Ora come ora, l'uno di fronte all'altra, il sonno ha lasciato spazio all'imbarazzo. I nostri volti sono vicini, una sua mano è sulla mia vita mentre l'altra sua mano stringe la mia. Io guardo in basso, ma sento il suo sguardo dritto verso di me.

Lo sento accennare una risata, e anche se l'impulso di alzare la testa è quasi oltre il limite, mi impongo di rimanere in quella precisa posizione.
Lui si avvicina al mio orecchio e sussurra delle parole che mai mi ero sognata di poter sentire verso di me.
«Sei così speciale»

A quel punto sgrano gli occhi e alzo la testa, incredula. Nel farlo però i nostri volti sono nuovamente vicini ma stranamente non sono imbarazzata. Mi sono come imbambolata a guardarlo, ad osservare il suo taglio degli occhi, che lo fanno sembrare più freddo di quel che realmente è, teoria confermata dalle sue labbra, dove si è formato un sorriso molto tenero e al contempo maturo.
I nostri corpi si avvicinano aiutati dalla sua mano sulla mia vita che lentamente mi tira verso di lui, per poi stringerci in un abbraccio che sa di casa.

Quando sciogliamo questo abbraccio quasi eterno, Yoongi mi accarezza una guancia e in un istante le sue labbra sono sulle mie. Non mi sono quasi accorta di come sia successo, ma è successo e non poteva essere più dolce di così. Posso dire di aver dato il mio primo bacio, sempre se così si possa chiamare un tocco di labbra così leggero, ad una persona veramente speciale.

Appoggio la testa sul suo petto e lui torna ad abbracciarmi. Le sue braccia sono un grande rifugio, una campana di vetro infrangibile, antiproiettile. Come il nome del suo gruppo, lui è un ragazzo antiproiettile.
O almeno, lui vorrebbe mostrare questo. Quel vetro però è fatto apposta per apparire solo ai miei occhi indistruttibile.