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Capitolo 39. Rose

39.

Scorpius dorme quando esco dal bagno, dopo la doccia. Sorrido e lo copro meglio con il piumone - sembra un angelo, così, con i capelli biondi e l'espressione serena, è stupendo e sento un piacevole calore al petto quando lo guardo, mi calma.

Mi affretto ad asciugarmi i capelli e legarli in una mezza coda, poi mi faccio comparire addosso delle mutande pulite e racatto la camicia di Scorpius, in bagno, la indosso - voglio indossarla, sa di lui e gli piace, ho visto l'occhiata che mi ha lanciato quando l'ho messa prima.

Il mio telefono squilla, è silenzioso nascosto nella mia borsa ma l'incantesimo che gli ho lanciato contro me lo fa percepire sulla pelle. Mi affretto a prenderlo e lasciare la stanza.

Quando rispondo c'è un gelido silenzio dall'altra parte, rabbrividisco e cerco di calmare l'ansia che mi è salita addosso, sento un magone al petto. "Pronto?" Chiedo piano.

"Rose, senti qui" William è incazzato ma si trattiene, non capisco e mi aspetto il peggio.

"Aditi sta...." La mia voce è allarmata.

William ride, da stronzo, sembra come se strasse trattenendo la rabbia. "Il moccioso sta bene. Fammi finire di parlare cazzo" sibila. Resto in silenzio e mi avvicino alla cucina. "Senti qui tesoro" è ironico, arrabbiato. "Io che ti dò un compito, tu che ti scopi quel figlio di puttana e lui che manda il tuo cazzo di vestito ad esaminare perchè crede che ci sia qualcosa che non va"

Mi appoggio al divano, mi si spezza il respiro. "Cosa?" Chiedo in un fil di voce.

Il mio vestito... me l'ha restituito solo la scorsa sera, credevo l'avesse fatto materializzare a casa sua.

"Uccidilo" ordina, ora sta urlando. Mi fischiano le orecchie e la sua voce mi giunge ovattata. Cerco di riprendermi. "Cazzo, quello stronzo lo voglio morto. Se non fosse stato per Anna... merda, avrebbe avuto le mie impronte! Lo voglio buttato in un cazzo di fosso e scordati di vedere Aditi!"

Mi siedo sul bordo del divano. "No" Non so cosa no, non so se per Aditi, se per Scorpius. No, no, non posso, non posso ucciderlo. "William, ti prego, risolverò ogni cosa. Ti prego, non posso, non posso farlo. Gli toglierò la memoria, ogni cosa legata ai suoi sospetti" Sarà difficile e faticoso, cazzo, ma non posso ucciderlo, non posso.

"Ti sei innamorata di lui eh?" William ridacchia, la rabbia un po' dissolta, ma lui è così, cambia emozione molto velocemente.

"No" Sibilo, riprendo la mia freddezza anche se ancora tremo. "Scorpius è importante e la sua morte solleverebbe un grosso polverone, è figlio di Draco Malfoy!" Gli dico cercando di convincerlo. "Non ha trovato nulla, lascerà perdere"

"Credi che si arrenderà? Che non indagherà ancora?" Chiede sibilando, incazzato.

No, Scorpius non si arrenderà se crede che qualcosa non va. Come cazzo ho fatto a non capirlo?

Prende il mio silenzio come una risposta. "Come immaginavo" dice. "Hai fino alla fine dell'anno per farlo fuori, non voglio più sentire parlare di quello stronzo"

Scuoto la testa. "Non posso" mormoro. Non posso, non posso, non posso. "Possiamo trovare un altro modo" sono seria.

William si innervosisce. "No, non me ne frega un cazzo Rose, tu lo distruggi e mi porti la sua testa, metaforicamente parlando, non voglio la testa di quel figlio di puttana" ride alla sua battuta ed io mi sento sprofondare. "Comunque, lo voglio morto, ti dò fino a capodanno poi ammazzo lui, te e Aditi, e ti farò assistere alla loro morte, sarà lenta e dolorosa, te lo prometto"

"Ha solo due anni" mormoro pregante, ora la mia voce mostra tutto il mio terrore.

