VII
"Un sospiro" di Franz Liszt fu la prima cosa che sentii aprendo gli occhi.
Il giorno stava lasciando lo spazio al crepuscolo, eppure la quasi assenza di luce non tolse nulla alle splendenti iridi blu cobalto davanti a me. Shu mi fissava con la testa poggiata sul cuscino adiacente al mio e molto vicino a me, ma nelle condizioni in cui ero non trovai nessuna forza per aumentare la distanza. Ero troppo assonnata.
Nonostante tutto però non riuscii ad impedire alle mie labbra di mormorare un: <<Liszt>>.
<<Sei un'appassionata di musica classica?>> chiese il ragazzo a bruciapelo, socchiudendo gli occhi. Le lunghe ciglia che quasi gli accarezzavano le guance.
Risposi semplicemente con un cenno del capo, chiudendo gli occhi. Desideravo ancora del riposo.
Sentii qualcosa scivolare nel mio orecchio sinistro esposto e le note della melodia risuonare ancora più forte.
Quando aprii leggermente gli occhi realizzai di aver ricevuto una cuffietta da Shu, che teneva l'altra nel suo orecchio.
Desiderai chiedere il motivo di quel gesto apparentemente gentile, ma non volevo disturbare il ragazzo, adesso con gli occhi chiusi. Mi limitai ad accettare di buon grado l'insolita concessione e mi lasciai cullare dalle note. La melodia poi cambiò, lasciando il passo al waltz of the flowers di Tchaikovsky e così via.
Restai lì distesa con Shu per un tempo apparentemente lunghissimo, finché un timido bussare disturbò la pace e fece scoppiare la bolla di benessere.
Shu non diede l'impressione di accorgersi di nulla e posai a malincuore la sua cuffietta sul cuscino, alzandomi dal letto per raggiungere la porta.
Aprendola mi ritrovai la figura leggermente imbarazzata di Yui.
<<Scusami se ti disturbo, ma non manca molto per andare e volevo solo avvisarti che Reiji non è molto indulgente con i ritardatari. Vuoi una mano a sistemare i capelli? Potrei farti una treccia se ti va>> mi propose lei, notandomi con la chioma probabilmente estremamente disordinata. Mugugnai affermativamente in risposta e mi infilai di nuovo nella stanza, lasciando la porta aperta.
La ragazza fece per entrare, ma si bloccò notando il vampiro biondo sul letto, apparentemente ancora nel mondo dei sogni.
Sembrava molto in imbarazzo e le feci cenno che le avrei spiegato dopo il perché del ragazzo sul mio letto. Intanto notai che Reiji era stato di parola: una divisa nuova di zecca era appesa fuori il mio armadio. Messa chissà quando e chissà da chi; evidentemente dormivo troppo profondamente per accorgermi di qualsiasi cosa intorno a me.
Lasciammo in silenzio la stanza e il mio sguardo cadde un'ultima volta su Shu che dormiva, prima di chiudere la porta.
<<Stai bene?>> chiese subito lei.
<<Sì, non preoccuparti>> mi affrettai a rispondere.
Non disse altro e mi limitai a seguirla fin dentro la tua stanza.
Non avevo problemi a cambiarmi insieme ad un'altra ragazza e nemmeno lei a quanto pare, visto che indossammo lì le nostre divise.
Yui mi invitò poi a sedermi su una sedia, anch'essa rosa come la maggior parte del mobilio, iniziando a pettinarmi i capelli con una spazzola dalle setole morbide.
Mi raccolse i capelli dietro la schiena per iniziare ad intrecciarli, ma si fermò di colpo, mormorando un: <<Oh...>> decisamente malinconico.
Mi voltai leggermente, scoprendola a fissare il mio collo, mentre accarezzava il suo con sguardo perso.
Capii da me. Probabilmente vedere i morsi sulla mia pelle le stava causando brutti ricordi.
<<Non pensavo ne avessi già così tanti. Sono opera di chi?>> chiese.
<<Tutti di Shu per il momento>> risposi, puntando lo sguardo in basso.
Lei sembrò sorpresa.
<<Così tanti da una sola persona?>> chiese.
Sospirai a passai i successivi cinque minuti a raccontarle tutto quello che avevo scoperto da Reiji, a partire dai frequenti esami del sangue fatti sin da bambina fino all'amara scoperta.
<<Ho paura di essere morsa dagli altri. Shu si è fermato sempre al momento giusto, ma non vedo gli altri dello stesso avviso. Se il mio sangue è davvero così buono come dicono temo di veder perdere il controllo da uno di loro. Sono sei fratelli e per ora sono stata morsa solo da uno, nonostante questo mi sento già abbastanza provata. Come fai a tirare avanti? Non hai paura?>>
<<Mentirei se ti dicessi di no, ma d'altra parte anche se vengo morsa ogni giorno sono Laito e Ayato quelli che principalmente vengono da me. Shu ad esempio non mi morde mai così tanto, in genere preferisce starsene in disparte ad ascoltare la sua musica e si fa vivo raramente. Vedere tutti questi morsi da parte sua su di te in così poco tempo mi preoc->>.
La ragazza si bloccò di colpo, realizzando solo in quel momento di aver infilato il dito nella piaga. Probabilmente la mia faccia in quel momento doveva rasentare il terrore più assoluto, lo potevo dedurre dal cuore che mi batteva velocissimo.
<<Perdonami, sono stata indelicata. Ho parlato troppo e mi dispiace, non volevo spaventarti>> disse lei, allontanandosi in direzione del suo comodino.
<<Tieni>> mormorò dopo qualche secondo, porgendomi un bicchiere con una sostanza violacea.
