ARACNE
L'auto sfregiava sulla carreggiata verso i margini della città e rallentò appena il semaforo dell'incrocio lo impose. La radio riproduceva il brano "Happier" e il conducente canticchiava tra se e se la melodia. Appena partì, l'attrezzatura posta nel retro tintinnò per il movimento poiché era stata riposta velocemente nel trabiccolo, senza essere assicurata per bene. L'impiegato della "Clean's industry" si era ritrovato a partire per una chiamata urgente senza nemmeno aver avuto il tempo di mangiare a pranzo. La donna che aveva chiamato aveva sottolineato più di una volta l'estrema urgenza dell'impiego e di come la situazione era insostenibile. Chi aveva chiamato, aveva denunciato la casa della propria vicina per via di un invasione di ragni che era partita proprio dalla casa affianco.
Quando Code girò l'angolo con la sua vettura, si ritrovò in uno dei quartieri al margine della città. Era un posto per lo più popolato da anziani che possedevano case con grandi spazi all'aperto. Sii poteva considerare un buon posto per godersi la propria pensione. L'uomo abbassò il finestrino dell'auto e rallentò, nel tentativo di leggere i numeri civici dell' abitazione e trovare quella dove sarebbe dovuto entrare. Parcheggiò la vettura appena si rese conto di essere davanti alla porta della casa del cliente da cui era partita la chiamata e, sceso dall'auto, entrato attraverso il cancelletto aperto del giardino, bussò il campanello.
Attese una risposta che non arrivò.
Bussò al campanello nuovamente e poi cercò di attirare l'attenzione con la sua voce.
<< Signora Baker, sono della "Clean's Industry". Ci è arrivata una sua chiamata urgente riguardo un infestazioni di ragni>> si fermò nel tentativo di sentire qualcosa. Ma nessuno sembrava rispondergli.
<<Cerca qualcuno?>> Code si girò per vedere chi gli aveva rivolto parola. Vicino al cancelletto del giardino, c'era una vecchietta con le guance rosee e una foulard turchese arrotolato intorno al volto, a mo' di cuffia. L'anziana ripeté la domanda: <<Cerca qualcuno, giovanotto? >>
<<Si ... stavo cercando la Signora Abby Baker per una disinfestazione urgente, ma a quanto pare non risponde>> rispose Code con un tono d'imbarazzo per poi continuare: <<Sa per caso se questo è l'indirizzo esatto?>>. L'anziana raddrizzo gli occhiali che portava sul naso e sorrise tiepidamente all'interlocutore: << è l'indirizzo giusto, ma la signora Abby è partita da qualche settimana per fa visita ai suoi nipoti. Non sappiamo quando tornerà>>
Code guardò titubante la porta d'ingresso della casa dietro di lui. <<Eppure, ha chiamato con una certa urgenza...>> pensò tra se e sè.
Si girò di nuovo verso la vecchietta e si avvicinò alla donna, allontanandosi dall'ingresso. <<La signora Baker, aveva chiamato la nostra ditta per via di un invasione di ragni che non proveniva dalla sua casa ma da una delle case vicine. Lei signora, conosce i vicini?>> chiese gentilmente l'uomo, cercando di portare comunque a termine la propria commissione, in nome anche della ditta per cui lavorava. La donna si raddrizzò quel poco che poteva portando tutte e due le mani sulla sua borsetta:<< Sono io la vicina, puoi chiamarmi anche Alene o se preferisci signora Parker>>. L'anziana cominciò a camminare lentamente verso una metà ancora sconosciuta da Code che la seguì senza esitazione.
<<Abby non mi aveva detto di aver chiamato una ditta di disinfestazione. Sai, giovanotto, siamo tanto amiche e ci confrontiamo su tutto anche se negli ultimi tempi non abbiamo parlato spesso>> Si fermò a pochi metri dalla casa Baker e indicò un piccola cassetta al ragazzo: <<Comunque, questa è la mia umile dimora. Può entrare a controllare se vuole: le faccio strada>>. Il ragazzo seguì la vecchietta, attraverso il giardino che anche lei possedeva fino ad arrivare all'ingresso, dove fece attenzione a non urtare con nessun mobile con la sua attrezzatura. L'anziana, che non si tolse la giacca ne il foulard, gli indicò subito un sottoscala. <<Penso che debba cominciare dalla cantina, di solito, quelle brutte bestiacce si annidano proprio lì>> disse prima di rivolgergli un sorriso accompagnato da un brivido di disgusto. La donna si allontanò, entrando probabilmente nel salotto. Code si guardò intorno, leggermente confuso da quel cambiamento di piani. La casa non presentava nessuna caratteristica particolare anzi, era essenziale, semplice, senza troppi mobili o quadri a decorarla. L'unica cosa che sicuramente saltava all'occhio erano i colori pastello delle pareti che andavano dal verde al rosa. Non c'erano animali, ne altre persone nella casa da quello che percepiva. La signora Parker vive da sola, probabilmente.
