Celare, domare e mai mostrare.
I ragazzi avevano ripreso tutti le loro cose, e si stavano avviando verso casa. Marlee camminava accanto a Bryan ma le sembrava abbastanza silenzioso per i suoi standard.
-Che cosa succede?- gli chiese lei avvicinandosi di più.
Il ragazzo non le rispose ma continuó a camminare fissando il marciapiede.
-Terra chiama Bryan- Marlee mosse la mano davanti allo sguardo perso del ragazzo, che si riscosse improvvisamente dai suoi pensieri.
-Scusa ero sovrappensiero, cosa dicevi?-
-Ti stavo chiedendo se ci fosse qualcosa che non andasse- Gli appoggió una mano su una spalla.
-No va tutto bene- disse lui cercando di sorridere.
Marlee ormai aveva imparato a capire quando il ragazzo mentiva oppure no, ma se lui non glielo voleva dire, lei non avrebbe insistito. Si era sempre ripromessa che non avrebbe mai fatto la parte della ragazza appiccicosa e opprimente. Così gli strinse semplicemente la mano sorridendogli.
-Stavo pensando- esclamò Shawn attirando tutta l'attenzione dei presenti -che potremmo fare una serata solo uomini e voi solo donne. Solo per staccare un po'-
-Staccare da cosa Shawn?- chiese minacciosa Allison.
-Non ovviamente da te tesoro. Io non mi stanco mai di stare accanto a te. Era solo per dire- concluse lui allontanandosi di qualche passo dalla ragazza.
Jordan, che non ne voleva sapere di allontanarsi da Paige, si intromise nella conversazione -Sapete non è una cattiva idea. Voi donne potete stare insieme e fare quello che fanno le donne, tipo mettervi lo smalto, guardare film strappalacrime, e parlare della mascolinità dei ragazzi. Noi invece possiamo passare una serata da veri uomini- fece l'occhiolino agli altri ragazzi.
-Ma che misogino del cazzo che sei- intervenne Elinor mentre Isabel dava al ragazzo uno schiaffo in testa.
-Misogino mi sembra esagerato- si allontanò un po' di più da Isabel che era in procinto di dargli un altro schiaffo. -Stavo solo dicendo che l'idea di Shawn non era brutta, tutto qui-
Paige prese parola per cercare di mettere un punto a tutto quel discorso -e va bene, allora noi ragazze stasera passeremo la serata come più ci aggrada e anche voi farete lo stesso-
Tutti annuirono in segno di approvazione. Senza accorgersene erano arrivati al cancello della casa. Marlee si avvicinò alla pompa dell'acqua con l'intenzione di sciacquarsi i piedi pieni di sabbia, e la fece partire ma, non prestando attenzione a dove fosse puntato il tubo, tutta l'acqua andò addosso ad Elinor. La ragazza, completamente fradicia, alzò solo lo sguardo su Marlee, la quale lasciò immediatamente la pompa dell'acqua a terra.
-ti giuro che non era intenzionale- Marlee alzò le mani in alto in segno di resa, ma era troppo tardi, perché Elinor si era già gettata su di lei placcandola a terra. Le due si rotolavano sull'erba.
-Cosa stanno facendo esattamente?- chiese Harrison, che ancora non aveva assaporato fino a fondo tutte le stranezze di quel gruppo.
-Sono due animali che lottano per la supremazia- gli rispose Bryan che intanto scuoteva la testa in segno di disapprovazione.
Nel frattempo le due si erano alzate in piedi. Elinor teneva un braccio intorno al collo della più bassa, mentre Marlee con la gamba in mezzo a quelle dell'amica cercava di farla crollare a terra. Avrebbero anche continuato, se non fossero state interrotte da una voce femminile sconosciuta
-Disturbiamo?- chiese una delle ragazze del gruppetto che si era appena presentato nel loro giardino. -Abbiamo sentito delle urla e abbiamo pensato che qualcuno si fosse fatto male-
-No sono solo gli animali che si stanno scannando- spiegò Nash indicando Elinor e Marlee che, ormai separate, stavano cercando di sistemarsi i capelli tutti in disordine
La ragazza le guardò con un sopracciglio alzato, poi riportò la sua attenzione sul gruppo di amici.
-Io sono Melissa- disse lei porgendo la mano in segno di saluto a Nash, mentre con l'altra mano si spostava una ciocca di ricci rossi dietro l'orecchio.
