Una settimana. Una lunghissima settimana di ansia, ogni volta che qualcuno bussa alla mia porta.
Non faccio più entrare nessuno nel mio studio, qui dentro c'è del materiale più potente di una bomba pronta ad esplodere. Ormai passo giorno e notte qui dentro, è diventato il mio piccolo, minuscolo, appartamento.
Qualche volta nel cuore della notta sento qualcuno alzarsi e andare in cucina, magari per sgranocchiare qualcosa.
Sento benissimo ogni rumore proveniente dall'esterno. Mentre tutti dormono, sento il vento soffiare leggero ed entrare dalla finestrella in alto che tengo quasi sempre aperta, sento qualche volta uno dei ragazzi russare, sento persino le chiacchierate notturne di Jimin e Hoseok.

Ma le cose che sento di più in assoluto, mentre tutti dormono e nessuno è cosciente, sono i miei pensieri e i miei singhiozzi. Le lacrime che scendono lungo le mie guance e due occhi che, nonostante le grandi occhiaie, non riescono a chiudersi e rilassarsi nemmeno per un istante.
Ora non ho nulla che possa distogliere i miei pensieri da lei. Specialmente la notte, tanto silenziosa, è così assordante nella mia mente. Rimango nel mio studio ogni ora del giorno, ogni minuto, ogni istante di ogni giornata, per poter pensare liberamente ciò che voglio. Questo è il mio ambiente, dove posso essere me stesso ed esprimere gioia quando la provo, qualunque sia il motivo, o esprimere tristezza, come negli ultimi giorni.
Sto male? Si, sto male. Soltanto il mio studio, però, lo sa. Gli altri lo possono solo immaginare, per nulla aiutati dalle pareti insonorizzate che circondano il mio ambiente.
Qualcuno ha provato a venirmi a trovare, sia di giorno che di notte. Io li ho ignorati completamente, facendo finta di dormire di notte e di avere le cuffie di giorno.

In questi giorni, ho composto qualcosa che non andava composto, ho creato la bomba più potente mai esistita nello stato sudcoreano.