Il ragazzo riportò i suoi occhi sulla porta del sottoscala e poi sulla maniglia, che afferrò. La porta si aprì su un lungo sottoscala completamente buio che l'impiegato dovette illuminare con la sua torcia. Cominciò a scendere le scale e a immergersi nell'oscurità, cercando nel frattempo di evitare ragnatele attaccate sulla faccia. Notò che c'erano troppe e probabilmente non era normale. Certamente la donna per via della sua età avanzata non scendeva quasi mai in quel posto, ma era anormale che si fosse creato un vero e proprio nido. Continuava a scendere le scale, finché non arrivo alla fine del percorso. Illuminò la stanza che conteneva solo pochi scatoloni completamente tappezzati da ragnatele. Code ebbe la certezza che forse la chiamata non era stata del tutto inutile. Tirò fuori dal suo zaino, nel quale aveva riposto l'attrezzatura, un barattolo di polvere bianca che cominciò a disseminare da per tutto, soprattutto negli angoli dei muri. Mentre passava la polvere cercava di vedere dove si fossero annidati gli insetti ma la cosa che lo incuriosì fu proprio la loro assenza. Continuò a cercare e a spargere polvere finché non incontro una di quelle creature proprio ai suoi piedi. Si fermò e con fare lento tirò dallo zaino una maschera antigas e uno spruzzino nel quale aveva già precedentemente miscelato alcune sostanze tossiche. Ma non agì subito, anzi, aspettò che l'animaletto si muovesse e lo portasse alla sua tana. Proprio come aveva predetto, infatti, il ragno si mosse velocemente fin sotto a una serie di scatoloni che Code spostò con cautela. Si ritrovò a calpestare una botola chiusa da una porticina di metallo. Il ragazzo rimase immobile, confuso da ciò che aveva ritrovato. Non capiva il senso dell'esistenza di una botola all'interno di una cantina. Si guardò intorno illuminando tutte le pareti. Notò che la caldaia della casa non si trovava lì, quindi probabilmente lo strumento si trovava sotto la botola, dove sicuramente si era formato il nido di ragni.
Sistemò la luce in modo da poter illuminare l'interno della botola, si abbassò e prese la maniglia. Prima di agire, tirò un grande respiro già immaginando lo schifo che avrebbe ritrovato lì. Poi sollevò. Non metabolizzò subito l'immagine che si stagliò davanti ai suoi occhi, ma quando comprese ciò che stava effettivamente osservando, sentì il terrore pervaderlo e un conato di vomito che lo costrinse a strapparsi la maschera dal volto. A turbarlo non fu la visione dell'enorme ammasso di ragni che avevano cominciato a muoversi freneticamente, una volta aperta la botola, ma il volto agonizzante di una persona. Con fatica, il ragazzo guardò di nuovo dentro la botola e con orrore scoprì che la mente non gli aveva giocato un brutto scherzo. Gli insetti avevano formato il loro nido sul corpo di una donna, o di quello che ne rimaneva visto che era veniva divorata dall'interno fino all'esterno.
Code, immobile, cercava di urlare ma le grida gli morirono in gola, fin quando il corpo non si mosse e in uno scatto fu trascinato ancora più dentro la botola. Il ragazzo, in risposta, chiuse immediatamente la botola, prese le sue cose in modo frenetico e corse di sopra, non preoccupandosi più delle ragnatele che gli coprivano il volto. Quando arrivò alla porta, uscì e poi la chiuse di scatto, scivolandoci sopra. Sentiva la bile bruciargli la gola e il suo volto era pallido come quello di un morto.
