•3•
-Elizabeth, è pronto-
Yoongi aveva sempre un tono di voce annoiato.
-Arrivo!-
-Senti, io esco per pranzo-
-dove vai?-
-affari miei-
-ok... Torna presto-
Dissi con tono sarcastico.
-Lava i piatti quando hai finito-
-Cosa?!-
-Hai mangiato tu-
-Ma...-
Non feci in tempo a dire niente che era già uscito sbattendo la porta.
Non mi aspettavo che Yoongi sapesse cucinare così bene...
Finito di mangiare, lavai i piatti come Yoongi mi aveva ordinato prima di uscire.
Anche se non avrei dovuto, decisi di entrare nella sua stanza.
Aprii la porta lentamente ed entrai.
La stanza era poco più grande della mia. Al centro c'era un letto matrimoniale disordinatissimo, pieno di vestiti e altri pezzi di carta.
Poi c'erano una TV, un armadio e un comodino.
Mi sedetti sul letto e una cosa scivolò sulla mia gamba.
Rimasi spiazzata nel vedere che Yoongi aveva una... Una siringa sul suo letto.
Mancava l'ago, ma non mi ci volle molto per trovarlo, ne aveva una scorta sotto il letto.
Sotto ad esso trovai anche dei pacchetti di sigarette e... droga.
Non ci potevo credere, e cercavo di non pensarci troppo.
Sentii la macchina di Yoongi parcheggiarsi davanti casa.
Mi affrettai a rimettere tutto in ordine e chiusi la porta.
Presa dal panico, mi chiusi in bagno, che si trovava accanto alla camera di Yoongi.
Sentii i passi di Yoongi.
-Strano... Non mi ha vista nel salotto ma non mi ha chiamata-
Lo sentii entrare in camera sua e altri piccoli rumori, poi lo sentii avvicinarsi alla porta del bagno.
Yoongi cercò di aprire la porta ma l'avevo chiusa a chiave.
-Elizabeth, sei lì dentro?-
Aprii e uscii dal bagno con il sorriso più finto che abbia mai fatto.
-Si, ciao, scusa...-
-...di cosa?...-
-Niente vado in camera mia, per favore non venire-
Dissi il più velocemente possibile e mi chiusi anche sta volta in camera mia.
Arrivarono le 16:00, così decisi di uscire e di andare in salotto.
Mi chiedevo come ci sarebbero entrate altre sei persone su quel divano.
Presi una sedia dal tavolo in cucina, così da far sedere sul divano tutti gli altri.
Precisi come un orologio, suonarono il campanello.
Entrarono tutti e sei molto ordinatamente. Ognuno ebbe una reazione diversa.
J-hope, Taehyung e Jin sorridevano
Rap Monster sembrava normale... Forse anche troppo normale.
Jimin era serio.
E Jungkook sembrava scioccato, come sempre.
Dentro di me non facevo altro che pensare "Quanto sono carini!!!" e "Sto per conoscere sei ragazzi famosi!!!".
Mi accorsi anche che, anche Yoongi era famoso, ed era mio cugino, ma non me ne fregava più di tanto, mi importava solo degli altri e forse lui lo aveva notato, e forse questo lo aveva ferito.
-Ciao Yoongi!-
Taeyhung fu il primo a salutarlo e lo fece in italiano, questo stupì Yoongi che lo guardò interrogativo.
-Come mai parli in italiano?-
-Da quando te ne sei andato, abbiamo preso lezioni-
-Oh... Ok-
Taehyung si avvicinò a me con un sorriso enorme.
-Tu devi essere Elizabeth. Ma come sei carina!-
-...guarda che ho quattordici anni, non tre-
-Sei carina lo stesso-
-Grazie ma non mi faccio trattare come una bambina da uno che si fà chiamare TaeTae... -
Si mise a ridere lievemente, poi decisi di essere un po' più gentile con loro e non come ero di solito, cioè acida e antipatica.
-Comunque sei carino anche tu-
Per me era tutto diverso.
Taehyung era così:
Ma io lo vedevo così:
E così succedeva anche con gli altri cinque.
Erano tutti così carini...
Ci sedemmo sul divano (io sulla sedia) e cominciammo a parlare.
-Tu sei Elizabeth giusto?-
-Si-
-Ma sei adorabile-
-Guarda che abbiamo solo sei anni di differenza, Jungkook-
-Ok, chiaro il concetto-
Tutti parlavano solo di me e con me.
-Senti, Liz ma... Ce l'hai il ragazzo?-
Mamma Jin intervenne.
-Jimin non cominciare, e chiamala Elizabeth-
-Jin, se volete potete chiamarmi Liz-
-Oh ok-
-Comunque no Jimin, non ce l'ho il ragazzo-
-Ma ti piace qualcuno?-
J-hope sembrava un po' annoiato.
-Ma perché ti interessa così tanto la sua vita privata Jimin?-
-Sta zitto Hoseok-
-Si Jimin, mi piace qualcuno-
-Chi???-
Jimin era stranamente interessato alla mia vita sociale e alle mie cotte.
-Non posso dirtelo mi dispiace-
-ok facciamo così... È in questa stanza?-
A quella domanda mi guardai intorno, mi morsi il labbro inferiore e poi risposi con un flebile "si" imbarazzato.
Subito partì un coro di "Ooooohh"
-Ne ero sicuro... E, sono io vero?-
-No-
-Oh Maddai!!!!!
Ok, quanti di noi, intendo tutti e sette, trovi carini?-
-Ma io vi trovo tutti carini!-
-Ok ehm... Quanti di noi, ti piacciono?-
-Mh... Tre-
Altro coro di "Ooooohh".
-Sei sicura che io non sono incluso?-
-Perché, ti piaccio per caso?-
-N-no, m-mi dispiace, sei troppo piccola per me-
Jimin diventò più rosso di un peperone.
In quel momento mi sentivo davvero importante, tutti quei ragazzi davano attenzioni solo e soltanto a me... Era magnifico ed era la prima volta che succedeva.
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