"Potrebbe avere pure un mese per me, non cambia un cazzo" sibila.

"È tuo nipote cazzo, sei così crudele?" Quasi urlo mentre stringo con forza il telefono tra le mani.

"Uccidilo" E riaggancia.

Stringo i denti mentre lascio cadere il telefono per terra. Mi trema la bocca e voglio piangere, voglio urlare.
Ricaccio dentro ogni sentimento e mi premo le mani sul petto, devo calmarmi, devo stare calma e pensare, devo pensare ad una soluzione. Non riesco a respirare. Mi alzo e barcollo fino alla cucina, ho bisogno di pensare, di bere un po' di acqua e tornare la stronza controllata che sono.

Apro il frigorifero e tiro fuori una bottiglia d'acqua. Ignoro le birre e il vino che vedo e chiudo l'anta prima di cambiare idea.

Devo usare le mani, quindi, appena mi calmo, comincio a impastare e a preparare cibo. Cucinare mi rilassa, anche se non lo faccio mai davanti a nessuno, e mi aiuta a pensare.

Cosa hai fatto Scorpius? Perchè mi hai intralciato? Cosa devo fare ora? Cosa posso fare?

Un paio di ore dopo il biondo riemerge dalla stanza. Mi fa sobbalzare e girare verso di lui.

Cosa hai fatto Scorpius? Cosa cazzo ti è saltato in mente?

"Oh, buongiorno principessa" dico girandomi per controllare il latte, non riesco a guardarlo in faccia mentre mi raggiunge e mi parla, rispondo tranquilla, fingendo un controllo e un divertimento che al momento non possiedo.

Mi bacia, mi bacia ed io ci provo, a non pensare, a godermi il bacio, ma devo ucciderlo, devo, non ho scelta, e lo farò.

"Perchè l'hai fatto?" Lo guardo spaventata, è una recita, anche se non totalmente. Lui aggrotta le sopracciglia. Perchè? Perchè Scorp? Merda. "Scusa... è intimo ed io... forse dovrei andare a casa" mento.

Perchè l'hai fatto Scorpius? Perchè non potevi rimanere al tuo posto?

"Puoi fare colazione Rose, l'hai preparata dopotutto" afferma dolcemente. Mi lascia andare e prende il mio posto ai fornelli, apre degli scomparti e afferra delle tazze. "Siediti, ti servo io"

Mi viene da piangere ma faccio come ha detto. Mi lascio cadere su una delle quattro sedie del tavolo e mi passo le mani sul viso. "Dobbiamo smetterla" dico, seria.

Scorpius si immobilizza, mentre versa il latte e il caffe nelle tazze. Passa qualche secondo rigido, vedo solo la sua schiena nuda, le mani bloccate in aria e la testa bassa, poi si riprende e finisce i cappuccini. Non mi guarda quando mette di fronte a me una tazza azzurra, poi toglie la torta dallo stampo e la sistema su un piatto, ne taglia delle fette e me ne mette due su un tovagliolo di fianco alla tazza. Fa lo stesso per se. Continua a non parlare o guardarmi, anche se io lo fisso. Si siede di fronte a me e beve il suo cappuccino, piano.

"Scorpius" mormoro pregante.

"Perché?" Chiede alzando gli occhi per incontrare i miei. È serio, controllato ma ha una freddezza che non mi piace, come rabbia controllata.

Perchè? Perchè devo ammazzarti, perchè non posso continuare a fare sesso e guardarti mentre so che devi morire da qui a una settimana.

"Perchè non posso più, sembra una relazione" dico dolcemente. "Ho dormito da te, ti ho fatto la colazione"

"L'hai fatta a te stessa" corregge.

