-Quindi adesso cosa farai?- ero in cucina, che preparavo uno spuntino alla frutta, dato che erano ormai le tre del pomeriggio passate. Sentii i passi leggeri di Connor farsi vicini, immaginando si fosse appoggiato allo stipite della porta.

-Farò ciò che Markus mi ha chiesto- disse, facendomi voltare, mentre portavo alla bocca un pezzo di albicocca.

-Un esercito di Androidi, per una guerra pacifica. Solo a me sembra una idea fottutamente suicida?- gli chiesi, guardandolo osservarmi con contraddizione negli occhi.

-Credi che veramente il nostro popolo si fermerà davanti alle vostre proteste pacifiche? Voi grandi macchine non avete imparato nulla sulla storia passata? Non si ottiene nulla senza una guerra- affermai con convinzione, vedendo Connor irrigidirsi all'udire le mie parole così dirette.

-Ma chi sono io per dirvi cosa fare? Non sono mica Markus- dissi passandogli affianco, vedendolo irrigidirsi alle mie parole.

-Credi che stiamo sbagliando a chiedere a voi dei diritti uguali ai vostri?- mi chiese, appena posai il piatto di frutta sul bracciolo del divano. Mi voltai a guardarlo.

-Ormai non so più a cosa credere Connor. Qualsiasi cosa io creda non è mai abbastanza dal fermarti dall'andare allo sbaraglio e farti uccidere- dissi indicandomi il petto, sul punto di piangere ancora.

-Faccio parte di Jericho, ho dei compiti da portare a termine- disse con tono deciso, guardandomi fisso negli occhi.

-Allora valli a compiere ma se qualcosa dovesse succederti, non ti voglio veder varcare la porta di casa mia, hai capito?- gli urlai, iniziando a vedere sfocato, notando il suo led cambiare colore, diventando giallo. 

Forse annuì alle mia parole o forse non fece niente, ma vidi solo la sua figura sfocata lasciare la mia casa, diventata improvvisamente fredda e vuota. 

Portai le mani intorno al mio busto, sperando di non frantumarmi in mille pezzi, chiudendo con forza gli occhi e cercando di smettere di piangere per la seconda volta in quel giorno. 

Facendomi piccola, mi accasciai sul divano, cercando di mangiare quel po' di frutta che avevo pulito. 

Dopo aver mangiato a forza quello che rimaneva del piatto sul bracciolo, rimasi sul divano, piangendo e addormentandomi con il volto completamente bagnato. 

Mi risvegliai di colpo, guardando l'orologio della televisione accesa che segnava le otto passate di sera. 

Presi il piatto vicino a me e lo portai in cucina, dirigendomi poi in camera, per farmi una doccia calda. Anche con la doccia calda, ti senti vuota. 

Appena finisci, avvisi il tuo capo che prendi una settimana di ferie, anche perché devi riprenderti ancora fisicamente dall'ultimo scontro che hai avuto. 

Dopo quella sera, persi la cognizione del tempo e inaspettatamente qualcuno venne a farmi visita. 

Andai alla porta, ritrovandomi difronte la figura di Hank, sorpassarmi ed entrare in casa. 

Dopo aver dato una veloce occhiata intorno a sé, si voltò verso di me, che con una smorfia sul viso mi guardò.

-Ragazzina, ma stai mangiando?- mi chiese, indicandomi. 

Roteai gli occhi e sorpassandolo mi diressi in cucina, evitando la sua domanda.

-Connor qualche giorno fa mi aveva raccontato del vostro..."litigio"- mi disse, con tanto di virgolette con le mani. Mi voltai a guardarlo, poggiandomi al tavolo della cucina.

-Sai che è un deviante?- gli chiesi, vedendolo osservarmi con cura, a braccia conserte.

-L'ho saputo nel momento in cui ha iniziato a comportarsi in modo strano- rispose, guardando altrove.

-Perché sei qui?- chiesi, portandomi una mano sulla fronte, osservandolo stanca.

-Per controllare le tue condizioni. Non ti fai vedere in centrale, non ti fai sentire. Iniziavo a preoccuparmi- disse.

-Con questi devianti a piede libero...- provò ma lo bloccai.

-Non mi interessa Hank, non mi interessava prima non mi interessa ora- dissi scuotendo le mani, andando nel salotto.

-Cazzate ragazzina! Se non te ne importavi non stavi così male sapendo che Connor rischia la sua vita per quelli come lui!- mi urlò contro Hank, facendomi fermare nel bel mezzo del salotto.

-E tu cosa ne sai Hank!?- urlai, indicandolo, sentendo la rabbia crescere.

