Terzo round-Umorismo
BASATO SU FATTI REALMENTE ACCADUTI.
ATTENZIONE:LEGGETE A VOSTRO RISCHIO E PERICOLO.
GROSSO RISCHIO DI INFARTO.
Preparatevi,state per leggere le più abominevoli,orribili,spaventose,terribili e imbarazzanti...figuracce a scuola!!
Incominciamo con...la prof di sostegno che avevo in prima media!!
Esultate,perché avrò molto da dire sul suo conto.
Siete pronti psicologicamente?
Se la risposta è no,prendetevi un attimo di tempo,fate profondi respiri e poi leggete la parte che segue.
Se invece è sì...be',leggete e basta.
Questa prof era,appunto,di sostegno,e l'ho avuta durante il secondo quadrimestre della prima media(o come la chiamano adesso scuola secondaria bla bla bla)
Per lei sostegno significava girare tra i banchi,sbirciare un po' i quaderni e confonderci ancora di più.
Mentre passava dovevamo far finta di avere l'assoluto controllo dell'esercizio,altrimenti si chinava,dando il suo consiglio sulla risoluzione.
Ma,per questo,potevi non ascoltarla.
Il problema era un altro.
Il problema era questo:come si fa a non guardarla,se è sempre intorno a te?
Impossibile,impossibile.
Eravamo costretti a vederla nel suo,diciamo così,"particolare" abbigliamento.
Il suo look andava dalla giacca di finta pelle di serpente,per cui si è meritata da parte mia il soprannome di prof-cobra,al suo outfit "suora",che comprendeva una camicia nera,una lunga gonna del medesimo colore e dei calzoni bianchi,inquietantemente assomiglianti a quelli della mia bisnonna.
I suo vestiti erano addirittura peggio di quelli di mia nonna,che ama i pantaloni a fiori e che ha osato chiamare le suo alte ciabatte nere "zeppe",senza alcun rispetto verso quest'ultime.
Per questo orrore che eravamo obbligati a vedere,nella mente di molti si era insidiata un'idea estrema,ma assolutamente necessaria:dovevamo chiamare Enzo e Carla,solo loro potevano aiutarci!
Tutti gli alunni avrebbero potuto mettersi nella scalinata che portava alla porta principale,con in mano un enorme striscione che recitava "Prof,ma come ti vesti?!"
Oh,quella sì che era una grande idea.
Dopo vari tentativi,dopo vari conati di vomito durante le lezioni,dopo vari sguardi allibiti,dopo varie telefonate,abbiamo dovuto abbandonare l'iniziativa.
Era un caso disperato,nemmeno i più grandi guru della moda potevano aiutarla.
In quest'ultimo anno,nella nuova scuola in cui si è trovata,spero che gli studenti abbiano potuto darle qualche consiglio,e che magari siano riusciti addirittura a farle buttare la giacca-cobra.
Chissà...questo dubbio tormenterà tutti noi per l'eternità.
Dopo questo brevissimo appunto,passiamo alla figuraccia che,malauguratamente,ha coinvolto anche me.
Io me ne stavo tranquillamente seduta al mio banco,ascoltando con molto interesse la lezione.
Improvvisamente,senza che me ne rendessi conto,ecco apparire accanto a me la prof di sostegno,con un elegantissimo maglione che se avesse allungato le braccia avrebbe potuto volare.
Mi tende la mano.
Un pensiero spaventoso si fa strada nella mia testa:"devo stringergliela?!?!"
Fortunatamente non è così:noto che la mano è sporca di...
Sangue?
No,gel!!!
Il mio dubbio sul perché quella sostanza si trovasse lì venne subito chiarito dalla
prof-gabbiano.
-Guarda quanto gel si è messo il tuo compagno!-esclamò indicando il ragazzino davanti a me,il quale avrebbe potuto tagliare un povera pianta indifesa con la cresta.
La guardai:il mio sguardo aveva ora due significati.
Il primo:ma gli hai toccato i capelli! Così senza dire niente? Povero,resterà traumatizzato. Per il resto della vita ripeterà "prof,cresta,orribile".
Il secondo:io starei ascoltando,se non le dispiace. Guardi,la avverto,se poi chiede a me la lezione sappia che incolpo lei.
Non facendoci caso continuava a parlare degli entusiasmanti capelli corvini e,oserei dire,appuntiti,del poveretto che avevo di fronte.
Dopo interminabili secondi si allontanò,lasciando ben due studenti traumatizzati dietro di sé.
Proseguiamo con...la mia migliore amica!!
Eravamo in prima media,piccole,innocenti,non sapevamo ancora il senso della vita.
Fu durante la prima verifica di storia.
Facile,devo dire:insomma,completare alcuni testi a buchi con i termini stampati sopra, oppure scrivere qualche numeretto in una casellina non era esattamente una faticaccia.
Anche questo contribuì all'evento che ne seguì.
Il giorno della riconsegna:alcuni in attesa,alcuni in preghiera.
La verifica venne poggiata sul banco di ognuno.
Fu allora che successe.
La mia migliore amica vide,sul bordo in alto a destra,un dieci cerchiato in rosso.
Si alzò di scatto,sentimmo l'impatto della sedia sul pavimento.
-Ho preso 10! Ho preso 10! Evviva! Ho preso 10!-strillava saltellando per l'aula.
Un'esclamazione sovrastò la sua voce.
-Quello è il numero di registro!
Insospettita da quelle parole girò il foglio,scoprendo un 7- .
Alzò le mani.
-Scusate!Colpa mia! Ora...sì,ecco...torno...sì,al mio posto.
E paonazza si sedette.
Questa conferma che anche la prof di storia ci confonde come quella di sostegno!
Coincidenze? Io non credo.
E concludiamo in bellezza.
Ed ecco a voi la migliore,la simpaticissima,la bellissima,la modestissima...me!!
Io non ho fatto molte figuracce.
Voglio dire,sono un persona perbene,io!
Ve ne racconterò due.
E...vai con la prima!
Quel giorno,in cortile l'aria era fresca,il sole splendeva in un cielo celeste.
La scuola era terminata,e avevamo potuto constatare che la prof-cobra,prof-gabbiano o prof-suora non c'era più.
Una mia amica cominciò a canticchiare "la prof se n'è andata e non ritorna più..."
Così io continuai:"è volata in Asia a mangiare bambù e a masticare gomme di caucciù!"
Gli sguardi di quelli che mi avevano sentito,terrorizzati e imbarazzati per essersi trovati vicino a me,mi accompagnarono per tutto il tragitto fino a casa.
E ora...ecco a voi la seconda!
In un freddo giorno di inverno la prof si stava osservando intorno,alla chiara ricerca di qualcuno da interrogare.
Misi in atto il mio piano:cominciai a starnutire,presi un fazzoletto dalla tasca della felpa e mi soffiai in continuazione il naso.
In seguito mi chinai verso lo zaino,sapete,per prendere dei fazzoletti puliti...
Sentii esclamare il mio nome.
Guardai la prof,che a sua volta mi osservava con lo sguardo "vieni alla cattedra".
Balzai in piedi.
-Ma,scusi,prof,lei non ha rispetto per i poveri raffreddati come me! Non vede quanti fazzoletti devo usare?? Come faccio a parlare? Le darei solo fastidio. È molto meglio che me ne stia al mio posto.
Detto questo mi risedetti.
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Ecco,questa è la storia per la categoria "umorismo".
Lo so che non è molto divertente...
Spero che comunque ti piaccia Robertamellarkpotter .
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