"No, l'ho fatta a te" dico sincera. "E... ti ho raccontato di Deva, stiamo superando dei limiti che non volevo superare e... non posso piu farlo"

Scorpius mi guarda a lungo, assottiglia lo sguardo e mi fissa con gelida sicurezza. "Allora quale era il punto di tutto questo Rose?" Chiede serio.

Aggrotto le sopracciglia. "Cosa?"

"Perchè hai cominciato? Perchè sei venuta con me ieri?" Chiede con una calma invidiabile, i suoi occhi fermi. "Cosa è successo in queste ultime tre ore per farti cambiare idea così?"

È intelligente, furbo ed io l'ho sottovalutato. Mi viene da piangere.

Invece scuoto la testa e rido, riprendo il mio controllo. "Semplicemente sono stanca di te" sono una stronza ma lui è sempre stato determinato, vuole le sue risposte e non si arrenderá se non lo allontano. "Posso? Devo darti spiegazioni?"

"Sei stanca di me?" Lui fa un mezzo sorriso da stronzo, gelido e pericoloso, mi fa rabbrividire. Annuisco. "Allora perchè sei rimasta? Perchè indossi la mia camicia e mi hai preparato la colazione?" Faccio per parlare ma lui mi fulmina con lo sguardo, come a dirmi di tacere. Obbedisco. "Sai cosa penso, invece?" Chiede controllato. "Penso che io ti piaccia, penso che tu abbia paura di poterti innamorare di me, perchè sono simile a Deva"

Rimango per un attimo shockata, ferma immobile, poi... non so cosa provo, se rabbia o irritazione o dolore, quello che so per certo è che non me lo aspettavo e ora lo guardo e vedo l'uomo che è diventato, non il ragazzino umiliato che mi ha evitato per anni, ora lui mi tiene testa, mi offende senza paura della mia reazione, con un controllo e una calma minacciosi.

"Cosa hai detto?" Chiedo sorpresa. Poi rido, rido crudele come so essere, una recita che sono brava a fare. "Oh dolcezza" ridacchio e mi asciugo anche qualche lacrima. "Pensi che tre mesi possano farmi innamorare di te? Un cazzo e un bel faccino?" Rido ma lui... non sembra ferito, rimane pericolosamente calmo. "E chi ti ha detto che sei come Deva?" Ora arrossisce un po', non voglio umiliarlo troppo quindi non aspetto che risponda. "Deva la amavo dolcezza, era il motivo per cui mi svegliavo la mattina, ho fatto di tutto per lei e continuo a farlo" dico, ho detto troppo, lui è intelligente, ma non importa perchè entro capodanno non ci sarà più. "E tu... ti ho usato, sei una bella persona ma non sei piu di un oggetto, per me" Mento, e mentire, di solito, non è così doloroso, ma ora il mio cuore batte freneticamente e il mio stomaco si stringe troppo forte, mi fa male il petto e alzo una mano per sfregarlo.

Scorpius stringe i denti e i pugni, sul tavolo. Non so cosa farà quindi mi tengo pronta, anche se so che non alzerebbe mai le mani, non su di me. "Non ci credo neanche un attimo" dice tranquillo, è incazzato però, fredda rabbia assottiglia i suoi occhi grigi e lo costringe ad essere rigido.

"Non crederci, è la verità" dico divertita. Il mio stomaco fa sempre più male. "O forse stai portando i tuoi sentimenti su di me, forse sei tu quello innamorato eh? Come anni fa, come il ragazzino che sei stato." Scocco la lingua sul palato e lo guardo con disapprovazione. "Non sai quanto è stato divertente distruggerti allora, e non sai quanto è divertente farlo adesso" Sono crudele, le mie parole sono crudeli ed io odio me stessa ma mantengo la faccia gelida e controllata, il sorriso storniore sulle labbra e gli occhi allegri.

Lui fa un sorriso freddo e si rilassa sullo schienale. "Sai quale è il tuo problema Rose?" Chiede. Alzo le sopracciglia. "Che credi di essere superiore, più intelligente, piu brava... E questo a volte è vero ma sottovaluti gli altri, sempre"

"Il punto?" Chiedo fissandolo.