Appena il ragazzo finì di stringerle la mano si avvicinò a Jordan e gli disse sottovoce -Rossa, occhi verdi e un corpo da urlo, potrebbe essere, anzi sono quasi sicuro che lo sia, la donna dei miei sogni-
Anche le due ragazze che stavano accanto a lei si presentarono. La più alta si chiamava Willow e aveva dei lunghissimi capelli biondi che le toccavano il sedere, grandi occhi azzurri e un corpo slanciato paragonabile a quello dell'amica dai capelli rossi. L'ultima del gruppo, Scarlett, invece era più bassa delle altre due e anche meno appariscente, con i suoi semplici capelli a caschetto castani, dello stesso colore degli occhi, sotto ai quali spiccavano una moltitudine di lentiggini.
-Noi abitiamo nella villetta qui accanto alla vostra- indicò l'edificio accanto al loro molto più imponente e grande. -Siamo solo noi tre ed è un peccato perché la casa è veramente grande. Se volete venire a pranzo da noi siete i benvenuti, magari restate in costume perché anche noi abbiamo la piscina anche se è leggermente più grande della vostra- concluse sorridendo.
Nash rispose subito -Sarebbe un piacere enorme per noi venire. dateci solo il tempo di posare tutte le cose e arriviamo immediatamente-
Melissa gli sorrise e tutte e tre le ragazze, dopo che tutti quanti si furono presentati a loro, si incamminarono nuovamente da dove erano venute.
-Posate tutte le cose al volo e andiamo immediatamente da loro, non capita spesso di avere tre sventole del genere vicino-
-Grazie- dissero in coro, ironiche, tutte le ragazze.
Nash cercò di rimediare -Non che voi non siate carine, ma loro sono... wow- enfatizzò particolarmente l'ultima parola.
Bryan gli mise una mano sulla spalla -Non stai migliorando la situazione-.
Cinque minuti dopo, i ragazzi scoprirono che "anche se è leggermente più grande della vostra" non rendeva realmente le dimensioni di quella piscina. Era il doppio della loro, con due idromassaggi e due trampolini a due diverse altezze da cui poter fare i tuffi. Inutile dire che i maschi , come una vera mandria di bufali, si spintonarono fino alla piscina e cominciarono a fare a gara per chi dovesse salire prima sul trampolino.
-Sono simpatici i vostri amici- Melissa le aveva appena affiancate.
-E anche molto stupidi- continuò Isabel.
La ragazza rise. Intanto Scarlett si era avvicinata ad Elinor. -Hai dei capelli bellissimi- esclamò la ragazza.
-grazie- rispose incerta Elinor che pensava che i suoi capelli fossero tutto tranne che bellissimi.
-E guarda la sua pelle liscia- continuò Willow rivolta all'amica -Qual è il tuo segreto di bellezza?- le chiesero curiose entrambe.
Elinor le guardava ad occhi spalancati -Mhh... Acqua e... sapone-
-Sei anche un sacco simpatica- le disse Willow, mentre la prendeva, insieme a Scarlett, a braccetto.
-Quanto tempo passerete qui- chiese Melissa a Marlee mentre osservava le sue due amiche che portavano Elinor a bordo piscina.
-Penso altre due settimane, ma in realtà potremmo restare di meno o di più, dipende da come si evolve il tutto-
-Sarà un piacere avervi come vicine- le disse Melissa mentre si allontanava per buttarsi in piscina.
Anche Marlee aveva raggiunto le altre ragazze in piscina e tutte insieme si divertivano a valutare i tuffi scomposti dei ragazzi.
-Tre e mezzo- urlò Paige appena Jordan riemerse dall'acqua.
-Stai scherzando spero. Era un tuffo eccezionale-
-A me non è piaciuto- continuò la ragazza sorridendo.
-ovvio, a te non piace mai niente di quello che faccio io- il ragazzo uscì dalla piscina sbuffando.
-Tranquilla- Allison si avvicinò alla sorella ridendo -Succede a tutte le coppie di attraversare alti e bassi, sono fatte così le relazioni-
-non stiamo insieme, idiota-
Nel frattempo, sembrava che la contesa tra Elinor e Marlee, non si fosse ancora conclusa. Infatti stavano cercando di affondarsi a vicenda nell'acqua.
-Per favore- esclamò Isabel mentre le separava -Risolvete i vostri problemi di coppia in modi più pacifici-
Le ragazze annuirono. Izzy se ne stava per andare, felice del suo operato, quando vide che Elinor aveva bevuto un po' d'acqua e la stava sputando addosso a Marlee, che stava facendo lo stesso -Siete due esseri infantili e disgustosi ma soprattutto incurabili-
Elinor aveva deciso che si sarebbe lanciata dal trampolino più alto. Voleva provare il brivido di volare sperando di non atterrare di pancia o di schiena. Quando però era arrivata finalmente sul trampolino alto tre metri, aveva pensato che non sarebbe stato carino leggere sul suo necrologio "morta mentre si lancia da un trampolino" così aveva deciso, accantonando la dignità, di scendere da dove era venuta, ma Felix le aveva bloccato il passaggio.
-Spostati- gli disse lei secca.
-mi sposterò appena tu ti sarai buttata-
-Felix spostati o ti picchio- ma lui, invece di spostarsi si stava avvicinando sempre di più a lei, tanto che fu costretta ad indietreggiare.
-Dai ci buttiamo insieme-
-Grazie, ma no grazie. Sto bene dove sto. Anzi starei meglio a terra, ma preferisco arrivarci con le scale-
Il ragazzo ormai stava a un palmo di distanza da lei. Le circondò con una mano il bacino. -Al mio tre saltiamo-
Elinor spalancò gli occhi -Ti voglio bene, ti prego non mi fare questo-
-uno...- Elinor gli strinse la spalla.
-Tre!- urlò lui lanciandosi giù e portandosi appresso la ragazza.
-Dove cazzo è finito il due!- gridò di rimando lei mentre atterrava in acqua.
Il primo a riemergere fu Felix, che cercò di tirarla su. Elinor tossì e si stropicciò gli occhi.
-Lo voglio rifare!- esclamò lei uscendo frettolosamente dalla piscina, euforica come una bambina, mentre si incamminava verso le scalette.
Passarono altro tempo in piscina quando, con immensa gioia di Allison, arrivò l'ora di pranzo. Si erano messi a mangiare nel grande tavolo che si trovava in giardino.
-vi piace?- chiese Willow alludendo al cibo davanti a loro.
-Daffero delifioso- rispose immediatamente Allison con tutto il cibo in bocca.
-Se non avete programmi per stasera potete unirvi alle ragazze- cominciò a dire Nash -Fanno una serata solo donne e voi siete donne. Sempre se a voi ragazze sta bene- si rivolse poi verso Marlee.
-Nessun problema- la ragazza sorrise.
-Sarebbe fantastico- disse Scarlett.
Avevano passato anche ill pomeriggio a casa delle vicine. Quelle tre ragazze si erano dimostrate di un'ospitalità disarmante, così Elinor e Marlee erano state contente di dargli l'appuntamento per un'ora dopo per passare la loro serata insieme.
Nel frattempo i ragazzi si erano preparati per uscire e passare la loro serata insieme.
-Dove andate?- chiese Paige curiosa.
-Sai le solite cose. Giriamo qualche discoteca e forse anche qualcosa di più. Non so se mi spiego- intervenne subito Jordan.
-Già andiamo in giro a fare un po' di baldoria- continuò Nash.
-Cose da uomini insomma- concluse Rob facendo l'occhiolino.
Tutti insieme si incamminarono verso il cancello e uscirono fuori dalla villetta. Quando si allontanarono abbastanza, sicuri di non essere sentiti, ricominciarono a parlare.
-Allora siamo tutti d'accordo. Frittura di pesce e birra sulla spiaggia- disse Bryan
Un coro di approvazione si sollevò da parte degli altri.
-E le ragazze non devono venirlo a sapere, altrimenti ce lo rinfaccerebbero a vita- aggiunse Felix.
Non si misero dove avevano passato la serata precedente, ma scelsero un tratto di spiaggia più appartato e soprattutto lontano dalla casa.
Rob si gettò sulla sabbia e cominciò subito a mangiare dal suo cartoccio i calamari.
-Assaggia un gambero- gli disse Felix mentre allungava verso la sua bocca un pezzo di gambero. Il ragazzo lo addentò con faccia estasiata -Questo si che è cibo- disse indicando i cartocci che avevano tutti quanti in mano -Non quelle... cose che prepara Elinor- fece finta di rabbrividire per rendere meglio la sensazione.
-Oh andiamo- Felix gli diede una leggera spinta sulla spalla -Non è così malaccio il cibo che lei preparare. E poi è carino da parte sua farlo, poteva anche non cucinare per nessuno-
-Sicuramente non sarebbe stata una grave perdita- disse Rob mentre continuava a mangiare.
