Mia carissima sorella Emily,

Posso finalmente annunciare l'arrivo della primavera. Mi dispiace non esserti vicina nella nostra stagione, ma non posso rammaricarmi di vedere il tripudio di petali che è fiorente sulle piante che circondano la villa di nostro padre.
So che è presto per dirlo ma pregusto il delicato profumo dei ciliegi e l'intenso odore dell'erba appena tagliata. La mia malattia mi tiene costretta a letto per lunghi periodi, ma la tentazione di spalancare le finestre mi fa provare un brivido lungo la schiena, un brivido che fatico a sopprimere. Capita che la tentazione mi vinca facendomi aprire, quanto basta, la finestra, permettendomi di sentire un fresco venticello che mi accarezza il viso. Nell'ultimo mese sull'isola è calata una leggera coltre di nubi che limita la vista perciò solo un timido e pallido Sole sbircia la vita sulla costa, coperto dietro le nuvole.
Mi è permesso superare i cancelli della villa di rado: sempre sotto i vigili occhi della governante. La sensazione è quella di essere una prigioniera in una gabbia di ferro battuto e dai motivi floreali. La mia unica via di fuga sono le parole condivise con un ragazzo del paese. Ci siamo incontrati lo scorso autunno, quando il padre ha accettato il lavoro da giardiniere. Capita spesso che Louis, così si è presentato, passi sotto gli ulivi dell'entrata: tenendo strette al fianco pale e zappe. Seduta sul portico, ricevo un sorriso accennato prima che affretti il passo è scompaia dietro le fila di rampicanti.
Fatica con la nostra lingua, producendo suoni aspri e taglienti come il vetro. I suoi capelli sono perennemente scompigliati e si alzano in un ciuffo disordinato; i suoi occhi furbi e blu si divertono a ballare sui muri, saltando sui quadri appesi e giudicando soffocanti i mobili in stile barocco. Quando il padre lo libera dai suoi compiti, si appoggia alle pareti di legno di un capannone e rivolge il viso al cielo. Accanto a quel piccolo magazzino c'è un vecchio albero, il cui tronco ampio sostiene lunghi rami dai quali delle gemme verdi si fanno strada verso l'alto. La mancanza di foglie permette a chiunque di ammirare una casa sull'albero, ormai mal ridotta. In estate è coperta da un mantello verde, mentre in inverno è imprigionata da una gabbia di rami intrecciati. Una mattina ho avuto la rischiosa idea di avvicinarmi, spinta dalla curiosità di trovare un tesoro. Il legno era marcio e ricoperto di muschio, un tappeto logoro era steso sul pavimento ed una scatola di metallo nascondeva un vecchio libro scritto in greco. Louis ha acconsentito a leggermelo: ci stendiamo sopra una coperta in riva al mare, il vento solleva granelli di sabbia dei quali i nostri vestiti e capelli sono pieni. Nel libro abbiamo trovato una margherita appiattita dal peso di quelle pagine sovraccariche di parole. Louis ha deciso che la margherita sarebbe stata il simbolo del nostro rapporto. Un rapporto semplice, suggellato dalla promessa che mi farà ricevere la prima margherita dell'isola. La primavera è iniziata e ha portato con sé un regalo. Auguro anche a te di incontrare il tuo Louis.

La tua compagna di avventure,
Rose