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27 CAPITOLO -Il mio punto fermo-

Leggete le note in fondo. Sono taaanto taaanto importanti.

POV HARRY

"Mi stai dicendo di sì?" A Draco si illuminarono gli occhi, mentre io non riuscivo a fare a meno di sorridere tra le lacrime.
"Sì, idiota di una serpe. Mi fido di te." Affermai con sicurezza prima di posare le mie labbra sulle sue. Il bacio divenne subito passionale e poco casto.
Nell'aria si sentiva l'eccitazione e il bisogno di entrambi di appartenersi finalmente. Dopo tutto il tempo passato a reprimere le nostre pulsioni e i nostri sentimenti. Draco non perse tempo e subito mi spinse verso il letto facendomi cadere con la schiena sul materasso e mettendosi a cavalcioni sul mio bacino. Potevo sentire la sua erezione premere su di esso e scoppiai a ridere allontanandolo di poco dalla mia bocca.
"Brutto pervertito!" Lo rimproverai scherzando e facendogli l'occhiolino. Lui alzò gli occhi al cielo.
"Ma sta' zitto stupido Potter." Fece non riuscendo a reprimere un sorrisetto soddisfatto e per nascondere il suo viso imbarazzato si fiondò nuovamente sulle mie labbra. Ovviamente non opposi nessuna resistenza, anzi, cominciai a strusciarmi contro il mio ragazzo, creando una dolce frizione tra i nostri corpi che fece gemere di approvazione entrambi.
"Ora nessuno ci interromperà.." Ansimai tirandolo per la maglia che stava indossando e portandolo, se possibile, ancora più vicino a me.
"Nessuno.." Concordò in uno sbuffo di fiato il biondo che mi schioccò un sonoro bacio e si affrettò a togliersi la maglietta. Ne approfittai per perlustrare con gli occhi la sua pelle candida.
"Sei bellissimo." Dissi arpionando con le mani la sua schiena e ricominciando a baciarlo.
Lo tenni stretto a me e dimenandomi un attimo con ancora le labbra incollate alle sue, feci in modo di ribaltare la situazione. Tolsi la maglietta e la buttai non seppi neppure dove. Baciai Draco sulla bocca, sullo zigomo, sul mento, sul collo. Cominciai a mordere, a succhiare. A marchiare la sua pelle sotto l'effetto di qualcosa che non riuscivo a controllare. Volevo che chi guardava Draco, capisse che lui apparteneva solo ed unicamente a me. Volevo che ogni qual volta si quardasse allo specchio, si ricordasse di essere amato, di essere mio. Mi lasciai trasportare dal dolce suono dei gemiti sommessi del biondo e in meno di un minuto mi eccitai come non mai.
Negli anni che avevo passato senza Draco, mi ero spesso ritrovato a fare sogni abbastanza espliciti su di noi, ed ora che finalmente questi sogni stavano realizzandosi, erano enormemente più soddisfacenti e piacevoli delle mie fantasie.
"Ha-Harry.." Ansimò Dray e io gemetti sul suo collo, staccandomi da esso con uno schiocco languido.
Misi le braccia ai lati della testa del biondo aiutandomi ad alzarmi e contemplando la mia opera. Una macchia violacea ed eccitante campeggiava sul collo pallido del mio ragazzo, mentre lui mi guardava con gli occhi pieni di desiderio. Non mi feci pregare ulteriormente da quelle pozze di grigio e alzandomi di poco, slacciai la chiusura lampo dei suoi pantaloni e afferrando l'elastico dei suoi boxer, lo aiutai a tirare via entrambi.
"Mhh... c'è qualcosa che non va qui.." Fece sorridendo malizioso e in un attimo mi ritrovai di nuovo a sottostare al suo corpo, questa volta completamente nudo. Mi afferrò le braccia e le allungò sopra la mia testa tenendole ferme stringendo tra le sue mani i miei polsi.Mi leccai il labbro inferiore guardandolo nel pieno della sua bellezza.
