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25

I colpi alla porta non cessarono neanche per un istante.
La chiamata con Jungkook venne interrotta, e Taehyung ormai era più spaventato che mai.

Non si era mai ritrovato in una situazione del genere, e non riusciva proprio a credere che adesso ci si trovasse per colpa di Bogum.
Quel ragazzo che per tre anni l'aveva amato come non mai.

«Apri questa dannata porta, Taehyung!»

Continuava a sentire le sue urla, e dovette spostarsi da dietro la porta dato che tutti quei colpi la facevano muovere ed andavano a colpire la sua schiena già dolorante.

Si alzò, ancora con delle lacrime che scorrevano lungo il suo viso, e provò a spostare la scrivania che aveva in camera davanti la porta, sperando che quella riuscisse a tenere ancora per qualche minuto Bogum fuori da lì.
Doveva solo resistere, Jungkook sarebbe arrivato presto.

Ma non riuscì a spostarla più di qualche centimetro perché la porta, all'improvviso, venne spalancata grazie ad un calcio da parte di Bogum.

I cardini si staccarono del tutto, e la porta cadde a terra in un tonfo che fece strizzare gli occhi a Taehyung, che provò ad indietreggiare ancora, invano.

Il più grande si avvicinò rapidamente all'altro, sferrandogli un pugno in pieno viso a causa della rabbia cieca che stava provando.

Taehyung cadde a terra dopo quel forte colpo; le orecchie fischiavano e la vista divenne offuscata.

«T-ti prego...Bogum...parliamone, okay? Prova...prova a calmarti...» mormorò il più piccolo, cercando di non ingoiare il sangue che gli si era accumulato in bocca dopo quel pugno ricevuto.

«Calmarmi?! –urlò, inginocchiandosi davanti all'altro– Come cazzo faccio a calmarmi?! Non hai capito niente, Taehyung! » continuò, ancora più arrabbiato, afferrando poi il più piccolo dai capelli.

La stretta si fece man mano sempre più forte e, grazie a quella, riuscì a tirare il più piccolo in piedi che, nel frattempo, gemette dal dolore.

«È meglio darsi da fare, adesso. Abbiamo circa due anni da recuperare» sussurrò il più grande, avvicinandosi lentamente al suo orecchio destro.

Taehyung strizzò gli occhi nel sentire la mano di Bogum scorrere lungo il suo sedere, ma per fortuna durò poco anche quel tocco.
Sola che quello che accadde dopo fu peggiore, secondo Taehyung.

Si sentì voltare e poi spingere in avanti, verso il letto.
Per fortuna riuscì a non caderci sopra, aggrappandosi al comodino li vicino, causando la caduta di una bottiglia di vetro che vi era sopra.

Cadendo, la bottiglia si ruppe, e Taehyung si accasciò a terra subito dopo, fingendo di aver perso l'equilibrio.

Una strana idea si era subito presentata nella sua mente nel vedere il vetro rotto sotto di sé, e credeva fosse esagerata come reazione, ma non avrebbe mai lasciato Bogum fare quello che voleva.

Avrebbe provato a difendersi fino all'ultimo.

«Alzati, subito» ordinò, il più grande.

Taehyung obbedì, ma non prima di aver recuperato il lungo collo della bottiglia che teneva intatta ancora mezza bottiglia. Le estremità rimaste erano piuttosto appuntite, ed il piccolo cercò di non ferirsi mentre si tirava in piedi.

Bogum si avvicinò al corpo dell'altro, avvolgendo le sue braccia intorno i fianchi di quest'ultimo soltanto per aprire il bottone dei suoi jeans e tirare, subito dopo, anche la cerniera giù.

Lasciò anche scivolare la mano all'interno di quel semplice indumento per accarezzare il più piccolo che, nel frattempo, stringeva spaventato tra le mani il collo della bottiglia all'altezza del petto.

Sperava che l'altro non la vedesse, non in quel momento.

«Girati, adesso» ordinò ancora, spostando le mani dal corpo del più piccolo, facendo anche qualche passo indietro.

Taehyung strinse gli occhi, prendendo anche un respiro profondo nel frattempo.

Ora o mai più, pensò.

Iniziò a girarsi lentamente, spostando la presa della mezza bottiglia rotta solo sulla mano destra.

Voltò prima la testa, di tutto il corpo. Così da vedere bene dove fosse posizionato Bogum.
Dopo aver avvistato la sua posizione, infatti, si avvicinò a lui in uno scatto, prendendolo alla sprovvista.

Ma, nonostante questo non riuscì a fare altro oltre che procurargli qualche graffio, lievemente profondo, sul petto e braccia.

