Il mito greco di Chaos lo descrive come lo stato primordiale del vuoto, il buio presente prima della creazione di ogni cosa.

Non è facile definirlo, perchè seppur sia nulla è anche tutto, buio e luce, bene e male, e da questo nascono divinità capricciose e cattive, come la Notte, il Destino, l'Abisso chiamato Erebo, e anche l'Amore, quello primitivo e crudele. Hanno vita da Caos, dalla voragine di nulla, dal brutale, feroce buio.

Ma se il perfido vuoto è capace di generare amore, allora da ciò che è naturalmente crudele può nascere qualcosa di benigno? O è solo un promemoria di quanto il figlio possa essere più distruttivo del creatore?

Perchè, si sa, la mela non cade mai troppo lontano dall'albero e l'Amore non è di certo diverso da un caotico casino, da un inaspettato abisso di crudele buio, di ignoto limbo.

L'Amore, quindi, può creare più caos del Chaos stesso?

Uhm... Cioè... Io... So che non vi sono mancata, dato che l'ultima storia l'ho conclusa neanche un mese fa, ma eccomi qui, di nuovo✨️

Questa è una storia che ho già quasi concluso e che vorrei molto rendere un libro vero, con dei personaggi miei e via dicendo, ma è nata come Scorose quindi per ora la posterò come Scorose.

Onestamente, la adoro. Amo questa ff, amo questa Rose e amo questo Scorpius, con i loro difetti (enormi) e i loro pregi. Spero che possano piacere anche a voi.

Questo è solo il prologo, giusto due paroline filosofiche che stanno bene con la storia. Il prossimo capitolo vedrò di non postarlo all'una di notte, giuro. Lo avrete domani.

Baci
H