"Sai... comincio a pensare di essere fin troppo vestito." Risi. Draco sbuffò ridendo anche lui.
"Ed io comincio a pensare che la tua bocca sia fin troppo libera." Sussultai di piacere a quelle parole che furono immediatamente seguite da un bacio che sapeva di aria. Sapeva di salvezza.
Non mi accorsi nemmeno del mio ragazzo che terminava di spogliarmi, fino a quando una sua mano non si intrufolò tra le mie gambe constringendomi ad aprirle mentre ancora le nostre labbra e le nostre lingue si scontravano in modo carnale.
"Dray..." Lo fermai imbarazzato quando sentii un suo dito premere sulla mia entrata.
Lui mi sorrise rassicurante capendo quello che avevo bisogno di dirgli.
"Ehi. Anche per me è la prima volta, okay?"
Fece rivolgendomi uno sguardo di puro amore. Mi accarezzò una guancia e mi baciò, questa volta con leggerezza e dolcezza.
"Ce la prenderemo con calma." Mi sussurrò roco un attimo dopo nel mio orecchio. La sua voce mi fece rabbrividire.
Gemetti quando le sue dita si fecero spazio dentro di me. In un primo momento sentivo solo un tremendo fastidio, avrei tanto voluto che Draco la smettesse, ma quando i suoi baci e le sue parole dolci, le sue carezze e le sue attenzioni, cominciarono ad alternarsi ai suoi movimenti invasivi, cominciai a sentire delle fitte di piacere nel basso ventre.
"Tutto okay?" Chiese Draco facendo uscire le dita da me. Io annuii affannato. Non feci in tempo a dire nulla che il suo membro aveva già sostituito le sue dita e urlai per la sorpresa e la fitta che mi aveva procurato quel gesto. Dray reprimette un gemito di piacere e si fermò dentro di me guardandomi con un misto di preoccupazione e bisogno di continuare ciò che stava facendo. Mi ci volle qualche attimo prima di annuire e dargli il consenso di ricominciare a muoversi. Come in precedenza, l'inizio non fu molto piacevole, ma dopo qualche spinta, il dolore passò in secondo piano.
Senza riuscirmi a contenere cominciai a piangere. Mi sentivo patetico, in quegli ultimi tempi continuavo a piangere...
Draco si fermò accarezzandomi la guancia e guardandomi allarmato.
"Ti faccio male?" Chiese reprimendo un gemito. Scossi la testa continuando a piangere e gemere allo stesso tempo.
"È solo che ti amo." Piansi come una ragazzina alla sua prima cotta.
Era come essere tornato ai primi giorni con Draco. Alla sensazione di inferiorità del nostro primo incontro. Senza di lui ero nulla, in confronto a lui ero una piccola parte, insieme eravamo la perfezione. Lo avevo sempre saputo.
E ora, mentre diventavamo davvero per la prima volta, una cosa sola, me ne convincevo sempre di più. Eravamo fatti per combaciare. Per essere perfetti nei corpi, nelle anime, nei sentimenti, nell'amore. Noi eravamo anime gemelle. Anime viaggianti in continua ricerca di se stesse.
Avevo sempre voluto che la mia vita cambiasse, che fosse perfetta. E ora che finalmente avevo avuto ciò che più avevo agognato: genitori, una famiglia, amici... mi rendevo conto che insieme a Draco, avevo raggiunto la vita perfetta da tempo.
Il biondo sorrise sincero. Non un sorrisino sghembo o uno dei suoi soliti ghigni. Era un sorriso che gli attraversava il viso da parte a parte. Un sorriso meraviglioso.
"Ti amo anche io Harry." Sussurrò baciandomi nuovamente mentre ricominciava a muoversi con tutta calma su di me.
"Non mi lasciare." Ansimai quando stanco ma felice, mi strinsi nel dolce abbraccio del mio ragazzo. Lui mi baciò con dolcezza la testa continuando a stringermi.
"Mai più." Disse. E seppi che avrebbe mantenuto la promessa. Doveva farlo. Oppure sarei davvero morto.
"Promettilo." Lo pregai con gli occhi chiusi. Sentii il suo sorriso solleticarmi la guancia.
"Te lo prometto San Potter. Ora dormi." Mi suggerì. Annuii senza riuscire a rispondere. Gli ultimi eventi mi avevano scosso e appesantito non solo mentalmente...

Il funerale di Sirius si svolse in modo tranquillo nel grande giardino di villa Potter. Avevamo deciso, infatti, di seppellirlo lì per farlo rimanere, seppur da morto, insieme a noi, insieme alla sua famiglia.
Draco mi abbracciò mentre la bara veniva calata nella buca brecedentemente scavata.
"Ci sono io con te." Mi aveva detto, io avevo semplicemente accennato un sorriso riconoscente.
Anche se il mio ragazzo non aveva ancora fatto cenno a ciò che aveva scoperto nei suoi due anni di spionaggio, io mi fidavo di lui, soprattutto dopo la nostra recentissima scappatella ad Hogwarts.
"Harry!" Sentii gridare da lontano.
Era da circa dieci minuti che la funzione si era conclusa ed io me ne rimanevo nello stretto abbraccio del mio Malfoy, guardando con malcelata tristezza la lapide di Sirius.
Tutti erano già entrati in casa. I miei genitori avevano pensato di offrire agli ospiti qualcosa da mangiare, non per la reale fame di questi ultimi, ma più come un pretesto per non rimanere soli in un momento così devastante per tutti.
Ero contento che insieme, i miei genitori, i miei amici, le loro famiglie, riuscissero a combattere il dolore delle perdite oltre che combattere reali battaglie.
"Harry!" Udii nuovamente, stavolta mi voltai, ancora stretto tra le braccia del biondo, per vedere la figura affannata di mia sorella precipitarsi nella nostra direzione.
Aveva gli occhi sbarrati e inverosimilmente ciechi, il viso pallido e la pelle imperlata di sudore. In un attimo sia io che Draco capimmo ci fosse qualcosa che non andava.
Ma le nostre reazioni furono completamente differenti.
"Gen!" Urlai cercando di sfuggire alla presa di Draco, che in quel momento sembrava come fuoco sulla mia pelle. Il mio ragazzo però non me lo permise. Al contrario mi spinse dietro di sè come per farmi scudo.
Vidi mia sorella cadere al suolo presa da terribili spasmi, volevo correre verso di lei. Capire cosa le stesse succedendo, ma non ne ebbi neppure la possibilità.
Sentii Draco chiamare qualcuno in aiuto, mentre i miei sensi erano ovattati dalla visione della mia Genesis a terra. Non capivo per quale assurdo motivo il mio ragazzo non mi permettesse di avvicinarmi a lei.
Avrei voluto urlargli contro che era un idiota, che mia sorella stava male e che avrei dovuto aiutarla, ma anche in quel caso, non feci in tempo a far nulla. Non appena l'ombra di qualcuno attraversò la vetrata che conduceva al giardino, capendo la situazione, il Malfoy mi strinse con forza e un turbinio familiare mi costrinse a chiudere gli occhi.
Atterrai sul pavimento di legno di una casa sporca e piena di ragnatele e polvere.
Le braccia del biondo non mi stringevano più, e ne fui felice quando sporgendomi da un lato, vomitai preso dalla nausea.
"Maledizione. Harry!" Dray mi prese per le spalle e mi scosse come per farmi rinvenire da uno strano sogno, speravo davvero di svegliarmi, ma sapevo fin troppo bene di non star dormendo. La certezza la ebbi, quando scontrandomi con il ghiaccio degli occhi di Draco, ci vidi dentro il riflesso del mio volto sconvolto.
"Stai bene?" Chiese seriamente preoccupato abbracciandomi. Io non seppi se scoppiare a ridere o sbattergli ripetutamente la testa sul pavimento.
La nausea continuava a persistere e feci una smorfia di disgusto al solo pensiero degli ultimi avvenimenti.
"Sei serio?" Accennai una risata a metà tra l'isterico e l'ironico spingendo via il corpo del mio ragazzo che cadde all'indietro frenandosi con le mani e guardandomi confuso e quasi terrorizzato.
"Ho appena visto mia sorella in preda alle convulsioni, il mio ragazzo non mi ha permesso di aiutarla, ma al contrario mi ha portato in una sottospecie di casa degli orrori. Non so dove sono e perchè e Tu? Tu. Mi chiedi se sto bene?"
Sputai su di lui tutta la mia rabbia e la mia frustrazione alzandomi in piedi e guardandolo con astio.
Draco chiuse gli occhi e fece un respiro, rilassò il volto e si alzò a sua volta avvicinandosi nuovamente a me.
"Harry... Ti spiegheró tutto a tempo debito... Ora devi solo fidart--" Cercò di rassicurarmi, ma io non lo lasciai finire, arretrando di qualche passo, arrabbiato.
"Basta! Basta Draco! Sono stato due fottuti anni senza te. Ad aspettarti. Poi arrivi e fai il misterioso su quello che ti è successo. Mi chiedi di ricominciare. Di fidarmi! E come dovrei fare! Continui a non dirmi niente!" Gridai non sapendo cosa fare. Mi fidavo di Draco, mi fidavo delle sue parole e lo amavo con tutto la mia anima. Ma non potevo rimanere all'oscuro. Non quando si trattava di mettere a repentaglio la vita della mia famiglia.
"Mi hai appena portato via da mia sorella!" Urlai ancora mettendomi le mani nei capelli e tirandoli con rabbia. Con due grandi falcate il biondo mi raggiunse e con dolcezza mi strinse le mani.
"Ti giuro che ti racconterò di ogni singolo giorno passato senza di te. Ti prego Harry. Credimi." Sussurrò con calma. Le mie mani si rilassarono e sospirai togliendo la presa dai miei capelli soltanto per stringere le mani di Dray. La sua fronte si poggiò sulla mia e io respirai lentamente cercando di calmarmi.
"Ogni singolo giorno." Ripetei. Draco annuì.
"Sì, Harry." Mormorò lasciandomi un bacio sulle labbra. Annuii anche io dividendomi da lui e guardandomi intorno. Cigolii e rumori sinistri parevano irradiarsi da quelle mura fredde mentre tentavo di comprendere dove ci fossimo cacciati.
"Stamberga strillante." Mi illuminò il biondo. Aggrottai le sopracciglia confuso. Draco sospirò.
"Avevo bisogno di un posto sicuro, da qui possiamo accedere con facilità ad Hogwarts..." Fece spiegandomi la scelta del luogo.
"Pensavo che ti potessi smaterializzare a tuo piacimento dentro le mura della scuola.." Lo presi in giro essendo, però, anche serio.
Lui alzò gli occhi al cielo.
"No San Potter. Ho detto solo di conoscere qualche trucchetto per farlo.." Borbottò come un bimbo a cui si è chiesto di svelare un grande segreto.
Sbuffai.
"E allora perchè non lo hai fatto anche adesso?" Chiesi più curioso che realmente interessato alla sua risposta. Più che altro mi premeva sapere il perchè di quel viaggetto, e non la scelta ponderata della meta.
Draco sembrò capire al volo, così mi liquidò con un semplice. "Non potevo."
Fu il mio turno di alzare gli occhi al cielo.
Rimasi in silenzio per tutto il tempo. Draco continuava a guidarmi per la strada sterrata che ci avrebbe condotto alla scuola. Avevamo attraversato indenni il passaggio sotto al platano picchiatore e ora le luci del grande castello erano più vicine.
Mi sentii immediatamente più tranquillo.
"Ancora non capisco come possiamo entrare qui dentro e usufruire del castello senza permesso..." Riflettei ad alta voce varcando il grande portone e guardando l'ingresso con interesse. Le clessidre dei punti erano tarate tutte a zero, pronte per il nuovo anno.