"Il punto è che non sono stupido, e lo capirai, prima o poi" afferma, come una minaccia. Stringo i denti mentre mi ignora e abbassa gli occhi per tornare alla sua colazione. Lo guardo addentare la torta e bere il suo caffè. Voglio andarmene ma non riesco a smettere di guardarlo.

Lui, lui che ieri sera mi ha costretto a dimenticarmi di Deva, provocandomi come nessun altro. Lui che mi slaccia le scarpe, mi medica le ferite. Lui che si prende cura di me mentre impazzisco e dorme sulla mia scrivania per non lasciarmi da sola, anche se l'ho tradito. Lui che si preoccupa, che sta attento a non farmi male quando sono ferita, mentre mi scopa, che mi osserva e capisce piu di quello che credevo. Lui che è intelligente, furbo, che mi costringe a togliermi il vestito per farlo analizzare, che mi provoca per farmene dimenticare - l'ho lasciato lì, nel bagno, e lui, lui l'ha preso e l'ha mandato da quella stronza di Anna, credendo di potersi fidare.

"Buona, la torta" dice senza guardarmi mentre finisce il suo pezzo. "Deva era fortunata ad averti, se sei un'amica cosi generosa immagino come sei come ragazza, ma a lei non importava, giusto?"

Colpo basso.

Mi alzo fulminandolo con lo sguardo. "Vaffanculo" sibilo. Raccolgo il mio telefono e lo faccio materializzare nella borsa, che compare sul divano.

"Ah, tesoro" mi richiama. Stringo i denti e mi giro per guardarlo. È freddo e stronzo, e la cosa continua a farmi riscaldare - lo nota, i suoi occhi scendono per qualche secondo sui miei capezzoli e, quando tornano nei miei, mi fa un sorriso gelido. "La mia camicia" ordina indicandomela con la tazza che tiene in mano.

Voglio dargli un pugno, poi farmi possedere sul tavolo. Merlino, mi odio.

La fulmino con lo sguardo e me la slaccio, lì, davanti a lui. Credo se l'aspettasse, perchè allarga le gambe e si sistema meglio sullo schienale della sedia, mi guarda attentamente come se si stesse godendo un cazzo di spettacolo.

"Vai" mormoro slacciando uno degli ultimi bottoni. "A farti" slaccio il penultimo velocemente, comunque ormai i miei seni sono visibili. "Fottere" e la tolgo, la appallottolo e gliela lancio contro, la afferra con una mano e la butta a terra. "Stronzo"

Non me ne frega nulla di essere mezza nuda, mi giro e vado verso la sua stanza. Ci provo, almeno - una sua mano mi afferra prima che possa anche solo superare il tavolino del divano, è stato veloce e silenzioso a raggiungermi. Sussulto e alzo una mano per dargli un pugno, lui la intercetta e si china per buttarmi su una sua spalla. Questo stronzo mi prende in braccio, come un cazzo di sacco di patate. Un suo braccio è stretto sul retro delle mie ginocchia ed io mi agito sulla sua spalla.

"Cazzo, sei serio?" Dico dandogli una manata sulla base della schiena.

Ma lui non mi molla, percorre i pochi passi che ci separano dal tavolo, mette la torta e le tazze sul ripiano della cucina con una mano, senza magia, e mi ci fa sedere sopra, abbassandosi per obbligarmi a sedermi, precisamente.

"Ti sei stufata di me?" Chiede, la voce roca mentre gli occhi scivolano sul mio seno, sui miei capezzoli turgidi.

"Tanto, ora levati di mezzo e fammi vestire" sibilo spingendolo con le mani, non si muove, lo stronzo, ma in questa posizione, con lui tra le mie gambe, posso facilmente sopraffarlo.

