bruciare
Quando, la mattina dopo quella tragica serata, Tommaso apre gli occhi, quasi non ha il coraggio di alzarsi dal letto e andare in cucina, dove quasi tutti stanno facendo colazione. Compreso Francesco, che è proprio il motivo per cui Tommaso preferirebbe tagliarsi le gambe, piuttosto che usarle per trascinare il suo corpo dolorante fuori dalla stanza blu.
Non ricorda bene tutto quello che è successo la sera prima, ha solo qualche flash confuso e annebbiato, racimola avidamente tutte le sensazioni e le immagini che riesce a richiamare alla memoria, ma sono davvero un numero ridotto rispetto alla quantità strabiliante di cose che ha detto e fatto in quella particolare e decisamente troppo alcolica serata. La maggior parte dei suoi disastri gli sono stati puntualmente e con sufficiente accuratezza riassunti da Maria Teresa, che gli è sempre stata a fianco e che ha addirittura creduto che quello di Tommaso non fosse uno scherzo, che lui fosse davvero innamorato di Francesco, come Tommaso gli ha detto molto chiaramente dopo l'ennesimo incalcolabile bicchiere di vino.
«Ma poi, in camera, mi hai detto che era uno scherzo» gli ha detto, non riuscendo a trattenersi dal ridere. Poi è uscita anche lei a fare colazione ed il povero Tommaso è rimasto lì, da solo, con una bruciante emicrania ed una sbornia ancora da smaltire. Se non fosse nella casa del Grande Fratello, se non ci fossero le telecamere e la morbosa attenzione del pubblico ad osservarlo, probabilmente rimarrebbe lì, sotto le coperte, con il viso seppellito nel cuscino e una gran voglia di morire asfissiato. "Però, Tommaso" pensa tra sé, mentre si alza a sedere e prende un respiro profondo, "the show must go on". E così lentamente si alza e percorre il corridoio, che quella mattina sembra davvero troppo corto, fissando a terra e cercando di rimanere con i piedi entro i confini dell'enorme, bianca scritta GFVIP, all'interno della striscia gialla, per distrarsi. Sente le voci basse degli altri ospiti della Casa che si palleggiano dei brevi dialoghi, come se il ricordo della serata precedente gravasse sui loro toni e gli impedisse di parlare ad un tono di voce normale.
Tommaso sa per certo che il suo "scherzo" si porterà dietro un'infinità di problemi e drammi all'interno della Casa, e di questo è parzialmente contento. Lo scopo era quello, no? Lo scopo è sempre quello.
Ma mentirebbe se dicesse che in cuor suo non si pente minimamente di aver fatto quello che ha fatto. Non per quello che gli altri potrebbero aver pensato o detto di lui, niente del genere. Ma per Francesco.
Lì per lì non gli era sembrato uno scherzo grave, anche Maria Teresa aveva difeso l'ilarità della cosa e contestato la reazione esagerata di Francesco, per non parlare di quella di Andrea. Uno che riceve una dichiarazione d'amore da un amico, che, purtroppo, non può ricambiare e deve quindi declinare, non se la prende in questo modo quando viene a sapere che era uno scherzo, no? Anzi, probabilmente un sospiro di sollievo e un sorriso di rimprovero sarebbero state le reazioni più prevedibili, in un caso del genere.
Eppure Francesco sembra essersi davvero offeso, sembra aver preso la cosa così male, che adesso, vedendo Tommaso entrare in cucina, gli concede un unico, sdegnoso sguardo, prima di tornare ai suoi cereali.
Massimiliano, invece, alza le mani e urla un "eccolo!" sorridente.
Tommaso forza un sorriso, pratica di cui ormai è maestro, e si siede con nonchalance tra Maria Teresa e Stefania, che evidentemente gli hanno riservato quel posto per proteggerlo dal supplizio di dover stare vicino a Francesco o Andrea, o anche Elisabetta.