<<Giovanotto è salito?>> la voce della signora Parker lo fece sobbalzare. Ci mise un po a rispondere alla signora: <<Si ...>>. L'anziana donna lo raggiunse vicino al sottoscala e lo guardò con preoccupazione: <<Ma cosa gli è successo? Sta bene?>>. Code guardò la vecchia, visibilmente preoccupata:<<Si... ho avuto un attacco di panico... ora mi passa>>. La padrona agirò la mano in aria: <<Sciocchezze, venga in cucina che le do qualcosa>> e si avviò nell'altra stanza. Solo quando sentì di nuovo le gambe, code si alzò per seguirla. Entrò in un ambiente accogliente e solare. Senza pensarci, spostò una sedia e si sedette, poggiando il gomito del braccio sul tavolo e mantenendosi la testa. Tante domande, quanto l'orrore, occupavano i suoi pensieri. La signora Parker si avvicinò con un bicchiere d'acqua, che Code non indugiò a bere, poi si sedette affianco a lui. <<Buon dio, ragazzo ... ha un aspetto orribile. Che cosa è successo lì sotto? Ha visto per caso un fantasma?>> disse ridendo per l'ultima domanda fatta. Il ragazzo non sapeva cosa dire, cosa pensare o cosa fare. Cercò di dare un ordine ai suoi pensieri e poi di rispondere all'anziana: << No... e che... c'erano molti ragni>>. La donna storse la bocca << Sono così tanti? Oh cielo! Ho davvero fatto un macello allora>>. Code alzò la testa dalla mano e guardò la donna, che ricambiò lo sguardo. Come se gli leggesse nel pensiero, la vecchietta rispose alla domanda che gli stata posta con gli occhi: << Qualche mese fa, un mio nipotino mi ha affidato il suo piccolo amichetto Spider, un ragno che aveva raccolto dal giardino. Per un po' l'ho nutrito come mi era stato detto, ma forse avrò esagerato con le dosi perché dopo nemmeno una settimana era diventato veramente enorme. Poi un giorno è sparito e credevo fosse morto, ma a quanto pare è ancora lì sotto la botola.>>
Al ragazzo si fermò il cuore, gli arti divennero di pietra e l'ossigeno sembrava non arrivare più ai polmoni. Non aveva parlato della botola. Come sapeva quella donna dove si trovassero i ragni? Cercò di mostrare un atteggiamento naturale, che non desse sospetti:<< Scusi se le faccio questa domanda, ma da quando lei è la signora Baker non parlate?>>. L'anziana lo guardò con curiosità:<< da circa qualche settimana, da prima che partisse per andare a trovare la sua famiglia?>>.
<<Perché avete litigato?>>. A quel punto la donna sbuffò:<<Piccole sciocchezze tra vicine; "lei è un impicciona, c'è troppo rumore nella sua casa, stia lontana da me". Se penso a quello che mi ha detto prima di partire, quando l'avevo invitata solo per una tazza di tè, rabbrividisco. Quando credi di conoscere una persona fino in fondo, ricorda giovanotto: l'apparenza inganna>> .
<<Già...>> Code sussurrò, non sentendo più la sua voce. La donna gli sorrise, ma qualcosa era cambiato in quella espressione. C'era qualcosa di sadico, inquietante, folle. Il ragazzo si alzò di scatto, guardando l'anziana:<<Grazie mille per la sua disponibilità signora.>> disse assumendo un atteggiamento calmo e rilassato, quando in realtà non lo era per niente. <<Non posso portare a termine il lavoro. Appena la signora Baker sarà tornata, parleremo tutti insieme sul da farsi. >>La signora Parker cercò di alzarsi, ma venne fermata dal ragazzo:<<Non si affatichi, conosco l'uscita>>. Detto ciò, Code si allontanò sotto lo sguardo silenzioso della vecchietta. Prese di corsa le sue cose e uscì dall'abitazione per poter ritornare a respirare. Sentiva le gambe molli, ma doveva camminare. Doveva allontanarsi il più possibile da quella dimora, prima di rischiare un infarto. L'emozioni per quella giornata erano state troppe. Uscì dal cancelletto del giardino e percorse il marciapiede fino alla sua macchina, sotto lo sguardo vigile della signora Parker che, dalla finestra, sorrideva.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro