Capitolo 45. Rose
45.
Scorpius è appena andato via. Mi ha detto che mi avrebbe dato il mondo se l'avessi voluto, mi ha fatto capire che si è innamorato di me, lo so che l'ha fatto, anche se ha lottato contro i suoi sentimenti per non ammetterlo a se stesso, lo so che gli sono entrata dentro.
Sembrava così tradito, così confuso e ferito da farmi male, ma è meglio così, che creda che sono un mostro, che mi odi, perchè io... non posso dargli altro. Non posso.
Mi sento un peso al petto ma lo ignoro e ripeto le sistemazioni in questa stanza - c'è una porta chiusa a chiave alla destra del letto, sul muro direttamente davanti a quello a cui è attaccata la specie di brandina. So che uno dei muri è finto, per osservare la persona all'interno, sospetto di quello davanti a me. Lo osservo a lungo, qualcuno è lì dietro, lo so e per questo c'è un unico modo perchè nè Scorpius nè zio Harry mi guardino.
Guardo la doccia nella stanza, in un angolino, e sorrido mentre mi tolgo i vestiti. Ascolto silenziosamente, in modo da sentire ogni suono, e non ci metto molto, perchè appena il tessuto cade a terra sento un clic dal muro che sospettavo. Se ne sono andati.
Apro la doccia e mi rivesto velocemente mentre il vapore sale verso il soffitto. Strappo il corpetto a livello dell'ascella e tiro fuori il gancio che lo teneva su, mi ha infastidito il costato da quando l'ho indossato ma almeno serve a qualcosa. È di metallo, lo spezzo e lo piego per utilizzarlo per scassinare la porta.
Ho visto una telecamera di sicurezza in un angolino e costeggio il muro della porta con la sedia in mano per salire e coprirla con un pezzo del vestito in paillettes che strappo senza cerimonie. Rimango a piedi nudi mentre mi avvicino velocemente alla porta, penso di avere due minuti prima che se ne accorgano. La serratura scatta ed io sorrido abbassando la maniglia e uscendo dalla stanza.
Ho bisogno della mia bacchetta. Cerco di smaterializzarmi ma non ci riesco, un incantesimo sicuramente copre a cupola il posto in cui ci troviamo.
Il pavimento è riscaldato, sotto i miei piedi, questo significa che fuori fa freddo, forse siamo in qualche base auror a nord. Non ci sono finestre, quindi siamo sotto terra, e non vedo neanche altre persone.
Costeggio i muri e sto attenta agli angoli ma non c'è nessuno, non sento nessuno.
Stringo il ferro del vestito come fosse un pugnale e cammino piano. Devo trovare un modo per uscire da qui, devo trovare un modo per andare da William.
Sento dei passi avvicinarsi e cammino velocemente per entrare nell'unica porta che vedo da quando ho lasciato la camera. La chiudo piano e mi giro per appoggiarmici contro e osservare la stanza in cui sono.
Sorrido, sorpresa, e cammino verso i vari camini. Nel momento stesso in cui sfioro con le dita la polvere la porta si spalanca.
"Rose!" Scorpius mi corre incontro, ma io salto dentro un camino e butto la polvere mentre dico chiaramente la mia destinazione.
"Diagon Alley" E l'ultima cosa che vedo di lui sono gli occhi spaventati e le mani che cercano di afferrarmi.
*
William mi guarda con rabbia. "Cosa?" Chiede sibilando.
Tutti i ribelli che sono nel covo mi fissano, tutti i loro occhi mi percorrono il corpo, alcuni con malizia, altri con disgusto, li ignoro.
"Anna è ancora lì" dico abbassando lo sguardo. "Sono scappata per un soffio"
Dà un pugno sul tavolo, cosi forte da farmi sobbalzare e da far cadere alcune penne, chiudo gli occhi mentre avanza verso di me. "Rose" ringhia afferrandomi il collo. Respiro piano ma non apro ancora gli occhi, sono terrorizzata. "Cosa credi che io debba fare adesso? Cazzo! Sei un'incompetente" Stringe così forte che non riesco a respirare, spalanco le palpebre e lo fisso. Una parte di me lotta contro il mio cervello per colpirlo e tornare a respirare, l'altra sa che mi ucciderebbe se lo facessi, quindi non obbietto, lo lascio premere sul mio collo con così tanta forza da farmi male.
Non riesco a respirare, i miei occhi si appannano mentre rantolo e stringo le dita sul vestito per non afferrare le sue mani e lottare per allontanarlo. Non riesco più a respirare, non riesco a vedere altro che nero mentre sento il mio corpo morire per la mancanza di ossigeno. Poi... le mie gambe cedono ed io scivolo inginocchiata ai suoi piedi mentre lui mi lascia ed io boccheggio in cerca d'aria, la gola in fiamme e le mani a coprirmi il collo. Mi brucia il petto e le lacrime mi salgono agli occhi mentre li tengo bassi, sulle sue scarpe. Prendo grossi respiri affannosi, cerco di non fare rumore ma non ci riesco, mi brucia tutto.
"Che figlio di puttana" Sibila. Non lo guardo, ancora non riesco a respirare correttamente e mi sento morire. "Ti ha fottuta, idiota, e tu l'hai lasciato fare, ti sei innamorata di lui!" Mi dà un calcio ad un fianco con le scarpe lussuose, abbastanza forte da sentire pulsare. Sussulto quando lui stringe una mano sui miei capelli e mi strattona per farsi guardare. "Negalo, negami che ti sei innamorata di lui" Ordina.
Non voglio farmi vedere debole da lui ma le lacrime mi solcano le guance e scivolano fino al mento. "Non mi sono innamorata di lui" mormoro piano - trattengo un singhiozzo.
Non riesco a difendermi, lui alza la mano libera e mi dà uno schiaffo, risuona per la stanza, non vola una mosca. Stringo i denti per non stillare ma gemo di dolore mentre la sua mano pesante si infrange sul mio viso, gli anelli che porta mi graffiano la guancia. "Non mentirmi" Ringhia strattonandomi i capelli. "Lo ami ed è per questo che non sei riuscita a fare bene il tuo lavoro"
Cerco di riprendermi, smetto di piangere e ingoio il dolore che provo. "Non sono riuscita a fare bene quello che dovevo perchè lui è intelligente" Dico fissandolo, senza distogliere lo sguardo anche se il mio viso è ancora bagnato e lacrime sono ancora intrappolate nei miei occhi. "E noi l'abbiamo sottovalutato"
"Non osare fare l'impertinente con me tesoro, la mia pazienza si è esaurita" Mi strattona i capelli con così tanta forza che sono sicura mi abbia strappato delle ciocche - trattengo un lamento di dolore mentre altre lacrime scivolano sulle mie guance.
Mi brucia il viso per lo schiaffo, mi sento scottare, e i miei polmoni ancora mi fanno male, così come il collo, sono sicura che avrò un livido, e sento del sangue scivolare sulla guancia colpita, mi ha graffiata, lo stronzo.
"Mi dispiace" Mormoro piano. Ogni parola è un'agonia, oltre per il dolore della mia gola anche per quello che dico in se. Non voglio scusarmi con lui, anche se so che in parte è colpa mia, l'abbiamo sottovalutato e questo ci si è ritorto contro.
"È meglio per te" sibila lasciandomi andare, sono sicura che mi abbia strappato i capelli, mi brucia la cute. "Alzati" ordina. Stringo i denti e obbedisco, ho un capogiro e mi appoggio al tavolo al nostro fianco per non cadere ancora. Mi ha quasi ucciso ed io... non ho potuto fare nulla, mi sento così incazzata ora, così furiosa con lui, con Scorpius e con il mondo intero. "Non guardarmi in quel modo" Mi fulmina con lo sguardo ed io distolgo il mio.
"Ti odio" Sibilo con rabbia. Qualcuno sussulta, nessuno gli parla così, ma io non ce la faccio più, che mi uccida, porrebbe fine alle mie sofferenze.
Will sorride divertito e con uno scatto mi afferra il mento, sussulto leggermente ma non indietreggio. Si abbassa su di me e mi costringe ad alzare il viso. "Una sola possibilità, portamelo" Ordina, è cosi vicino che il suo respiro si infrange contro la mia bocca, odora di sigaro e colonia costosa.
"Lo ucciderò" Dico. Non posso portarglielo, non posso, lo torturerebbe fino alla morte, è meglio che lo faccia io.
Sorride, come se avesse capito quello che sto pensando, e mi stringe il mento con forza. "No, lo voglio vivo" È incazzato, il suo tono pieno di rabbia e disgusto. "Che direbbe Deva, tesoro? La stai tradendo in questo modo" Fa un broncio ironico. "Innamorarti di un'altra persona... traditrice" Mi lascia e mi da un buffetto sul naso, ma non smette di guardarmi con quel crudele divertimento. "Ha un cazzo magico, a quanto pare. Mi piacerebbe provarlo"
Sbianco. "No" scuoto la testa mentre il mio cuore si spezza ancora di più. "Non... ti prego, ti prego Will, lo ucciderò io"
William ride, una risata sguaiata che rimbomba per il magazzino silenzioso. Lo fisso terrorizzata, un terrore che non provavo dalla morte di Deva. "Portamelo, poi vedrò se ho voglia di farmi una scopata" Sorride ancora, scopre i denti e mi dà un altro buffetto sul naso, tenero, dolce. Io non mi muovo, continuo a fissarlo con paura.
Non ho mai dubitato che sarebbe capace di qualsiasi cosa, solo per dimostrare che può, non ho mai dubitato che mi obbligherebbe a fare sesso con lui se fosse attratto dalle donne, non l'ho mai dubitato, ma Scorpius... non posso, non posso metterlo in questo casino, non posso portarglielo.
Però... Aditi... non posso lasciarlo con lui, non posso farlo crescere con questo mostro. "Voglio vedere Aditi" dico seria. Will si volta verso di me, mi guarda a lungo. "Voglio vederlo" ripeto. "Lasciamelo vedere"
Il biondo inclina la testa e mi studia, fa un sorriso crudele. "Portamelo e io ti farò vedere quel moccioso, giuro" Per quanto possa essere uno stronzo, un mostro, la sua parola conta sempre qualcosa, non mi ha mai giurato nulla che non mi ha fatto avere, quindi annuisco. "Ora datti una cazzo di ripulita, se ti guarisci stancherò la testa anche a te, oltre alla tua puttana" Stringo i denti così forte che mi pulsano di dolore, ma annuisco ancora. "Dalle dei vestiti, Lamen" Giro il viso verso il ragazzino, lui accenna un sorriso e mi fa un cenno, lo seguo.
I ribelli qui dentro, una decisa circa, mi guardano e mi evitano mentre cammino, si aprono di fronte a me per farmi passare neanche avessi la peste. Sono babbani terrorizzati dalla magia, lo vedo, e Will usa la loro paura contro il mondo.
Lamen esce dalla stanza, cammina di fronte a me, nel corridoio, e mi apre una porta. "Sapete che posso usare la magia per recuperare qualcosa dal mio armadio" Dico.
"È quello che farai" Mormora, un sussurro, la sua voce è ancora infantile, avrà massimo sedici anni. È lui che mi lascia i biglietti sotto la porta, lui che mi contatta fisicamente quando Will ha bisogno di qualcosa. "Non glielo diciamo, okay?" Chiede dolcemente.
È mingherlino, i capelli tendenti al biondo sono lunghi, gli sfiorano la mascella e si ingarbugliano in numerosi ricci, ha gli occhi di un bellissimo marrone chiaro, lo stesso colore dei suoi capelli e del miele. La sua pelle è rosea e ha un piccolo neo sotto un occhio. È il figlio di uno dei ribelli babbani di William, lui se lo porta dietro come fosse un suo assistente, un patetico modo di colmare il posto di Nathaniel. Scaccio immediatamente il pensiero del ragazzo, mi provoca un dolore immediato al petto e devo ricordarmi dove mi trovo per non acasciarmi sul pavimento e piangere.
Annuisco leggermente e mi faccio comparire addosso dei pantaloni di pelle, una canotta e una maglia termica, sopra anche un maglioncino - la magia senza bacchetta mi prenderà molte energie a lungo andare, devo procurarmene una nuova, e in fretta. Lamen mi passa una felpa nera mentre io indosso gli anfibi della divisa auror, me la infilo e tiro fuori i capelli dal tessuto.
"Dovresti pulirti il viso" Mormora il ragazzo, i suoi occhi sono fermi su una mia guancia, quella che Will mi ha colpito. "C'è un bagno lì" Indica la porta chiusa.
