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Diamo inizio alle danze

Erano tutte e sei nel corridoio della scuola. La campanella era suonata da pochi minuti. Erano passate due settimane dal camposcuola a Londra e Marlee pensava con tristezza a quel periodo. Mentre Jennifer combatteva con la macchinetta per riavere il suo resto. Allison stava indicando alle altre il ragazzo che le piaceva. Elinor le schiaffeggiò la mano.

-Non indicare-

-Va be era per farvi capire di chi sto parlando-

-Vacci a parlare- disse Isabel.

-E cosa dovrei dirgli?- chiese lei

-quello che ti viene in mente- le disse Elinor mentre la spingeva verso il ragazzo. Capivano perché piaceva ad Allison. Era il suo tipo. Alto, perché lei non li voleva più bassi, capelli castani, lo stesso colore degli occhi. La maglietta abbastanza attillata metteva in mostra i muscoli.

-Ciao- disse la ragazza avvicinandosi alla sua cotta -Sei Shawn, vero?-

Il ragazzo si girò -Tu devi essere Amanda-

La ragazza spalancò la bocca. Sapeva di essere passata inosservata davanti ai suoi occhi, ma addirittura arrivare al punto di non ricordarsi il suo nome.

-Veramente....-cominciò lei

-Ah no sei Adrianne- vedendo la faccia ancora più sconcertata della ragazza di fronte a lui le disse, ridendo -Lo so chi sei. Stavo scherzando. Sei Allison, la ragazza carina che mi ha passato la penna al corso di tedesco, che devo ancora ridarti tra l'altro-

"La ragazza carina"

-Se entri dentro la mia classe, te la restituisco- disse lui indicando con la testa la porta poco distante da loro.

-Si certo, grazie-

Entrati nell'aula, Shawn si diresse verso quello che doveva essere il suo banco.

-Ecco a te- le disse porgendole la penna -Vieni domani alla lezione di tedesco?-

-Per forza, i miei mi uccidono se non vado-

-Non ti piace la lingua?- chiese il ragazzo sorpreso.

-Non è che non mi piace, è che non sono brava e la Lindl rende la lezione una noia mortale-

-Su questo hai ragione- commentò lui sorridendole -Se hai difficoltà in tedesco io ti posso aiutare. Insomma vado abbastanza bene. Che ne dici se oggi dopo scuola vieni a casa mia e ripassiamo insieme, oltretutto domani abbiamo una prova scritta-

-Una che!- disse lei spalancando gli occhi.

-Una prova scritta, l'ha detto la prof la settimana scorsa a lezione-

-Devo essermi addormentata-

-Allora accetti-

-Che cosa?- chiese la ragazza.

-Di venire a studiare a casa mia oggi pomeriggio-

-Mi salveresti la vita- disse lei al settimo cielo, più perché avrebbe passato il pomeriggio con il ragazzo.

-Allora ci vediamo oggi, all'uscita, vicino al cancello- disse lui mentre si avviava verso gli amici

-Certo-.

La ragazza aspettò che Shawn svoltasse l'angolo del corridoio e si diresse saltellando verso le amiche.

-Abbiamo un appuntamento- disse euforica.

-Davvero?- chiese Jade

-In realtà no, è più un incontro per studiare insieme. Ma se lo guardiamo sotto un certo punto di vista è un appuntamento-

-Chi è che ha un appuntamento- chiese Marlee appena uscita dal bagno.

-Iooooooo- disse Allison alzando la mano.

-Non è un appuntamento- disse Jade scuotendo la testa.

-Donna, non smontare il mio entusiasmo-

Al suono della campanella si avviarono di nuovo tutte in classe.

Dopo venti minuti il professore di biologia non era ancora entrato nella classe. I ragazzi supposero che nessuno sarebbe piú arrivato. Si scambiarono tutti quanti di posto.

-Allora domani sera andate alla festa a casa di Jason- chiese Isabel

-Io vado, anche se devo tornare a casa a un ora decente perché i miei sono partiti e non posso lasciare da sola mia sorella tanto tempo- disse Marlee

-Ma ha quasi quattordici anni- disse Elinor.

-Lei infatti è contraria, ha detto che rimanendo a contatto con me tutto questo tempo potrei contagiarla con la mia stupidità-

-1-0 per tua sorella-

-I mei invece vogliono che stia con lei, quindi-

-Se vuoi ti riaccompagno io, alle undici e mezza viene a prendermi mio padre. Riportiamo a casa anche Allison, se vuoi un passaggio.-

Marlee baciò sulla guancia Elinor -Si, si ,si grazieeeee-

-Isabel tu?-

-Mi riaccompagnano i genitori di Jade, viene anche Jennifer- disse la ragazza.

