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9 CAPITOLO -Situazioni imbarazzanti-

Finalmente eccomi qui.
Vi prego di leggere le note importanti infondo al capitolo... buona lettura! :D

*POV DRACO*

Avevo il cuore che batteva a mille e la testa che girava... nemmeno fossi appena sceso da chissà quale scopa sotto maledizione. Cercavo di pensare ad un modo per uscirne vivo da quella situazione. E soprattutto ad un modo per uscirne insieme ad Harry.
"Draco Malfoy."
Gli occhi di Harry avevano preso le sembianze di quelli di un rettile, rossi, con una linea verticale e spaventosa nel mezzo che doveva essere la pupilla.
La voce che non apparteneva più a lui accarezzò il mio nome con finta dolcezza, il che rendeva il tutto più orribile e spaventoso.
Cercai di riacquistare il dominio di me stesso.
"Voldemort." Pronunciai il suo nome con sicurezza e quasi sarcasmo mentre all'interno morivo dentro.
Lui sorrise sghembo prendendo in prestito il meraviglioso sorriso di Harry e per poco non svenni.
"Alla fine sei riuscito a dirlo a qualcuno ragazzino..." Sbottò alzando infastidito gli occhi al cielo come se non potesse fare a meno di rimproverare Harry. Chissà se riusciva a sentirlo. Magari poteva prenderlo a calci dall'interno.
"Allora. Non posso certamente dire che questa sia una sorpresa ovviamente..." Cominciai a parlare fintamente divertito come spesso avevo visto fare a mio padre in situazioni di emergenza.
"...ma mi chiedo come mai stai lasciando Harry in vita...."
Continuai, cercando comunque di captare maggiori informazioni possibili. Era la prima cosa che mi ero chiesto quando con Hermione avevo capito chi era a far comportare il moro in quel modo.
Sapevo che il signore oscuro non mi avrebbe di certo risposto, ma la speranza era l'ultima a morire.
La risata evanescente dell'altro mi fece accapponare la pelle.
"Oh. Magnifica domanda Draco. Degna di un intelligente e caparbio stratega. In fondo credo che tu potresti essere utile.." Mi elogiò accennando un sorriso. Il corpo di Harry era ancora mezzo piegato dal dolore mentre Voldemort esercitava quello che sapevo essere un fortissimo potere su di lui.
Volevo supplicarlo di lasciare in pace quel cretino di un serpeverde. Di lasciarlo tornare il ragazzino più spensierato di prima, di piantarla di distruggere tutto quello che amavo... ma se volevo davvero aiutare Harry, dovevo essere come aveva detto Voldemort, un bravo stratega. Chiusi gli occhi e presi un enorme respiro
"Dato che la tua vita potrebbe diventare una mia più preziosa pedina, te lo dirò..." mi canzonò felice.
" Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore...
nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese... questo è ciò che ha riferito a me Severus..."
Un'altra risata proruppe dalla gola di Harry facendomi tremare.
La profezia di Harry? Il mio cervello cominciò a macchinare le informazioni appena ricevute.
"Da anni studio ormai questa pofezia, o meglio dire, piccola parte di profezia. Da quando questo piccolo moccioso è sopravvissuto a me....
All'epoca credevo che queste parole fossero rivolte proprio ad Harry, ma poi...." il corpo di Harry prese a tremare, Voldemort sbuffò.
"Lasciami. Andare." Un sibilo, qualcosa di simile ad un ruggito soffocato. Harry.
Stava cercando di combattere. Del sangue prese ad uscirgli dal naso e feci un passo avanti.
"Sono sicuro che riuscirai a comprendere quale sia la cosa giusta da fare." Sussurrò ciò che rimaneva della voce dell'oscuro signore, e mi accorsi di essere oramai ad un centimetro di distanza dal volto del moro.
"Harry." Lo scossi quando i suoi occhi si chiusero e si abbandonò sul pavimento.
"Maledizione. Svegliati idiota." Sbottai.