Bogum riuscì a sfilargli la mezza bottiglia dalle mani e, in un gesto rapido, andò a conficcare la parte tagliente contro il petto del più piccolo, proprio all'altezza del cuore.

Spinse, in profondità, prima di sfilare via la bottiglia e gettarla a terra.

Taehyung non capiva, non riusciva a capire. Sentiva qualcosa di caldo scivolare lungo il suo corpo, sembrava sangue, ma non sentiva dolore.
Continuò a toccarsi il petto, sporcandosi le mani del suo stesso sangue, cercando di capirne il perché.
Che stava succedendo?

Il più grande, non curandosi dell'evidente stato di shock in cui si trovasse l'altro, lo spinse contro il letto, dove Taehyung cadde senza poter fare altro.
Bogum iniziò a calarsi su di lui, posizionandosi a cavalcioni sul corpo insanguinato di Taehyung.

Proprio in quel momento si sentirono delle potenti sgommate in strada.

Tre auto della polizia erano arrivate, ed avevano quasi occupato tutta la strada nel fermarle male a causa della fretta che avevano.
Le lasciarono infatti parcheggiate così, non curandosi della circolazione stradale che così sarebbe stata interrotta.

Scesero dalle auto di corsa, Jungkook ed altri cinque colleghi.

«È in camera, al piano di sopra!» urlò Jungkook, iniziando a correre davanti, per fare strada ai suoi compagni.

Arrivati in prossimità della porta Soojin e Yugyeom passarono in prima linea.

Notarono fin da subito che la porta era stata gettatata a terra, ed entrambi spostarono immediatamente lo sguardo su Jungkook.

Tutti, in centrale, ormai sapevano che Jungkook uscisse con questo ragazzo, ed erano preoccupati, tanto, troppo.
Volevano tutti bene a Jungkook, non volevano che accadesse qualcosa di brutto proprio alla persona che lo faceva sorridere, oltre a suo figlio.

Gli occhi di Jungkook, alla vista della porta a terra, si sgranarono. Anche se fino all'arrivo lì aveva provato a pensare a mente fredda, ora era stato preso dal panico e dalla rabbia.

Per fortuna si lasciò sopraffare dalla rabbia quando, un gemito di dolore ed un leggero pianto colpirono le sue orecchie.
Era Taehyung. Doveva aiutarlo.

«L'uomo non sembra armato, possiamo entrare» disse Soojin, sistemandosi i capelli dietro la schiena prima di afferrare la pistola.
Gesto che fu eseguito subito dopo da tutti gli altri agenti presenti.

Anche Jungkook afferrò la sua, e subito dopo corse dentro la stanza, seguito dagli altri.

«Bogum!» urlò.
Aveva intenzione di dire altro, ma la vista di Taehyung con il viso inondato di lacrime, sporco di sangue e mezzo nudo, lo fecero bloccare.

Per fortuna aveva portato dei colleghi, poiché non si era affatto accorto di Bogum che si stava dirigendo verso di lui con la stessa mezza bottiglia con cui aveva ferito il minore.

Fu Yugyeom a sparare per primo, prendendo Bogum sulla spalla. Doveva fermarlo, non ucciderlo.

Osservarono tutti Bogum accasciarsi a terra, tutti tranne Soojin che, avendo visto diversi casi di violenza di quel genere, corse subito a vedere come stesse Taehyung.

La ragazza, non appena notò la ferita di Taehyung, e che quest'ultimo avesse anche perso i sensi, gli controllò il polso.

Afferrò senza esitazione il trasmettitore  della polizia e chiese di mandare rapidamente un'ambulanza.

«Sei un bastardo, è colpa tua!» urlò all'improvviso Bogum, a Jungkook.

Lui parve risvegliarsi solo allora, e in un impeto di rabbia strinse la presa sulla pistola e si abbassò all'altezza di Bogum.

«Non avresti dovuto toccarlo» sibilò a denti stretti, fissandolo dritto negli occhi mentre poggiava la canna della pistola sul ginocchio destro del più grande.

Sparò un colpo senza pensarci due volte, e sorrise nel sentire l'urlo dell'altro.
«Ritieniti fortunato, avrei voluto ucciderti» disse per poi alzarsi ed avvicinarsi al suo Taehyung.

«Piccolo? Ehi, piccolo, mi senti?» sussurrò iniziando ad accarezzare la guancia destra del più piccolo.

«È svenuto» lo informò la ragazza, poggiando subito dopo la mano sulla spalla di Jungkook.

«L'ambulanza sta arrivando, sta tranquillo, si riprenderà» e detto questo si allontanò per aiutare Yugyeom e gli altri a tenere fermo Bogum per ammanettarlo.

«Sarei dovuto arrivare prima... »

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Hello, bitches!

Beach

Bitch?

Lol.

Bye! 💜

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