Un telefono squillò.

-Scusate- disse Elinor alzandosi dalla sedia -È mia madre-

-Perchè ti chiama durante l'ora di biologia?- chiese Marlee.

-Ancora non ha capito quando inizia e quando finisce la ricreazione- rispose lei fingendo un sorriso.

-Dopo quasi due anni di scuola??-

-Giá-

Elinor si diresse verso il bagno e rispose alla chiamata.

-Ciao Will- disse lei sorridendo.

-Disturbo El????-

-No figurati, non c'è il professore in classe- dopo un attimo di pausa ricominciò a parlare -Dove sei?-

-Sto andando a ritirare i bagagli all'aeroporto. Ti chiamavo per sapere se avessi cambiato idea su sabato sera- disse il ragazzo tentennando timoroso

-Assolutamente no- disse lei frettolosa

Il ragazzo sospirò sollevato -Perfetto- disse sorridendo anche se lei non poteva vederlo -Allora ti passo a prendere alle 19 sotto casa e ti porto in quel pub di cui ti avevo parlato-

-Va bene Will, ci vediamo sabato-

-A sabato-

La ragazza chiuse la chiamata. Un sorriso a trentadue denti le spuntò sul viso.

Nelle ultime due settimane lei e Will si erano massaggiati e chiamati. A volte parlavano di libri e serie tv, a volte di cose più stupide e banali, ma che comunque la facevano sorridere. Ogni volta che lo schermo del suo telefono si illuminava e appariva il nome di Will, la ragazza sorrideva involontariamente.

Non sapeva cosa stesse succedendo. La conversazione con le ragazze la sera a Londra l'aveva aiutata a capire che forse era il momento di mettere una pietra sopra l'argomento Felix. Erano diventati amici i due, ma non sarebbero mai stati qualcosa di più. Poi c'era Will. Elinor si trovava dannatamente bene a parlare con lui. Non aveva ancora capito cosa erano loro due, amici forse.

Il ragazzo se ne era uscito un po' di giorni prima con l'idea di andare insieme da qualche parte, dato che lui sarebbe ritornato da Londra. E lei aveva accettato senza esitare.

Non sapeva nemmeno lei perché non ne parlasse con le ragazze. Forse aveva paura di quello che avrebbero potuto pensare. Insomma lei aveva solo sedici anni e mezzo, Will ne aveva venti.

Con questi pensieri la ragazza ritornò in classe.

Alle 9.00 di sera le ragazze si erano ritrovate tutte davanti casa di Jason.

-Cavolo- disse Elinor mentre osservava dall'interno l'attico del ragazzo -é parecchio grande questa casa-

-Abbastanza- rispose il ragazzo che stava facendo vedere loro le varie stanze, cercando di sgusciare tra le tante persone.

-Come fai ad avere sedici anni e a conoscere tutte queste persone, ma soprattutto ad organizzare una festa del genere -Chiese Marlee cercando di superare il volume della musica-

-Molti sono anche amici di mio fratello e lui fa l'ultimo anno.E per rispondere alla tua prima domanda i miei sono ricchi sfondati, ma non ci sono mai a casa. Per farsi perdonare per l'assenza invece di cercare di essere più presenti, ci lasciano organizzare feste di questa portata. Sborsano tutto loro. Inoltre il nostro piano è insonorizzato quindi i vicini non si lamentano- rispose Jason -Ragazze io vi lascio qui, se volete potete continuare a girare per la casa ma immagino non siate venute qui per un giro turistico dell'attico, ci si vede-

Il ragazzo se ne andò verso la console del dj.

-Beh diamo inizio alle danze- disse Marlee rivolta alle amiche un attimo prima di gettarsi nella mischia di persone che ballavano.


Buonsalve bella gente e buon inizio settimana qui è percabeth_12_18 che vi parla direttamente dalla sua scrivania. No va bene la smetto. Parliamo di cose serie. Will ed Elinor. Io adoro questi due tizi insieme e non so il perché. Allison ha trovato il coraggio (più o meno) di parlare con la sua cotta. Poi c'è la festa di Jason dove ne succederanno delle belle. Elinor riuscirà a dire alle amiche che si vede con Will? Allison e Shawn studieranno veramente? Ma soprattutto cosa succederà alla festa? Lo scoprirete nella prossima puntata *parte la musichetta finale* *percabeth_12_18 si rifugia in un angolo remoto della sua stanza per evitare i pomodori che le stanno lanciando*

-percabeth_12_18

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