La guardai interrogativa.
<<È succo di mirtillo. È ottimo contro l'anemia, me l'ha detto Reiji poco dopo il mio arrivo e lo bevo frequentemente, sono sicura che ne parlerà presto anche a te. Un po' aiuta a star meglio>> si affrettò a spiegare.
Avvolsi grata le mie dita attorno al bicchiere, ringraziandola con un piccolo sorriso per quel gesto di premura e portai il liquido alle labbra. Era davvero buono.
<<Ti va se finisco di sistemarti i capelli? Non posso farti una treccia completa considerando come stanno le cose, perché i morsi starebbero in bella vista poi, ma posso inventarmi qualcosa lo stesso.>>
<<Te ne sarei grata>> risposi, posando il bicchiere ormai vuoto.
Yui armeggiò un altro po' con i miei capelli. Pettinandoli fino a renderli morbidi e districati, per poi fare due piccole trecce all'altezza delle tempie e che si incontravano sul retro della nuca, fissando il tutto con un grazioso elastico con sopra una piccola margherita di cristallo.
Il resto dei capelli ricadevano morbidi, coprendo adeguatamente i segni dei denti di Shu.
Mi guardai per qualche secondo allo specchio, ammirando il bellissimo risultato e poi mi voltai verso la ragazza, mostrandole un sorriso radioso.
<<Sono bellissimi, mi piacciono davvero molto. Grazie di tutto>> le dissi, toccandomi per un'ultima volta una delle due trecce.
<<Nessun problema. Te l'ho detto: almeno noi dobbiamo sostenerci. Sono sicura che unendo le nostre forze ce la faremo.>>
Yui guardò poi l'orologio, strabuzzando leggermente gli occhi.
<<Caspita, se non ci affrettiamo faremo tardi.>>
L'aiutai a riordinare il più velocemente possibile tutto ciò che aveva utilizzato per sistemarmi i capelli e poi lasciammo la stanza, cercando di adottare un passo abbastanza sostenuto. Mentre camminavamo mi ritrovai a viaggiare con la mente e mi ritrovai ad accarezzarmi distrattamente i punti dove ero stata morsa.
<<Senti dolore? Se vuoi dopo a scuola possiamo andare in infermeria a chiedere qualcosa, possiamo dire che hai battuto e hai bisogno di ghiaccio istantaneo. È ottimo per dare un po' di sollievo>> chiese.
<<No, non ho nessun dolore>> mi affrettai a specificare, agitando le mani in aria <<stavo solo riflettendo tra me e me.>>
<<Meglio così>> disse lei, sorridendomi gentilmente.
<<Shu non è stato violento. Forse mi prenderai per pazza, ma è l'unico che non mi fa paura. Lo so che mi ha morsa diverse volte, ma stamattina vincendo a freccette ha anche evitato di farmi mordere da Ayato e Laito. Lo so che non durerà a lungo, ma almeno avrò tempo per raccogliere del coraggio, sempre se riuscirò a trovarne un minimo.>>
Yui sembrò sorpresa dalla mia affermazione e si toccò il mento con un'espressione pensierosa.
<<Ho sentito che si può creare un legame tra la sposa che riceve un morso e il primo che lo fa. Forse questo è il tuo caso>> spiegò.
<<Non lo so, lui è sempre così calmo e tranquillo. Diciamo solo che a differenza dei suoi fratelli sembra inoffensivo, anche se probabilmente è tutto tranne che inoffensivo. È un vampiro in fin dei conti...>>
Lei mostrò l'intenzione di voler rispondere, ma ormai non mancavano che pochi passi al salone e decise di tenersi la risposta per sé. Decisione saggia, nemmeno io morivo dalla voglia di far sapere ai Sakamaki la natura del nostro argomento.
Ad aspettarci trovammo Reiji, fermo con le braccia incrociate e un'espressione severa, nonostante la nostra puntualità.
Senza dire una parola ci diede le spalle e iniziò a camminare, guidandoci fino all'uscita.
Ad aspettarci c'era un'elegante limousine nera, che mi fece spalancare leggermente la bocca dalla sorpresa. Avevo già appurato quanto fossero decisamente ricchi sfondati, ma non mi aspettavo di certo di andare a scuola su una di quelle.
Dentro l'abitacolo trovai ogni genere di mezzo di comfort e di lusso, oltre a Subaru che mi fissava duro da dietro il suo ciuffo di capelli bianco/rosato. Degli altri fratelli non c'era traccia.
Presi posto vicino a Yui ovviamente, in attesa dell'arrivo degli altri fratelli.
Kanato, Laito e Ayato arrivarono insieme e gli ultimi due non mi risparmiarono uno sguardo malizioso e famelico. L'ultimo ad arrivare fu Shu, leggermente in ritardo rispetto all'orario di partenza.
<<È così difficile per te arrivare in orario?>> chiese Reiji.
Il primogenito non diede nemmeno l'impressione di averlo sentito e prese posto di fronte a me, chiudendo immediatamente gli occhi. Anche la divisa scolastica era tenuta sopra le spalle, senza le braccia infilate nelle maniche.
Mi ritrovai a fissarlo per più tempo del dovuto, un po' per evitare di incrociare lo sguardo di Laito che correva spesso su di me e un po' per tutte le cose discusse con Yui poco prima.
Si stava creando davvero un legame speciale tra me e Shu?
Non lo sapevo ancora.
ASPIRAPOLVERE
Fuori diluvia, adoro. Anche se non ho voglia di andare a lavoro, resterei volentieri a letto a poltrire tutto il giorno, ma non posso T.T
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