Le lancio solo un'occhiata, poi torno a guardare Lamen, le sue guance piene, i suoi occhi ambrati che hanno visto troppa violenza per una persona così giovane. "Perchè non scappi?" Chiedo sussurrando. "Perchè non vai via?" Tu che puoi, dovresti scappare più velocemente che riesci.
"Voglio bene ai miei genitori" Dice semplicemente. "E Will... è un po' violento ma non sbaglia su tutto" Scuoto la testa. "E perchè tu non vai via?"
"Lo sai perchè" Dico stringendo i denti, distolgo lo sguardo perchè i suoi occhi sono troppo dolci, non può guardarmi così.
Sussulto quando appoggia una mano su una mia spalla. "Lo so. Non scappiamo per la stessa ragione, per amore" Mi accarezza gentilmente e mi fa un sorriso gentile.
Non riesco più a sopportare la sua gentilezza quindi annuisco e mi scosto da lui per entrare in bagno.
Quasi sobbalzo quando guardo il mio riflesso nello specchio sopra il lavandino. Porto una mano al collo, è rosso e in un paio di ore diventerà viola, i segni delle sue dita diventeranno lividi orribili. Il mio viso... mi ha graffiato nello schiaffo, ho una ferita non troppo profonda sulla guancia, lunga qualche centimetro ma piena di sangue, è scivolato fino alla mandibola. Mi affretto a lavarmi la faccia per vedere che danni mi ha provocato il ceffone, ho uno zigomo rosso come un pomodoro, anche quello diventerà viola, tra un po'.
Legarmi i capelli mi fa malissimo, dopo che me li ha strattonati con così tanta forza, ma devo coprirmi il viso con il cappuccio, i capelli sarebbero di intralcio e come un segnale luminoso su di me. Zio avrà già allertato il resto degli auror, se prima volevano proteggermi ora è impossibile che lo facciano.
Devo trovare Scorpius, devo tramortirlo e portarlo via, devo permettere loro di torturarlo, devo permettergli di ucciderlo.
Prendo un respiro tremante e mi passo le mani sul viso, stando attenta alle ferite. Annuisco ed esco dal bagno, so cosa devo fare, non posso tirarmi indietro, non posso proteggerlo, non lo farò.
Lamen mi guarda, i suoi occhi scivolano sul mio collo e ci passa un lampo di dispiacere. "Ehm... tirati su la zip fino al mento" mormora. Si sporge verso di me, come se volesse farlo lui stesso, ma poi si raddrizza e non fa nulla.
Sorrido e faccio ciò che mi ha chiesto, sistemo la felpa pesante e tiro su il cappuccio. "Grazie"
"Uh" Vuole dire qualcos'altro. "È vero che lo ami?" Chiede curioso.
Mi sono innamorata di lui? Non lo so, non lo so proprio anche se sono sempre stata brava a decifrare e accettare i miei sentimenti, ma qui... non voglio amarlo. "Non ha importanza" dico sincera.
"Non c'è via d'uscita" Lamen mi fissa tranquillo. "Sai che non c'è, non puoi salvarli entrambi"
"Lo so" borbotto. "Lo so, farò quello che devo"
Annuisce. "D'accordo, uhm... credo che potresti fare quella cosa del scomparire per andare a prenderlo, ti copro io con Will, gli dirò che sei uscita dal retro"
"Dovresti scappare" dico invece di ringraziarlo.
"Anche tu" Afferma determinato. "Piu di me, ma non lo fai e non lo farò neanche io, quindi eccoci qui" Alza le spalle. "Dai, vai via"
"Grazie" Mormoro.
Lui mi fa un cenno con la testa. "Copriti il viso"
Mi smaterializzo via.
Lo amo? Forse, forse mi sono innamorata di lui, forse è così, ma non importa, non importa perchè tra Scorpius e Deva sceglierò lei, sempre e comunque.
Straziante quello che deve passare Rose, veramente.
Non può salvare tutti e non proverà a farlo perchè ha passato due anni a proteggere Aditi e non può abbandonarlo per Scorpius.
Per non parlare delle violenze che subisce, del modo in cui William la tratta.
C'è ancora altro da scoprire.
Alla prossima,
H
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