La porta che affacciava alla sala grande era semi aperta, lasciando filtrare la luce tenue delle candele che illuminavano la stanza inutilizzata. Mi chiesi se gli elfi domestici che erano soliti preparare il nostro cibo, in estate andassero via.
La voce di Draco mi fece subito distogliere la mente da quei pensieri.
"Magari perchè noi il permesso lo abbiamo.." Mi rispose rivolgendomi un sorrisino malizioso.
Sbarrai gli occhi.
"Stai dicendo--?" Feci per chiedere, ma lui mi precedette.
"Sto dicendo che il preside sa della nostra presenza qui." Disse logico facendomi l'occhiolino.
Avvampai. Avevamo fatto sesso mentre qualcun'altro nel castello sapeva di noi.
"Oh miseriaccia." Mi lasciai scappare. Draco scoppiò a ridere capendo il perchè del mio essere sconvolto. Io per tutta risposta gli diedi un pugno sulla spalla con la mano libera.
Scendemmo nei sotterranei e tornammo nei nostri amati alloggi serpeverde. Il fuoco era acceso nella sala comune e mi chiesi se fosse così sempre e in tutte le altre case, o fosse accesso per darci il benvenuto.
Draco mi trasportò di peso verso la nostra stanza e mi lascio in mezzo ad essa in cerca di qualcosa.
Tornò un paio di minuti dopo con due accappatoi, asciugamani, vari saponi e un paio di cambi.
"Ooookay. Non vorrei essere assolutamente petulante. Ma come diavolo hai fatto a trovare tutta quella roba? E perchè l'hai presa? Significa che rimarremo qui per molto? Oh mio Dio potrebbe succedere qualsiasi cosa a casa e noi ce ne staremmo qui senza pensieri. E se mia sorella avesse qualcosa di grave? Ancora non capisco il perchè tu mi abbia trascinato v--" Avevo la testa tra le mani e straparlavo. Ero talmente preoccupato, sconvolto, confuso, eccitato.
"Potter. Prima di tutto, non hai mai sentito parlare di magia? Sai, non è difficile ottenere quello che serve se la si usa. Due: l'ho presa perchè non ho intenzione di intraprendere una conversazione lunga e complicata quale quella che dovremmo avere a breve, senza che tu prima ti sia fatto una doccia, rilassato e dormito per minimo otto ore. Quindi sì, rimarremo qui per un po'...." Cominciò a spiegarmi costringendomi a guardare nei suoi meravigliosi occhi.
"Sto diventando una checca isterica." Mi autocommiserai con serietà.
Dray sorrise baciandomi castamente le labbra.
"No. Non diventerai mai una checca isterica,Harry. Tutti reagirebbero così alla massa di cose che stanno succedendo."
Mi disse con assoluta certezza. Io sorrisi.
"Grazie. Anche se continuo a non capirci niente, tu sei l'unica ancora che ho." Dissi sincero.
Volevo sapere tutto ciò che aveva da dirmi, ma fino ad allora, avrei ugualmente continuato a considerarlo il mio punto fermo.

#AngolinoAutrice
Ehiiii eccomi qui con un nuovo ed erratissimo capitolooooooo
Mi scuso tanto tanto per gli errori e per le pubblicazioni una volta ogni cento anni, al momento sono davvero depressa per la scuola, quindi spesso non ho voglia di scrivere e come al solito ho finito internet, quindi non carica nemmeno la app di wattpad (non so cosa vi possa importare ahaha)
Comunque spero che il capitolo piaccia lo stesso...

P.s.
Lo scorso capitolo sono rimasta sconcertata quando dopo ben due, e dico DUE giorni non c'era neppure una visualizzazione... vi giuro che ci sono rimasta male... boh... in più i commenti sono sempre di meno, la cosa comincia a preoccuparmi...

Scusate per questo "sfogo" di solito non mi dilungo molto sugli angoli autrice, ma su queste cose ci tenevo ad esprimermi.
Fatemi sapere cosa ne pensate lasciano un commentino e/o accendendo la stellina ☆qui sotto.
Kiss kiss

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