-Lo so da come vi guardate, da come lui si comporta con te, da come ti guarda quando tu sei distratta. Litigate a volte per delle stupidaggini, ma continuate comunque a venirvi incontro. So che tra voi c'è qualcosa, quando siete insieme si sente quel legame invisibile tra voi due- scossi la testa a quelle parole.

-Ha scelto di suicidarsi per seguire la sua missione, io non ho più nulla a che fare con lui- dissi continuando a scuotere la testa e a cercare di fermare ancora una volta le mie lacrime troppo forti da contrastare.

-Be per me sono tutte bugie, ci si vede ragazzina- disse scuotendo la testa, facendo una smorfia e uscendo da casa. Presi una piccola lampada vicino a me e la buttai contro il muro.

-CAZZO!- urlai.

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-So now what will you do? - I was in the kitchen, preparing a fruit snack, since it was now three o'clock in the afternoon. I felt Connor's light steps approaching, imagining he was leaning against the doorframe.

-I'll do what Markus asked me- he said, making me turn as I brought a piece of apricot to my mouth.

-An army of Androids, for a peaceful war. Only seems to me a fucking suicidal idea?- I asked, watching him look at me with contradiction in his eyes.

-Do you think that our people will really stop at your peaceful protests? You big machines have not learned anything about the past history? Nothing is achieved without a war- I said with conviction, seeing Connor stiffen at hearing my words so direct.

- Who am I to tell you what to do? I'm not Markus- I said passing by, seeing him stiffen at my words.

-Do you think we are wrong to ask them the same rights as yours?- He asked, as soon as I placed the plate of fruit on the arm of the sofa. I turned to look at him.

-I do not know what to believe anymore, Connor. Whatever I believe, it's never enough to stop you from going to the point and get yourself killed- I said, pointing to my chest, about to cry again.

-I'm part of Jericho, I have a mission to accomplish- he said firmly, looking me straight in the eye.

-Then you go fot it but if something happens to you, I do not want to see you through the door of my house, do you understand?- I screamed, starting to see blurred, noticing his led change color, becoming yellow.

Maybe he nodded at my words or maybe he did nothing, but I saw only his blurry figure leave my house, suddenly become cold and empty.

I put my hands around my torso, hoping not to shatter into a thousand pieces, closing my eyes tightly and trying to stop crying for the second time that day.

Making me small, I collapsed on the sofa, trying to eat the fruit I had cleaned.

After eating forcefully what remained of the plate on the armrest, I remained on the couch, crying and falling asleep with my face completely wet.

I woke up suddenly, looking at the watch on the lighted television that marked the eight nights in the evening.

I took the plate next to me and took it to the kitchen, then heading into the room, to take a hot shower. Even with a hot shower, you feel empty.

As soon as you finish, notify your boss that you take a week off, also because you still have to recover physically from the last clash you had.

After that evening, I lost track of time and unexpectedly someone came to visit me.

I went to the door, finding myself in front of the figure of Hank, overtaking myself and entering the house.

After giving a quick glance around him, he turned to me, who grimaced at me and looked at me.

"Girl, are you eating?" He asked, pointing at me.

I rolled my eyes and overtaking him, I went into the kitchen, avoiding his question.

-Connor a few days ago told me about your ... "quarrel" - he said, with lots of quotes with his hands. I turned to look at him, resting on the kitchen table.

-Do you know that it's a deviant? - I asked, seeing him look at me carefully, with folded arms.

"I heard that when he started acting strangely," he replied, looking away.

-Why are you here? - I asked, putting a hand on my forehead, looking tired.

- To check your condition. You do not show up in the middle, you do not make you feel. I was starting to worry, "he said.

-With these deviances on the loose ... - he tried but I blocked him.

-I do not care Hank, I was not interested before I do not care now- I said shaking my hands, going into the living room.

- Fight girl! If you did not care, you were not so bad knowing Connor risked his life for those like him! "He shouted at Hank, making me stop in the middle of the living room.

-And what do you know about Hank!?- I screamed, pointing at him, feeling the anger grow.

-I know how you look at you, how he behaves with you, how he looks at you when you're distracted. Quarrel sometimes for nonsense, but still continue to meet you. I know that there is something between you, when you are together you feel that invisible link between you two- I shook my head at those words.

-I chose to commit suicide to follow his mission, I have nothing to do with him- I said continuing to shake my head and try to stop again my tears too strong to fight.

-This are all lies to me, see you kiddo'- said shaking his head, grimacing and leaving home. I took a small lamp near me and threw it against the wall.

-FUCK! - I screamed.