Avete presente quel sentimento struggente, un misto di rabbia e rancore incontenibili e quasi hai la voglia di uccidere per far sì che la tua rabbia si plachi. Ecco, questo è il sentimento che la maggior parte delle ragazze della mia scuola e non, prova verso di me.

Mi chiamo Amanda e ho 17 anni. So di essere molto bella, ma non me ne vanto così tanto; ma non è solo questo: ho anche una villa enorme grazie alla bellissima eredità lasciatami del mio defunto nonno Arno Isaac Caras. Sono molto solare e simpatica, ho solo amici che si sono meritati la mia fiducia ed il mio rispetto, non solo per il loro patrimonio. Adoro la mia vita e non la cambierei per niente al mondo.

Al mattino la mia cameriera Nima, mi sveglia dolcemente mettendo sul giradischi il vinile di Ludovico Enaudi. Mi alzo e corro sotto la doccia. Dopo questa, vado verso la mia enorme cabina armadio e scelgo cosa mettermi. Ovviamente solo ed esclusivamente capi firmati e che non ho mai messo. Troppo trash mettere due volte lo stesso vestito.
Alle 7.45 in punto in mio autista mi aspetta sotto casa e in 10 minuti siamo a scuola, giusto in tempo prima che suoni la campanella per fare la mia entrata. Okay forse un pochino me la tiro, ma... Chi non lo farebbe?
Se lo sguardo potesse uccidere a quest'ora sarei già morta, con tutte le occhiatine invidiose delle mie coetanee.
Mentre parlo con Sarah un ragazzo mi viene addosso e cado per terra. Lui raccoglie i suoi libri e se ne va senza dire niente. Io gli blocco il braccio. "Almeno chiedere scusa?!"
Lui non risponde, si scrolla il mio braccio e riprende a camminare. Suona la campanella e lo spettacolino è finito, tutti corrono in classe.

La sera esco con le mie amiche. Mentre sono a prendere un cocktail il ragazzo di stamattina si avvicina. Posso riconoscerlo dai capelli scuri e gli occhi chiari. Mi invita a ballare e accetto. Si avvicina al mio orecchio e sussurra: "ti consiglio di ascoltare la conversazione delle tue belle amichette." Detto questo prende e se ne va. Faccio come detto e sento Bella e Greta sparlare di me. Domani avrò la mia vendetta.

E come avevo previsto le care signorine si sono ritrovate coperte di salsa barbecue dalla testa ai piedi. "Facendo così non risolverai niente." Disse una voce alle mie spalle. Era sempre lo stesso ragazzo di ieri. "Ma che vuoi ancora tu?"
"Niente. Solo far sì che tu la smetta di considerarti una dea scesa in terra."
"Sai che ti dico? No."

Questa non è la classica storia dove mi innamoro di lui e cerco di migliorare, no. In questa storia io rimango come sono e forse non piacerò a tutti ma io sono Amanda Fox e il mio nome rimarrà scritto nella storia.