"Fallo tu, costringimi" dice gelido. Le sue mani si appoggiano accanto alle mie cosce, stringono il bordo del tavolo. Inconsciamente allargo le gambe per cullare il suo corpo - lui sorride. "So che puoi costringermi, fallo" insiste.

"Scorpius" mi lamento piano.

Non posso, non posso farti questo, lasciami andare, odiami così che io possa fare quello che devo fare essendo odiata, non sopporterei che mi amassi, non posso sopportare il tuo affetto.

"Fallo" ordina ancora.

"Non sei nulla per me" sussurro allungandomi per sfiorargli le labbra, fredda e stronza. Il suo respiro si accorcia. "Non sei mai stato niente" mento, mento e mi fa male. Ma lui rimane così composto da costringermi a mascherare la sorpresa. "Ti ho scopato, ti ho fottuto come volevo fare, fisicamente e mentalmente, ti ho distrutto e l'ho adorato" dico, dolce e crudele. Sorrido, cattiva, e lo osservo, non distolgo gli occhi dai suoi. "Ho adorato vederti cadere per me, ho adorato distruggere ancora il ragazzino sfigato che ho già umiliato, vederti credere di essere qualcosa per me, vederti debole e sottomesso di fronte a me, come se non ti ricordassi chi sono, cosa ti ho fatto" lui stringe i denti. "È così patetico dolcezza, pregare la stessa ragazza che ti ha umiliato?" Rido ancora e alzo una mano per dargli un buffetto sul naso, non si sposta, i suoi occhi freddi fissi nei miei, gelido fuoco si innalza da quelle iridi grige. "Non hai idea di quanto bene mi sento ora, dopo averti fottuto per due volte, allo stesso modo"

Lui sta in silenzio, mi guarda attentamente. "Cosa ti fa pensare che io provi qualcosa per te tesoro?" Ride e mi sfiora il naso con la bocca, rabbrividisco. "Cosa ti fa pensare che tu abbia il controllo su tutto questo? Magari ce l'ho io, ci hai mai pensato?" La sua voce è roca, un sussurro seducente, ma fredda e arrogante, è così sexy che sento le mie mutande bagnarsi e i miei capezzoli grattare sul suo petto nudo. "Non hai il controllo tesoro e non pensare che puoi dirmi qualche parola crudele ed io mi arrenderò, non se sono sicuro che quella figa sta gocciolando, per me, che ogni volta che pronuncio una parola in questo tono ti manda delle fitte dirette al tuo clitoride, come se sentisse la mia bocca, leccare e succhiare quel tuo sapore meraviglioso" Deglutisco. "Vuoi che controlli?" E una mano mi apre ancora di più le cosce e mi prende a coppa con forza, sussulto e stringo le dita sulle sue braccia. "Sei stufa di me?" Chiede, ancora. Annuisco e lui scosta le mie mutande per entrare in me con due dita, gemo a bocca aperta e affondo le unghie sui suoi bicipiti, non riesco a respirare.

"Oddio" riesco a sussurrare. Ma le sue dita non si muovono, sono ferme dentro di me e devo trattenermi per non ondeggiare i fianchi, in un invito a muoverle.

"Sei stufa di me?" Chiede ancora, gelido. Annuisco e lui mi afferra la gola con la mano libera - mi esce dalla bocca un gemito singhiozzato che in un'altra situazione mi avrebbe imbarazzato.

"Non sei nulla per me" mormoro appoggiando la testa nell'incavo del suo collo. Non riesco a respirare e non solo per la sua mano sulla mia gola. Lui muove quelle cazzo di dita, finalmente, le fa uscire da me per spingere dentro con piu forza, sobbalzo e gli circondo il collo con le braccia. "Scorp..." singhiozzo mentre attua un ritmo punitivo, mi fa male mentre mi stringe il collo ed entra in me con tre dita, voglio che continui a farlo per sempre.

"Sei stufa di me?" Ripete, la voce arrocchita ed eccitata, ma non fa nulla per darsi piacere, continua a stringermi a se.

