-Cosa vuol dire che devi andartene?- gli chiedi, mentre le tue mani iniziano già a tremare.

-Con me saresti in pericolo- ti risponde, per poi voltarsi e uscire da dove era entrato senza farsi sentire. 

Le tue gambe sono leggere, il tuo cuore pesante, rotto e non sai cosa fare. 

La porta di casa si apre con forza, mentre lentamente ti volti vedendo Hank osservare ciò che ti circonda, per poi guardarti.

-Se n'è andato, Hank- sussurri, mentre chiudi gli occhi con forza scoppiando a piangere. 

Le braccia forti di Hank adesso ti stanno stringendo a sé, mentre i singhiozzi si fanno più frequenti e le tue urla di dolore sono ovattate contro la giacca di Hank. 

Non sai per quanto tempo ti ha tenuto fra le sue braccia, ma quando ti lascia per farti respirare, un grosso vuoto si fa spazio dentro di te.

-Devo ritornare a lavoro, Hank- gli dici, tra un singhiozzo e l'altro. 

Hank con sguardo preoccupato annuisce, mentre silenziosamente si dirige in salotto, cercando di pulire al meglio ciò che era rimasto della lotta tra te e Connor. 

Per ora ciò che vuoi fare e buttarti nel letto e alzarti l'indomani, pronta per ritornare a lavoro. 

E così fai: Hank ti osserva distrattamente mentre vai in camera e ti metti a dormire di nuovo, anche se sono solo le 11 del mattino. 

Nel dormiveglia non fai altro che sognarlo, mentre le immagini si sovrappongono, mentre non riesci a capire più se stai sognando Connor o il nuovo Connor, che la stessa mattina è venuto a farti visita per conto della CyberLife. 

Precisa come un orologio svizzero i tuoi occhi si aprono mentre ti volti e guardi la sveglia segnare le 8 in punto. Ti volti dall'altra parte, guardando il cuscino di Connor vuoto. 

Allunghi una mano per toccarlo e subito scuoti la testa, cacciando via la sua immagine nella tua mente, mentre senti ancora il suo odore intorno a te. 

Una colazione veloce con una tazza di caffè, scelta dei vestiti e trucco: ti serve per coprire il passaggio di Connor, per coprire i segni che fra qualche giorno se ne andranno. 

Ti metti in macchina e velocemente ti dirigi in centrale: ciò che vedi ti fa sussultare, ritrovandolo con la sua divisa adesso bianca e nera al fianco di Hank seduto al suo computer che fa qualche ricerca. 

Saluti con un cenno del capo gli agenti che ti camminano affianco, mentre con lentezza ti dirigi verso la tua scrivania, proprio difronte a quella di Hank.

-Buongiorno Ragazzina- ti saluta Hank abbozzando un sorriso.

-Buongiorno Agente- ti saluta con tono atono l'androide affianco ad Hank, il quale fai fatica a guardare.

-Buongiorno- rispondi con poca attenzione, sedendoti sulla tua sedia, ritrovando il computer acceso. 

Ti metti subito a lavorare a qualche piccolo caso: qualche multa, piccoli furti o qualche animale scomparso.

-Ragazzina, vuoi venire con noi? Andiamo al bar e prendi un po' d'aria- ti suggerisce Hank, mentre in piedi lo affianca la figura dell'androide con la sua espressione tesa e dura, senza emozioni.

-No Hank- dici cercando di sforzarti in un sorriso.

-L'agente non è al massimo. Qualcosa per caso la turba?- ti chiede, mentre perdi un battito al sentire la sua voce, la voce di Connor. 

Tu mi turbi, vorresti rispondergli ma scuoti il capo.

-E' tutto apposto- spieghi, fingendo un sorriso sulle labbra mentre l'androide annuisce.

Mentre Hank se ne va, l'androide continua ad osservarti, come ad analizzarti, cosa che detestavi quando lo faceva Connor, figurati ora che ci prova lui. 

Alzi lo sguardo ancora verso di lui, scontrandoti con i suoi occhi celesti adesso, non più quel bellissimo marrone caldo.

-Pezzo di latta, hai intenzione di venire o continuare a fare una radiografia a Karen?!- urla con poca gentilezza Hank, mentre io sorrido appena, contenta che almeno lui sia rimasto lo stesso.

-Arrivo Tenente- annuncia l'androide, dandoti un'ultima occhiata mentre inclina appena il capo, proprio come faceva Connor, per poi voltarsi e andarsene dandoti le spalle. 

