Torno al dormitorio nel tardo pomeriggio, dopo aver visto un bel film in televisione con Han.
Ero sorridente e spensierato prima di aprire la porta di casa. Il mio sorriso si spegne quasi automaticamente quando vedo Namjoon in salotto con il telefono. È palese che aspetti me. Non appena alza lo sguardo, infatti, incontra proprio il mio, spegne il telefono e mi viene incontro.

«Dove sei stato?»
«Dove potevo rilassarmi prima di ricominciare il tour»
«Potevi tranquillamente rilassarti qui»
«Visto che vi vedo ogni singolo giorno della mia vita, credo che prendere aria un paio di giorni non sia un reato»
«Hai ragione. L'unico reato qui è dove sei andato»
A quanto pare è piuttosto palese che sia andato da Han, e sfortunatamente ha ragione, non sarei dovuto andare da lei. Non avrei nemmeno dovuto chiederle di metterci insieme.
Ma alla fine, chissene frega. Sono anni che rimango e noi tutti qui dentro rimaniamo limitati da queste stupide regole che non ci permettono di fare ciò che davvero vogliamo. Il k-pop è forse il genere più commerciale che esista, perché persino la musica commerciale occidentale lascia liberi i cantanti di essere e fare ciò che vogliono, ovviamente limitati dal fatto che sono famosi, ma non da un contratto. Non sono obbligati a vivere in un dormitori tutti insieme, non fanno diete estreme non necessarie e soprattutto sono liberi di avere relazioni con chiunque. Il loro unico limite è lo scandalo, come tutte le persone famose, dopotutto. Il k-pop è esagerato, non smetterò mai di dirlo.

Ma ora, è il momento di tirar fuori la mia arma vincente.
«Non mi pare che tu invece ti faccia scrupoli ad infrangere le regole»
Non sono sicuro di niente, non ho prove contro di lui, né so se effettivamente frequenta Jiwoo. So soltanto che quest'ultima affermazione l'ha paralizzato in stato di shock e qualcosa mi dice che le mie teorie sono più che fondate.