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Grandine

Quella sera ero talmente arrabbiata da ignorare anche i numerosi tentativi di Matt di parlare con me, ero sicura che lui fosse stato fin dal principio complice di Mello e la cosa mi mandava su tutte le furie.
Mi avevano tenuta all'oscuro del vero scopo di quella missione e fatta passare per stupida.
Nonostante "l'ospite" al piano di sotto tutto procedeva normalmente e c'era l'ennesima delle disgustose serate all'insegna di alcol e prostitute fidate.
Nel pomeriggio Mello si era anche preso la briga di telefonare alla polizia giapponese per rivendicare il rapimento e spiegare le condizioni per il riscatto: il quaderno in cambio di Takimura.
Rodd Los non faceva altro che bere tequila e farsi accarezzare il petto enorme da una bellissima donna sulla trentina con i capelli neri a caschetto, mentre elencava le fantastiche potenzialità di quel piano ed i vantaggi di cui avremmo gioviato una volta in possesso del quaderno.
Per la prima volta da quando ero lì desiderai essere altrove, non avevo mai provato così tanto disgusto in vita mia.
Mello aveva perso il senno della ragione, L non si sarebbe mai comportato così e lui lo stava disonorando con quel comportamento.
Il ragazzo fingeva quasi di disprezzare L, per il fatto di essersi fatto battere ed uccidere da Kira, ma solo io sapevo la verità.
Mello aveva lottato per anni per essere come L, nonostante poi avesse lasciato il suo posto a Near senza nemmeno combattere. Talmente disgustato dal pensiero di una collaborazione con l'albino.
Una sera, però, lo avevo beccato a scrivere al computer e alla mia vista aveva immediatamente abbassato lo schermo.
-Stai guardando dei porno, forse?- gli avevo chiesto ridendo e lui insultandomi mi aveva mostrato riluttante quello che stava facendo.
Stava scrivendo un libro e non un libro qualsiasi. Ma quello sul caso di Beyond Birthday e su come L lo avesse catturato.
-Così il ricordo di L sarà eterno- mi aveva spiegato.
Lo avevo abbracciato e gli avevo offerto il mio aiuto per scriverlo e correggerlo. Lui aveva accettato e quello era diventato il nostro piccolo segreto, anche se poi alla fine mi aveva proibito di partecipare agli ultimi capitoli e leggere la stesura completa.
Mi aveva detto che voleva fosse una sorpresa e che una volta catturato Kira avrebbe fatto in modo di farlo pubblicare.
Era quello il Mello di cui ero innamorata e non quello seduto sul divanetto con una tavoletta tra le dita e lo sguardo di un omicida stampato sulla faccia.
-C-capo- si sentì urlare. Nella stanza apparve lo stesso uomo coi dread che mesi prima mi aveva proposto di succhiarglielo per 50 dollari, disgustoso.
-Che vuoi? Che hai da strillare?- domandò brusco Rodd Los.
-Mi scusi, tutto d'un tratto io e Eddy ci siamo addormentati per un attimo, e nel frattempo...Takimura si è suicidato usando la sua cravatta- spiegò lui mortificato.
Mi si gelò il sangue nelle vene, davvero quell'uomo era morto?
-Idioti! Cosa ce ne facciamo adesso di un ostaggio morto?- tuonò Rodd los, sollevandosi leggermente col busto dal divano.
-No, va bene così- si intromise Mello, lasciando tutti stupiti e confusi.
Non capivo come potesse anche solo starsene così tranquillo davanti ad una notizia simile, un uomo era morto per colpa nostra. Restava da vedere se volontariamente o per mano di Kira.
Forse il suo era stato un tentativo per sbarazzarsi di un personaggio scomodo ed evitare di farci avere il quaderno in cambio. Questo implicava il coinvolgimento di Kira con i pezzi grossi della polizia giapponese, doveva essere per forza uno di loro per sapere del rapimento e delle condizioni dello stesso.
Mello cominciò a camminare per la stanza, senza abbandonare per un secondo la sua tavoletta di cioccolata.
-Ora tocca a Sayu Yagami, la figlia di Soichiro Yagami... rapitela- disse, poi, con una calma che mi fece gelare il sangue.
-Mello! Ha pressoché la nostra etá, è solo una ragazza... non coinvolgerla in questa faccenda- tentai io.
Nessuno mi ascoltò. Stavamo cadendo davvero in basso ed io non ci stavo, non avrei aiutato Mello in quella follia nonostante ciò che mi ero promessa.
-Dimmi solo una cosa, Mello. Per diventare uno dei nostri ci hai portato in regalo la testa di un boss mafioso che nemmeno Kira era riuscito ad uccidere... ma com'è che sei tanto fissato con quel quaderno?- chiese un tirapiedi.
-Non si tratta solo del quaderno- rispose Mello, mordendo forte la sua tavoletta -voglio la testa di Kira... e con lui fuori dai piedi potrò uccidere chi mi sbarra la strada per diventare il numero uno.-
Se possibile mi paralizzai ancora di più.
Mello non si sarebbe fatto scrupoli ad uccidere. Una volta col quaderno tra le mani sarebbe stato capace di fare qualsiasi cosa.
Compreso cercare di uccidere Near, sentii una forte morsa al cuore a quel pensiero.
Non potevo permetterlo e non volevo essere messa in mezzo a quello schifo.
Quello andava molto al di là del mio concetto di moralità e non ero disposta a partecipare un secondo di più a quella follia.
Mi alzai e me ne andai, col sottofondo delle parole di Rodd Los che invitava tutti a fidarsi di Mello.