Quel piccolo accenno del suo capo, ti fa inevitabilmente ricordare Connor, mentre senti già gli occhi farsi umidi, ma con una scossa del capo, ritorni al lavoro. 

Dopo quasi tre ore passate al pc hai bisogno di un bel caffè così ti alzi e ti dirigi alla macchinetta. 

Quel posto ti da nostalgia, qualsiasi cosa in questa stazione di polizia ti ricorda lui inevitabilmente.

-Bentornata- ti dice una voce troppo familiare.

-Gavin- lo saluti con un cenno della mano, che mantiene il caffè tra le tue dita.

-Vedo che il ritorno non è uno dei migliori. Finalmente quel pezzo di latta è sparito- ghigna divertito Gavin, mentre con tutte le tue forze, cerchi di guardare il tuo caffè perché se sposti il tuo sguardo su Gavin potresti non essere in grado di controllarti.

-Quel pezzo di latta era meglio della maggior parte di poliziotti qui in centrale- a quelle parole Gavin fischia, come se avesse sentito chissà cosa.

-Lo dici solo perché avete avuto una tresca tu e lui, vero? Com'era a letto? Ti ha saputo soddisfare?- a quelle parole non ci vedi più e butti il caffè addosso a Gavin che urla per il dolore e si porta le mani in volto.

-Fanculo stronzetta!- urla mentre continua a muoversi cercando di pulirsi con il caffè bollente che gli hai appena versato addosso. 

Subito esci da quella stanza, dirigendoti verso la porta sul retro, per respirare un po' d'aria fresca, guardando il cielo nuvoloso, mentre piccoli fiocchi di neve scendono da esso. 

Una mano ti afferra, mentre un'altra si posa sulla tua bocca mentre vieni trascinata nel vicolo, contro il muro, mentre spalanchi gli occhi per ciò che vedi davanti a te: Connor, che è vestito in modo diverso dal solito, si guarda intorno, sperando non ci sia nessuno, per poi spostare lo sguardo su di te, quegli occhi marroni che tanto avevi sognato. Sposta la mano dalla tua bocca, posandola sul muro affianco al tuo volto, mentre l'altra sua mano si posa sul tuo fianco. 

Rabbrividisci a quel contatto.

-Cosa hai combinato lì dentro?- ti chiede, mentre continua a osservarti in volto, mentre il tuo sguardo è fisso su di lui, notando le differenze tra lui e il nuovo modello.

-Nulla di nuovo: Gavin non stare zitto- rispondi come un automa, mentre tutto ciò che ti interessa adesso sono i suoi occhioni marroni. 

Non c'è nulla da fare: nulla batte i lineamenti così umani di Connor, nemmeno il suo nuovo modello che sembra quasi finto.

-A cosa pensi?- ti chiede inclinando appena il capo, mentre sorridi a quel gesto, triste di non poter mettere la mano tra i suoi capelli coperti da un semplice cappellino che copre anche il suo Led.

-A quanto tu sia diverso dal nuovo Connor. Sei così umano, così vero e lui non potrà mai arrivare a te- confessi, vedendo i suoi tratti addolcirsi ancora di più mentre si avvicina alla tua fronte, unendole, e chiudendo i suoi occhi mentre tu fai lo stesso.

-Mi manchi già- ti sussurra, a qualche centimetro dalle tue labbra, ma qualcosa interrompe quel momento. 

Di scatto Connor si stacca da te e mentre tu apri gli occhi, non lo vedi più. 

Quel vuoto che il giorno prima avevi in corpo, come un colpo basso si ripresenta. 

I tuoi occhi si inumidiscono, alzi lo sguardo verso il cielo, guardando i fiocchi di neve,

-Cazzo...- 

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-What does it mean that you have to leave? - you ask, while your hands already start to shake.

-With me you would be in danger - he answers, and then turn around and go out where he had entered without being heard.

Your legs are light, your heart heavy, broken and you do not know what to do.

The front door opens with force, while you slowly turn to see Hank observe what surrounds you, and then look at you.

- He's gone, Hank - whispering, as you close your eyes forcefully bursting into tears.

Hank's strong arms are now gripping you, while the sobs are more frequent and your screams of pain are muffled against Hank's jacket.

You do not know how long he held you in his arms, but when he leaves you to let you breathe, a big void makes space inside you.

-I had to go back to work, Hank- you tell him, between sobs.

Hank, with a worried look, nods, as he silently walks into the living room, trying to clean up what was left of the struggle between you and Connor.

For now what you want to do and throw yourself in bed and get up the next day, ready to go back to work.