«Buongiorno» gli dice Stefania, accarezzandogli un braccio con affetto ed incoraggiamento.
«Buongiorno amore» risponde lui, spostandosi con le dita i capelli dagli occhi. Sente che Francesco ogni tanto gli lancia degli sguardi e in quel momento sa che ne vorrà parlare. Lui ne vuole sempre parlare.
Quando tutti hanno finito di mangiare e una volta sparecchiato, Tommaso non riesce più a sostenere gli occhi insistenti e quasi parlanti di Francesco, che lo guarda con una tale intensità che sembra volergli comunicare con la mente ciò che pensa.
Dice a Stefania di voler tornare in camera per vestirsi e si allontana cercando di mettere quanta più distanza tra lui e qualunque altro essere umano nelle vicinanze. Purtroppo il suo piano va in fumo proprio a causa di Francesco, che si alza esattamente due secondi dopo Tommaso - troppo poco vantaggio per seminarlo e chiudersi ermeticamente nella stanza blu, pensa quest'ultimo - e lo segue in corridoio.
Tommaso lo sente accelerare il passo dietro di lui, fino a camminargli quasi a fianco. Quando fa per entrare nella stanza, Francesco gli blocca il passaggio, allungando il braccio davanti a lui, all'altezza del petto, e serrando la presa sul telaio della porta. Lo sta fissando, così Tommaso non può far altro che guardarlo negli occhi, finalmente. Cerca di simulare incredulità per il suo gesto brusco.
«Mi fai passare?» chiede con voce ostentatamente innocente.
«Cosa è successo ieri sera?» Francesco risponde alla domanda con un'altra domanda.
Tommaso lo guarda intensamente, pregandolo di dargli tregua, di lasciar perdere, di non affrontare questo discorso subito. Ma il braccio di Francesco è fermo e lo sguardo altrettanto stoico, così non può che sospirare.
«Dentro» dice solo.
Francesco annuisce, alza il braccio e lo lascia passare. Dopo essere entrato, dietro di lui, si chiude la porta alle spalle, lasciandola sbattere leggermente. È arrabbiato. Tommaso non ha ancora capito perché.
«Allora?» chiede Francesco con impazienza, incrociando le braccia al petto. Non distoglie mai lo sguardo.
Cosa si aspetta che dica, esattamente?
«Allora cosa?»
«Cosa è successo ieri sera?» ripete Oppini, con una certa urgenza nella voce ben distinguibile dalla stanchezza.
«Ti ho fatto uno scherzo» risponde Tommaso, mantenendo la voce calma, ma assumendo un'aria quasi canzonatoria. Sa benissimo di avere le telecamere puntate contro, spettatrici di una di quelle guerre santificate per la gioia del pubblico a casa. «E l'hai anche presa molto male, inspiegabilmente» aggiunge, con tono di sfida.
«Inspiegabilmente?» risponde Oppini, incredulo. «Sono sensibile a queste cose, te l'ho già detto ieri sera. Ah, ma eri ubriaco fradicio, è molto probabile che tu non te lo ricordi!» sbotta poi. Rimane fermo dov'è, non muove un muscolo, ma è teso come una corda di violino.
Tommaso comincia a chiedersi seriamente il vero motivo per cui Francesco se la sia presa così tanto per un semplice scherzo. Ma cosa c'entra che era ubriaco?
«Non eri così sensibile quando ti hanno fatto vedere la clip della conversazione tra me e Dayane in cui dicevo che se fossi stato gay ti avrei scopato» sputa fuori con un tono indignato nel modo più diretto e chiaro possibile, perché in tutta questa storia c'è qualcosa che non va.
Questo sembra avere un effetto notevole su Francesco, che improvvisamente guarda a terra, cercando conforto nella moquette della stanza. "Guardami" vorrebbe dirgli Tommaso, "guardami adesso che te l'ho detto in faccia, senza clip o terze persone".