Sayu Yagami fu rapita quello stesso giorno ed io non lasciai la mia stanza per due giorni interi, sgattaiolando fuori solo a tarda notte per prendere qualcosa da mangiare o per andare in bagno.
Era sicuramente un comportamento immaturo ma ero così arrabbiata da non voler ascoltare neanche una parola su quel piano.
Matt venne a bussare spesso alla mia porta, ma lo mandai via, mentre Mello non si avvicinò nemmeno.
La cosa non mi stupì per niente, non era da lui rincorrere qualcuno... lui amava solo essere rincorso.
Il piano era sicuramente lo stesso che si era deciso di adottare per Takimura ed era un piano molto complesso, nessuno sarebbe riuscito a mandarlo in fumo e non fui sorpresa quando il 13 ottobre, due giorni dopo il rapimento, il covo si riempì di esclamazioni di gioia. La festa andò avanti per diverse ore.
Uscii fuori solo alle due del mattino, notando che tutti si passavano ammirati un anonimo quaderno dalla copertina di pelle nera.
Era ironico pensare a tutto il polverone che quel singolo oggetto, apparentemente normale, aveva alzato. Davvero tante persone erano morte solo per quel brutto quaderno insignificante?
Mi avvicinai alle spalle di Gurren Hangfreeze, palesemente un nome falso, che in quel momento teneva il quaderno e glielo strappai dalle mani.
Lui realizzò un secondo dopo e mi guardò con l'espressione di uno che moriva dalla voglia di uccidermi all'istante.
-Brutta stronzetta, come osi?- domandò, afferrandomi per un polso.
Guardai la sua lurida mano sulla mia pelle e reagii immediatamente, scacciandola subito via con un gesto secco.
Qualcuno scoppiò a ridere, per l'umiliazione a cui l'avevo sottoposto, e lui fece per prendere la pistola.
-Gurren fermati, lascia che guardi. Fai divertire anche lei- intervenì Rodd Los.
-Sei stata fortunata, marmocchia- mi disse lui, guardandomi male.
Non lo considerai nemmeno e portai tutte le mie attenzioni sul death note.
La consistenza della pelle era ruvida al tatto e dentro sembrava un comunque quaderno a righe come tutti gli altri, ad eccezione delle regole scritte con l'inchiostro nero.
Le lessi tutte velocemente, ignorando le lamentele di chi voleva averlo per sé in quel momento, trovandone strane alcune.
-Sono tutte vere queste regole? Come facciamo a saperlo?- domandai.
-La sentite? Anche Mello ha detto la stessa cosa- disse Rushuall Bid, indicando sia me che Mello seduto poco vicino.
Posai per un secondo lo sguardo sul ragazzo, trovandolo seduto al suo solito modo e con una tavoletta tra le mani immancabile, non mi degnò nemmeno di uno sguardo e la cosa mi fece infuriare ancora di più.
Gli lanciai il quaderno addosso, attirando finalmente la sua attenzione.
-Tieniti pure il tuo stupido death note, non porterà né a te né a nessun altro qui presente nulla di buono. Ricordati queste mie parole- gli dissi, con la voce piena di freddezza, prima di andarmene via in direzione della mia stanza.

TADAN
Hola people!
Sto continuando a scrivere bozze su bozze.
Cinque capitoli sono già pronti e presumo ne manchino altri sei circa, uno in più o uno in meno. Ho già le idee chiare sullo svolgimento e sul finale. Anzi in verità l'epilogo l'ho già scritto giorni fa in preda all'ispirazione e sto facendo girare tutto il teatrino intorno per completare il puzzle.

Riferimenti a Near puramente causali....

Ah! La storia del libro è vera.
Si tratta dello spin-off "Another note: Il serial killer di Los Angeles", il quale autore sembra essere niente di meno che il nostro Mello. Se ve lo siete persi ve lo consiglio.

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