Quella vicinanza, iniziava a farmi male, iniziava a uccidermi dentro. In quegli occhi marroni, che mi ricordavano tanto la cioccolata che amavo alla follia, vidi una luce diversa: lui era vivo. 

Spostai la testa e grugnii, vedendo Connor allontanarsi da me, mentre io ripresi a respirare normalmente.

-Sanguini- a quell'affermazione sgranai gli occhi, di solito mi accorgo quando sono ferita ma forse ero troppo occupata a contenere le mie emozioni così amplificate quando intorno c'era lui. 

Prese di colpo la mia mano destra, analizzando il taglio che avevo nel palmo.

-Fortunatamente non è profondo, fermerò la fuoriuscita del sangue con una benda- disse prendendo dietro di me quello che sembrava uno straccio e lo sistemò intorno alla mia mano, facendo un piccolo fiocco per tenerlo chiuso.

-Deve essere stata colpa mia se ti sei fatta male: quando ti ho trascinata in quel vicolo avrai passato la mano su qualche filo sporgente, tagliandoti- mi disse, guardando intensamente la mia mano, per poi spostare lo sguardo su di me, dispiaciuto.

-Connor, non è niente, davvero- cercai di dirgli, sorridendogli ma rimase comunque a guardarmi con uno sguardo dispiaciuto e ferito. 

Mi allontanai da lui, sentendo la mia mano scivolare lentamente via dalla sua, voltandomi e cercando qualcosa nella credenza.

-Posso offrirti qualcosa?- chiesi, cercando quella cioccolata che proprio l'altro giorno avevo lasciato lì.

-Vorrei accettare ma come sai noi macchine non abbiamo bisogno di rifocillarci- disse, sentendo i suoi passi farsi sempre più vicini a me, sentendo la sua presenza dietro di me e il suo braccio sopra la sua testa, prendere con facilità la stecca di cioccolato che tanto volevo, la quale non raggiungevo per via della mia altezza. 

Lui era più alto di me di più di 10 centimetri buoni, quindi mi facilitò la cosa. 

Mi voltai ancora una volta schiacciata contro il suo corpo, sentendo il mio battito accelerare e il suo sguardo così ipnotico su di me. 

Adesso che ci penso i suoi occhi hanno lo stesso colore della cioccolata che tanto amo e che ha fra le sue mani.

-Ami la cioccolata eh?- mi chiese, alzando un angolo delle labbra, contagiandomi.

-Non si era capito?- chiesi ironica, vedendolo osservare per un attimo la cioccolata e poi spostare lo sguardo sul mio volto.

-Quindi dovresti avere un sapore dolce?- mi chiese, facendomi strabuzzare gli occhi.

-Come?- chiesi, sbattendo più volte gli occhi. Inclinò la testa da un lato, mentre una ciocca di capelli finì in mezzo alla sua fronte.

-Se dovessi baciarti, avresti un gusto dolciastro presumo- ipotizzò guardandomi intensamente negli occhi, accennando un sorriso. Okay, solo io sto sentendo caldo?