8
Inizia a camminare per tutta la stanza, si toccava i capelli nervosamente.
Hai provato a fare qualche passo verso di lui ma si è voltato a guardarti e ti ha fulminato con lo sguardo.
D'un tratto qualcuno bussa alla porta e subito ti volti e vai ad aprire, ritrovandoti spiazzata.
-Martin...- sussurri impercettibilmente.
-Posso entrare?- ti chiede guardando oltre di te, passandosi una mano tra i capelli biondi e ondulati.
Quel gesto cattura la tua attenzione ma poi guardi Alec che è furibondo e vorresti evitare. Però è ormai troppo tardi: Alec è fermo e vi sta osservando.
-Ma certo, entra pure. Prenditi la mia ragazza- dice a voce alta, venendo verso di voi e speri che il peggio non accada e fortunatamente lui passa affianco ad entrambi e sparisce nei corridoio del grande hotel, svoltando l'angolo e sparendo.
Così facendo Martin entra nella camera, con le mani in tasca che osserva il panorama fuori dalla grande finestra della camera in cui alloggi.
Ha indosso un pantalone beige, i soliti stivali, una maglia bianca e la giacca verde chiara.
-Voglio dirti una cosa, Rachel- ti dice per poi voltarsi verso di te, con le mani ancora nelle tasche del pantalone e il distintivo che tanto ti piace in bella mostra sui pantaloni.
-Mi dispiace che io ti abbia creato problemi con il tuo ragazzo- dice, facendo qualche passo verso di te. Scuoti la testa.
-Con lui è sempre stato così, vede cose che non ci sono- cerchi di difenderlo, o difendere te stessa, non lo sai nemmeno tu.
Si guarda i piedi mentre si avvicina ancora a te, sprofondando poi nei tuoi occhi e posando la sua fronte sulla tua, chiudendo gli occhi e inspirando il tuo profumo.
Anche tu chiudi gli occhi, sentendo le ciocche dei suoi capelli ondulati toccarti il viso facendoti accennare un sorriso.
È come se in questa posizione, voi state condividendo qualsiasi cosa: ricordi, dolori, litigate, sorrisi, gioie e paure.
-Sei un fiore bellissimo, per favore non appassire mai- lo senti dire, sentendo una sua mano sulla tua guancia e le sue labbra contro le tue.
Ti prende in contropiede ma subito ricambi quel bacio bisognoso, quel bacio che dice tutto e non dice niente.
Quel bacio che così intenso, ti destabilizza quando non senti più il calore delle sue labbra sulle tue e la sua mano accarezzarti dolcemente il volto, come se fossi fatta di vetro, e senti solo la porta chiudersi e una folata di vento a farti capire che lui è uscito dalla camera.
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