Annuisco. "Sono stufa" riesco a borbottare mentre sento montare l'orgasmo, sto tremando, mi manca così poco.

"Bene, allora" Si stacca, toglie il suo corpo dal mio e le sue dita da dentro di me. Singhiozzo disperata quando si allontana. "Vattene" ordina senza guardarmi, evitando il tavolo va verso l'angolo cottura, giro il busto per guardarlo, alle mie spalle. Apre l'acqua e si lava le mani - lui si lava le mani. Spalanco la bocca mentre lo fisso.

Il mio mancato orgasmo mi brucia lo stomaco e mi fa pulsare il clitoride con furia, ho male.

Mi sta umiliando? Mi sta umiliando, cazzo, questo non mi è mai successo! Ma non glielo permetterò. Torno dritta e guardo verso il basso, i miei umori bagnano il tavolo e la mia figa pulsa. Lo odio, lo odio così tanto. Abbasso una mano e sistemo l'altra dietro di me, per reggermi. Chiudo gli occhi. "Ah" gemo quando mi massaggio gentilmente il clitoride. Scorpius si paralizza, lo sento, e si gira per guardarmi. "Oh, cazzo" sono rumorosa mentre infilo due dita dentro di me, le mie pareti si stringono attorno a loro, come a chiedere di più, ed io macino i fianchi sulla mia mano. "Non è niente" un forte gemito mi spezza la frase. "Che non posso fare da sola" sibilo inserendo un terzo dito, gli occhi ancora chiusi.

No, non è uguale a quando ha lui le mani dentro di me, cazzo, le mie dita sono più sottili e corte, le unghie lunghe mi infastidiscono e... non è lui.

"Sono così stufa di te dolcezza" Cavalco le mie dita con quanta forza me lo consente la posizione. Sento il biondo ansimare ma non apro gli occhi. "Voglio scoparmi un uomo vero... ah" Gemo. "Voglio una figa in bocca e un cazzo dentro, questo voglio, non le tue stronzate possessive" Apro gli occhi e lo vedo di fronte a me, seduto sul divano ad un metro dal tavolo. Gemo con forza a guardarlo, i suoi occhi freddi e la bocca leggermente aperta per far uscire i respiri corti che fa, la sua mano massaggia, da sopra i pantaloni della tuta, il suo cazzo. Mi basta questa sua immagine a farmi avere il mio orgasmo, tremo e grugnisco. Tiro fuori le mie dita per avere più presa sul tavolo, non riesco a respirare, non riesco a muovermi, i miei occhi incatenati a quelli di Scorpius, che ancora si masturba da sopra il tessuto.

"Vieni qui" ordina fissandomi. "Voglio la tua bocca" Cazzo. Non posso, non posso farlo, non posso scoparmelo di nuovo, devo pensare, devo prendermi del tempo, però... le mie gambe atterrano sul pavimento e fanno i pochi passi che ci separano.

Non posso, non posso. Però... sono già stata così crudele in passato, no? Posso ingoiare la sua venuta e ucciderlo entro la fine della settimana, per Aditi, solo per lui. Non sono una debole, faccio quello che va fatto, voglio scoparmelo, voglio averlo un'ultima volta, lo voglio, poi chiamerò uno dei cagnolini di William e mi farò dare quello di cui ho bisogno, mi ha detto che sono un veleno, una volta, e allora perchè non mostrargli quanto?

Okaaaay

Questo capitolo è una bomba esplosa. Ci sono molte cose da digerire.

Non voglio dire niente, voglio che voi sfoghiate i vostri pensieri a riguardo di tutto ciò.

Come pensate andrà a finire? Cosa farà Rose? E cosa pensa Scorpius di questa situa

Mi piace un sacco che lo vediamo così controllato e freddo, con il pov di Rose, mentre sappiamo bene che è tutta una maschera e che probabilmente si sarà chiesto un centinaio di "cosa sta succedendo".

Niente.

Spero vi sia piaciuto.

Baci,
H

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