderno si sollevò da solo dalle sue mani, iniziando a fluttare in aria come spinto da una presenza misteriosa.
Mello era sbigottito e si lasciò scappare un verso di stupore.
-Ma che succede?- domandò.
-Eh?- chiese a sua volta Rodd Los, proprio mentre il quaderno cadeva misteriosamente in testa a Jack Neylon.
-Il quaderno s'è mosso da solo- spiegò il ragazzo.
Rodd ridacchiò prima di dire: -Dopotutto è un quaderno capace di uccidere la gente, no? Che c'è di strano se ha una vita propria?-
Proprio in quel momento, però, Jack si voltò ed urlò guardando un punto imprecisato sopra di sé.
-C-capo, 'sto tizio con quel costume orrendo è un nuovo membro o cosa?- domandò tremando, rivolto verso Rodd.
-Ti senti bene, Jack? Non ti sarai fatto un po' troppo?- domandò il capo a sua volta.
Io guardavo la scena confusa, così come Mello.
Jack, però, dopo qualche secondo si alzò afferrando il quaderno e disse: -Dice che bisogna toccare il quaderno per vederlo... controllate con i vostri occhi... giuro che non sono pazzo-.
La banda decise di ascoltarlo e tutti toccarono il quaderno. La stanza si riempì immediatamente di urla e tutti tirarono fuori le pistole puntandole contro qualcosa quasi al centro della stanza. L'unico tranquillo era Mello.
Curiosa mi avvicinai e raccolsi il quaderno da terra, nel punto in cui l'ultimo che l'aveva toccato lo aveva lasciato cadere.
Solo a quel punto notai una bizzarra figura lì in piedi e sussultai leggermente. Non volevo essere da meno a Mello quindi cercai di restarmene abbastanza composta.
L'essere era alto e snello.
I suoi occhi erano gialli e verticali come quelli di un serpente e la bocca era piccola e piena di piccoli dentini affilati.
Aveva due ali e una veste nera.
Le braccia era ricurve e terminavano con delle lunghe dita simili di aspetto a piccoli rami in una giornata autunnale.
Nel complesso era abbastanza buffo, se non ti soffermavi su qualche dettaglio particolarmente grottesco.
Si presentò col nome di Shidoh e si mostrò abbastanza amichevole, tanto che dopo un po' tutti si tranquillizzarono leggermente almeno quel poco necessario per abbassare le pistole.
Mello era l'unico rimasto seduto, a differenza degli altri tutti a ridosso del muro, ed iniziò ad interagire con l'essere, rivelatosi uno shinigami, con calma... come se stesse parlando con una persona qualunque.
Anche lo shinigami sembrava colpito da tanta spavalderia e fissava Mello con un timore quasi reverenziale.
Il ragazzo gli allungò una barretta di cioccolata, dopo una lunga chiacchierata, e Shidoh iniziò a mangiucchiarla tenendola tra le sue buffe mani, lanciando di tanto in tanto commenti di apprezzamento.
Ci parlò un po' del death note e scucì qualche informazione supplementare, probabilmente terrorizzato dallo sguardo di Mello, rivelando giusti i nostri sospetti riguardo alle regole false. Nonostante le insistenze, però, ci confessò di non poterci dire nulla rispetto all'altro proprietario del death note.
Mello lo guardò pieno di interesse e contro la sua piena volontà lo rilegò a cane da guardia.
Lo shinigami, che sembrava abbastanza stupido, era visibilmente terrorizzato da Mello e non obiettò.
-Chi meglio di una creatura invisibile può fare la guardia?- domandò retorico, guardandolo col suo solito sguardo inquietante.
Mi costava ammetterlo, ma non aveva tutti i torti.
Sbuffai e feci per andarmene. Arrivata a metà corridoio, però, sentii Mello richiamarmi.
Nemmeno lui sembrava particolarmente lieto di parlarmi dopo quello che era successo, ma si avvicinò comunque.
-Domani dovrai accompagnare Matt a concludere un affare- mi spiegò, facendo scivolare le mani nelle tasche dei suoi pantaloni. Nel farlo i pantaloni si abbassarono leggermente ed io non potei fare a meno di farci cadere lo sguardo sopra, lui sembrò notarlo tanto che notai l'ombra di un ghigno sulla sua faccia.
-E perché dovrei?- domandai, incrociando le braccia al petto.
-Perché te le sto ordinando io- rispose lui -vedi di renderti utile.-
-Ti detesto- gli dissi, andandomene via piena di rabbia.
Sapeva quanto odiassi essere comandata a bacchetta come aveva fatto poco prima e potevo giurarci su che l'avesse fatto di proposito, al solo scopo di farmi infuriare.
Detestavo essere così tanto innamorata di lui al punto da non riuscire a tagliare i ponti con lui e detestavo ancora di più il modo in cui utilizzava la cosa a suo vantaggio.
Avevo voglia di prenderlo a pugni su quel bel faccino perfetto fino a fargli sparire quel fastidioso ghigno dalla faccia.
Aspettai pazientemente il ritorno di Matt e appena sentii rumori provenire dalla sua stanza, poco lontana dalla mia, puntuale come un orologio svizzero andai da lui. Mi lamentai per un po', mentre lui mi ascoltava esasperato. Era troppo desideroso di farsi una partitina e ne aveva le scatole piene di sentir parlare di Mello, ma fu un vero galantuomo e aspettò che finissi di sfogarmi.
-Hai finito?- domandò infine, ridacchiando -dai vieni qui e guardarmi vincere questo livello. Mi serve il tuo sostegno.-
Sorrisi e presi posto sul letto accanto a lui.
Il resto della serata passò tra risate e schiamazzi.

-Sei pronta, Red?- mi domandò Matt, infilando il suo gilet con la pelliccia.
-Arrivo, arrivo- dissi, con lo spazzolino ancora in bocca.
Mi ero svegliata in ritardo e il rosso mi aveva presa in giro per cinque minuti buoni prima di convincersi a lasciarmi andare in bagno.
Aprii la porta poco dopo, saltellando per riuscire a calzare lo stivaletto marrone che mi era rimasto da mettere. Quasi mi spalmai con la faccia a terra, ma Matt intervenne tempestivamente e mi afferrò al volo.
-Sempre la solita pasticciona- mi ammonì -guardati, sei anche sporca di dentifricio.-
Lo spintonai scherzosamente e mi pulii la bocca con un po' di acqua una volta tornata in bagno, senza badare alle lamentele di Matt che minacciava di piantarmi in asso e andare da solo.
-Che scocciatore!- esclamai, lasciando la struttura insieme a lui.
Mi fece cenno di salire in macchina e partimmo, inconsapevoli che una volta tornati indietro non ci sarebbe più stato un covo in cui tornare.

TADAN
Buonsalve!
Volevo solo avvisarvi che manca davvero poco alla fine di questa storia. Si parla di circa 8 capitoli, massimo 9. Non di più.
La storia non avrà un sequel, quindi manca poco alla fine di questa avventura.
Considerando i miei ritmi tra meno di 20 giorni sarà tutto finito. Grazie per avermi accompagnata fino a qui e spero mi accompagnerete ancora fino alla fine :)

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