*POV HARRY*

"Svegliati idiota." Aprii gli occhi di scatto e balzai in piedi, trascinando nella mia furia anche Draco.
"Oh mio dio. Non è successo davvero..." provai a dire, ma evidentemente mi sbagliavo perché il biondo mi lanciò un'occhiataccia pari a quella di un killer in azione.
"Io--" cercai di nuovo di esprimermi e di nuovo Draco ebbe la meglio.
"Diavolo no Harry. Non capisci neppure quando è il momento di parlare e quello di stare in silenzio. Ora. Devi. Tacere. Sai quando dovevi darmi spiegazioni? Quando non sapevi cosa ti stava succedendo. Quando perdevi il controllo di te. Non ora. Perché in questo momento l'unica cosa a cui riesco a pensare è che la tua vita è in pericolo e noi.. nessuno può farci nulla." Gridò con gli occhi lucidi ed io mi accorsi per l'ennesima volta di quanto fossi egoista a pensare che le mie scelte non si ripercuotessero sugli altri.
"Mi dispiace." Dissi solo. E sapevo perfettamente che non sarebbe servito a nulla.
"Ti dispiace? Ma quanto sei idiota!" Continuò ad urlare Draco. Alzai la testa cercando qualche insulto adatto alla sua persona, ma non appena i miei occhi si scontrarono con i suoi fui perduto. Il biondo si lanciò tra le mie braccia e si strinse a me. Rimasi come una statua incapace di ricambiare, anche se era la cosa che volevo di più al mondo.
Ero stato fin troppo egoista, ma dovevo recuperare. Dovevo lasciare Draco fuori da tutta quella la storia.
"Non te lo permetterò un'altra volta." Come suo solito quel biondo sembrò leggermi nel pensiero, o ancor meglio, nell'anima.
Mi fece abbassare lo sguardo verso di lui e mi scavò una voragine nel petto.
"Non riguarda solo te oramai Harry. È una cosa troppo grande." Disse ed aveva ragione.
"Tu devi fidarti. Farò tutto il possibile..." Mi implorò, e non potei fare altro che annuire mentre lui prendeva delicatamente le mie braccia e le portava attorno al suo corpo come a creare una gabbia.
Serrai gli occhi e lo strinsi più che potei.
"Mi piaci un sacco Dray." Dissi senza nemmeno rifletterci su, e anche se era un momento a dir poco complicato, sentii il suo sorriso aprirsi sulla pelle del mio collo.
"Dobbiamo andare a lezione." Spezzai il silenzio dopo qualche minuto di beatitudine.
Draco annuì ancora sul mio petto prima di dividersi da me e ricomporsi.
"Hai ragione.." disse con un sorrisino.
"Chi si perderebbe una lunga e soave lezione con il professor Piton?" Chiese retoricamente. Io sorrisi.

"Scambiate i posti secondo la mia precedente lista." Impose Piton una volta che ci fummo ritrovati all'interno dell'aula. Un'ansia improvvisa mi prese all'altezza dello stomaco mentre Draco si alzava e andava via e spuntava al posto suo la grande ed impacciata figura di Neville.
Non scambiammo nemmeno una parola fin quando il professore non ci diede il via libera per lavorare, ma anche in quel caso, rimanemmo per lo più in silenzio, se non per qualche. "Devi girare un altra volta." Oppure. "È il momento di aggiungere dell'altra radice."
Sfortunatamente per me. Il progetto indetto da Piton sarebbe durato qualcosa come un mese, e la pozione che ne sarebbe scaturita sarebbe stata valutata come settantacinque per cento del voto finale.
"Ehi Nev!" Chiamò un grifondoro e Neville fece il grande errore di bloccarsi a metà di una fase facendo fumare la pozione e quasi rovinare tutto il lavoro.
"Ehi! Sta attento dannazione!" Urlai senza che nemmeno lo volessi, sostituendolo in un istante per non far evaporare tutte le mie possibilità di fare un lavoro per lo meno sulla decenza.
Il grifondoro si voltò verso di me timoroso e abbassò lo sguardo mortificato.
"Qualche problema signor Potter?" Subito sopraggiunse Piton. Fantastico.
Alzai gli occhi al cielo e stavo quasi per rispondere per le rime, ma la campanella che annunciava la fine di quel supplizio mi obbligò a tenere la bocca chiusa. O per lo meno a contenermi, perché con uno scatto afferrai la mia roba e con una spallata superai Neville. "E cerca di non peggiorare il mio voto Perdente." Continuai gridando dalla porta con un sorrisino. Vidi il volto di Neville spegnersi e il professore fare finta di nulla.
Mi voltai e andai via.
"Quel Paciock ti rende proprio un Serpeverde." Mi riprese felice Dray, raggiungendomi con la borsa in spalla che ondeggiava pericolosamente ad ogni suo passo.
Risi d'un tratto completamente rilassato.
"E tu mi rendi proprio un Grifondoro..." borbottai. Lui mi guardò curioso.
"Coraggioso?" Propose. Risi ancor di più.
"No. Stupido."