-Allora Harrison- esclamò poi Felix volendo cambiare argomento -Non ci hai ancora detto come ti trovi qua con tutti noi-
Il ragazzo posò accanto a dove era seduto la birra che aveva in mano e cominciò a parlare -mi trovo bene. A volte mi chiedo dove sia finita la vostra sanità mentale, soprattutto quella delle ragazze, ma siete una compagnia piacevole con cui passare i giorni.
Felix sorrise soddisfatto. Aveva pregato sin dal primo momento in cui era cominciato quel viaggio che il ragazzo si trovasse a suo agio.
-Ragazzi devo confessarvi una cosa- disse improvvisamente Jordan attirando l'attenzione di tutti i presenti -Mi sono follemente innamorato di Paige-
I ragazzi si guardarono un attimo negli occhi e poi scoppiarono tutti a ridere.
-Cosa c'è di divertente?- chiese il ragazzo indispettito.
-Lo sappiamo che sei cotto di quella ragazza, non fai che andarle dietro tutto il tempo- disse Bryan
-Come un cagnolino- aggiunse poi Nash.
-Vorrei chiederle di uscire insieme una sera di queste-
Un altro coro di risate accompagnò l'affermazione del ragazzo.
-Smettetela è una cosa seria per me- Jordan incrociò le braccia al petto.
-Amico fidati di me quando ti dico che non accetterà mai. é troppo grande per te- Rob cercò di farlo ragionare
-io ci proverò lo stesso, tentar non nuoce-
-Piuttosto parliamo delle tre ragazze di oggi- Nash bevve un sorso della sua birra e poi ricominciò a parlare trasognato -C'è la rossa, Melissa, che è un vero schianto-
-Si sono veramente belle- affermò Shawn, poi spalancò gli occhi -Non dite a Allison che l'ho detto, per favore-
-Non mi sembravano niente di che- si intromise Felix
-Il tuo parere sull'argomento donna non conta molto, non credi!?- Gli disse Jordan ammiccando a lui e Rob.
-Ei sono gay, mica cieco. So giudicare anche io se una ragazza è bella oppure no e per me Melissa e company non lo sono-
-Non puoi negare però che la rossa ha delle belle tette- aggiunse Rob mentre finiva il suo ultimo calamaro. -Era solo un'osservazione- sottolineò dopo lo sguardo tutt'altro che amichevole di Felix.
Rimasero un minuto in silenzio, ad osservare il cielo stellato. Il primo a parlare fu Nash
-Bene, è arrivato il momento di una sana e mascolina...gara di rutti-
-Di questo parlavo quando alludevo alle cose tra uomini- disse emozionato Rob mentre si metteva in posizione.
Così, mentre i ragazzi sulla spiaggia affermavano la loro supremazia con l'emissione di aria attraverso la bocca, le ragazze si erano fermate nel luogo dell'appuntamento che avevano dato alle altre ragazze, ovvero davanti al loro cancello di casa. Stavano ormai aspettando da dieci minuti quando decisero di entrare all'interno del loro giardino e suonare alla porta. Dopo cinque minuti di attesa e ripetuti trilli, le ragazze si erano arrese all'idea che ci fosse qualcuno in casa
-Non capisco- disse Isabel -Ci eravamo date appuntamento qui e loro non si presentano?-
-Avranno avuto un imprevisto- disse Elinor cercando di trovare una soluzione.
-In ogni caso noi andiamo, altrimenti sprechiamo tutta la serata in questo modo- Paige prese Elinor e Izzy sotto braccio e le portò entrambe verso l'uscita.
-Allora dove andiamo?- chiese Allison mentre si incamminavano per una stradina.
-camminiamo e vediamo- le rispose la sorella.
-Potremmo anda...- ma Elinor non finì la frase che cadde sull'asfalto inciampando su un marciapiede.
-Maledetti marciapiede, sempre in mezzo- Tutte le persone si girarono verso la ragazza a terra.
-Quanto sei stupida- le disse Allison mentre lei e Marlee la tiravano di nuovo su.
-Ragazze- le chiamò Isabel che stava qualche metro più avanti insieme a Paige. -Non vi sembrano familiari- continuò indicando tre persone non molto lontano.
Marlee si avvicinò alle tre ragazze che l'amica aveva indicato e chiamò la rossa -Melissa?-
La ragazza si girò e le sorrise -Ciao-
Marlee si aspettava che la ragazza facesse qualcosa, un qualsiasi cenno, ma al contrario rimase in attesa che lei parlasse.
-Non dovevamo incontrarci davanti a casa vostra?-
-Oh ci deve essere stata un'incomprensione- le disse lei mettendole una mano sulla spalla e sovrastandola di parecchi centimetri con i vertiginosi tacchi -pensavi veramente che noi volessimo uscire con te e la tua combriccola di svitate- Willow accanto a lei rise vivacemente.
Marlee era sul punto di un esaurimento nervoso -come scusa?-
-Senza offesa ma non ci teniamo proprio ad uscire con voi-
-ma ci avete invitato voi a pranzo oggi!-
-No- riprese Melissa a parlare -Noi abbiamo invitato i ragazzi, perché detto fra noi sono proprio carini. Poi siete venute anche voi perché fate parte del "gruppo", ma fidatevi avremmo fatto volentieri a meno della vostra presenza-
Marlee scosse la testa -Cosa ho fatto di male al mondo, prima Brittany e adesso loro, deve essere una maledizione-
-Non so di cosa tu stia parlando ma adesso noi dobbiamo andare. Ciao nanetta- Melissa diede una scompigliata ai capelli di Marlee, come si fa con una bambina di cinque anni.
Fortunatamente accanto alla ragazza c'erano Isabel e Allison che la bloccarono, altrimenti Marlee non avrebbe esitato a darle uno schiaffo.
Melissa e le altre due ragazze se ne stavano già andando quando Elinor cercò di difendere verbalmente Marlee -Lei sarà anche nanetta- urlò Elinor -Ma tu sei... sei... hai ...dei capelli troppo ricci e... troppo rossi-
Le ragazze risero alla sua affermazione e scomparvero definitivamente dietro l'angolo della strada.
-Troppo ricci e troppo rossi! Davvero Elinor!- Allison le diede una pacca sulla spalla.
La ragazza cercò di giustificarsi -Che ne so non mi veniva in mente nient'altro. Che le vuoi dire a una tipo del genere.
-Mi verrebbe da rasarglieli tutti quei capelli- disse Isabel scuotendo la testa.
Gli occhi di Marlee si illuminarono. -No, noi non le taglieremo i capelli Marlee-
-Okay ma voglio vendicarmi-
-Bene- disse Elinor guardando tutte quante -Domani penseremo a tutto quanto. Sapete cosa ci serve adesso?- chiese la ragazza.
-Una dormita!- esclamò Isabel.
-Un bel piatto di pasta alla carbonara-lo stomaco di Allison subito brontolò.
-un uomo ricco- disse trasognata Paige.
-Un paio di forbici- Marlee si sfregò le mani.
Elinor le guardò aggrottando le sopracciglia -No, no, no e... no, che razza di problemi hai Marlee?!- La diretta interessata alzò le spalle, ma lo sguardo era ancora furioso.
-Ci serve una birra-
-Non a me- Isabel subito si tirò indietro.
-Già neanche io- -Nemmeno a me- risposero contemporaneamente Marlee e Paige.
-E va bene allora a me serve una birra!- esclamò Elinor.
-Mi aggrego- le disse Allison.
Avevano trovato posto in un grande locale affollato lungo la spiaggia. Paige aveva comprato alle due ragazze una birra.
-Potrei andare in prigione per questo- aveva esclamato lei indicando prima le bottiglie e poi le due sedute intorno al tavolino.
-Oh andiamo ti abbiamo chiesto se ce le prendevi tu non perché a noi non ce le avrebbero date, non si fanno problemi quando c'è tanta gente- le disse Allison fermando le sue lamentele
-E allora perché?-
-Pigrizia- le rispose Elinor sorridendole.
Le due ragazze non avevano esitato a finire la loro bottiglia.
-Alcolizzate- disse loro Isabel mentre si stavano alzando per andare a prenderne un'altra.
Nel frattempo Paige aveva trascinato Izzy e Marlee sulla pista da ballo, che altro non era un grande quadrato dove la gente ballava tutta appiccicata e sudata con sottofondo musiche psichedeliche.
-Okay, la Nina, la Pinta e la Santa Maria ballano sulla pista. Abbiamo campo libero. Con cosa cominciamo?- chiese Elinor alla sua compagna di bevute.
-Vodka Sour!- Allison cercava di contenere la sua gioia sul suo sgabello un po' troppo stretto.
-E vodka sour sia!-
Mentre ballavano sulla pista, qualcuno allungò una mano, ovviamente del tutto involontariamente, sul sedere di Marlee.
-Ehm scusami!- gli urlò la ragazza per farsi sentire -Se non togli la mano dal mio deretano sarò costretta a tagliartela e a infilartela in posti che nemmeno conosci del tuo corpo.
