Flashfic-Elfgreen
Essere una fata alla corte di Titania era un grande onore per Evergreen, la mora non poteva desiderare di meglio, servire la regina delle fate era sempre stato il suo desiderio.
Nonostante fosse molto orgogliosa e avvolte facesse arrabbiare le altre fate con la sua attitudine da snob, era molto gentile e si preoccupava spesso per le persone che le stavano accanto, coloro che lei chiamava famiglia.
Un giorno la fata decise di andar per conto della Regina a raccogliere le lacrime delle sirene dalla coda nera, creature affascinanti quanto tristi e disperate, in quanto le ragazze metà pesce e metà umane, erano la personificazione della disperazione, non si sarebbero di certo lamentate per quello che Evergreen avrebbe fatto.
Mentre la mora sorvolava con le sue ali lucenti colli e valli, arrivò in una foresta oscura; Alberi secchi, ruscelli prosciugati, nemmeno il canto dei uccelli si poteva udire.
Un brivido scosse la fata, lei avere paura? Non lo avrebbe mai ammesso nemmeno se fosse stata la verità, strinse i denti e si addentrò sempre di più tra gli alberi che tristemente oscillavano alla forza del vento del Nord.
"Questo posto è più cupo di quanto lo ricordassi..."
Pensò la ragazza trovando finalmente il Grande lago,
un posto triste e grigio, dove si poteva solo udire i lamenti e i pianti delle giovani creature che urlavano e piangevano su delle enormi pietre nere.
Si raccontava che quel lago fosse proprio fatto dalle lacrime delle sirene, le quali guarivano qualsiasi tipo di malessere.
Senza pensarci tanto Ever prese una fiala dalla tasca del suo vestito verde e la riempì di quel liquido trasparente da cui trasudava tristezza e infelicità.
Dopo aver osservato per qualche secondo quelle creature disperate, la mora spiccò il volo, ma il vento che si era fatto più forte la costrinse ad atterrare e procedere via terra per uscire da quel posto desolante.
Un urlo bestiale squarciò il silenzio disumano della foresta ed Evergreen sobbalzò dalla sorpresa, il vento si fece più forte, un'ombra dalle fanteze giganti cominciò ad avvicinarsi sempre di più a dove stava la fata, occhi rossi come il sangue si trovarono ad un palmo di muso dalla mora, la quale non riuscì nemmeno a gridare e si ritrovò scaraventata sul suolo.
Sopra di lei la bestia la fissava intensamente, il corpo ricoperto di scaglie verdi lucenti brillava alla luce dei pochi raggi del Sole che filtravano dai enormi nuvoloni grigi che ricoprivano la foresta.
Evergreen non sapeva cosa fare, era talmente terrorizzata dalla creatura che la voce le si era fermata in gola, ma una coltre di fumo avvolse la bestia, la quale si trasformò in un ragazzo forzuto dai capelli bianchi.
Ever si ricordava ancora il momento in cui gli occhi color pece e i suoi si incontrarono, si ricordava della paura nel conoscere quel ragazzo e dell'amore che sbocciò tra i due giovani, un amore, che continuò a fiorire, un amore per molti impossibile, tra una fata e una bestia.
Conteggio parole: 497
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