«Lo sai che non è la stessa cosa, Tommy» sentirsi chiamare così da lui è un brivido sulla schiena talmente forte che Tommaso deve sforzarsi di rimanere fermo.
«Perché no?» gli chiede.
Francesco esita. Si sta già pentendo della sua risposta. «Perché quello era uno scherzo..»
«Già».
Francesco sembra aver ricevuto un violento schiaffo in faccia, la sua espressione è visibilmente ferita.
Che avesse creduto fino all'ultimo che quello di Tommaso non era uno scherzo? Ci aveva.. sperato? Non ci sono molte altre spiegazioni per quel comportamento. Tommaso ipotizza ciò che non aveva mai osato fare e si rifiuta di avere ragione, categoricamente.
Si rivolge a Francesco quasi con astio quando gli dice: «Non hai alcun diritto di sentirti così» e Oppini, che inizialmente lo guarda confuso, si accende di comprensione.
«Perché lo hai fatto?» chiede, con la voce incrinata. Se conosce Tommaso, sa che non gli dirà la verità, o almeno spera che quello che gli dirà non lo sia.
«Ma perché qualcosa deve pur succedere in 'sta benedetta Casa!» esplode Tommaso, esaudendo i timori di Oppini, che lo guarda e ha solo voglia di sotterrarsi.
Ma Tommaso sa che sta dicendo una stronzata, che il motivo non è solo quello. O meglio, la verità è nascosta sotto quella non menzogna, quella cosa sempre vera che è la sua smania d'intrattenimento. Perché lo sguardo che da giorni desidera su di sé quando parte con i suoi show è soltanto uno, quello che adesso lo sta trafiggendo con il riflesso delle sue stesse parole. Ma Tommaso quelle parole deve usarle, deve difendersi in qualche modo. Tra loro due, non è lui quello che può rischiare di esporsi.
Ma forse Francesco pensa la stessa identica cosa, forse pensa di avere troppo da perdere.. le sue certezze, la tranquillità una volta uscito dalla Casa, Cristina, che ormai sembra così lontana e irreale, mentre Tommaso può solo prendere un palo. Ma che ragionamento egoista è? si ritrova a pensare.
«Smettila di dire cazzate, Tommy. Non mentire a me» gli trema la voce ed anche le gambe mentre fa un passo verso di lui. Dopo tutti i contatti che hanno avuto negli ultimi giorni, questo, che è il più agognato, sembra essere anche il più difficile. L'ansia lo paralizza. Ma non sono le telecamere, di cui ormai si è quasi scordato; Francesco ha così paura di come potrebbe reagire Tommaso, che nemmeno si rende conto della sua vicinanza quando anche lui fa un passo in avanti. È vero? Tommaso non stava scherzando? In vino veritas, aveva detto Elisabetta, sebbene avvelenata dall'invidia causata dalla mancanza dei riflettori. Francesco non ci bada, però, perché Tommaso è il sole del Grande Fratello, sarebbe sciocco non ammetterlo. Ed il sole affascina, ma restare a guardarlo fa male. E forse è per questo che, da quando è in quella stanza con lui, Francesco pensa tre volte a quello che sta per dire prima di dirlo. Perché ha paura di rimanere bruciato.
Anche adesso sente caldo, un calore insostenibile che è ad un passo dal consumarlo, una sensazione che riconosce in quell'istante: la prova ogni volta che Tommaso gli è vicino.
E adesso, inspiegabilmente, gli è davvero molto vicino, così tanto che Francesco riesce a sentirlo respirare indistintamente ed è a questo punto che perde completamente la testa, assuefatto dal desiderio di far combaciare le loro labbra. Al diavolo tutto, bando alla cautela, adesso è lui l'ubriaco e ritira con decisione il rifiuto ai suoi occhi di fissare sfacciatamente le labbra di Tommaso.
«Devo pur difendermi» dice Tommaso con un filo di voce.
Poi le mani di Francesco gli prendono il viso e, finalmente, si baciano.
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