Il ragazzo levò subito la mano, e mentre se ne stava andando disse al suo amico -Questa qui è tutta matta-
-Tutta matta io!- esclamò indignata marlee -Stasera sono straincazzata. Ti giuro ho talmente tanta di quella rabbia repressa in questo momento che potrei sfogarmi su qualsiasi persona mi capiti davanti.-
Ma il ragazzo non fece in tempo a controbattere che l'amico lo tirò via.
Nel frattempo in mezzo alla pista, Isabel fungeva da pallina del flipper per tutte le persone che ballavano intorno a lei. Veniva sbattuta da una parte all'altra. Le persone la spintonavano e molte le calpestavano i piedi. A salvarla fu Paige -Izzy, cara, se non ti imponi nemmeno un po' la gente ti trascina a destra e sinistra. Devi anche un po' ballare-
-Non è esattamente il mio forte ballare-
-Non lo è di nessuno qua dentro!- le urlò l'amica facendola voltare e permettendole di notare come la gente stesse ballando in modo scomposto -Fa parte anche questo del divertimento-
-Se lo dici tu!- Isabel cominciò a muoversi un po' di più e cercò di non farsi trascinare dalle persone, cosa che scoprì essere impossibile.
Quaranta minuti e parecchi drink dopo, Allison si trovava al bancone a parlare con un tizio a lei sconosciuto.
-Sai a settembre faccio il test per ingegneria, mi piacerebbe entrare.- stava dicendo il ragazzo che le aveva detto di chiamarsi Dylan.
-Divertente- disse la ragazza accompagnando l'affermazione con una mezza risata.
-é divertente che voglia fare ingegneria all'università?- era seriamente perplesso.
-No, la tua mano- Allison indicò la mano del ragazzo appoggiata sul bancone. -è grande e lunga e venosa- poi fece una breve pausa e riprese a parlare -Divertente-
Poi guardò negli occhi il ragazzo, che le sorrise. A quel punto cominciò a ridere e cadde dallo sgabello. Il ragazzo si prodigò subito a terra per vedere se si fosse fatta male.
-Sono caduta- affermò lei spostandosi il ciuffo che le era finito davanti al volto.
-Ho visto- cercò di aiutarla a rimettersi in piedi.
-Divertente- continuò lei ridendo.
-Dai dammi la mano che ti aiuto ad alzarti-
-No grazie, il pavimento è morbido. Sto bene qui-
Il ragazzo si rese conto che era il momento di scappare da quella pazza ubriaca. -Allora io vado!-
-Salutami ingegneria!- le urlò lei dal pavimento.
Lui le sorrise e poi scappò via. Una ragazza che passava accanto a lei in quel momento la aiutò ad alzarsi in piedi. Allison le passò una mano sulla faccia e poi cominciò a ridere. -Una faccia con dei capelli gialli come il sole d'estate sopra!- La bionda la posizionò sullo sgabello e poi si defilò con la stessa velocità del ragazzo prima di lei.
-Nessuno vuole stare con me!- Allison guardò il bicchiere davanti a lei e ricominciò a ridere.
Non molto distante da lei, Elinor parlava con il barista.
-Capisci, ha detto che la mia pelle era liscia- prese la mano del ragazzo davanti a lei e la passò sulla sua faccia-Ti sembra una pelle liscia!-
Lui ritirò la mano e continuò a preparare drink.
-E poi ha lodato i miei capelli- si sporse un po' in avanti sul bancone e gli sventolò i capelli davanti -Persino i cani hanno capelli più belli dei miei- e sconsolata prese un altro sorso del drink davanti a lei.
-Un bloody mary- disse al barista il ragazzo che si era appena seduto sullo sgabello accanto al suo.
Elinor si girò verso di lui e lo indicò -Tu sei il bagnino!-
-E tu sei la stramba alla quale il bambino ha lanciato il secchio di sabbia addosso- le disse lui di rimando, mentre sorseggiava il suo cocktail.
-Wow adesso mi parli. Ei grande ragazzo- disse lei rivolta al barista che alzò gli occhi al cielo -Adesso mi parla. Mi ha ignorato e adesso mi parla. Perché mi parli?- disse infine rivolta di nuovo a lui.
