La chiamata da parte di Yoongi è inaspettata, ero concentrata nello studio per una sessione d'esame, ma posso interromperla se è per lui.
«Pronto?»
«Han...»
La sua voce distrutta e sul punto di piangere mi allarma, «cosa succede? Tutto bene?»
«No... No, proprio no»
«Dai, Yoon, raccontami cosa succede»
Lui fa una pausa, in cui lo sento respirare profondamente. Sta ritirando indietro tutte le lacrime.
«Ho avuto una riunione con Bang PDnim»
«Per ieri notte, non è vero?»
«Si, per ieri notte»
«Com'è andata? Cosa ti ha detto?»
Anche se glielo chiedo, in realtà ho paura della sua risposta. Ho paura che i miei incubi divengano reali, non voglio che i miei pensieri si materializzino.

«Ha strappato il mio contratto, non sono più parte del gruppo»
Mi congelo sul posto appena sento la sua affermazione. Non è possibile, non ci voglio credere. La mia ombra, ciò che più temevo, ciò che mi avrebbe fatto più male, è stato detto.
«Han... Haneul, ci sei ancora?»
La voce di Yoon mi risveglia dai miei pensieri e mi fa ragionare più logicamente. Devo fare qualcosa per rimediare.
«Vieni a vivere da me»
«Cosa? Sei impazzita? Non potrei mai!»
«Invece puoi e lo farai, perché non hai un tetto sotto cui andare»
«Questo lo credi tu, ti ricordo che sono ricco grazie al mio ex lavoro»
«Vorresti dire che rinunceresti a venire a vivere con me solo perché te l'ho proposto in un momento del genere?»
«No, non lo rifiuterei mai, ma...»
«Ma cosa?», lo interrompo, «ma non vorresti darmi fastidio? E tutte le volte che sei piombato in casa mia nel cuore della notte non pensavi mi potessi dare fastidio?»
Devo tirare almeno un po l'elastico se voglio che accetti. Però quelle notti... Sono sempre state speciali. Ogni volta che qualcuno suonava il citofono, mi ci precipitavo e sognavo ogni volta che fosse Yoongi, anche se nella maggior parte dei casi era un vicino o semplicemente il postino. Quelle notti erano magiche, si sentiva tutta la felicità che emanavamo come se fosse un'aura intensa che circondava solo noi. Vorrei che queste notti tornassero ad esistere.

«Davvero ti davo fastidio quelle notti?» mi chiede con voce flebile, come se gli avessi appena distrutto un mondo.
«No, non mi hai mai dato fastidio. Era per farti capire che io ti voglio veramente in casa mia, ti immagini, che belle serate che ci passiamo? Oppure il mattino, con un dolce buongiorno e le chiacchiere durante colazione»
Sospira, «si, hai ragione. Però voglio pagare la metà di tutto»
Sorrido come mai ho sorriso in tutta la mia vita, un sorriso di pura felicità.
«Ci sto»

[ci riprovo adesso che non è più un capitolo sconvolgente.
Preferite che i capitoli siano pubblicati in un orario preciso o vi va bene che sia a sorpresa, conoscendo soltanto il giorno?
Per favore, rispondetemi che devo farmi un'idea chiara per agire di conseguenza. Grazie,
Saran]