Capitolo 56. Scorpius
56.
Sono furioso e sollevato insieme.
Ho passato una settimana senza i miei ricordi, con buchi che cercavo di colmare inutilmente, con incubi e sogni che non capivo. Sono arrabbiato per questo, sono incazzato con lei per avermi allontanato, per non avermi rivelato questo segreto, per non essersi fidata, ma dall'altra parte, so che non poteva, ne sono consapevole, e non riesco ad odiarla, non ci riesco, perchè la amo ancora, nonostante quello che è successo. Sono sollevato di essere di nuovo qui, con i miei ricordi, la mia testa. Sono sollevato che sia di fronte a me, che posso guardarla, e che sia viva. E non gliel'ho detto, non dopo aver recuperato la mia memoria, ma la perdono.
Cosa che non stanno facendo i miei cadetti. "Come?" Nat sgrana lo sguardo, così come Catlin e Mal. Lina sta ferma, stoica, ma la guarda male - ed è delle sue capacità che abbiamo bisogno.
"Scusa per quell'impero" mormora Rose. "Volevo solo salvarvi"
Nat assottiglia lo sguardo ed io non ne posso più. "Basta così, non abbiamo tempo, ci aiuterete o no?" Chiedo serio.
"Quale è il piano?" Chiede Mal, è la prima volta che mi parla senza essere interpellato e con tale sicurezza.
Lamen ci ha procurato una mappa della casa di Will, è stesa sul tavolo di una delle camere dell'Hotel dove è in corso il galà. Mi ci avvicino e indico il puntino rosso che ho disegnato con il pennarello. "Questo è lo studio" dico. "Forse è in casa, forse no, ma dobbiamo vagliare ogni opzione. Rose dice che la casa è protetta da quel macchinario che ha inventato per spegnere la magia, quindi dobbiamo usare armi babbane"
"Perchè siamo solo noi?" Chiede Lina con freddezza. "Dove sono gli altri?"
Non abbiamo davvero tempo per i dubbi, ma le rispondo ugualmente. "Erik e Zelda sono mine vaganti, Sam non ha competenze utili e Lewa lo stesso" dico. "Alla fine della storia, vi spiegheremo tutto, ma per ora abbiamo bisogno di disinnescare la bomba. Se non ci state, potete andare via"
"Perchè sei una ribelle?" Chiede Nat a Rose, al mio fianco.
Lei contrae la mascella. "Avevano il figlio della mia migliore amica, lei è morta ed io le ho promesso che l'avrei protetto"
"Non abbiamo tempo per le storie" Dico serio. "Dobbiamo organizzarci"
Nat guarda Rose ancora un po', sta decidendo se aiutarci. Poi annuisce. "Cosa possiamo fare?"
"Io, Rose, Nat e Lina entreremo in casa" Dico. "Poi ci sparpaglieremo per l'appartamento, noi andiamo al secondo piano a cercare il manuale" Indico me e Rose. "E voi controllate il primo"
"Catlin, abbiamo bisogno che guardi la mappa e ci segui dai vari punti, sei brava in queste cose" Le dice Rose. "Devi essere strategica, dobbiamo recuperare il libro senza essere attaccati dai ribelli rimasti, nel frattempo, chiaro?" Catlin annuisce.
"Ed io?" Mal sembra confuso. "Non sono utile a nessuno"
"Il libro è in tedesco" Dico. "Lo manderemo qui per te, dovrai dare istruzioni a Lina per disinnescare la bomba"
Lina contrae la mascella. "Perchè dovrei?" Chiede sibilando. "I miei genitori sono morti per colpa dei ribelli"
Rose sospira. "Lo farò da sola, la disinnesco da sola, ascolterò Mal" dice.
Le poso una mano sulla schiena per calmarla, lei sussulta ed io vorrei solo abbracciarla e calmare i suoi nervi tesi.
Guardo Lina. "Rose è stata minacciata, obbligata. Se rapissero il tuo fratellino, non faresti di tutto per tenerlo in vita?"
I genitori di Lina erano pozionisti, morti in un attacco dei ribelli per rubare delle pozioni sperimentali. So che lei odiava il padre, perchè era un violento, ma amava sua mamma e sapevo che sarebbe stato difficile convincerla. Lei, però, ha seguito un corso sulle bombe magiche e babbane, l'anno scorso, e vorrebbe entrare negli auror specializzati in queste, quindi è la nostra migliore opzione.
Stringe i denti e vedo un nervo pulsare sulla sua mascella. "Lasciatela in un campo aperto ad esplodere" Mi dice fissandomi.
I miei occhi si assottigliando, Catlin sussulta per la rabbia che ci vede dentro ma Lina rimane ferma davanti a me. "Non esiste" mi esce più un ringhio che una vera frase.