***

"Cioè no. Ragazzi. Ora voi mi dovete dire da quando questa storia va avanti."
Ma perchè quando pensi che sia una brutta giornata e che non ti possa capitare nulla di peggio di quello che hai già affrontato, devi ricrederti?
Ero in camera mia seduto accanto a Draco con una luce puntata in faccia. La nostra cara amica Pansy, infatti, circa una decina di minuti prima, ci aveva sottratto al piacevole calore del camino e delle chiacchiere serpeverde per trasportarci in un posto con un po' più di privacy che aveva finito per essere una serie di divanetti e poltrone proprio al centro della stanza trasformata in una miniatura della nostra sala comune.
"Emhhh...." mormorai abbassando la bacchetta che teneva puntata verso di noi, in modo da non accecarmi. In effetti se non era per l'imbarazzo attanagliante, la scena sarebbe stata anche piuttosto divertente, dato che tutti i miei migliori amici in quel momento erano seduti in cerchio curiosi del rapporto tra me e Draco. Ovviamente Blaise faceva finta di leggere uno dei suoi libri di rune antiche, ma il solo fatto che fosse presente a quella strana inquisizione lo rendeva interessato alla cosa.
"Dray..." lo supplicai con lo sguardo. Lui mi fulminò, ma ugualmente si rivolse agli altri.
"Sinceramente sono molto stanco. È stata una giornata alquanto frustrante -mi rivolse un secondo squardo carico di finto astio- e se questo sarà l'argomento serale, credo che me ne andrò a dormire." Concluse alzandosi prima che Pansy osasse soltanto dire una parola.
"Io condivido quello che ha detto lui." Mi afrettai a dire. "Buonanotte a tutti!" Gridai correndo al riparo nel mio bel letto a baldacchino e chiudendo le tende con un incantesimo convinto che Pansy sarebbe subito partita al controattaco, ma questo non avvenne. Passarono solo una decina di minuti, poi tutti si divisero e andarono a dormire. Io avevo la bacchetta alla mano e leggevo il libro della storia di Hogwarts come per prepararmi in qualche modo al torneo che mi avrebbe travolto come un treno non appena fosse cominciato. Ero talmente stato preso dai miei continui problemi da aver quasi completamente rimosso quello delle sfide mortali del torneo tremaghi. Quale sarebbe stata la prima prova?
Chiusi il libro di scatto e mi grattai la testa frustrato.
"Smettila di pensare." Aveva detto Dray, quindi perché non seguire il suo consiglio? Sorrisi sghembo e mi alzai uscendo dal letto. La camera era racchiusa nella penombra e il russare profondo di Tiger o Goyle riempiva l'atmosfera smorzando il rumore dei miei passi.
Arrivai davanti al letto accanto al mio e sgattaiolai al suo interno ficcandomi sotto le coperte.
Draco si voltò e sbarrò gli occhi soffocando un grido.
"Ma sei scemo??? Mi stavi facendo venire un attacco di cuore!" Gridò in un bisbiglio. Io sorrisi.
"Scusa non ci avevo pensato." Mormorai. Sorrise anche lui.
"Okay." Disse.
"Mhhhh..."risposi.
"Conversazione molto stimolante Harry." Rise Dray. Lo guardai stralunato.
"Mhhhhh..." ripetei imbambolato.
"Smettila di guardarmi in quel modo." Sussurrò e anche se il suo viso era quasi completamente in ombra sapevo che era arrossito.
"Perchè? Ti vergogni?" Chiesi punzecchiandogli un fianco e ridendo in silenzio. Lui bloccò la mia mano e la portò sul mio di fianco.
"Io non mi vergogno affatto. E tu tieni le tue mani da piccolo pervertito al loro posto." Mise il broncio e io alzai le mani in segno di innocenza.
Passarono gli attimi, i secondi, forse i minuti.
Fui io a spezzare il silenzio.
"Posso baciarti?" Chiesi in un soffio, ma percepii Draco rabbrividire.
Non aspettai una risposta, semplicemente mi avvicinai e posai le mie labbra sulle sue innocentemente per poi allontanarmi.
"Sei solo un piccolo pervertito." Ripetè. Annuii e lo abbracciai. Ci addormentammo così. Felici di quell'attimo di pace che ci era stato concesso, prima di una nuova serie di eventi scatenanti che ci avrebbero sconvolto la vita.

#Angolino autrice
Alloooraaa spero voi leggiate queste piccole note davvvero importanti. Prima di tutto vorrei ringraziare chi segue ancora le mie storie facendomi sentire davvero felice. In secondo piano vorrei dirvi che in effetti lo scorso capitolo ha pochissime letture e che ci sono rimasta un tantino male (uno dei motivi per cui ho ritardato molto a scrivere il capitolo) quindi se c'è qualcosa che non va scrivetemelo per favore.
Detto questo spero che il capitolino sia stato di vostro gradimento.
Fatemi sapere con un commento e/o accendendo la stellina qui sotto ☆

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