-perchè tu mi hai parlato-
-oh, non me l'aspettavo. Comunque io sono Elinor, anche se molti mi chiamano El. No non è vero nessuno mi chiama El tranne qualche amico. Poi c'è mia zia Ginger che mi chiama Ella. Il perché non lo so, non me lo chiedere. Ella non c'entra molto. pensa che mio padre voleva chiamarmi Geraldine. Ti immagini io Geraldine. Non che non sia un bel nome, anche se a me non piace. Non vorrei essere razzista nei confronti delle Geraldine nel mondo. Che poi il nome è una cosa fittizia. Voglio dire dovrebbe importare solo quello che si ha all'interno. Non credi? Oh cielo parlo un po' troppo. O forse no. Dipende dai punti di vista. Tu come ti chiami?-
Il barista la guardò stralunato invece il ragazzo seduto accanto a lei le sorrise -Chris-
-Che è l'abbreviazione di...?-
-Chris-
-Oh, non mi aspettavo neanche questo- si guardò un attimo la maglietta e poi ricominciò a parlare -Comunque sia stavo spiegando al mio amico barista che oggi ho incontrato tre... zoccole. Non per essere volgare ma lo erano veramente. Hanno chiamato la mia amica nanetta. Capisco che è molto bassa, ma potevano essere più delicate. Ad esempio potevano dirle che era diversamente alta. O anche le avrebbero potuto chiedere se è abbastanza alta per salire sulle giostre o anche che è un comodo poggiabraccio. In effetti anche queste ultime sono cattive, quindi forse nanetta è uno tra gli insulti più delicati. Mi sento in colpa allora di avergli dato delle zoccole. No non è vero se lo meritano comunque- finito di parlare si portò il bicchiere di nuovo alle labbra, ma non fece in tempo a bere che Chris glielo levò dalle mani.
-Parli sempre così tanto?- le chiese lui.
-Solo se ho qualcosa per cui parlare. Sai sei proprio carino. Direi anche figo. Occhi verdi e capelli biondi a zazzera. Carino proprio-
Il ragazzo la guardò con un sopracciglio alzato -Grazie...almeno credo-
-Posso passare una mano tra i tuoi capelli?-
Lui continuò a guardarla con lo stesso sguardo di prima -Va... bene-
La ragazza gli passò una mano tra i capelli e annuì soddisfatta -Morbidi come avevo immaginato.-
Poi appoggiò la testa sulla tua spalla -non ti dispiace vero?!- chiese lei alludendo alla sua testa.
-Figurati!-
-Sai la tua spalla è okay. Insomma è dura e mascolina e ti dà un'aria da figo ma al tempo stesso è morbida e comoda, insomma è multiuso-
Mentre stava finendo la frase passò accanto a lei Allison. Elinor si staccò dalla spalla di Chris e prese il polso dell'altra -Chris- disse rivolta ad Allison -Questo è il mio amico Chris- concluse indicando Allison. Poi li guardò entrambi e rise -no scusate è ill contrario-
Allison strinse la mano del ragazzo, poi Elinor, indicando la testa del nuovo amico, le disse -Ha i capelli morbidi!-
L'amica scoppiò a ridere -Divertente!-
-va bene, siete evidentemente entrambe ubriache. Avete delle amiche alle quali posso riconsegnarvi-
Elinor annuì vigorosamente mentre Allison continuava a guardare il liquido nel bicchiere che aveva in mano. -La Nina, la Pinta e la Santa Maria- indicò la pista da ballo.
Lui la guardò confuso con le mani sui fianchi -Le caravelle di Colombo?-
Le due ragazze scoppiarono a ridere -Ti guidiamo da loro- Elinor lo prese per la spalla e lo portò sulla pista da ballo indicandogli le amiche.
-Scusate se interrompo ma sono completamente ubriache- finì indicando le due ragazze.
-Grazie dell'informazione ma non è che ci interessi molto- gli disse una delle ragazze che aveva fatto girare.
-ma sono vostre amiche-
-veramente non le abbiamo mai viste in vita nostra- le tre ragazze si rigirarono e continuarono a ballare.
Quando Chris si girò le due ragazze stavano ancora ridendo -Ops, abbiamo sbagliato persone- Allison cominciò a fare aria con la mano sulla faccia di Elinor, la quale stava cercando di mordergli un dito.
-Allison!- urlò Paige mentre si avvicinava alla sorella -Sei un'idiota, cosa diciamo sempre sul bere?-
-Celare, domare mai mostrare!- disse teatralmente la ragazza.
-No, quello lo dicono i genitori a Elsa nel film Frozen- Allison cominciò a ridere seguita da Elinor.
-Oddio siete tutte e due ubriache. Se mamma lo venisse a sapere ci ammazzerebbe a entrambe- Isabel e Marlee l'aiutarono a prenderle sotto braccio per guidarle -Grazie mille per avermele portate-
-Di nulla- le rispose Chris prima di ritornare da dove era seduto.
-Ti amo- gli urlò Elinor ma lui non riuscì a sentirla per la musica -Lo amo veramente- disse poi alle altre.
-Certo che lo ami veramente- Isabel cercò di assecondarla.
-E secondo te lui mi ama veramente?-
-Anche lui ti ama veramente-
-Allora possiamo sposarci- concluse l'altra sorridente
-Non credo sia così semplice Elinor-
Le ragazze portarono Elinor e Allison fuori dal locale.
-Ma io dico, non potete essere così stupide- Paige respirò a fondo e poi le guardò negli occhi. -la prossima volta che succede una cosa del genere giuro che lo dico alla mamma-
Elinor alzò la mano -Si, Elinor!?-
-Io non ho la mamma, o meglio non ho la tua stessa mamma-
-Lo dirò anche alla tua mamma-
Tutte insieme si incamminarono sulla strada verso casa, tenendo Elinor e Allison sotto braccio per cercare di indirizzarle sulla giusta strada. Camminavano da cinque minuti, quando Marlee si accorse che c'era una persona che le seguiva. Lo fece notare anche alle altre ragazze. Così accelerarono tutte il passo e così fece anche il tizio dietro di loro. la strada era abbastanza isolata ed era illuminata da sporadici lampioni che si trovavano sul ciglio della strada.
La figura dietro di loro le aveva ormai raggiunte, quando Isabel si girò, tolse il tappo dal suo spray al peperoncino e lo spruzzo in faccia al presunto aggressore.
Il ragazzo cominciò a urlare -Ma che cazzo!-
-si così impari a non seguire delle povere ragazze, pervertito!- Isabel diede un'altra spruzzata per sicurezza. Mentre Marlee gli dava una borsettata sulla schiena.
-ma che pervertito!- continuò urlando lui -la tua amica- disse indicando Allison -Mi ha fatto vedere la sua tessera dello studente e me l'ha lasciata-
Allison lo salutò con la mano.
-lo conosci?- le chiese Paige.
-Si abbiamo chiacchierato della sua amica ingegneria mentre stavamo al bancone.-
-In questo caso mi dispiace- Isabel aiutò il ragazzo a mettersi dritto ma lui si allontanò immediatamente.
-Siete una banda di svitate, tutte quante- detto ciò cominciò a correre nella direzione opposta.
Le ragazze camminarono ancora per una ventina di minuti e poi arrivarono a casa. Il cancello era aperto e così entrarono, ma nel momento in cui stavano attraversando il giardino, gli irrigatori automatici si misero in funzione.
-Divertente- urlò Allison mentre cercava di bere l'acqua che le arrivava addosso. Elinor si gettò sull'erba e cominciò a rotolarsi avanti e indietro.
Avendo sentito dei rumori sospetti, i ragazzi uscirono dalla porta e la scena che gli si presentò davanti gli sarebbe rimasta impressa in mente a lungo. Allison rincorreva le gocce d'acqua mentre rideva. Paige cercava di fermarla correndole appresso. Isabel era scivolata sull'erba bagnata e rotolando aveva colpito Marlee che era caduta sopra di lei. Infine Elinor aveva abbandonato la sua posizione precedente e adesso si era sdraiata sopra uno degli irrigatori cercando di fermare il flusso d'acqua.
-Queste qua sono tutte matte- esclamò Nash mentre seguito dagli altri ragazzi rientravano in casa un po' disorientati dalla scena appena vista.
Allora. Vorrei cominciare nello scusarmi per il mio ritardo, ma come tutti ben sappiamo è estate e durante l'estate si esce e si prende l'aria fresca (anche se in questi giorni più che aria fresca c'è un'afa che ti ammazza ma va be). Non ho avuto quindi molte occasioni di mettermi alla scrivania e scrivere e quando ci riuscivo, l'ispirazione mi faceva ciao ciao con la mano. Ma oggi sono qua per scusarmi, aggiornando di martedì. Il capitolo è lunghissimo, penso uno tra i più lunghi che io abbia mai scritto. Spero che vi siate divertiti a leggere l'ultima parte come io mi sono divertita a scriverla. Cercherò di pubblicare anche questo sabato perché l'idea del prossimo capitolo è più o meno pronta. Detto questo, mi dispiace ancora per avervi fatto aspettare tutto questo tempo. (AH e scusatemi anche per la qualità scadente del titolo, ma ho passato venti minuti a pensarci e ancora non era uscito nulla di carino. Se ci avessi pensato ancora non avrei più pubblicato)
-percabeth_12_18
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