Lina fa una smorfia. "Non posso disinnescare una bomba in dieci minuti"
"Saranno quindici" Dice Mal guardando l'orologio. "Abbiamo quarantacinque minuti. Diciamo quindici minuti per entrare in casa, ispezionarla e trovare il libro. Io dovrei tradurlo, ci metterò un po' a trovare il punto in cui mi dice come si disinnesca e capire, quindi altri minuti. Ti restano quindici minuti, Lina, è quello che hai"
La donna ci guarda, lancia una lunga occhiata a Rose. "Per me, potresti morire"
La rossa accenna ad un lieve sorriso. "Era quello che ero preparata a fare, se qualcuno non si fosse intromesso" e mi guarda.
"Non morirai" le ripeto.
"Non abbiamo tempo, Scorpius, se Will è in casa insieme ai suoi più fidati, dovremmo lottare, questo prenderà tempo ed io non potrò smaterializzarmi per salvarvi" Dice perdendo il sorriso, è seria ed è bellissima, vorrei che smettesse di considerare la sua morte come qualcosa di possibile. Sospira e posa una mano sul mio petto, i suoi occhi sono dolci, non è una recita. "Lascia che vada in un campo disabitato, aspetterò le dieci lì" anche il suo tono è dolce, vuole addolcire le sue parole ma non ce la fa, perchè io la guardo male ed indietreggio, allontanandomi dal suo tocco. Sospira ancora. "Scorpius" è paziente. Io scuoto la testa.
"No" sibilo. "Se loro non vogliono aiutarmi, farò tutto da solo" ringhio con rabbia. "Perchè fai così? Perchè non vuoi farti aiutare?"
"Perchè non merito aiuto, perchè voglio pagare per quello che ho fatto, perchè è la scelta migliore e non vi metterà in pericolo" Mi parla come se non capisse perchè non la lascio andare a morire.
"Faremo come ho detto io. Chi ci sta, bene, chi no, quella è la porta" Dico. Li guardo uno ad uno, nessuno si muove, neanche Lina.
"Quarantatrè minuti" dice Mal guardando l'ora, ancora. "Vogliamo muoverci?"
Rose si passa una mano sul viso e sospira profodamente. "Bene" Dice. "Ma se il tempo scade, dovete uscire dalla casa il piu in fretta possibile, d'accordo?" Chiede. Nessuno le risponde. "Non sto scherzando!" Alza la voce. "Uscite il più velocemente possibile. Chiaro?"
"Sì" "Chiaro" dicono i cadetti all'unisono.
Rose ora guarda me. "Non ti lascio" Le dico.
Aggrotta le sopracciglia in dolore e le si riempiono gli occhi di lacrime. "Ti prego" supplica con voce rotta. "Ti prego, Scorpius"
Mal le si avvicina ma non la tocca, Nat la guarda con sorpresa e così Cat. Io non l'ho mai vista così provata - è stanca, sfinita, e si vede.
"Bene" mormoro alla fine. "Se non c'è nulla da fare, me ne andrò"
Annuisce. "Ti amo" Mormora tirando su con il naso. Mi sorprende, resto interdetto - vedo una faccia shockata anche dai cadetti. "Non so se riuscirai mai a perdonarmi, ma voglio che tu lo sappia, in caso io non ce la facessi" mi guarda ancora un attimo, vede che non dico niente e annuisce. "Se sopravvivo, ti lascerò Aditi" dice seria. "Lo amo, ma so che i ricordi che ti ho impiantato non sono così facili da far sparire e che una parte di te crede di essere padre di quel bambino, se lo vuoi, puoi continuare ad esserlo"
Sono ancora sorpreso, quasi mi gira la testa per tutte le cose che mi sta dicendo. Non riesco neanche a parlare, ed io sono un cazzo di soldato, sono addestrato alle sorprese - beh, non a questa.
"Potete parlarne dopo?" Chiede Lina intromettendosi, ha un tono scocciato. "Mancano quaranta minuti"
Sbatto le palpebre e annuisco. "Ne riparliamo, perchè non morirai"
Rose stringe le labbra tra di loro ma annuisce.
Si cambia le scarpe con degli anfibi militari ma lascia lì il vestito, con la paura che cambiarlo possa far esplodere la bomba. Fa materializzare per noi degli auricolari babbani in modo che possiamo tenerci a contatto anche quando non potremmo piu usare la magia e da ad ognuno una pistola - non le chiedo dove le ha prese, afferro quella che mi tende e la metto nella fondina all'opposto dell'altra glock.
"D'accordo" dico ai cadetti. "Pronti per la prima missione?" Chiedo.
"Si signore" rispondono tutti, esclusa Rose.
Lei è impegnata a guardarmi, mi fissa come se volesse imprimere nella testa la mia immagine.
Mi guarda negli occhi e accenna ad un sorriso, si porta ironicamente la mano alla fronte in un saluto militare. "Sì, signore" mormora nel più dolce dei modi.
Che succederà?
Ce la faranno?
Questo capitolo mi piace un sacco. Lui che pensa "la perdono" e lei che gli dice "ti amo".
E amo la tensione. Amo che non si sa se sopravviveranno o meno.
Ditemi cosa ne pensate.
Baci,
H
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