And so do: Hank looks at you distractedly as you go to your room and you go to sleep again, even if it is only 11 in the morning.

In half-sleep you do nothing but dream it, while the images overlap, while you can not understand anymore if you're dreaming of Connor or the new Connor, who came to visit you on the same morning on behalf of CyberLife.

Precise as a Swiss watch your eyes open while you turn and watch the alarm mark 8 o'clock. You look the other way, looking at the empty Connor pillow.

Stretch out a hand to touch it and immediately shake your head, driving away its image in your mind, while still feeling its smell around you.

A quick breakfast with a cup of coffee, choice of clothes and makeup: you need to cover the passage of Connor, to cover the signs that in a few days they will leave.

You put in the car and quickly you direct in the central: what you see makes you jump, finding him with his uniform now white and black next to Hank sitting at his computer doing some research.

Greetings with a nod to the agents who walk beside you, while you slowly head towards your desk, right in front of that of Hank.

-Good morning kiddo- greets Hank with a smile.

- Good morning Agent - greets the android next to Hank with a tone that is hard to watch.

-Good morning- answer with little attention, sitting in your chair, finding the computer turned on.

You immediately start working on some small case: some fine, petty theft or some missing animal.

-Kiddo, do you want to come with us? Let's go to the bar and get some air- suggests Hank, while standing beside him the figure of the android with his expression tense and hard, without emotions.

-No Hank- you're trying to force yourself into a smile.

-The agent is not at most. Something by accident?-He asks, as you loses a beat at hearing his voice, Connor's voice.

You disturb me, you would answer him but shake your head.

-It's all fine- explain, pretending a smile on the lips as the android nods.

As Hank leaves, the android continues to watch you, as if to analyze you, which you detested when Connor did it, imagine now that he tries.

You look up at him again, colliding with his blue eyes now, no longer that beautiful warm brown.

-Piece of tin, are you going to come or continue to do an x-ray to Karen ?! - Hank screams with little kindness, while I smile slightly, happy that at least he has remained the same.

-I'm coming Lieutenant-announces the android, giving you one last glance as he tilts his head slightly, just as Connor did, and then turn around and leave behind.

That little hint of his boss, inevitably reminds you of Connor, while you already feel your eyes get wet, but with a jolt of the head, return to work.

After almost three hours spent at the pc you need a nice coffee so you get up and go to the machine.

That place gives you nostalgia, anything in this police station inevitably reminds you of it.

-Welcome back- says an overly familiar voice.

-Gavin- greetings with a wave of his hand, which keeps the coffee between your fingers.

I see that the return is not one of the best. Finally that piece of tin has disappeared- grin amused Gavin, while trying hard to look at your coffee because if you move your gaze on Gavin you may not be able to control yourself.

-This piece of tin was better than most of the cops here in the central- at those words Gavin whistles, as if he had heard something.

-You only say why you had an affair you and him, right? How was he in bed? Did he know how to please you? - at those words you can not see any more and throw the coffee on Gavin who screams in pain and brings his hands to his face.

-Fuck bitch! - screams as he keeps moving, trying to clean himself with the hot coffee you just poured on him.

Immediately step out of that room, heading to the back door, to breathe some fresh air, looking at the cloudy sky, while little snowflakes come down from it.

One hand grabs you, while another is resting on your mouth as you are dragged into the alley, against the wall, as you open your eyes for what you see in front of you: Connor, who is dressed in a different way than usual, looks around , hoping there is nobody, and then move your eyes on you, those brown eyes that you had dreamed so much. 

Move your hand from your mouth, placing it on the wall next to your face, while the other hand is resting on your side.

Shudder at that contact.

-What did you do in there?- He asks, as he continues to look at you, while your gaze is fixed on him, noticing the differences between him and the new model.

-Nothing again: Gavin do not shut up- you answer like an automaton, while all you are interested now is his brown eyes.

There is nothing to be done: nothing beats Connor's human features, not even his new model that seems almost fake.

-What do you think? - Asks you just tilting his head, while smiling at that gesture, sad to not be able to put his hand in his hair covered by a simple hat that also covers his Led.

- How different you are from the new Connor. You are so human, so true and he will never get to you- confessed, seeing his features soften even more as he approaches your forehead, uniting them, and closing his eyes while you do the same.

-I miss you already- he whispers, a few inches from your lips, but something interrupts that moment.

Snap Connor detaches from you and while you open your eyes, you do not see it anymore.

That emptiness that you had in your body the day before, like a low blow comes back.

Your eyes get moist, you look up at the sky, looking at the snowflakes,

-Fuck ...-