CAPITOLO 1°
Pov. Elsa's
Sono una ragazza che ha dovuto combattere nella vita, mia madre è scomparsa da tanti anni e mio padre è stato ucciso da...come posso dire...dal mio nuovo "padre" che mi obbliga a chiamarlo capo, si, sono diventata una schiava di un uomo che tratta male le persone e che non conosce la parola "gentilezza", devo fare la serva e non ho la possibilitá di andare a scuola per imparare, sono molto magra, ma sopratutto, sempre sporca di polvere sia sulla faccia che sui capelli, a volte, penso com'è una vita normale, con la propria famiglia, avere amore ed affetto da loro. Ogni giorno, quando vado a fare la spesa di mattina, guardo nelle case delle persone ed osservo, osservo bambini che ridono, che studiano, ma sopratutto, che hanno tanto amore dei genitori, io cosa ho? Niente, neanche una doccia per lavarmi, ma sopratutto il riposo è quello che mi serve se quello mi vede dormire anche per un secondo, mi bastona come sempre usando una frusta o peggio... le mani, anche solo per divertirsi, sono vent' anni che vivo cosí ormai non so neanche com'è una vita normale.
I: ELSA!
Isacco, ecco come si chiamava il mio capo lui sa tutto di me, ma io non so nulla di lui.
E: Si, padre....
I: Va a fare la spesa, Siamo senza cibo.
E: Si, vado subito.
I: Ti dò solo mezz'ora di tempo osseno ti picchio con sai cosa... Elsa.
Non dissi niente, presi una borsa ed uscì di casa, non mostravo mai la mia tristezza alle altre persone per non farli vedere quanto soffrissi.
A: Ah ecco la piccola Elsa, cosa vuole oggi?
E: Buon giorno Amanda, potrei avere della carne di cinghiale?
A: Ma certo! Antonio della carne per la nostra signorina.
La mercante mi conosce da sempre ed è molto simpatica, quando sono triste vado sempre da lei per trovare un sorriso, piccolo, ma c'era.
A: Ecco qua mia cara.
E: Quanto le devo?
A: Nono, glielo offre la casa!
E: Oh...la ringrazio, arrivederci.
Mancavano solo cinque minuti allo scadere del tempo ed io correvo come una matta, finchè, non andai a sbattere contro un ragazzino, molto alto, cadendo a terra.
E: M-Mi scusi signore!
??: Tranquilla, è colpa mia ero distratto.
Alzai lo sguardo, era un giovane ragazzo dagli occhi azzurri come il cielo, capelli bianchi come il latte e con un sorriso stampato sulla faccia, mi aiutò ad alzarmi, ma io dalla stanchezza che avevo ricaddi, lui si inginocchiò per aiutarmi.
??: Hey si senta bene?!
E: S-Si grazie...
??: Come ti chiami?
E: Elsa, Elsa Arendelle lei?
J: Frost, Jack Frost, piacere.
E: Mi scusi ancora...
J: Tranquilla, ma dove andava con tutta questa fretta?
Non sapevo che dirli, non posso dire la verità, così, mentii dicendo che mia madre si sentiva poco bene ed ero uscito per delle medicine.
J: Oh...mi dispiace, ora la lascio, spero di rivederla, Elsina.
E: Spero anch'io...Frost.
Ricominciai a camminare dritta a me, guardavo ogni tanto dietro per vedere Jack, quel ragazzo, aveva qualcosa che mi ispirava, lo vedevo da un'altra prospettiva come...come un angelo. Un angelo che mi conosce da sempre.
I: Elsa sei in ritardo!
E: Mi....scusi.
I: Le scuse non servono! Ora va a cucinare!
E: Si...
Cosa avevo fatto di male per meritarmi questo? Perchè proprio a me una vita così?! Sono stufa... Pensando e ripensando...mi misi a piangere sia per dolore...che per stanchezza...
{ spazio a me }
Spero vi piaccia il primo capitolo, buona notte lettori d'ogni età 👋🏻
||Frost❄️
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